martedì 30 novembre 2010

IN EDICOLA / La Piazza, bimestrale di informazione di Gioia del Colle, Sammichele di Bari e Acquaviva delle Fonti (n. 6/2010)


SOMMARIO GIOIA DEL COLLE

  • I mal di pancia della maggioranza
  • Continuano i dissidi interni per l’approvazione di atti ritenuti illegittimi o illegali
  • Reciclart a Spazio UnoTre
  • Michele Angelillo alla Fides
  • Scuola di recitazione al Rossini?
  • Uno sceriffo a Gioia
  • Curiosando qua e là
  • Premio miglior regista per Vito Osvaldo
  • Week end per laici
  • Titti Dell’Orco a Stoccarda
  • Guida alla Murgia
  • Considerazioni finali
  • Viaggio tra i quartieri gioiesi
  • Alzheimer
  • Per non dimenticare chi dimentica
  • Il Rotary e le… tartarughe
  • Intermittenze del cuore
  • L’angolo della poesia
  • Horror-operazione teleguardatemi
  • Gruppo Femminile Croce Rossa
  • Scuola: obiettivi e finalità dimenticati
  • Daniele e Filippo Petrera
  • La storia siamo noi
  • La controversa costruzione del lebbrosario
  • Le chiese di un tempo e le mansioni del sacrestano
  • Pianeta sport

lunedì 29 novembre 2010

Stati generali delle costruzioni: manifestazione nazionale il 1° dicembre



Il settore non puo` piu` attendere: -250mila occupati, +300% di utilizzo ammortizzatori sociali, -20% di produzione.

A un anno e mezzo dagli Stati Generali delle Costruzioni, l`evento che riuni` insieme per la prima volta tutte le sigle delle organizzazioni sindacali e delle associazioni delle imprese artigiane, delle cooperative e di tutta la filiera delle costruzioni, per denunciare la crisi, ma anche per proporre un modello di sviluppo basato sulla qualita` e la legalita` dell`impresa e del lavoro, gli stessi soggetti sociali si sono riuniti per lanciare un nuovo e pressante grido di allarme.

Il settore e` piegato da una crisi senza precedenti: oltre 250.000 posti di lavoro persi, oltre 300% in piu` di utilizzo ammortizzatori sociali, oltre il 20% medio di riduzione delle produzioni nei settori dei materiali da costruzione, circa 70 mld in meno di valore complessivo delle produzioni. Se a questo si aggiunge l`inaccettabile danno causato dai ritardati pagamenti della pa, con punte di ritardo anche di 24 mesi, emerge un quadro di assoluta gravita`.

Durante tutti questi mesi, di fronte all`insufficiente politica industriale a sostegno del settore, imprese, sindacati, cooperative, artigiani e tutti gli attori della lunga filiera dell`edilizia hanno denunciato piu` volte - a livello nazionale e su tutto il territorio - lo stato di grande difficolta` del settore, ricercando un costante dialogo con il governo e le amministrazioni pubbliche, sollecitando un confronto, avanzando proposte concrete che hanno incontrato spesso il favore bipartisan delle forze politiche.

A questa azione, responsabile e propositiva, del mondo dell`edilizia non ha ancora corrisposto un`efficace azione del Governo, ne` sul piano dei provvedimenti adottati e delle risorse disponibili, ne` su quello del coinvolgimento completo degli attori degli Stati Generali, visto che il tavolo interministeriale dell`edilizia, che era stato insediato a Palazzo Chigi nel luglio 2009, si e` finora riunito una volta sola.

Non possiamo protrarre ulteriormente un`attesa che ha gia` fatto molte vittime in termini di perdita di posti di lavoro e di competitivita` del Paese.

Le imprese e i lavoratori dell`edilizia ritengono prioritario:
  1. sbloccare i pagamenti per le imprese che hanno SAL approvati e oggi vincolati dal Patto di stabilita`, anche per consentire alle stesse il pagamento delle forniture e dei servizi utilizzati. Piu` in generale allentare i vincoli dello stesso patto per gli enti virtuosi al fine di finanziare prioritariamente interventi legati alla tutela e messa in sicurezza del territorio, del patrimonio edilizio e dei beni culturali ed artistici.
  2. rendere effettivamente disponibili, in termini di attribuzioni di cassa, le risorse destinate dal CIPE alle priorita` infrastrutturali, a partire da quelle attribuite al programma di piccole e medie opere e all`edilizia scolastica.
  3. puntare su processi di semplificazione amministrativa rafforzando i controlli di sicurezza e regolarita`.
  4. eliminare le penalizzanti distorsioni fiscali esistenti nel settore immobiliare (ad esempio l`Iva sull`invenduto dopo 4 anni) nell`ambito di una riforma del fisco orientata allo sviluppo e piu` equa per lavoratori, imprese e cittadini.
  5. rilanciare gli strumenti di investimento nelle infrastrutture e nell`immobiliare.
  6. attivare strumenti di lotta all`illegalita` e promuovere la qualificazione con procedure esigibili e chiare in stretta collaborazione con le imprese e i lavoratori, senza penalizzare la quotidiana operativita` delle imprese corrette.
  7. estendere all`edilizia gli ammortizzatori sociali definiti per il settore industria.
Gli Stati Generali delle costruzioni chiedono al Governo e a tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione un forte impegno di rilancio delle costruzioni, a partire dalle priorita` sopra indicate.

A sostegno di queste richieste i promotori degli Stati Generali delle costruzioni indicono una Manifestazione Nazionale per mercoledi` 1° dicembre 2010.

La Manifestazione, che vedra` la partecipazione di tutte le Associazioni imprenditoriali e delle Organizzazioni Sindacali del settore edile, si svolgera` in Piazza Montecitorio a partire dalle ore 10,30.

STATI GENERALI DELLE COSTRUZIONI

ANCE * FENEAL UIL * FILCA CISL * FILLEA CGIL * ANAEPA-CONFARTIGIANATO * CLAAI * CNA COSTRUZIONI * FIAE CASARTIGIANI * AGCI/PSL * ANCPL * FEDERLAVORO SERVIZI CONFCOOPERATIVE * AGI * ASSOIMMOBILIARE * FEDERCOSTRUZIONI
(ANCE, ANIE, ANIMA, ASSOVETRO, FEDERAZIONE CONFINDUSTRA CERAMICA E LATERIZI, CONFINDUSTRIA METALLI, FEDERBETON, FEDERCHIMICA, FEDERLEGNOARREDO, OICE, UNACOMA COMAMOTER, ASCOMAC)

venerdì 26 novembre 2010

Ristrutturazioni edilizie e detrazione del 36%: guida dell'Agenzia delle Entrate aggiornata



L'Agenzia delle Entrate ha aggiornato la Guida per le agevolazioni fiscali sui lavori di ristrutturazione degli edifici.

On line le istruzioni aggiornate per usufruire dello sconto d'imposta previsto per il recupero e la ristrutturazione degli immobili. Detrazione Irpef per le spese di ristrutturazione, chi può beneficiarne e in che misura, come fare la comunicazione di inizio lavori, quali sono i tipi di interventi ammessi all'agevolazione: sono questi alcuni degli argomenti di rilievo contenuti nella Guida alla agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie.

