lunedì 13 febbraio 2012

Il golf diventa sempre più 'green'


Golf e mondo ambientalista insieme in difesa della natura. Dopo una lunga gestazione è stato siglato, a Roma, il protocollo d'intesa tra la Federgolf e le associazioni Wwf, Legambiente, Fai e Federparchi, volto a promuovere una sinergia in favore dell'eco-golf con ricadute positive anche sulla riqualificazione ambientale delle periferie.

Obiettivo dell'accordo, aperto a successive adesioni, è "difendere il territorio, la natura e il paesaggio, come patrimonio dell'intera collettività e risorsa per il turismo", si legge nel documento. Per raggiungerlo la Federgolf si è impegnata a sostenere una serie di pratiche virtuose nei circoli affiliati: dalla salvaguardia del paesaggio e dell'assetto idrogeologico alla tutela della biodiversità, dalla riduzione dell'uso di fertilizzanti e fitofarmaci al risparmio di acqua ed energia. Il punto, infatti, non è solo creare nuovi impianti in base a criteri di ecosostenibilità, ma anche vigilare sui campi esistenti e lavorare per riqualificarli.

"Perseguiremo tutte le iniziative non in linea con il protocollo d'intesa: i nostri 400 campi sono soggetti a valutazioni continue e in qualsiasi momento possiamo togliere l'affiliazione alla Federazione", spiega il presidente della Federgolf, Franco Chimenti. Secondo il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, l'intesa è "uno strumento importante per fermare la cementificazione creando una cintura verde intorno alle città". Inoltre può "favorire il restauro ambientale, riqualificando le periferie e rendendole fruibili ai cittadini". D'accordo i rappresentanti del settore ambientale, cui oggi si è aggiunto MareVivo.

Per Costanza Pratesi, responsabile dell'Ufficio ambiente e paesaggio del Fai, "l'intesa può portare risorse significative dal punto di vista paesaggistico, ad esempio con la riqualificazione delle discariche". Dello stesso avviso anche il presidente della Federparchi Giampiero Sammuri, che sottolinea come i campi da golf possano "aiutare a contrastare il consumo del territorio".

Per il presidente del Wwf, Stefano Leoni, "il passo successivo all'accordo è confrontarsi con le persone che frequentano gli impianti da golf, in modo da costruire campi migliori e gestire meglio quelli esistenti". Vittorio Cogliati Dezza, presidente del Wwf, pone invece l'accento sulla necessità di "iniziare a lavorare a livello locale, aprendo tavoli regionali, per evitare che i campi diventino il cavallo di Troia della speculazione".

Altra priorità, avvertita dalla Federazione e dagli ambientalisti, è avvicinare i cittadini al mondo del golf, considerato uno sport elitario. Per riuscirci sono al vaglio alcune proposte, come il birdwatching nei campi, su cui è aperto un canale di dialogo con la Lipu, e l'idea lanciata dal Fai per l'istituzione di una giornata di golf a porte aperte.

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