venerdì 30 aprile 2010

55% - Dall'Agenzia delle Entrate nuovi chiarimenti sulle agevolazioni per il risparmio energetico

Con la Circolare n. 21/E del 23 aprile 2010 l'Agenzia delle Entrate fornisce alcuni chiarimenti in merito a oneri deducibili, crediti d'imposta e detrazioni.
In particolare, per quanto riguarda gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti (articolo 1, commi 20-24, legge 244/2007), l'Agenzia delle Entrate precisa che:
* la detrazione del 55% è ammissibile per le spese di sostituzione di portoni d'ingresso, anche se non dotati di componenti vetrati, purchè risulti delimitato l'involucro riscaldato dell'edificio, verso l'esterno o verso locali non riscaldati, nel pieno rispetto degli indici di trasmittanza termica richiesti per la sostituzione delle finestre;
* l'agevolazione non è cumulabile con altri contributi comunitari, regionali o locali per lo stesso intervento;
* la detrazione del 55% non spetta per l'intera spesa nel caso dell'installazione di impianto di riscaldamento centralizzato in un fabbricato in cui solo parte delle unità immobiliari è dotata di impianto di riscaldamento preesistente. La quota di spesa detraibile deve essere individuata con un criterio di ripartizione proporzionale basato sulle quote millesimali di ciascun appartamento;
* nel caso di interventi per i quali non è previsto il collaudo (sostituzione di finestre comprensive di infissi), la data di fine lavori, dalla quale decorre il termine per l'invio della documentazione all'ENEA, è comprovata dalla documentazione rilasciata dall'esecutore degli stessi (o dal tecnico che compila la scheda informativa); quindi, a tal fine, non è da ritenersi valida una dichiarazione del contribuente;
* l'agevolazione non decade per il mancato o tardivo invio all'Agenzia delle Entrate della comunicazione da trasmettere in caso di lavori pluriennali; tuttavia resta l'applicazione della sanzione in misura fissa (da euro 258 a euro 2.065), prevista dall'art. 11, comma 1, del D.Lgs. 471/1997, per l'omesso o irregolare invio di ogni comunicazione prescritta dalle norme tributarie;
* nel caso di errori di compilazione della scheda informativa da inviare all'Enea, entro 90 giorni dal termine dell'intervento, il contribuente può correggerne il contenuto entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi nella quale viene portata in detrazione;
* per interventi eseguiti mediante contratto di leasing la detrazione spetta all'utilizzatore mentre la società di leasing deve attestare la fine dei lavori e l'ammontare del costo sostenuto su cui calcolare la detrazione.

giovedì 29 aprile 2010

CONSIGLIO NAZIONALE ARCHITETTI / Una legge per le periferie italiane



Una legge sullo sviluppo urbano è stata chiesta dai presidenti degli ordini provinciali degli architetti per rilanciare il governo del territorio puntando alla realizzazione di un piano di rigenerazione delle periferie, tramite la perequazione e la fiscalità. Le richieste del mondo degli architetti italiani sono emerse dalla Conferenza dei presidenti degli ordini degli architetti tenutasi a Milano il 23 e 24 Aprile che ha visto la partecipazione di più di duecento delegati provenienti da tutt'Italia.
Particolarmente soddisfatta degli esiti dell'incontro la presidente dell'ordine della provincia di Milano, Daniela Il presidente del Consiglio Nazionale degli architetti, Massimo Gallione, che ha partecipato all'incontro milanese, ha chiarito i punti essenziali delle iniziative chieste al governo. “Fino ad oggi”, ha detto, “il piano casa è stato poco incisivo; i dati che abbiamo sono deludenti perché ha creato poco lavoro e ha riguardato soltanto qualche piccolo ampliamento senza incidere più di tanto. La nostra idea è che si debba invece intervenire in maniera più organica anche se per comparti, attraverso piani di sostituzione edilizia che affrontino i problemi generali del rinnovo urbano, della qualità dello sviluppo economico e della sicurezza dell'abitare”. In sostanza, ha detto Gallione, non si tratta di un vero e proprio disegno di legge di riforma urbanistica: “noi preferiamo parlare di un piano di rigenerazione delle periferie urbane, sostitutivo, come detto, del piano casa e basato sui principi della perequazione, della fiscalità e degli incentivi”. Con questo piano, ha affermato il presidente del Consiglio nazionale degli architetti, “vogliamo incidere molto di più di quanto non avvenga oggi, sull'edilizia privata residenziale, mobilitando in maniera significativa i fondi privati, anche perché siamo consapevoli che l'edilizia residenziale pubblica può essere soltanto un volano e un incentivo”. All'interno di questi piani, che hanno anche lo scopo di fermare il consumo di nuovo territorio, prevedendo una maggiore densità di alcune zone solo a fronte della liberalizzazione di altre aree urbanizzate da convertire in servizi e luoghi di aggregazione, potranno quindi essere attivati interventi coordinati di conservazione, ristrutturazione, demolizione e ricostruzione di intere parti di insediamenti periferici degradati o dismessi che dovranno essere riconosciuti di interesse pubblico alla luce dello specifico valore strategico, politico, economico e sociale che tali interventi assumono nei contesti urbani. Gli incentivi dovranno invece essere destinati, in maniera mirata, agli interventi di miglioramento dell'efficienza energetica e della compatibilità ambientale.