Le istruzioni per poter utilizzare al meglio gli sconti d'imposta previsti per gli interventi di recupero edilizio sono disponibili, on line, sul sito internet dell'Agenzia delle Entrate, nella versione aggiornata a ottobre 2010 della Guida, con tutte le novità contenute negli ultimi interventi normativi e di prassi.

mercoledì 24 novembre 2010

Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010 dello stabilimento ILVA di Taranto. Riva: "stabilimento all'avanguardia"



"L'Ilva di Taranto, grazie ai 4 miliardi spesi in nuove tecnologie, e' uno stabilimento all'avanguardia ed e' tra i piu' competitivi a livello europeo. Questi investimenti sono una smentita a chi dice che il nostro impianto e' obsoleto".

Lo ha affermato Fabio Riva in occasione della presentazione del Rapporto Ambiente e Sicurezza. "Agli avvoltoi che volano sopra l'Ilva rispondo che troveranno un leone ad aspettarli - ha aggiunto Riva, affrontando quindi le tematiche di impatto ambientale - vorrei che convenissimo qui, tutti, pubblicamente, che, non appena la Norma tecnica e tecnologie disponibili ed affidabili, che esamineremo insieme, lo permetteranno, l'Ilva adottera' il campionamento in continuo; Sara' un altro motivo di orgoglio per la Regione Puglia".

"A gennaio di quest'anno, nel nostro libro degli ospiti, lei signor Presidente Vendola, ha scritto: 'Il presente e' la siderurgia che cerca di far rima con ecologia: anche per fare il verso al cattivo fatalismo dei meridionali. Se l'Ilva cambia, Taranto respira e sorride': e' arrivato il momento di riconoscere che l' Ilva e' cambiata".

In occasione della presentazione del Rapporto Ambiente e Sicurezza, i militanti di Legambiente sotto uno striscione con la scritta ''Ci siamo rotti i polmoni!'', hanno distribuito mascherine antinquinamento ai partecipanti all'incontro.

''Studieremo con attenzione il Rapporto che l'ILVA presenta oggi e ne valuteremo con rigore il contenuto, ma oggi siamo qui a ribadire che, al di la' delle parole e dei rapporti, ci attendiamo un fatto: che l'Ilva si attivi immediatamente per abbattere le proprie emissioni di benzo(a)pirene, il pericolosissimo inquinante ''graziato' dal Decreto Legislativo del 13 agosto scorso che posticipa al 31 dicembre 2012 (dal 1999!) il raggiungimento dell'obiettivo di 1 nanogrammo per metro cubo, anche alla luce della media di benzo(a)pirene in atmosfera rilavata nei primi 5 mesi del 2010 che aveva superato i 3 nanogrammi per metro cubo.

Decreto che ha esautorato le Regioni dei loro poteri in materia e ha stabilito che le spese per l'adeguamento degli impianti industriali ai fini dell'abbattimento delle loro emissioni di benzo(a)pirene non debbano essere eccessivamente gravose condizionando, di fatto, gli interventi antinquinamento e, di conseguenza, la salute dei cittadini a mere ragioni di denaro''.

Questa la dichiarazione di Francesco Tarantini e Lunetta Franco, rispettivamente presidente regionale e presidente del circolo di Taranto di Legambiente.

''Attraverso la petizione ''Liberiamo l'Italia dal benzo(a)pirene', che sta raccogliendo molte importanti adesioni e che invitiamo tutti a sottoscrivere, e con l'audizione alla Commissione Ambiente della Camera del 9 novembre scorso, abbiamo lanciato un chiaro messaggio al Governo affinche' modifichi profondamente il decreto del 13 agosto introducendo nuovamente le norme ben piu' rigorose vigenti in precedenza - ha dichiarato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente -. Oggi chiediamo invece direttamente all'Ilva atti concreti per ridurre le emissioni di benzo(a)pirene, anche attraverso investimenti economici rilevanti perche' il diritto alla salute dei cittadini e dei lavoratori sia garantito, certi che solo con un'industria innovativa e davvero sostenibile il nostro Paese sara' in grado di affrontare in modo efficace la crisi economica e occupazionale''.



lunedì 22 novembre 2010

DETRAZIONI 55%: si passa dai 5 ai 10 anni


Il governo, spinto dalle richieste corali di aziende, cittadini e opposizione, ha fatto una dovuta e inevitabile marcia indietro, anche se con delle crepe non indifferenti nella disposizione in questione: in sostanza, la proroga al 2011 degli incentivi per l’efficienza degli edifici entra a far parte della Legge di stabilità.

Rimarrà quindi, una volta approvato l’emendamento, la detrazione del 55 per cento per l’installazione di infissi termici, caldaie a basso consumo, pannelli solari, ma con una novità che fa storcere la bocca agli addetti ai lavori, vale a dire una netta differenza sui tempi della detrazione, che sarà spalmata in dieci anni anziché in cinque, come accaduto sin ad ora. Una vittoria a metà quindi, anche perché il ragionamento non è a lungo termine, protraendosi anno per anno, senza sicurezze circa l’esito nella finanziaria immediatamente successiva.

Sul piano politico, l’insoddisfazione è evidente nelle parole di Ermete Realacci, responsabile Green economy del Pd, che giudica la soluzione comunque «un risultato deludente che indebolisce la misura e la rende meno appetibile per i cittadini e meno competitiva per le imprese. L’eco-bonus del 55 per cento in edilizia è stata la misura anticiclica più importante attivata in questi anni, niente a che vedere con il tanto decantato Piano casa».

La logica del “meglio che niente” sembra ormai essere accettata come una consuetudine dalle aziende del settore, costrette a navigare a vista, in attesa che il governo decida o meno di favorire lo sviluppo dell’eco-sostenibilità. Che vuol dire poi andare a sbattere o no contro le direttive europee e le relative sanzioni: soldi che escono dalle nostre tasche e finiscono nelle casse europee, invece che in saggi investimenti nel fotovoltaico o nel termico.

«Questa scelta compiuta dal Governo rappresenta un ennesimo brutto segnale e sembra suggerire che la direzione intrapresa sia quella di un’eliminazione della detrazione – commenta Valeria Verga, segretario generale di Assolterm, associazione che riunisce circa l’80 per cento degli operatori del settore -. Sono due gli elementi di negatività. Da una parte, c’è il fatto che si è passato a un periodo iniziale di 3-4 anni per il recupero dei costi a quello di 10, dall’altra il fatto veramente sconfortante: il fatto che il governo arrivi sempre all’ultimo istante per poi fare una concessione. Le aziende non ragionano in questi termini: devono poter programmare e devono potersi fidare. Detto ciò, ci rimettiamo ad elaborare alternative e forme di incentivi indipendenti dalla fiscalità generale e dalla legge finanziaria».

venerdì 19 novembre 2010

Taranto citta' meno verde d'Italia, per i bambini 0.2 mq pro capite, equivalente a una foglia insalata


Le province “forzieri” d'Italia sono Roma (con 697. 387 minori), Napoli (quasi 671.000), Milano (636.610), Torino (351.566): contengono una parte consistente del “tesoro” rappresentato dai oltre 10 milioni di under 18 che vivono nel nostro paese.

