martedì 22 dicembre 2009

Ali in bici per una Puglia migliore



Nell’ambito di “Principi attivi: Giovani idee per una Puglia Migliore” l’Associazione fra Professionisti “Tecnomobility” sta svolgendo un progetto inerente lo studio di fattibilità di connessioni ciclabili fra i principali aeroporti Pugliesi (Bari e Brindisi) ed i limitrofi centri cittadini. Il progetto si chiama “Ali in Bici” ed è condotto in partnership con “Aeroporti di Puglia Spa” e l’Assessorato ai Trasporti della regione Puglia.
Le connessioni proposte si innestano sui percorsi ciclabili regionali individuati dal Progetto CYRONMED “Verso la Rete Ciclabile del Mediterraneo per lo sviluppo del trasporto e del turismo sostenibile” ultimato recentemente dalla Regione Puglia, in partnership con le Regioni Calabria, Basilicata, Campania, le Municipalità greche di Atene e Karditsa, il Ministero dello Sviluppo Urbano di Malta e l'Ente del Turismo di Cipro.
Le connessioni ciclabili aeroportuali, oltre a fornire un ottimo strumento di multi modalità sostenibile, potrebbero rappresentare un importante infrastruttura per lo sviluppo del cicloturismo in Puglia e, di conseguenza, dei benefici concatenati a questo settore turistico in forte crescita in Italia ed in Europa.
Per la stima della domanda cicloturistica e per connotare statisticamente la ciclabilità in Puglia, l’associazione “Tecnomobility” ha redatto un questionario ad hoc compilabile on line sul sito http://www.tecnomobility.com/, ed in particolare sul link http://www.tecnomobility.com/questionario.html.