mercoledì 28 aprile 2010

FIAB / No all'uso obbligatorio del casco in bicicletta



La FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta onlus) si oppone energicamente all'emendamento approvato lo scorso 15 aprile in Commissione Lavori pubblici del Senato, che obbliga tutti coloro che vanno in bicicletta "di indossare e di tenere regolarmente allacciato un casco protettivo conforme alla normativa tecnica europea in materia".
La FIAB, in linea con quanto deciso già dall'European Cyclists' Federation - l'organizzazione europea dei ciclisti che rappresenta 500 mila iscritti in tutta Europa - si era gia espressa in passato contro un'eventuale legge che avrebbe potuto obbligare chi va in bicicletta ad indossare il casco. "In genere siamo noi i primi a raccomandare vivamente l'uso del casco durante uscite e viaggi in bicicletta - dichiara il Presidente della FIAB Antonio Dalla Venezia - tuttavia renderlo obbligatorio per legge non solo è controproducente, perchè allontana le persone dal suo utilizzo, ma non salva nemmeno la vita ai ciclisti se si continuano a costruire strade per le auto e non anche per chi va a piedi e in bicicletta".
Il "pasticcio" è accaduto perchè la Senatrice veneziana Cecilia Donaggio (PD) ha di fatto modificato un emendamento presentato dal Sen. Giaretta, riguardante esclusivamento l'introduzione dell'utilizzo delle bretelline autoriflettenti, ed ha aggiunto anche l'obbligo generalizzato per i ciclisti di indossare un casco protettivo, senza consultarsi con lo stesso Giaretta, che conferma la sua contrarietà all'emendaento della parlamentare veneta e ha già fatto sapere che si adopererà per riportare il testo della norma alla proposta originale.
Il Responsabile FIAB per la sicurezza Edoardo Galatola, che sull'argomento ha pure interpellato il Gruppo interparlamentare "Amici della Bicicletta" affinchè intervenga per ridurre il danno, lamenta che mai la FIAB, pur riconosciita dal Ministero delle Infrastrutture come organismo di comprovata esperienza nel settore della sicurezza stradale, sia stata ascoltata nelle Commissioni parlamentari competenti.
Lo stesso Galatola precisa che: "Il casco obbligatorio per tutti, lungi da portare alcun miglioramento statistico negli infortuni gravi in tutti i paesi in cui è stata applicata (il casco protegge solo da cadute a bassa velocità non pericolose, ma non dagli investimenti) ha avuto il solo effetto di ridurre significativamente il numero dei ciclisti e infatti non è applicata in alcuno dei paesi con maggiore diffusione della bicicletta come mezzo di spostamento". La FIAB si rivolge al Gruppo interparlamentare "Amici della Bicicletta" per "confermare piena disponibilità a fornire un parere sui provvedimenti che ci vedono interessati".
Cosa succederà a chi utilizza il bike sharing, proprio ora che il Ministero dell'Ambiente sta disponendo finanziamenti statali per potenziare i servizi di bici pubbliche nelle città italiane attraverso la Giornata nazionale della Bicicletta che si celebrerà in tutta Italia il prossimo 9 maggio? Saranno noleggiati contestualmente pure i caschi protettivi omologati? Oppure gli interessato dovranno portarselo da casa? E i prorietari delle bici a pedalata assistita, cosa dicono?
Su internet (http://www.fiab-onlus.it/no_casco_obb_senato.htm) i documenti FIAB ed ECF contro l'uso del casco per legge.