Le province “più giovani” - quelle cioè con le percentuali più elevate di minori - sono prevalentemente al Sud: Napoli è in pole position (con quasi il 22% di minori sul totale della sua popolazione) seguita da Caserta (21,3%), Caltanissetta, Crotone e Catania (tutte oltre il 20%).

Unica eccezione fra le province del Nord è Bolzano con il 20% di under 18 sul totale dei suoi abitanti (2).

Invece è al Nord il primato in negativo con Ferrara, che ha la quota percentuale più bassa di bambini (12,6%).

A fornire queste informazioni è la prima delle mappe de “L’isola dei tesori. Atlante dell’infanzia (a rischio) in Italia” di Save the Children, presentato insieme al nuovo sito interattivo http://www.atlanteminori.it/ presso la Banca d’Italia.

“Il lancio dell’Atlante a pochi giorni dalla Giornata dell’Infanzia e presso un’istituzione così importante come la Banca d’Italia, non è casuale. La Banca d’Italia per statuto e missione protegge e governa il “tesoro” economico-finanziario italiano: dunque c’è sembrato di grande forza simbolica l’idea di presentare presso questa sede istituzionale il nostro Atlante del tesoro umano e futuro d’Italia” sottolinea Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia. “Gli oltre 10 milioni di bambini che vivono sul suolo italiano, sono la riserva aurea nazionale che l’Atlante di Save the Children riporta allo scoperto, come in una virtuale caccia al tesoro, mostrandone, attraverso più di 70 mappe, la dislocazione geografica e dove sia più o meno valorizzata, protetta, tutelata ma anche, purtroppo, misconosciuta, offesa, incustodita”.

“Save the Children, che già nel ’44 era intervenuta in Italia portando aiuti ai bambini appena usciti dalla guerra, ha deciso di impegnarsi con sempre maggiore determinazione in favore dell’infanzia nel nostro paese, rafforzando ulteriormente nei prossimi 5 anni le sue attività, soprattutto in favore dei minori più vulnerabili”, prosegue il Direttore Generale dell’Organizzazione.

L’anagrafe del “tesoro”. Ma cominciamo con il dare un nome ai milioni di “tesori” d’Italia. Dalla mappa con l’“anagrafe del tesoro”, si scopre che i 5 nomi di bambini più diffusi e amati dai genitori italiani sono: Francesco, Alessandro, Matteo, Antonio e Giuseppe, per i maschi; Giulia e Sofia, per le femmine. In particolare Francesco è il nome scelto in prevalenza dai genitori di alcune regioni del Centro Sud (Lazio, Sardegna, Puglia e Molise, Calabria, Basilicata), Alessandro il preferito in alcune regioni del Centro Nord (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Umbria), Matteo soprattutto in Valle D’Aosta e Friuli Venezia Giulia, Antonio e Giuseppe in Campania e Sicilia. Tra le bambine il nome di maggior successo è Giulia in 9 regioni (Liguria, Valle D’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio, Sardegna) seguito da Sofia (più comune in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Umbria, Sicilia e in provincia di Trento). Per quanto riguarda i nomi di bambini nati da genitori stranieri, si registra - a conferma dell’integrazione in atto - il successo di nomi italianissimi come Alessia, Giulia e Sofia per le bambine e Matteo e Alessandro per i bambini. Tra i nomi stranieri invece quelli più in voga sono Sara, l’asiatico Aya, gli arabi Malak (angelo) e Hiba (regalo) per le femmine. Per i maschi Adam precede Mohammed, seguito da Rayan, Omar, Matteo, Alessandro, Cristian, Kevin e Youssef (3) .

Nomi che identificano il “tesoro degli immigrati”: sono 932.000 i minori stranieri residenti in Italia (4) . Di essi 6 su 10 sono di seconda generazione (cosiddetti G2), cioè nati in Italia: Prato con il 19,7% di minori di seconda generazione sul totale della sua popolazione straniera, Mantova (17,2%), Cremona (17%), Brescia e Reggio Emilia (16,9%), nel Sud Trapani (14,2%) e Palermo (12,7%), sono i capoluoghi di provincia con la più alta percentuale di G2.

Ma ci sono anche bambini e adolescenti quasi senza nome e senza volto, pressoché invisibili perché le loro vite sono in parte o completamente clandestine e nascoste: centinaia di minori per lo più stranieri e soli che soggiornano per brevi periodi nelle comunità per poi scapparne, o che finiscono in circuiti di sfruttamento lavorativo, sessuale o di devianza. Nel 2010 risultano almeno 4.500 i minori stranieri non accompagnati presenti in Italia (5) . Un dato sicuramente per difetto, che non include, per esempio, i minori neocomunitari. E stranieri sono alcune migliaia di minori lavoratori: pari al 9% di tutti i minori che lavorano, stimati in circa 400.000 (6). Sono soprattutto cinesi, a Roma, Milano e Firenze, Prato; romeni e albanesi, a Roma e a Bari, giovani nord-africani in Sicilia e Calabria.

E 1 milione 756 mila sono i minori che vivono in povertà relativa cioè in famiglie che hanno una capacità di spesa per consumi sotto la media (7): circa il 65% di questi minori - salta all’occhio dalla “mappa dei tesori a rischio” - si concentra nel Sud Italia. Insieme ad essi bisogna considerare altri 649 mila “tesori”, circa il 6% della popolazione sotto i 18 anni, che vive in povertà assoluta (8).

Poi ci sono i bambini e gli adolescenti “poveri” di aria pulita e di verde: il Nord Italia spicca per gli elevati tassi di inquinamento dell'aria, anche in rapporto al resto d'Europa: Torino, Milano, Brescia, Padova, Modena, Bergamo, Pescara, Napoli, Venezia, Rimini e Reggio Emilia si segnalano non solo in Italia ma anche in Europa per il maggior numero di giorni di superamento del valore limite di particolato (PM10), polveri sospese nell'aria che penetrano nelle vie respiratorie causando problemi cardio-polmonari e asma. E in molte di queste città risultano oltre i livelli di guardia anche le concentrazioni di biossido di azoto.

Napoli detiene in aggiunta il triste primato di città più costruita d'Italia con oltre il 65% della superficie impermeabilizzata ed è tra le ultime per verde attrezzato.

E poveri di verde sono anche i bambini che vivono ad Imperia, Savona, Lecco, Ascoli Piceno, Chieti, Crotone e Olbia che non possono contare su più di 5 mq di verde ciascuno, per non parlare di Taranto dove gli abitanti si devono accontentare di una foglia di insalata (0,2 mq) ognuno.

Il primato in positivo, cioè di capoluogo di provincia ben aldisopra della media nazionale per verde pro-capite (che è di 106 metri quadri per abitante), spetta invece all’Aquila (con 2.787 metri quadri), i cui giovani abitanti tuttavia debbono fare i conti con le ferite aperte e lasciate dal terremoto (per esempio la mancanza di una casa e di luoghi aggregativi); per disponibilità di verde si segnalano a seguire Pisa (1.521), Ferrara (1.259) e Matera (1.140).