lunedì 21 dicembre 2009

REGIONE PUGLIA: 10 mln per il recupero degli alloggi



La Giunta regionale pugliese, su proposta dell’Assessore all’Assetto del Territorio e Urbanistica Angela Barbanente, ha approvato un Bando pubblico che prevede la concessione di contributi a favore di privati che intendano procedere al recupero di alloggi da destinare alla locazione o a prima abitazione, purché tale attività non venga svolta per finalità professionali o imprenditoriali.
Nel complesso la Regione ha messo a disposizione € 10.014.651,85 (somma rinveniente dal finanziamento straordinario del Piano Casa Regionale). La somma stanziata è destinata a finanziare due tipi di interventi:
1) il recupero di immobili da destinare all’affitto per un periodo non inferiore a otto anni applicando canoni di locazione non superiori a quelli definiti negli accordi fra le organizzazioni della proprietà edilizia e le organizzazioni dei conduttori maggiormente rappresentative;
2) il recupero di immobili da destinare a prima casa per sè o per parenti e/o affini entro il secondo grado.
In entrambe le ipotesi - sia con riferimento ai conduttori, sia con riferimento al proponente medesimo o suoi parenti o affini – il Bando individua i requisiti soggettivi richiesti per poter beneficiare dell’abitazione recuperata con il contributo regionale (limiti di reddito, indisponibilità di altri immobili, ecc.).
Potranno essere candidati al finanziamento regionale gli interventi di recupero riconducibili alla tipologia della manutenzione straordinaria, del restauro e risanamento conservativo, della ristrutturazione edilizia. Non possono essere interessati abitazioni signorili, ville, palazzi di pregio (categorie catastali A/1, A/8, A/9) e quelli la cui superficie complessiva sia superiore a 160 metri quadrati.
La misura del singolo contributo varia a seconda della tipologia di intervento e della durata della locazione:
a) sino ad un massimo € 15.000 nel caso di immobili da destinare a prima casa per sè o per parenti e/o affini entro il secondo grado;
b) sino ad un massimo di € 25.000 qualora l’immobile sia destinato alla locazione per un periodo non inferiore a 8 anni;
c) sino ad un massimo di € 35.000 qualora l’immobile sia destinato alla locazione per un periodo non inferiore a 16 anni.
Gli interessati potranno candidare anche più interventi di recupero con l’unica domanda che dovrà pervenire al Servizio Politiche Abitative della Regione Puglia entro e non oltre sessanta giorni dalla pubblicazione del Bando nel BURP.
Il Servizio Politiche Abitative della Regione individuerà gli interventi da finanziare sulla base di graduatorie redatte secondo i puntuali criteri definiti dal Bando, quali: - localizzazione dell’intervento (punti utili per la graduatoria sono riconosciuti agli interventi che ricadono in comuni capoluoghi di provincia, comuni non capoluogo ad alta tensione abitativa, comuni non ad elevata tensione abitativa con popolazione superiore a 20.000 abitanti o ancora in ambiti territoriali di rigenerazione urbana, nei centri storici); - condizioni d’uso dell’alloggio (premiati gli interventi che interessano alloggi non occupati); - disponibilità di permesso di costruire o di altro titolo abilitativo; - maggiore capacità dell’intervento di assicurare livelli di sostenibilità ambientale e di efficienza energetica.
I lavori dovranno avere inizio, pena la decadenza dal finanziamento, entro un anno dalla pubblicazione del provvedimento di ammissione al finanziamento. Questo sarà erogato in una prima tranche pari al 40%, ad avvenuta esecuzione del 50% dei lavori, in una successiva del 20% all’ultimazione dei lavori e con il saldo ad esito della verifica da parte degli uffici regionali, tra l’altro, della sussistenza dei requisiti soggettivi in capo ai conduttori o ai beneficiari dell’abitazione.
Non nasconde la sua piena soddisfazione per il provvedimento adottato l’Assessore Angela Barbanente. “È la prima volta – ha commentato – che la Regione, per rispondere al bisogno di alloggi sociali, si rivolge direttamente ai piccoli proprietari di immobili per il recupero di alloggi, spesso non occupati ed in condizioni fatiscenti. Con la previsione di un contributo significativo la Regione li sollecita a recuperare gli immobili in proprietà per riportarli alla loro efficienza edilizia e funzionale e soprattutto alla loro naturale destinazione: ad essere cioè prima casa del proprietario stesso o di un suo stretto parente o abitazione concessa in affitto per almeno otto anni e a canone calmierato. Inoltre, con questa iniziativa contribuiamo in maniera concreta e decisa al rilancio del settore edilizio, particolarmente importante in questo momento di crisi, puntando però, a differenza di precedenti esperienze, sulla ristrutturazione e rigenerazione edilizia del patrimonio immobiliare esistente dei centri pugliesi”.
fonte: Regione Puglia

mercoledì 16 dicembre 2009

VIAGGIO TRA I QUARTIERI GIOIESI / Giù alle Croci. Scene di ordinario degrado urbano nel “quartiere del divertimento e dello shopping”


Il rione denominato “Giù alle Croci” è oggi il quartiere del divertimento e dello shopping, forse il più avanzato della città per la sua dotazione di attrattive per il tempo libero e di attività commerciali.
I servizi di quartiere, ad esclusione dei contenitori scolastici, non hanno seguito lo sviluppo dell’articolato sistema insediativo che si è andato sviluppando negli ultimi 15 anni e che vede ora, nella realizzazione di diversi interventi edilizi per case a schiera, la sua naturale conclusione.
Il tessuto insediativo cambia la sua grana nel passaggio dalle zone di completamento alle zone di espansione. E’ lampante la condizione morfologica di assoluta incongruenza delle stecche residenziali di via San Francesco D’Assisi e via Santa Caterina da Siena che vedono le rispettive sezioni stradali, con stalli di parcheggio a “spina pesce”, molto ridotte. Questo è accaduto per la errata tipizzazione di tale maglia nel piano regolatore come area di completamento e non come area di espansione. Accanto a queste accidentalità, a cui oggi non è più possibile porre rimedio, vi sono delle aree interstiziali e di margine, territori abbandonati dal progetto urbano e che costruiscono il “negativo” della città costruita, per i quali è necessario prevederne un ruolo diverso da quello di scarti urbani.