Lello Sforza
Ufficio Stampa FIAB onlus
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)
Tel. +39 3200313836
Fax +39 0805236674

su FACEBOOK NienteObbligodelCascoinBici

E' nato subito su facebook un gruppo contrario all'obbligatorietà del casco, aderite anche voi:
http://www.facebook.com/group.php?gid=116257885070468  

martedì 27 aprile 2010

RISPARMIO ENERGETICO / Il sistema edificio-impianto


Si è tenuta oggi la prima tappa del convegno organizzato dall'Agenzia CasaClima "Il risparmio energetico. Soluzioni progettuali e corretta esecuzione in cantiere del sistema edificio-impianto" presso Villa Morsco a Bari-Santo Spirito.
Il Direttore dell'Agenzia Norbert Lantschner ha relazionando sul mondo di CasaClima e della nuova cultura di progettare e costruire. Del coniugare sostenibilità e confort nella casa moderna ha dibattuto l'esperto CasaClima Peter Erlacher Naturno. Infine il Prof. Roberto Zecchin, direttore del Dipartimento di Fisica Tecnica della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Padova, ha esposto le soluzioni inpiantistiche per gli edifici ad elevata efficienza energetica.
Nel foyer della sala alcuni responsabili delle aziende partner CasaClima hanno illustrato i vari prodotti idonei ad ottenere il risparmio energetico.
Il medesimo seminario si terrà domani a Napoli e il giorno successivo a Roma.

per approfondimenti http://www.ilconvegno.org/


lunedì 26 aprile 2010

Inaugurato il primo orto sociale urbano della città di Bari


In città con gli stivali, la zappa e le piantine. E' stato inaugurato, ieri mattina, il primo orto sociale urbano della città di Bari al quartiere Japigia, tra la chiesa di San Marco e l'Ipercoop.
Il terreno, di proprietà della parrocchia di San Marco, si trasforma in un luogo di incontro dove chiunque, grandi e bambini, può piantare e veder crescere i frutti del proprio lavoro.
Nell'orto sociale i nonni sono pronti a guidare i piccoli alla scoperta del mondo che li circonda per recuperare la saggezza contadina.
A scommettere sul valore educativo e di aggregazione dell'iniziativa è il gruppo dei promotori: il parroco don Biagio Lavarra, le Cooperative Ecopolis e In Puglia, la Masseria dei Monelli e un gruppo di produttori di aziende biologiche.
Un'alternativa, in piccola scala, alla grande agricoltura intensiva, dove si promuove l'auto-produzione con l'utilizzo di metodi che rispettano la natura.

mercoledì 21 aprile 2010

VIAGGIO TRA I QUARTIERI GIOIESI / L’Immacolata. Diviso tra zona di completamento e zona di espansione.



L’agglomerato che si sviluppa attorno alla Chiesa dell’Immacolata, traccia un sistema areale che raggiunge via Ricciotto Canudo e termina trasversalmente con via Fontanelle e il suo prolungamento, oltre la ex strada statale, in via 28 luglio 1861.

Il quartiere ha due tessiture urbane: di completamento e di rispetto al centro storico, entro via Federico II di Svevia (ex S.S. 100), e di espansione oltre tale asse viario. Le maglie urbane di completamento e di rispetto al centro storico sono complete, con limitate possibilità di nuova edificazione, se non attraverso la demolizione e ricostruzione, come avvenuto per l’edificio in via Fontanelle, adibito prima a caseificio, e come avverrà prossimamente per lo stabile ex Enel, in vicinanza della scuola elementare di via Eva. Le aree libere in zona di espansione, a carattere residenziale, sono in fase di completa attuazione, a differenza delle aree tipizzate a servizi o a verde di quartiere che sono in stato di abbandono per l’incapacità del governo del territorio nel garantire uno sviluppo insediativo, di tipo qualitativo, al posto di una semplice crescita quantitativa di edifici residenziali.

L’efficienza delle trasformazioni spazio-funzionali presuppone il controllo di relazioni e funzionamenti, e l’adozione di comportamenti privato-collettivi codificati e preordinati, al fine di trovare connessioni in termini di soluzioni sostenibili, tutela delle risorse, diffusione dei servizi e miglioramento della qualità della vita. Obiettivi che sembravano raggiungibili attraverso il Programma di Recupero Urbano (PRU) con area bersaglio sulle cosiddette “zone 167”.