Un'opportunità, questa di un po’ di verde, a cui fa da contraltare una diffusa inadeguatezza di servizi all’infanzia fondamentali come i nidi per i più piccoli (0-2 anni): in fondo alla lista ci sono Calabria e Campania con solo 2 bambini su 100 fra 0 e 2 anni presi in carico dai nidi pubblici; seguono Puglia (3,9) e Molise (4,3). Più virtuose Valle D'Aosta ed Emilia Romagna dei cui nidi usufruiscono il 20% dei piccoli fra 0 e 2 anni, seguite da Umbria (18%), Toscana (16,9%) e Trentino (15,3%).

Un percorso educativo che può iniziare con difficoltà per poi a volte interrompersi prematuramente: nel Sud Italia - in particolare in Sardegna e in Sicilia - la percentuale di interruzioni formalizzate e abbandoni scolastici è, rispettivamente dell’8,3% (su 100 iscritti per i 5 anni di scuola di II grado, nell’anno 2008-2009) e del 6,6%. Al Nord si segnala la Liguria con il 5,4% di interruzioni ed abbandoni.

“L’Atlante dell'Infanzia di Save the Children con le sue numerose mappe conferma come nascere e vivere in una parte del nostro paese piuttosto che in un'altra equivalga a maggiori o minori opportunità per un bambino. Come se non ci fosse una Italia dell’infanzia ma decine d’Italie diverse”, prosegue Valerio Neri. “Un esempio lampante sono le differenze anche abissali nella spesa sociale provinciale procapite per asili nido e altri servizi per l’infanzia. Si va da Trieste, in testa alla classifica con 108 euro pro-capite, a province meno virtuose del Nord come Piacenza (10 euro e 50), a quelle in fondo alla classifica come Benevento, Crotone, Avellino e Catanzaro dove i comuni spendono meno di 2 euro per cittadino. E la stessa figura del Garante dell’Infanzia è presente a macchia di leopardo, con 3 regioni, Valle D’Aosta, Sardegna e Sicilia, che non lo hanno neanche previsto per legge”.

“L'impressione è che questo 'tesoro' di bambini sia sempre più spesso - e in città e territori sparsi lungo tutto lo stivale - seriamente minacciato”, conclude il Direttore Generale Save the Children Italia. “Per questo ci sembra non più procrastinabile la nomina del Garante Nazionale dell’Infanzia e il varo di un Piano Nazionale Infanzia mancante dal 2004. Un Piano che stabilisca un coordinamento efficace tra il livello centrale e regionale, che preveda la chiara definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali per l’infanzia e l’adolescenza - per ridurre le drammatiche diseguaglianze che oggi colpiscono l’infanzia nel nostro Paese - e che sia dotato di risorse adeguate e di rigorosi strumenti di monitoraggio e di valutazione. Inoltre è importante procedere alla nomina e riconvocazione dell’Osservatorio Nazionale Infanzia, di cui è scaduto il mandato ad agosto 2010”.

giovedì 18 novembre 2010

Nomisma. Dalle esperienze di housing sociale alla risposta del Piano Nazionale di Edilizia Abitativa e del Piano Casa


Lunedì 29 novembre Nomisma presenterà il Secondo Rapporto sulla Condizione Abitativa in Italia "Dalle esperienze di housing sociale alla risposta del Piano Nazionale di Edilizia Abitativa e del Piano Casa".

La presentazione, patrocinata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si terrà presso la sede di CDP Investimenti Sgr (Sala Convegni - Via Castelfidardo, 1 - Roma) dalle ore 10.00 alle 13.00.

Il convegno sarà aperto dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, On. Altero Matteoli.

Seguiranno, tra gli altri, gli interventi di Gualtiero Tamburini (Nomisma), Aldo Carbone (AGCI Abitazione), Luciano Caffini (Legacoop Abitanti), Michele Cibrario (BNP Paribas REIM), Ivo Cremonini (Federabitazione Confcooperative), Giuseppe Guzzetti (Fondazione Cariplo e ACRI) e Stefano Marchettini (Cassa Depositi e Prestiti Investimenti Sgr).

Il Rapporto è stato sponsorizzato da: AGCI Abitazione, Federabitazione Confcooperative, FIRE, Generali Immobiliare Italia SGR, Legacoop Abitanti, Prelios e promosso da Federimmobiliare

PER MOTIVI DI SICUREZZA, È NECESSARIO DARE CONFERMA DELLA PARTECIPAZIONE, INVIANDO LA SCHEDA DI ISCRIZIONE ALLEGATA ALLA SEGRETERIA ORGANIZZATIVA



Segreteria Organizzativa Nomisma Real Estate
(Sig.ra Parisini - tel. 0516483301 - fax 051223441 - e-mail: barbara.parisini@nomisma.it)

mercoledì 17 novembre 2010

Connessione Gioia del Colle-Matera: essenziale allo sviluppo del territorio appulo-lucano

Gioia del Colle


Matera

Il 3 dicembre Comuni e Province insieme, sperando nella presenza anche dei vertici regionali di Puglia e Basilicata, per rilanciare la Matera-Gioia del Colle, un progetto ed un'infrastruttura essenziale per il territorio appulo-lucano e per i collegamenti con la rete autostradale. 

Alcuni incontri tra i rappresentanti dei Comuni di Matera, Gioia del Colle e Santeramo e tra le due province, l'ultimo martedì mattina a Matera, hanno segnato il percorso che mira a raggiungere un obiettivo essenziale per il territorio: «E' stato creato un tavolo comune nel quale predisporre un tavolo a cui si cercherà di dar forza con una richiesta unica il 3 dicembre» ha spiegato Brunella Massenzio presidente del Consiglio comunale di Matera che ha coordinato gli incontri e si è fatta promotrice insieme agli altri soggetti coinvolti dell'iniziativa. 

Trovare le risorse economiche ed avviare le procedure e i presupposti per quest'iniziativa è l'obiettivo dichiarato: «serviranno circa 25 milioni di euro, una cifra che con la dovuta attenzione sarebbe stata già disponibile. L'infrastruttura è comunque essenziale e il risultato da ottenere non impossibile ed è per questo che siamo tutti impegnati» ha concluso il sindaco di Matera, Salvatore Adduce.

martedì 16 novembre 2010

Donare alla FIAB fa bene al cuore


Una campagna di raccolta fondi denominata "Donare fa bene al cuore" è stata lanciata dalla FIAB onlus per finanziare due progetti specifici sulla diffusione dell'uso della bicicletta come mezzo di trasporto sano ed ecologico.

Le donazioni, anche di importo modesto, potranno essere effettuate tramite carta di credito con il sistema on line per il no profit di Vita Donazioni, ritenuto veloce e sicuro. L'importo delle somme donate è fiscalmente deducibile e/o detraibile.

La diffusione dell'uso della bicicletta per gli spostamenti urbani o nel tempo libero, contribuisce alla promozione e alla tutela della salute individuale e collettiva. La bicicletta aiuta a prevenire e a curare le malattie cardiache e quelle legate all'obesita e al diabete. La bicicletta aiuta a combattere la vita sedentaria. Rendere popolare l'utilizzo della bicicletta per andare ogni giorno a scuola o al lavoro o per trascorre il tempo libero è un obiettivo della FIAB.

Per questo la FIAB lancia una pubblica raccolta di fondi. "Ognuno può versare anche cifre modeste - spiega Antonio Dalla Venezia, Presidente nazionale FIAB onlus - che concorreranno a finanziare almeno uno dei due progetti specificamente individuati allo scopo: progetto Gallimbeni e progetto Scuola".