Emblematica è la condizione che si presenta a ridosso dell’asilo di via Amendola. Da un lato vi è un vuoto urbano che con il passare degli anni è stato destinato dai cittadini a collegamento diretto di via Amendola con via Gobetti e via Matteotti. Una terra di qualcuno che sembra, finalmente, verrà recintata per renderla inaccessibile a quanti, valutate le condizioni in cui si trova, la ritenevano o la ritengono una sede stradale incompiuta. Dall’altro lato, su via Giulio Pastore, vi è un’area recintata con dei pannelli di grigliato multicolore. Questo spazio è stato oggetto di esproprio da parte del Comune nell’anno 2005 per costituire la prosecuzione dell’asilo che, con il suo ampliamento in termini di aule, si vedeva privato di una zona pertinenziale per i giochi all’aperto. Tale condivisibile progetto non trova, ancora oggi, una sua attuazione. L’area versa in uno stato di abbandono creando situazioni di disagio, ai residenti nelle vicinanze, e nega, ai fruitori dell’asilo comunale, gli spazi per le attività didattiche all’aria aperta.













Altra considerazione meritano le aree a ridosso del centro polifunzionale “Le Torri”, del palestrone e del cinema multisala. Se le aree a parcheggio del centro polifunzionale sono in uso pubblico tanto che la strada che costeggia tale struttura funge anche da asse viario per il quartiere, non si comprende se lo stesso discorso valga per le aree a verde le quali, a distanza di anni, sono ancora precluse alla fruizione con la recinzione di cantiere. Per le aree che costeggiano il palestrone e il cinema multisala si registra una presenza di spazi residuali delle aree lottizzate a cui non è dato sapere quali saranno le modalità per un loro auspicabile utilizzo. Vi è poi il giardino-non giardino che fronteggia il multisala il quale è una negazione della naturalità con le sue superfici impermeabili scelte, evidentemente, per abbattere i costi di manutenzione.

La città contemporanea è oggi condizionata da fenomeni urbani associati a flussi di zapping che rendono i paesaggi dell’abitare in continua fluttuazione. E’ necessario ricostruire i sensi e i nessi costitutivi per dare forma e identità ai luoghi urbani connotati da un’accumulazione senza regola, manifestamente disarmonici. Devono essere rivalutati nell’ottica di una riqualificazione della città nel suo complesso, preziose cellule staminali per promuovere il policentrismo urbano.


Nunzio Loporcaro

pubblicato sul periodico locale La Piazza, n. 6, novembre-dicembre 2009

martedì 15 dicembre 2009

FIAB: La febbre del pianeta si cura con le bici



90.000 tonnellate all'anno di CO2 vengono risparmiate dalle biciclette usate a Copenhagen per gli spostamenti di tutti i giorni. E' questo uno dei dati emersi nel corso degli eventi collaterali del Summit sul clima, in fase di svolgimento a Copenhagen dal 7 al 18 dicembre, per analizzare il contributo della mobilità ciclistica nella lotta ai cambiamenti climatici.
Presentata l'esperienza della capitale danese, tra le città più ciclabili al mondo. Ha seguito per noi i lavori Stefano Caserini, docente di Fenomeni di Inquinamento al Politecnico di Milano e responsabile scientifico FIAB per il progetto "Biciclima" che si sta svolgendo nel capoluogo lodigiano.
Caserini racconta: "Si è parlato anche di mobilità ciclistica alla quindicesima Conferenza della Parti sui cambiamenti climatici (COP15) in corso di svolgimento a Copenhagen. In una delle centinaia di conferenze che si svolgono parallelamente alle negazioni ufficiali, è stata presentata l’esperienza di Copenhagen, con i suoi straordinari risultati raggiunti, come caso di successo per promuovere la mobilità ciclistica e combattere la febbre del pianeta. Sono intervenuti, Klaus Bondam, Assessore comunale all’ambiente e alle infrastrutture, e Niels Tørsløv, responsabile Settore Traffico, che ha parlato dello sviluppo delle infrastrutture ciclabili nella capitale danese".
"Conosciuta come una delle principali città al mondo a misura di ciclista, con i suoi 520.000 abitanti - prosegue Caserini - a Copenhagen ogni giorno vengono percorsi in bici 1,2 milioni km. Il 37% degli abitanti usa la bicicletta per andare al lavoro o a scuola, anche se l'obiettivo dell'Amministrazione è arrivare al 50% degli spostamenti entro il 2015. Attualmente almeno il 25% delle famiglie possiede una bici da carico (cargo-bike). Il 60% usa la proria bicicletta durante gli spostamenti quotidiani, anche in combinazione con gli altri mezzi di trasporto. Nell’anello centrale della città entrano tante bici quante automobili, e questo risultato è stato raggiunto dal 2006. Ci sono 338 km di piste ciclabili e altri 50 km sono in arrivo. Fra le cose straordinarie mostrate, la sincronizzazione dei semafori sulle piste ciclabili per garantire una marcia a 20 km/h. Mantenendo costante questa velocità non ci si ferma mai fino al centro città. La velocità si mantiene costante sopra i 20 km/h! Questo ha un effetto strepitoso sull’efficienza e la rapidità dello spostamento".
E in inverno? "Riguardo al tempo freddo - spiega il Prof. Caserini - è stata ricordata una massima dei ciclisti di Copenhagen: per la bicicletta non esiste un tempo non adatto, solo l’abbigliamento può essere non adatto. Si è discusso, infine, dei benefici sulla CO2 evitata dall’uso della bicicletta (90.000 tonnellate/anno di CO2 per Copenhegen) e dei benefici per la salute e per le finanze pubbliche. Inoltre, ogni incidente viene monitorato e riportato alla polizia nel dettaglio per vedere cosa è successo e come si può evitare".