Il PRU è in fase di attuazione ma, a oggi, non se ne ravvedono quei benefici che avrebbero garantito i vari interventi, quasi del tutto non ancora avviati, sulle urbanizzazioni primarie e secondarie, sull’arredo urbano e sull’edificato esistente. In corso d’opera sono i lavori di completamento dei comparti edificatori che le cooperative edilizie assegnatarie non avevano terminato. L’impresa aggiudicatrice ha realizzato gli edifici in linea mancanti individuati nel PRU come lotti A1, A2 e B1. I servizi al quartiere, e in particolare il centro diurno per anziani, sembrano siano stati rimandati a data da destinarsi. Infatti, aleggia una proposta di “riqualificazione” (o, forse, di ridimensionamento, ndr) del PRU approvato con accordo di programma sottoscritto in data 25.11.2005. Tale atto produrrebbe comunque la realizzazione del centro diurno per anziani, però abbattendo il rudere esistente in via Einaudi, che ormai è inutilizzabile per la sua vetustà strutturale. A questo si aggiungerebbe il raddoppio della sede stradale di via Einaudi, dotata di pista ciclabile e completa del rifacimento della pubblica illuminazione nonché la sistemazione dell’incrocio di piazza Padre Pio con una rotatoria, la realizzazione di un anfiteatro e di un orto urbano.

La proposta di “riqualificazione” cancella molti obiettivi del PRU per la macchina urbana e i suoi assetti funzionalistici, perché non garantirà a pezzi del quartiere di assumere quella qualità urbana che il programma originario tentava di raggiungere, in particolare per le aree degli edifici IACP, con una valorizzazione e riqualificazione anche dei relativi spazi aperti e della dotazione di servizi (lotto M2 – ex campo sportivo). In caso contrario questa parte della “città pubblica” resterà luogo di degrado fisico e sociale, priva della qualità insediativa, ma esistente e riconoscibile.

Nunzio Loporcaro
pubblicato sul periodico locale La Piazza, n. 2, marzo-aprile 2010



martedì 20 aprile 2010

Incentivi per le case ecologiche. Conviene ottenerli???


È entrata nel vivo la procedura per usufruire degli incentivi stanziati dal DL 40/2010 a sostegno dei consumi e della ripresa produttiva. Dei 300 milioni di euro messi a disposizione, 60 sono destinati all’acquisto di immobili ad alta efficienza energetica.
Gli incentivi sono disponibili dal 15 aprile 2010. Sarà compito dei venditori verificare la disponibilità dei fondi e prenotarli per l’acquisto del bene. A differenza delle cucine e degli elettrodomestici, per gli immobili non viene praticata la riduzione di prezzo, ma il contributo sarà riconosciuto direttamente all’acquirente.
Con il DM 26 marzo 2010 (entrato in vigore il 6 aprile) il Ministero dello Sviluppo economico ha stabilito le modalità di erogazione delle risorse, mentre un sito web dedicato fornisce le informazioni ai beneficiari.

L’ENTITÀ DEGLI INCENTIVI E I REQUISITI PER OTTENERLI
Sono previsti 116,00 euro al mq, fino ad un massimo di 7.000,00 euro, se l’immobile è di Classe A cioè se il fabbisogno di energia primaria è migliore almeno del 50% rispetto ai valori di cui all'allegato C, n. 1, della Tabella 1.3 del Dlgs 192/2005, e successive modificazioni.
Sono previsti 83,00 al mq, fino ad un massimo di 5.000,00 euro, se l’immobile è di Classe B, cioè se il fabbisogno di energia primaria è migliore almeno del 30% rispetto ai valori di cui all’allegato C, n. 1, della Tabella 1.3 del Dlgs 192/2005, e successive modificazioni.
Il raggiungimento delle prestazioni energetiche deve essere certificato sulla base delle procedure fissate dal Dlgs 192/2005 e successive modificazioni, da un soggetto accreditato.
Per avere diritto al contributo l’immobile deve essere:
- di nuova costruzione;
- la prima abitazione della famiglia.
Per l’acquisto di immobili per i quali il preliminare di compravendita sia stato stipulato con atto di data certa successivo al 6 aprile 2010, la concessione del contributo all’acquirente è subordinata alla sussistenza dell’attestato di certificazione energetica.