Di che si tratta? "Il progetto Gallimbeni - chiarisce Dalla Venezia - consiste nella produzione di quaderni tecnici per lo sviluppo della mobilità ciclistica in tutte le sue forme. I quaderni Gallimbeni sono nati per tenere viva la memoria di un dirigente Fiab, Riccardo Gallimbeni di Torino, investito tragicamente nel 2002, mentre pedalava sulla Via Aurelia per tracciare un itinerario della Rete ciclabile nazionale Bicitalia. Questi quaderni si sono rivelati uno strumento prezioso per diffondere conoscenze ed esperienze a beneficio di progettisti, amministratori pubblici e attivisti volontari.

Il progetto Fiab Scuola "Bambini in bicicletta", invece, consiste nella produzione di attività, materiali didattici e promozionali, utili a sensibilizzare grandi e piccini sull'importanza che i più piccoli inizino ad usare la bicicletta anche per andare da soli a scuola e che siano create, allo scopo, le condizioni affinchè le strade non siano sempre e solo per le auto ma anche per bambini, pedoni e ciclisti".

Tutte le istruzioni per effettuare le donazini sono su
http://www.fiab-onlus.it/donazioni_fiab.htm

Lello Sforza
Ufficio Stampa FIAB onlus
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)
Tel. +39 3200313836
Fax +39 0805236674

lunedì 15 novembre 2010

Revocata la confisca delle aree di Punta Perotti

Dagli anni Novanta con l'inizio dei lavori del complesso edilizio, all'abbattimento del 2006, fino all'ultimo capitolo di oggi.

Il gup del Tribunale di Bari ha disposto la revoca della confisca dei suoli di Punta Perotti, dove sorgeva il famoso "ecomostro" poi abbattuto, e dunque la loro restituzione alle tre imprese costruttrici. La decisione è stata presa dopo che la Cassazione aveva rinviato gli atti perché al momento della confisca i proprietari non erano stati avvisati. Ora la restituzione, come avevano chiesto la Procura di Bari e le imprese. Il giudice quindi ha disposto la restituzione dei terreni alle imprese costruttrici che subirono la confisca al termine del processo per lottizzazione abusiva dei suoli.

Il sindaco di Bari, Michele Emiliano, ha prontamente dichiarato che "Non e' possibile edificare ancora sull'area del parco di Punta Perotti".

Ecco le tappe salienti:
  • 1995: Iniziano i lavori del complesso edilizio residenziale. Tre torri per complessivi 300mila metri cubi di acciaio e cemento. I lavori dei palazzi in costruzione sono di società dei gruppi Matarrese, Andidero e Quistelli.
  • 1997: La Procura di Bari mette sotto sequestro gli immobili perché ''abusivi'': violano la legge Galasso che prescrive che gli immobili debbano tenere una distanza minima dal mare di almeno 300 metri. I palazzi di Punta Perotti sono costruiti ad una distanza inferiore.
  • 1997-2001: Si innesta un lungo contenzioso con diversi giudizi contrastanti: annullamento del sequestro in Cassazione, confisca degli immobili in primo grado, annullamento della confisca in Corte d'Appello, ricorso della Procura generale di Bari in Cassazione. Costruttori e progettisti vengono invece assolti in primo grado dal momento che ai loro progetti sono state rilasciate le concessioni.
  • 2001: E' il 29 gennaio: la Corte di Cassazione conferma la sentenza di primo grado. E' la svolta della vicenda. I palazzoni vengono confiscati e immessi nel patrimonio del Comune di Bari.
  • 2001-2005: S'innesta un ulteriore contenzioso da parte dei costruttori per bloccare la demolizione e per ottenere il risarcimento dei danni. Nel frattempo, nel 2004, cambia la giunta comunale: Michele Emiliano (centrosinistra) subentra a Simeone Di Cagno Abbrescia (centrodestra).
  • 2006: Il Comune decide per la demolizione. La gara viene affidata alla General Smontaggi di Novara. I Matarrese presentano diversi ricorsi con l'intenzione di far valere un pignoramento sugli immobili in base al quale, secondo la loro prospettazione legale, non si posso abbattere. I ricorsi non vengono accolti. E' il via libera definitivo all'abbattimento.
  • 2006: Il 2 aprile viene abbattuto per implosione il primo blocco (i due terzi del primo 'fabbricato Matarrese'). Domenica 23 aprile saranno demoliti l'ultimo modulo del primo fabbricato nonché i due terzi dell'immobile posto parallelamente (secondo 'fabbricato Matarrese'). Lunedì 24 aprile saranno demoliti l'ultimo modulo del secondo fabbricato e l'immobile posto parallelamente alla ferrovia ('fabbricato Quistelli').
  • 2009: Il 20 gennaio la Corte europea dei diritti dell'uomo ritiene che la confisca dei terreni di Punta Perotti da parte dello Stato rappresenti "una violazione" del diritto di protezione della proprietà privata e della Convenzione per i diritti dell'uomo.
  • 2010: Il 15 novembre il gup del Tribunale di Bari revoca la confisca dei suoli su cui sorgeva l''ecomostro' di Punta Perotti e dispone la restituzione dei terreni alle imprese costruttrici che subirono la confisca.

sabato 13 novembre 2010

DETRAZIONE 55%: possibile inserimento nel Decreto Milleproroghe


Marco Milanese (Pdl), relatore alla Finanziaria in qualità di consigliere economico del ministro dell'economia Giulio Tremonti, dopo la rivolta della associazioni per l'esclusione del bonus dalla finanziaria ha sottolineato che "potrebbe entrare nel decreto milleproroghe di fine anno la proroga della detrazione fiscale del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici, in scadenza il il 31 dicembre 2010".

Dopo un primo allarme, di fronte alle durissime reazioni delle diverse associazioni alla notizia del mancato rinnovo, nella Legge di stabilità, della proroga della detrazione del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici, il Governo sembra dunque pensare a un'alternativa. In Commissione Bilancio della Camera, infatti, è stato riammesso l'emendamento alla Legge di stabilità, presentato dal Pd a firma della capogruppo in commissione Ambiente, Raffaella Mariani.

  • Alcune reazioni delle Associazioni all'esclusione del Bonus dalla Legge Stabilità

Rosario Messina, presidente di FederlegnoArredo ha così commentato: "Un dietrofront inspiegabile del Governo, che rischia di mettere ulteriormente in ginocchio il sistema industriale. Si tratta di una decisione grave - prosegue Rosario Messina - che mette a rischio oltre 8.000 posti di lavoro solo nel comparto dei serramenti e colpisce pesantemente il rilancio dei consumi e di conseguenza lo sviluppo delle aziende. Non riteniamo giustificabile eliminare misure così importanti per rivitalizzare il sistema proprio in un momento di crisi e instabilità dei mercati. La decisione appare ancor più grave e incomprensibile alla luce dei risultati positivi finora registrati grazie a questa misura, in particolare a sostegno del processo di emersione dell'economia".

"Il bonus del 55% per la riqualificazione energetica è uno strumento di rilancio strategico per il comparto dei serramenti e per l'intero settore - afferma Alberto Lualdi, presidente di EdilegnoArredo - una scelta necessaria per riqualificare il patrimonio immobiliare italiano e ridurre le emissioni di CO2 nell'atmosfera".