Stefano Carerini, fondatore e consigliere dell'associazione Fiab di Lodi "Ciclodi", ha di recente pubblicato il libro "Guida alle leggende sul clima che cambia" www.edizioniambiente.it/eda/catalogo/libri/161/, versione ridotta e a carattere più divulgativo del precedente "A qualcuno piace caldo", che tratta delle evidenze scientifiche e dei dubbi sul tema dei cambiamenti climatici.


Lello Sforza
Ufficio Stampa FIAB onlus

(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)
Tel. +39 3200313836
Fax +39 0805236674

lunedì 14 dicembre 2009

REGIONE PUGLIA: restrizioni per impianti a terra e in area agricola



Dopo un notevole sviluppo è a rischio il fotovoltaico della Puglia. Con la Delibera di Giunta 1947/2009, approvata il 20 ottobre scorso e pubblicata sul Bollettino Ufficiale 174 del 4 novembre, sono stati introdotti divieti che potrebbero ostacolare la diffusione delle energie rinnovabili.
Sotto accusa il divieto di localizzazione degli impianti fotovoltaici in aree agricole e il divieto di fotovoltaico a terra, approvati contestualmente allo schema di Pptr, Piano paesaggistico territoriale regionale, che introduce linee guida per la progettazione e lo stanziamento degli impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili.
Tra gli indirizzi e gli obiettivi operativi illustrati dalle linee guida emerge infatti la volontà di concentrare i nuovi impianti fotovoltaici nelle aree produttive pianificate e nelle cave anziché nelle zone agricole, vietando in particolare la messa a terra.
Incentivata quindi la copertura per autoconsumo di serre agricole, facciate di edifici, pensiline e strutture per la protezione di parcheggi, aree di sosta e zone pedonali. Soluzioni che non comportano il consumo di suolo e si integrano con la vocazione agricola di determinate aree regionali.
I nuovi orientamenti mirano infatti a promuovere distretti energetici compatibili con il territorio e il paesaggio. L’energia diventa quindi centrale nel processo di riqualificazione di città, aree produttive, periferie e campagna urbanizzata, creando una sinergia tra crescita del settore energetico, valorizzazione del paesaggi e salvaguardia dei suoi caratteri identitari.
Preoccupata da questa nuova impostazione Assosolare, associazione nazionale dell’industria solare e fotovoltaica, per la quale i divieti introdotti potrebbero danneggiare un settore che ha registrato una crescita superiore alla media.

venerdì 11 dicembre 2009

Online il sito web dell'Osservatorio regionale della condizione abitativa della Regione Puglia



On line il sito web http://orca.regione.puglia.it/ dedicato all'Osservatorio Regionale della Condizione Abitativa (ORCA), una struttura di analisi e valutazione della condizione abitativa in grado di dare un supporto conoscitivo alle politiche regionali.