LA PROCEDURA PER OTTENERE GLI INCENTIVI
Sul sito web del Ministero si legge che “la prenotazione degli incentivi per gli edifici ad alta efficienza energetica è a cura del costruttore/venditore” ma anche che “la richiesta di incentivi per l’acquisto di beni immobili ha una regolamentazione differente rispetto alle modalità di richiesta incentivi per beni mobili”. Proviamo ad illustrare la procedura di prenotazione prevista per i venditori.
Il venditore deve registrarsi dal 6 aprile (data di entrata in vigore del DM) al 16 maggio tramite il Call Center di Poste Italiane al numero 800 556 670 e dal 17 maggio tramite il portale http://incentivi2010.sviluppoeconomico.gov.it/. Otterrà così un Codice Identificativo da utilizzare per le prenotazioni, a partire dal 15 aprile. La registrazione non dà nessuna priorità sulla prenotazione dei contributi.
Dal 15 aprile poi si potrà prenotare il contributo (fino al 16 maggio tramite Call Center, dal 17 maggio tramite portale). Per gli immobili, la prenotazione deve essere effettuata dal venditore, in possesso dell’attestato di certificazione energetica, entro i 20 giorni precedenti la stipula del contratto definitivo di compravendita. La prenotazione viene confermata in sede di stipula del contratto di compravendita, al quale, ai soli fini dell’ottenimento dei contributi, deve essere allegato l’attestato di certificazione energetica.
Per richiedere il contributo, l’acquirente deve essere in possesso:
- dell’attestato di certificazione energetica dell’immobile;
e dei seguenti dati:
- settore di appartenenza del prodotto;
- tipologia di prodotto (classe A, classe B);
- superficie utile sulla quale viene calcolato il contributo;
- estremi dell’acquirente (codice fiscale e dati bancari);
- prezzo base (al lordo di IVA).
Entro 45 giorni dalla stipula del contratto definitivo di compravendita l’acquirente deve trasmettere a Poste Italiane copia autentica del contratto munita degli estremi della registrazione.
Entro 90 giorni dalla stipula del contratto definitivo di compravendita, l’acquirente deve inviare:
- richiesta di rimborso contenente la ricevuta di registrazione e l'autodichiarazione firmata in formato Check list dei documenti allegati (compilabile e scaricabile dal portale);
- copia documento identità dell'acquirente;
- codice fiscale dell'acquirente;
- dati bancari dell'acquirente;
- copia del contratto definitivo di compravendita che dovrà riportare l'indicazione dell’incentivo.

CUMULABILITÀ DEI CONTRIBUTI
I contributi sono cumulabili con altri benefici previsti sul medesimo bene dalle vigenti disposizioni, primi fra tutti le detrazioni fiscali del 55% e del 36%.

lunedì 19 aprile 2010

Manutenzioni straordinarie senza DIA: reintrodurre l'obbligo del Durc



È all’esame della Commissione Ambiente della Camera, il disegno di legge n. 3350, di conversione del DL 40/2010, che ha liberalizzato gli interventi di manutenzione straordinaria.
L’articolo 5 del provvedimento in vigore dal 26 marzo scorso, amplia l’elenco delle attività di edilizia libera di cui all’articolo 6 del Testo Unico dell’Edilizia (Dpr 380/2001), consentendo di realizzare numerose attività edilizie senza alcun titolo abilitativo, e non più con la denuncia di inizio attività (DIA). Gli interventi non devono però riguardare le parti strutturali dell’edificio, né incrementare il numero delle unità immobiliari né modificare i parametri urbanistici esistenti. Restano ferme le disposizioni più restrittive previste dalle leggi regionali e dagli strumenti urbanistici comunali, sia le altre normative di settore.
Nella seduta del 13 aprile il relatore Angelo Alessandri ha ricordato che, secondo la nuova procedura, nel caso di interventi di manutenzione straordinaria, occorre allegare alla comunicazione da inviare al Comune, anche i dati identificativi dell’impresa che eseguirà i lavori.
A questo proposito ha proposto di aggiungere l’obbligo di presentare al Comune anche il Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) dell’impresa, al fine di assicurare comunque il rispetto della normativa per la sicurezza dei lavoratori nell’ambito dell’esecuzione degli interventi di manutenzione straordinaria.
Anche il Servizio Studi della Camera aveva sottolineato che l’eliminazione della DIA ha eliminato anche l’obbligo di presentare il DURC dell’impresa che realizzerà gli interventi .