Federconsumatori sottolinea che si tratta di una scelta davvero inaccettabile e poco lungimirante. Secondo quale logica, in piena crisi economica, e di fronte ai continui aumenti dei costi di alcuni prodotti energetici, si sceglie di tagliare i fondi destinati ad incentivare e far crescere, nel nostro Paese, la cultura del risparmio energetico? Oltre al fatto che comporterebbe non solo dei danni alla ripresa economica del Paese, ma anche e soprattutto all'ambiente, dal momento che l'efficienza energetica degli edifici permette di ottenere molti risultati positivi in più rispetto ad appalti poco trasparenti come quelli sull'eolico.

Pietro Gimelli - Direttore Generale UNCSAAL "Non rinnovare le misure relative agli sgravi fiscali del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici è una scelta incomprensibile che avrà ricadute devastanti sul tessuto industriale della Piccola e Media impresa italiana (1 Miliardo di Euro di fatturato in meno previsto per il 2011 solo per il sistema serramenti), sull'occupazione non tutelata dagli ammortizzatori sociali (8000 i posti di lavoro che il comparto serramenti stima di perdere l'anno prossimo), sul bilancio energetico e ambientale del nostro Paese e sulle casse dello Stato.

Quest'ultimo oltre a perdere il gettito fiscale a causa della pesante contrazione di fatturato prevista, vedrà invertirsi il processo di emersione dell'economia che il 55% aveva indubbiamente generato e si vedrà inoltre costretto a pagare le pesanti penali comunitarie per il mancato raggiungimento dei concordati obiettivi di riduzione della Co2.

Senza lo stimolo del 55% è già stata stimata una diminuzione degli investimenti in innovazione (che in questi anni grazie al provvedimento era aumentata di circa il 70%) di oltre 300 milioni di euro solo per i serramenti metallici.

Il Presidente di Legambiente Cogliati Dezza ha così commentato: "Com'è possibile cancellare un provvedimento virtuoso che ha creato lavoro, permesso di ridurre le bollette energetiche, riqualificato case e edifici? Le detrazioni del 55% per gli interventi di efficienza energetica in edilizia sono sicuramente il più lungimirante intervento di sviluppo sostenibile introdotto negli ultimi anni in Italia. Sarebbe un gravissimo errore cancellarlo e provocherebbe danni assai rilevanti per le imprese e le famiglie. Se il Ministero dell'Economia confermerà la sparizione degli incentivi a partire da gennaio faremo sentire la nostra voce insieme a quella di molti altri. A pensarla come noi, infatti, ci sono imprenditori, costruttori e associazioni dei consumatori pronti a scendere in piazza". "Se sarà necessario - conclude Cogliati Dezza - chiederemo all'Unione Europea d'intervenire visto che nel Piano per le rinnovabili inviato dal Governo a Bruxelles a Luglio, il 55% era individuato come una delle strategie fondamentali per raggiungere gli obiettivi al 2020. Ricordiamo che quegli obiettivi sono vincolanti, e le politiche sono sotto osservazione da parte della Commissione, quindi il Governo farebbe bene a ripensarci e a mantenere un provvedimento tra i più utili che siano stati fatti negli ultimi anni per ammodernare il Paese e sviluppare un'economia sostenibile".

venerdì 12 novembre 2010

Questa sera conferenza del prof. Serge Latouche a Putignano (Ba)


Questa sera, venerdì 12 novembre, alle ore 18.30, presso la Sala Margherita in Putignano alla via Cappuccini n. 28, il Prof. SERGE LATOUCHE terrà una conferenza incontro sulla “Decrescita Serena”.

L’incontro è organizzato dall’Assessorato all’ambiente del comune di Putignano e l’associazione culturale Teatro Origine.

“Con la conferenza di Serge Latouche, avviamo un percorso di riflessione condivisa sulle tematiche ambientali con i putignanesi e non solo.- spiega l’assessore all’ambiente di Putignano Dino Angelini- Vogliamo immaginare insieme un futuro in cui il nostro territorio diventi un luogo capace di coniugare organicamente lavoro e gioia di vivere, tutela ambientale e ricchezza, diversità culturali e tradizione. Questa incontro è uno degli eventi che accompagneranno i cittadini di Putignano verso il nuovo servizio di igiene urbana, orientato alla riduzione dei consumi e ad una “spinta” differenzazione del rifiuto.”

giovedì 11 novembre 2010

Un libro e un reportage raccontano la realtà della ‘Downtown’ milanese, tra fallimenti e possibilità di riscatto


Succede a Milano: ”E’ un quartiere di case. Un quartiere dormitorio. Qui o porti giù il cane o i bambini e incontri gente che fa comunella, altrimenti è la morte civile”. Così un abitante di Pompeo Leoni descrive la difficile realtà del suo quartiere: una distesa di palazzoni e spiazzi deserti situata a poca distanza dal centro della città meneghina. Nato su un’area industriale dimessa, il caso di Pompeo Leoni avrebbe dovuto rappresentare un nuovo modo di abitare la città. Invece è stato un fallimento, sia a livello architettonico che a livello sociale. E non è l’unico esempio.

E’ il 2007 e due ricercatori del Dipartimento di Architettura e Pianificazione del Politecnico di Milano, Massimo Bricocoli e Paola Savoldi, vincono un bando di ricerca sullo sviluppo urbanistico delle città commissionato dal Puca (Plan Urbanisme Construction Architecture) del Ministero Francese. Dopo tre anni di indagine, dalle fondamenta dei palazzi alla testimonianza diretta delle persone che ci vivono, è nato un libro che racconta il nuovo centro allargato della città o - per dirla all’americana - la Downtown milanese.

Affiancato dalla narrazione per immagini del reportage fotografico di Giovanni Hänninen (di cui potete vedere una foto in questo post), il libro 'Milano Downtown. Azione pubblica e luoghi dell'abitare', in uscita per et.al è un percorso scientifico ma anche una storia corale che racconta cinque realtà abitative diverse accomunate dal disagio. Dal coprifuoco di via Padova, alle contraddizioni della zona Canonica Sarpi dove si passa dal degrado all'espressione della 'gentrification' semplicemente spostandosi da un civico all'altro. Dal quartiere di Santa Giulia, in cui i livelli di contaminazione del sottosuolo sono tali da impedire la costruzione del nuovo asilo nido, alle torri di Gratosoglio da cui si può controllare che i malati di Alzheimer dell’ospedale vicino non scavalchino i doppi muri di cinta.

Poco lontano dall'ultimo avamposto del bike-sharing, tanto voluto dalla giunta comunale, Milano appare come un esperimento mal riuscito con possibilità di riscatto. "Per le realtà confinate nel tessuto urbano consolidato della città, come via Padova e Canonica/Sarpi, è difficile immaginare grandi stravolgimenti architettonici – spiega Paola Savoldi - si spera nelle migliorie da parte dei privati, in una politica di incentivi per la ristrutturazione e non certo misure come l'inutile innalzamento del coprifuoco. In generale però, con una certa dose di pragmatismo, le soluzioni possibili ci sarebbero e questo libro intende suggerirle".