In Puglia l'Osservatorio è stato istituito nel 2005 con la Legge del Piano Casa.
ORCA è importante per rendere più trasparenti e accessibili le informazioni sulle politiche abitative regionali
ORCA si propone di:
  • Individuare tempestivamente fenomeni e aree problematiche
  • Determinare possibili soluzioni Istruire, sul piano tecnico, processi decisionali, misure normative e linee di intervento
  • Coinvolgere attivamente i soggetti istituzionali e sociali nella analisi e nelle politiche abitative
ORCA è inserito nella rete di Osservatori regionali facenti capo all'Osservatorio Nazionale istituito dalla Legge 431/98.

giovedì 10 dicembre 2009

Pubblicato il RAPPORTO AMBIENTE E SICUREZZA 2009 dello stabilimento ILVA di Taranto



Lo stabilimento siderurgico ILVA di Taranto ha pubblicato sul proprio sito http://www.ilvataranto.com/ il Rapporto Ambiente e Sicurezza 2009. Tale dossier rappresenta un preciso impegno a definire i tempi, le modalità e le procedure necessarie per far sì che lo stabilimento continui a produrre nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza dei suoi lavoratori.
Nel rapporto sono indicate le linee guida per l'impegno futuro dell'azienda: innovazione tecnologica per garantire l’efficienza e l’affidabilità impiantistica; compatibilità ambientale dello stabilimento; continua manutenzione degli impianti e formazione delle risorse umane per una maggiore sicurezza sul lavoro.
Il Gruppo RIVA, proprietario dello stabilimento, si impegna a completare gli investimenti di ambientalizzazione concordati con le istituzioni in linea con le migliori tecniche applicabili, intensificando gli sforzi sulla formazione continua, sul potenziamento delle misure di prevenzione e di protezione per migliorare le condizioni di sicurezza.
Il rapporto segna, inoltre, un importante momento di confronto e di doveroso rispetto nei confronti del territorio. È uno strumento di informazione, di partecipazione e di garanzia a disposizione di tutti per verifi care la responsabilità dell'ILVA nei confronti di tutti gli stakeholders. È un patrimonio di conoscenze condivise, accessibili e verificabili per stabilire un dialogo con il territorio.

mercoledì 9 dicembre 2009

La rigenerazione delle aree dismesse secondo l'AUDIS: problemi e soluzioni




Sono disponibili sul sito http://www.audis.it/ le relazioni del convegno appena svoltosi a Milano "La rigenerazione delle aree dismesse. Riqualificazione ambientale e urbanistica: problemi e soluzioni" (2 dicembre 2009), nato dalla collaborazione tra AUDIS e gli associati DlA Piper e TRS, con il patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Milano.

L’incontro ha destato grande interesse per il taglio dato all’argomento e la qualità degli interventi. Oltre 200 sono le iscrizioni giunte al convegno che ha visto la presenza di un pubblico di esperti variegato, composto da amministrazioni pubbliche, imprese private, universitari, ricercatori e professionisti del settore.

Anna Zemella

Ufficio stampa
Venezia
041 5208493
335 5426548

lunedì 7 dicembre 2009

Clima e mobilità ciclistica al centro delle politiche globali



Gli spostamenti in bici possono salvare il pianeta. In Italia si spostano oltre 35 milioni di auto. Ciascuna di essa, secondo dati ormai noti a tutti, circola mediamente per sole due ore al giorno. Nelle altre 22 ore rimane ferma, parcheggiata da qualche parte, occupando spazio pubblico. Gli spostamenti quotidiani per il 40 % sono inferiori ai 2 Km e per il 15% al solo chilometro. Questi spostamenti, specie nelle città pianeggianti, non devono essere più effettuati in auto ma, assolutamente, a piedi e in bicicletta. Vanno promosse campagne di accompagnamenti dei bambini a scuola in bicicletta con il sistema del "bicibus", mettendo in sicurezza i percorsi casa-scuola e incentivati gli spostamenti in bici "casa-lavoro", con sistemi delle premialità. Il tutto all'interno di piani aziendali e comunali di Mobility Management.