giovedì 15 aprile 2010

"Bimbimbici" in oltre 200 città il prossimo 9 maggio

Hanno ormai superato quota 200 le città italiane aderenti all’undicesima edizione di "Bimbimbici", Giornata nazionale promossa dalla FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta onlus) in collaborazione con Achab Group, che si terrà domenica 9 maggio all'interno della Giornata nazionale della Bicicletta, lanciata per la prima volta dal Ministero dell'Ambiente, d'intesa con ANCMA e ANCI.
Nonostante la data ufficiale stabilita dal Ministero, ci saranno localmente delle eccezioni. Sul rinnovato sito istituzionale http://www.bimbimbici.it/, sezione CITTÀ ADERENTI sono disponibili, suddivisi per regione, programmi locali, date, ore, luoghi, percorsi, attività collaterali.
I Comuni che organizzeranno "Bimbimbici" potranno avere punteggi in più per accedere ai prossimi finanziamenti ministeriali per la mobilità sostenibile, che favoriranno lo sviluppo di sistemi di Bike-sharing. Il bando relativo sarà pubblicato entro aprile sulla Gazzetta Ufficiale. Sul sito del Ministero http://www.minambiente.it/opencms/opencms/home_it/showitem.html?item=/documenti/notizie/notizia_0180.xml&lang=it  tutte le informazioni di dettaglio.
Le città che non si sono finora organizzate per ospitare l’evento possono ancora farlo tramite la propria Amministrazione comunale, le associazioni cittadine (di ciclisti/ambientalisti, volontariato sociale, sportive), o tramite le scuole che hanno un ruolo fondamentale nell'educazione alla mobilità ciclistica (art. 230 Codice della Strada).
Sul sito http://www.bimbimbici.it/ alla sezione ADERISCI è disponibile il modulo di adesione on-line. All'indirizzo info@bimbimbici.it  occorre comunicare il proprio programma locale. Sarà tuttavia cura della segreteria organizzativa comunicare l’effettiva disponibilità dei materiali promozionali.
Anche quest'anno è stato bandito un Concorso Nazionale di Disegno sul tema “La mia Città in Bici”. I bambini sono chiamati a realizzare un disegno, individualmente o con la classe, che rappresenti in modo efficace ed originale desideri, difficoltà e proposte per rendere la loro città più vivibile e più adatta alle biciclette. In palio numerosi premi. Durante gli eventi Bimbimbici può essere effettuata la premiazione dei vincitori locali, che concorreranno poi alla selezione nazionale.
Mobilità urbana sostenibile e non solo. Con Bimbimbici si rinnova la promozione dell'ambiente urbano a 360°. I materiali promozionali ed informativi, anche quest’anno, saranno stampati su carta riciclata: CartalatteTM e CartafruttaTM, ottenute dal riciclo delle confezioni Tetra Pak: un contributo ulteriore al risparmio energetico e alla riduzione di emissione di CO2.