Ma l’attenzione sul caso della Downtown milanese continua anche nella mostra collegata al libro che sarà visibile dal 10 novembre al 3 dicembre presso lo spazio Assab One. Oltre a raccogliere le immagini del reportage di Giovanni Hänninen, la mostra focalizza l’attenzione sul contesto privato delle persone che abitano questi luoghi, le cui storie, spesso drammatiche, saranno recitate dal vivo. "Così come il libro è nato con l'obiettivo di divulgare l'osservazione scientifica e non una posizione politica” - spiega Giovanni Hänninen - “anche il mio sguardo si è limitato a catturare le immagini con l'occhio di un esploratore. Tuttavia mi piacerebbe un giorno entrare all'interno dell'alveare e intraprendere un percorso più intimo documentando la vita, spesso drammatica, dei suoi abitanti: le storie delle persone continuano sicuramente oltre quel muro."

Laura Ghisellini (foto di Giovanni Hänninen)

mercoledì 10 novembre 2010

Emergenza Maltempo in Veneto: appello del Presidente del Consiglio del Veneto


I veneti colpiti dall’alluvione vogliono rialzarsi, uscire dall’emergenza, ritornare nelle proprie case e riprendere lavoro.


Ma la volontà, la determinazione, l’impegno stavolta non bastano.

Serve la solidarietà di tutti.

Dello Stato, che molto ha avuto dal Veneto, delle nostre comunità, di tutti noi, che condividiamo con i cittadini della Bassa padovana, del vicentino e del veronese la stessa storia, la stessa cultura, lo stesso futuro.

Lo possiamo fare con:
  •  un bonifico bancario (intestatario del conto corrente è la Regione del Veneto - Dorsoduro 3901- 30123 Venezia - IBAN IT 62 D 02008 02017 000101116078, Banca Unicredit - causale "Emergenza alluvione novembre 2010")
  • inviando un sms al numero 45501 per donare 2 euro.
Grazie.

Clodovaldo Ruffato
Presidente Consiglio Regionale del Veneto

lunedì 8 novembre 2010

Giornata nazionale dell'albero: appuntamento per il 21 novembre


Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” che istituisce la “Giornata nazionale degli alberi” il 21 novembre. Con questa iniziativa di valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo si vuole perseguire “l’attuazione del protocollo di Kyoto e le politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico e il miglioramento della qualità dell’aria”.

In questa Giornata il Ministero dell’Ambiente, d’intesa con il Ministero dell’Istruzione, potrà realizzare nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle università e negli istituti di istruzione superiore iniziative per promuovere la conoscenza e il rispetto della natura per stimolare un comportamento quotidiano ecosostenibile, anche al fine della conservazione della biodiversità. Ogni anno la Giornata sarà intitolata a uno specifico tema. Inoltre, in collaborazione con le autorità comunali e regionali e il Corpo forestale dello Stato, le istituzioni scolastiche cureranno la messa a dimora in aree pubbliche di piantine di specie autoctone, preferibilmente di provenienza locale.

Il disegno di legge punta poi a rendere effettivo per i Comuni l’obbligo di piantare un albero per ogni nato modificando la normativa vigente e rendendola più cogente per i sindaci. In particolare si abbreviano i tempi per la messa a dimora dell’albero portandoli da 12 mesi a 90 giorni.

Entro un anno dall’entrata in vigore, ciascun Comune provvederà a censire e classificare gli alberi piantati nell’ambito del rispettivo territorio in aree urbane pubbliche. Due mesi prima della scadenza naturale del mandato il sindaco dovrà rendere noto il bilancio arboricolo del Comune.

Inoltre, il provvedimento vuole incentivare la destinazione ad aiuole delle aree adiacenti o comunque funzionali a pubblici esercizi introducendo l’esenzione dalla Tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche (Tosap).

Infine il decreto interviene sulla disciplina dei contratti di sponsorizzazione e degli accordi di collaborazione stipulati dalle amministrazioni pubbliche facendo rientrare tra le iniziative previste quelle finalizzate a favorire l’assorbimento delle emissioni di anidride carbonica dall’atmosfera attraverso la piantumazione di alberi nelle aree urbane.

“Con questo disegno di legge che istituisce la Giornata nazionale degli alberi – afferma il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo – vogliamo promuovere la cultura del verde a 360 gradi: non solo la piantumazione, importante per la qualità dell’aria delle nostre città, per la riduzione dell’inquinamento acustico e per il risparmio energetico, ma anche l’educazione dei più piccoli e non alla conoscenza e al rispetto della natura. La creazione di un ambiente sostenibile per le prossime generazioni è un dovere di tutti e provvedimenti come questo vanno proprio nella direzione di raggiungere questo importante traguardo”.

domenica 7 novembre 2010

VIAGGIO TRA I QUARTIERI GIOIESI / Il quartiere di Santa Lucia: il salotto della città


Il quartiere che ingloba la chiesa di Santa Lucia è da sempre il “salotto della città”. Un sistema insediativo ottocentesco sviluppatosi in circa centocinquant’anni attraverso variegate trasformazioni edilizie. Negli ultimi decenni l’edificato consolidato è stato oggetto di interventi di completamento e anche di alcuni interventi di sostituzione edilizia che hanno cambiato le quinte di diversi assi viari. Sono in corso interventi di demolizione e ricostruzione in via Regina Elena e in via Giosuè Carducci. Prossimamente sarà oggetto di edificazione l’area della ex “arena Castellano”.

L’asse di via Roma, dove è eretta la chiesa di Santa Lucia, collega il centro cittadino con la stazione ferroviaria. La “via della stazione” negli anni ottanta divenne il luogo della socializzazione delle fasce giovanili: da qui la decisione di inibirne il traffico veicolare con l’installazione di alcune fioriere. Si è pensato, in seguito, di realizzare un organico intervento di riqualificazione di tale spazio aperto, attraverso un progetto urbano che comprendesse le piazze collegate ovvero piazza Kennedy (stazione), piazza Luca D’Andrano e piazza Umberto I. Allo stato attuale è completata la riqualificazione del tratto di via Roma compreso tra piazza Umberto I e via Armando Celiberti. Prossimamente seguirà il secondo stralcio funzionale dell’opera di riqualificazione che interesserà la piazza Luca D’Andrano e il tratto di via Flora che conduce a piazza Plebiscito, adiacente alla chiesa di San Francesco.

Altro punto focale del quartiere è piazza Plebiscito, dove dovrebbe avvenire un’imponente sostituzione edilizia e una riqualificazione dello spazio aperto. Infatti, l’attuale amministrazione intende perseguire l’abbattimento del palazzo “scatolare” comunale che ospita gli uffici dell’INPS per riproporre, in chiave moderna, l’ex mercato coperto che trovava collocazione proprio in quel sito, al fine di realizzare una struttura polifunzionale e dei parcheggi interrati.

Il quartiere ha una buona dotazione di spazi aperti destinati a verde. Piazza Pinto è stata recentemente riqualificata integralmente. La “piazza della Croce” tra via A. Celiberti e via G. Carducci è stata sistemata negli anni novanta. I giardini in piazza Paolo VI sono stati realizzati negli anni novanta in un’area residuale agli interventi edilizi. Recentemente è stata ricavata anche un’area dedicata allo scorazzare degli animali a quattro zampe, in via Papa Giovanni XXIII, nei pressi del complesso residenziale “villa Soria”.