"Alla vigilia del Summit mondiale sui cambiamenti climatici che si apre il 7 dicembre a Copenhagen - dichiara Antonio Dalla Venezia, Presidente nazionale della FIAB - chiediamo al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che il Governo italiano, all'interno degli accordi globali per fermare i cambiamenti climatici, sostenga pienamente le politiche della mobilità ciclistica, a partire dall'adesione alla Carta di Bruxelles, il documento volontario promosso dall'European Cyclists' Federation per chiedere alle istituzioni locali e internazionali, l'adozione di adeguate misure per elevare entro il 2020 la media europea di spostamenti in bici al 15% e per dimezzare gli incidenti mortali ai danni degli utenti della strada in bicicletta".

Intanto sono diventate 115 le città italiane aderenti al programma di "100 piazze per il clima", dove il prossimo 12 dicembre, in coincidenza con il summit di Copenhagen, le associazioni aderenti alla coalizione nazionale "In marcia per il clima" , tra cui la FIAB, organizzano eventi di sensibilizzazione e a sostegno della raccolta di firme per "Fermare la febbre del pianeta" accessibile tramite l'home page del sito http://www.fiab-onlus.it/

Lello Sforza
Ufficio Stampa FIAB onlus
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)
Tel. +39 3200313836
Fax +39 0805236674

venerdì 4 dicembre 2009

RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA / Guida alle detrazioni del 55%



L'Agenzia delle Entrate ha aggiornato la guida fiscale per ottenere la detrazione fiscale del 55% sugli interventi di riqualificazione energetica.
La normativa in vigore ha modificato le procedure e i tempi.
In questa guida, sono descritti i vari tipi di intervento per i quali si può fruire del beneficio e gli adempimenti necessari per ottenerlo.
Fino al 31 dicembre 2010, si può usufruire di un’agevolazione fiscale per le spese sostenute in relazione ad interventi finalizzati al risparmio di energia.
Negli ultimi anni la normativa è stata variamente modificata e determinata: dal D.M. del 19/2/2007, dalla Legge n. 244/2007, dal D.L. 185/2008, dalla Legge n. 2 /2009 e da ultimo dal Decreto Interministeriale del 6/8/2009.
Le modifiche si riferiscono in particolare alle procedure da seguire per usufruire correttamente delle agevolazioni: è stata introdotta una apposita comunicazione da inviare all’Agenzia delle Entrate (quando i lavori proseguono oltre un periodo d’imposta), è stata fissata una ripartizione unica, del totale della spesa sostenuta, in cinque rate annuali di pari importo ed infine è stata sostituita, con effetto retroattivo, la tabella dei valori limite della trasmittanza termica.
In sintesi, i benefici di cui ci si può avvalere sono:
• detrazione dalle imposte sui redditi (Irpef o Ires) del 55 per cento delle spese sostenute, entro un limite massimo che varia a seconda della tipologia dell'intervento eseguito;
• esonero dalla presentazione della certificazione per la sostituzione di finestre e per l’installazione di pannelli solari;
• ripartizione in cinque rate annuali di pari importo per gli interventi eseguiti a decorrere dall’anno d’imposta 2009 (per il 2008 andava da un minimo di tre ad un massimo di 10 anni mentre solo per l’anno 2007 c’era l’obbligo di ripartire la spesa in 3 rate annuali uguali);
• possibilità di utilizzare l’agevolazione anche per l’installazione di altri tipi di impianto di riscaldamento.