martedì 13 aprile 2010

La città diventa ecologica con Milano Green


Milano è la città più grigia di'Italia per antonomasia: il verde c'è ma in periferia, sullo sfondo di una città caotica e trafficata. Per questo un gruppo di artisti, musicisti, designer, imprenditori, giornalisti, pensatori, esperti di tecnologia, personalità televisive ha deciso di dare vita a Milano Green. "La missione - si legge sul sito http://www.milanogreen.com/ - é quella di far conoscere a Milano stili di vita, di piacere e di consumo sostenibili. Milano Green propone azioni ed eventi per avvicinare i milanesi a nuovi stili di vita eco-sostenibili e responsabili. Aggregare, stimolare e informare sono gli obiettivi principali che, trasferiti ai cittadini di Milano, possono aiutarci tutti a diventare attori di un cambiamento necessario. Il percorso è piacevole, e il risultato è a beneficio di tutti".
"La città - si legge sempre sul sito - è il contesto ideale per sperimentare nuovi stili di vita ed è il più efficace per misurarne gli effetti. Come habitat della comunità globale multi-culturale, la città costituisce infatti uno straordinario contenitore di capitale umano. L'idea chiave è utilizzare l'habitat urbano come incubatore di sviluppo, sensibilizzando le persone che vivono in città su questa straordinaria opportunità. No quindi a una città-gabbia di individui isolati e minacciati dai conflitti inter-culturali e dall'inquinamento. Sì a una città capace di diventare il meraviglioso contesto di una sperimentazione che fa della comunità cittadina il suo perno fondamentale. Milano green mette in primo piano la comunità e il ruolo che ciascun individuo - ispirato e motivato - può giocare a partire dal suo quartiere. Lo stile di vita Milano green passa per un senso di partecipazione e di forte appartenenza alla comunità. Milano green intende aggregare persone capaci di lasciare un segno positivo nella città a partire dalle piccole cose, dalle scelte quotidiane che, per quanto semplici, sono l'inizio di un percorso. Partendo dal basso, si vuole creare un'energia capace di contrastare il disagio, il vandalismo, l'occupazione violenta di spazi. Milano green intende mettere in pratica il nuovo stile di vita eco-sostenibile e responsabile verso la comunità cittadina, creando le condizioni e fornendo gli spazi e le soluzioni perché il nuovo modello si diffonda".
In occasione del Fuorialone 2010 ( dal 13 al 20 aprile) Milano Green ha organizzato una serie di spettacoli teatrali Il Milano green festival, teatro della quotidianità sostenibile alla Galleria Venti Correnti, Via Cesare Correnti 20, Milano
Il cartellone prevede spettacoli gratuiti dalla mattina alla sera per un'intera settimana.

lunedì 12 aprile 2010

Arredo urbano: Milano cambia look, più verde e più grigio per le strade


Tradizione e innovazione. Milano sceglie di rifarsi il look in vista dell’Expo 2015 puntando ad armonizzare l’arredo urbano e i colori che la caratterizzano. E quindi, a partire dal grigio. Grigio ghisa che ritorna negli svariati elementi previsti dall’abaco allegato al piano per la qualità urbana approvato ieri dalla giunta.
Il piano è una raccolta di regole che punta sul verde come colore dominante, insieme al grigio. Con una doppia sfumatura: da una parte il verde in senso ambientale (a partire dall’obbligo di alberare ogni strada che si realizza o riqualifica), dall’altra il verde delle panchine, degli orologi, delle vedovelle di ghisa, elette simbolo della “rinascita” urbana.
Portato in giunta dall’assessore Cadeo, il piano fissa le regole per rimettere ordine in una città in cui le regole per l’arredo urbano sono state disattese per troppo tempo. Qualche esempio: via i panettoni e al loro posto aiuole; piante o almeno fioriere su tutti i marciapiedi larghi, a tutela anche delle piste ciclabili che vi correranno sopra
Così, per dare un’idea, corso Buenos Aires diventerà un boulevard alla francese. Gli archetti gialli lascieranno spazio alle parigine. I cestini dei rifiuti diventeranno grigi. I dehors saranno grigio ghisa con tetto verde, come i chioschi delle edicole. Qua e là forse del giallo nelle finiture.
Allegato al piano, dicevamo, l’abaco dell’arredo urbano. Un lungo elenco, che sarà sempre estendibile, di oggetti di arredo urbano come panchine (verdi) e cesate (grigie), lampioni (grigi) e fioriere (in ghisa). Il Comune prevede di mettere rastrelliere per le bici (grigio ghisa) lungo i raggi verdi, che saranno di un verde diverso grazie a nuove graminacee che correranno dal centro alla periferia, con buona pace degli allergici.
Al piano della qualità urbana sarà allegato un “Piano del colore”, di cui il primo contiene le linee guida. Così Palazzo Marino vieterà facciate colorate nel centro storico, che dovrà tornare ai colori originali (graffitari permettendo). In periferia invece ogni casa dovrà attenersi al cromatismo del quartiere. Previste eccezioni solo per oggetti di design di particolare pregio, ma non nel centro storico.
La rivoluzione partirà dagli orologi: a breve sarà pubblicato il bando per sistemare i 13 mila quadranti cittadini. Erano e restano verde scuro, ma potranno avere diversi numeri e lancette, per salvare la creatività e perché – soprattutto – se no la gara andrebbe deserta, per stessa ammissione di Cadeo. Poi toccherà ai pali (170 mila quelli censiti nel 2003, molti dei quali dovranno sparire) mentre si prosegue il lavoro sui panettoni (42 mila quelli tirati via negli ultimi cinque anni).
Ma il Comune realizzerà davvero questo progetto? “Dobbiamo tenere conto anche dei costi - mette le mani avanti Cadeo – faremo un po’ alla volta”. Dovranno tenere conto anche delle proteste di molta gente che aveva accolto con favore i cestini dei rifiuti colorati, auspicio in una città grigia come Milano di un’inversione di tendenza.
“Vorremmo che anche i tram fossero tutti dello stesso colore” ha detto ieri Cadeo. Non è dato sapere quale, ma visto l’andazzo che tira e dovendo scegliere fra giallino, arancione e verde chissà quale sarà scelto.