Il rione presenta una buona distribuzione di attività commerciali. Per quanto riguarda la dotazione di parcheggi gli stalli garantiscono una sufficiente disponibilità seppur condizionata al fabbisogno dei residenti, che non hanno sufficienti aree a parcheggio pertinenziali alle proprie residenze. Sino alla fine degli anni novanta l’area di piazza Pinto era gravata dalla presenza del mercato settimanale, con evidenti ripercussioni sull’intera città.

Questo quartiere, parte rilevante della città, i cui lineamenti sono tipici della città italiana, nel passaggio dalla fase antica a quella contemporanea, rischia di essere modificato da una serie indiscriminata d’interventi edilizi di sostituzione. Stiamo già assistendo a un dilagare d’interventi che non rispettano il contesto nel quale vanno a inserirsi. E’ compito dell’amministrazione, oltre a riqualificare gli spazi aperti, stabilire delle regole per la sostituzione di brani di città al fine di non assistere a delle stonature edilizie che rimarranno indelebili nel tempo.




Nunzio Loporcaro
pubblicato sul periodico locale La Piazza, n. 5, settembre-ottobre 2010

venerdì 5 novembre 2010

Risparmio energetico e detrazioni 55%: aggiornata guida Agenzia delle Entrate


Aggiornata la Guida fiscale dell'Agenzia delle entrate sulle agevolazioni fiscali per il risparmio energetico.

La guida descrive i vari tipi di intervento per i quali si ha diritto al beneficio e gli adempimenti necessari per ottenerlo.

Aggiornamento dovuto alle più recenti modifiche normative, che hanno riguardato soprattutto le procedure da seguire per usufruire correttamente delle agevolazioni.

In particolare:
  • per i lavori che proseguono oltre un periodo d'imposta, è stato introdotto l'obbligo di inviare telematicamente all'Agenzia delle Entrate una specifica comunicazione entro 90 giorni dal termine del periodo d'imposta nel quale i lavori hanno avuto inizio.
  • per i lavori che proseguono per più anni, il modello deve essere presentato entro 90 giorni dal termine di ciascun periodo d'imposta in cui sono state sostenute le spese oggetto della comunicazione
  • per gli interventi eseguiti dal 2009 è obbligatorio ripartire la detrazione in 5 rate annuali di pari importo (per il 2008 andava da un minimo di tre a un massimo di 10 anni, mentre solo per il 2007 c'era l'obbligo di ripartire la spesa in 3 rate annuali uguali)
  • è stata sostituita la tabella dei valori limite della trasmittanza termica (decreto del ministro dello Sviluppo economico del 6 gennaio 2010).
Dal 1° luglio 2010, infine, al momento del pagamento del bonifico effettuato dal contribuente che intende avvalersi della detrazione, banche e Poste italiane hanno l'obbligo di effettuare una ritenuta del 10% a titolo di acconto dell'imposta sul reddito dovuta dall'impresa che effettua i lavori.
 

giovedì 4 novembre 2010

PUNTA PEROTTI: rinviata decisione su restituzione suoli


Si conoscera' la prossima settimana la decisione del gup di Bari Antonio Lovecchio sull'incidente di esecuzione proposto dall'Avvocatura dello Stato per conto della presidenza del Consiglio dei ministri per ottenere la revoca della confisca dei suoli della lottizzazione dell'ecomostro (poi demolito) di Punta Perotti e la loro restituzione alle societa' Sudfondi, Mabar e Iema.

La richiesta di restituzione nasce da una decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) che ha ritenuto la confisca una sanzione arbitraria perche' gli imputati della lottizzazione abusiva sono stati assolti.

Fonte: ANSA.it

mercoledì 3 novembre 2010

La decrescita serena secondo Serge Latouche a Putignano (Bari) il 12 Novembre 2010

L’assessorato all’ambiente del comune di Putignano organizza per una pubblica conferenza nella quale interverrà Serge Latouche, il quale esporrà la sua teoria della decrescita serena.

L’incontro si svolgerà a Putignano (Ba), presso la sala Margherita in via Cappuccini venerdì 12 novembre a partire dalle 19:00.

Con la conferenza di SERGE LATOUCHE, si intende avviare un percorso di riflessione condivisa sulle tematiche ambientali con la popolazione di Putignano …e non solo, che permetta di immaginare insieme un futuro nel quale il territorio possa essere percepito e vissuto come un luogo capace di coniugare organicamente lavoro e gioia di vivere, tutela ambientale e ricchezza, diversità culturali e tradizione, come un bene comune.

E' chiesto al teorico della decrescita serena di relazionare sulla diffusa visione “sviluppista”, costruita sull´idea che la crescita economica possa essere infinita, oltre la “teologia del PIL”, descrivendo e proponendo alternative concrete e praticabili in grado di restituire futuro alla Terra e all´umanità.

«Dobbiamo aspirare ad un miglioramento della qualità della vita e non a una crescita illimitata del PIL. Bisogna reclamare la bellezza delle città e dei paesaggi, la purezza delle falde freatiche e l’accesso all’acqua potabile, la trasparenza dei fiumi e la salute degli oceani. Esigere un miglioramento dell’aria che respiriamo, del sapore degli alimenti che mangiamo… C’è ancora molta strada da fare per lottare contro l’invasione del rumore, per ampliare gli spazi verdi, per preservare la fauna e la flora selvatiche, per salvare il patrimonio naturale e culturale dell’umanità, senza parlare dei progressi da fare nella democrazia.»

martedì 2 novembre 2010

Rigenerare la periferia italiana: un incontro ad Ascoli Piceno per progettare la città a misura d'uomo


Il 4 Novembre 2010 alle ore 17:00, presso la Libreria Rinascita di Ascoli Piceno, in Piazza Roma, avrà luogo l’incontro RIGENERARE LA PERIFERIA ITALIANA. BIOFILIA, ARCHITETTURA E COMMERCIO LOCALE, organizzato da: Gruppo Salìngaros, CRIVEO, Confcommercio Ascoli Piceno, Camera di Commercio Ascoli Piceno, Libreria Rinascita con la partecipazione del Centro Servizi per il Volontariato. Parteciperanno i protagonisti dell’attuale dibattito sulle periferie italiane, membri direttivi del Gruppo Salìngaros, secondo il seguente programma:
  •  Gabriele Tagliaventi, docente all’Università di Ferrara e Presidente dell’AVOE, Come recuperare a centro commerciale naturale le aree produttive dismesse 
  • Ettore M. Mazzola, docente alla Notre Dame University, Ritorno al borgo vivo. Un esempio di redenzione della periferia
  • Pietro Pagliardini, studio Pagliardini, Rupi & Associati, La vita è classica. Architettura senza aggettivi
  • Stefano Serafini, direttore della ricerca della Società Internazionale di Biourbanistica
  • Neurofisiologia e reti urbane. Alcuni interessanti effetti dell’organizzazione dello spazio sulle persone
In videoconferenza dagli USA interverrà il prof. Nikos Salìngaros, urbanista di fama internazionale e docente presso la Texas University at San Antonio.
 
 
Per informazioni: Criveo tel. 3200827818, e-mail criveo@libero.it

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