L’AGEVOLAZIONE PER LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA IN COSA CONSISTE
L’agevolazione consiste nel riconoscimento di detrazioni d’imposta nella misura del 55 per cento delle spese sostenute, da ripartire in rate annuali di pari importo, entro un limite massimo di detrazione, diverso in relazione a ciascuno degli interventi previsti. Si tratta di riduzioni dall’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) e dall’Ires (Imposta sul reddito delle società) concesse per interventi che aumentino il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti e che riguardano, in particolare, le spese sostenute per:
- la riduzione del fabbisogno energetico (per il riscaldamento, il raffreddamento, la ventilazione, l’illuminazione);
- il miglioramento termico dell’edificio (finestre, comprensive di infissi, coibentazioni, pavimenti);
- l’installazione di pannelli solari;
- la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.

mercoledì 2 dicembre 2009

GREEN AMERICA: la politica di Obama sospinge l'edilizia sostenibile.



Gli edifici svolgono un ruolo fondamentale per migliorare il nostro ambiente, tutelare la salute delle persone e creare una nuova forma di economia: sono i concetti alla base del pensiero di Barack Obama, che ha stanziato 5,5 miliardi di dollari per la costruzione e la riqualificazione di edifici federali. Per università, consulenti, architetti, pianificatori, appaltatori, fornitori di materiali ecocompatibili e imprese è iniziata la corsa verso l'innovazione, presupposto per essere parte della rivoluzione green. Per il vecchio, per le consuetudini costruttive basate su prassi energivore e sull'abbondanza di risorse, non c'è più spazio.
L'inversione di rotta è totale: zero finanziamenti per le infrastrutture legate al flusso viabilistico, nuovi investimenti nell'alta velocità ferroviaria, stop a cementificazione e focus sul recupero dell'esistente. Quest'ultimo tema sta diventando sempre più importante negli Usa, ma le ricadute non sono solo americane: il recente G8 ha evidenziato come la politica di Obama stia rafforzando anche la determinazione europea ad andare avanti lungo la strada della sostenibilità. Washington però intende fare ancora più di Bruxelles, riconquistando la leadership tecnologica della rivoluzione verde. La politica di Obama è creare nel giro di dieci anni cinque milioni di posti di lavoro nel settore dell'energia pulita, arrivando a un taglio delle emissioni di CO2 dell'80 per cento entro il 2050.
Questa forte spinta – nonostante la vocazione petrolifera della precedente amministrazione Bush – era iniziata da tempo in alcuni Stati (California, Oregon, New England e New York). Investimenti privati e pubblici hanno generato sinergie tra il mondo dell'edilizia e dell'urbanistica e i comparti della ricerca e dell'università, spingendoli a confrontarsi e ad accelerare l'innovazione. Mentre sul fronte dell'evoluzione di prodotti edilizi biocompatibili l'Europa detiene le tecnologie più avanzate, sul fronte applicativo e progettuale il mercato americano risulta essere molto intraprendente.
L'innovazione è sostenuta dall'apparato normativo e, in particolare, dal sistema di certificazione Leed (Leadership in energy and environmental design), in grado di stimolare il mercato sollecitando la domanda di pratiche sostenibili e sviluppando nuove professionalità esperte, in grado di concepire autentici prototipi edilizi.

martedì 1 dicembre 2009

Sistema di certificazione di sostenibilità degli edifici residenziali della Regione Puglia



E' disponibile nel sito istituzionale della Regione Puglia, nella sezione "Misure Urgenti Edilizia", il sistema di certificazione di sostenibilità degli edifici a destinazione residenziale approvato con deliberazione della Giunta Regionale n. 2272 del 24.11.2009 ai sensi degli articoli 9 e 10 della legge regionale n. 13/2008 “Norme per l’abitare sostenibile”.


Oltre alla Delibera, sono resi disponibili e utilizzabili i seguenti allegati:

A – Modello di Domanda;

B – Dichiarazione di conformità delle opere eseguite al progetto presentato;

C – Attestato di conformità del progetto;

D – Certificato di sostenibilità ambientale;

E “Sistema di valutazione del livello di sostenibilità ambientale degli edifici”: Protocollo completo “Sistema di valutazione del livello di sostenibilità ambientale degli edifici”: Strumento di qualità energetica;

F - Linee guida protocollo completo;

G - Linee guida Strumento di qualità energetica;

H - Istruzioni d’uso del software ITACA Puglia.

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