venerdì 9 aprile 2010

Vivere di periferia: sguardi incrociati tra Italia e Francia


Il 16 aprile, dalle ore 9.30, presso il Centro Culturale San Luigi di Francia a Roma (Largo Toniolo 21/22), si terrà il festival e la cerimonia di premiazione nazionale del concorso Vivere di Periferia / Vivre de banlieue, al quale hanno partecipato più di 600 giovani dai 12 ai 20 anni da tutta Italia e dalla Francia.
La giuria ha selezionato i vincitori per le tre sezioni (video, soggetto e fotografia), ispirati quest’anno da due percorsi: «Periferie, come sono, come le vorrei» e «Seconde generazioni: mio padre, lui non è italiano». Diversi gli approcci dei ragazzi al tema della periferia: alcuni l’hanno interpretato nel senso più letterale del termine, proponendo inediti scorci urbani, esperienze di vita vissuta, filmati documentari o giornalistici, altri, invece, hanno identificato le aree periferiche come dimensioni astratte, stati mentali e dell’anima, mostrando che, in fondo, «tutte le città possono essere considerate periferia di qualcosa» (Carmine Cerasuolo, 17 anni). Emozioni, sensazioni, ma soprattutto contrasti: bellezza e degrado, integrazione e solitudine e, come ha notato Jean-Marc de la Sablière, Ambasciatore di Francia, complessità e freschezza.
Così come il sito http://www.viverediperiferia.it/, le creazioni sono state realizzate in due lingue, italiana e francese, «perché il plurilinguismo è un modo concreto per uscire dall’enclave creata dall’abitudine, per poter rivolgere la propria parola agli altri».
Durante la giornata del 16 aprile, verranno proiettati i migliori filmati e le migliori sequenze fotografiche, con un ampio spazio dedicato al dialogo con fotografi e registi e alle testimonianze sulla vitalità pulsante del vivere urbano. In questa occasione, si potrà anche visitare la mostra allestita presso il Centro Culturale San Luigi di Francia aperta al pubblico fino al 24 aprile.
Un appuntamento, dunque, da non perdere che si svilupperà nell’ambito delle Giornate Romane della Francofonia e della Primavera del Cinema francese, con l’assegnazione di tantissimi premi, grazie al contributo di Atout France, Comune di Torino, Hachette FLE-Sansoni per la Scuola, Scuola Holden, Touring Club Italiano, CTS, Indice dei Libri del mese. I fortunati vincitori del premio «bleu blanc rouge» andranno a Parigi per un soggiorno organizzato nel quadro del programma » Allons en France » su iniziativa del Ministero degli Esteri francese. Il miglior cortometraggio verrà inserito nella competizione ufficiale del festival «Regards jeunes sur la cité» / «Sguardi giovani sulla periferia» che si terrà a Parigi a ottobre prossimo.

mercoledì 7 aprile 2010

“L’urbanizzazione come alternativa sociale ed eco-sostenibile”


Mai come adesso la questione dell’impatto ambientale deve indurci a una riflessione sull’occupazione del territorio. Per esempio, in Italia, gli spazi urbanizzati crescono di giorno in giorno, talvolta non tenendo conto o addirittura ignorando le condizioni idrogeologiche del territorio. Questo atteggiamento può, in certi casi, avere delle conseguenze gravissime, basti guardare gli smottamenti e le frane che stanno sconvolgendo la Calabria. La vera controtendenza sarebbe prendersi cura del territorio in cui viviamo e costruire nel rispetto dell’ambiente e delle persone.
Credo che, oggi più che mai, sia importante ripensare la città in termini eco-sostenibili, puntando sullo spazio pubblico anche in modo da dare qualità a quel tessuto urbano che, negli ultimi quarant’anni, è stato oggetto di un’edilizia spesso selvaggia. A fronte di un continuo sfregio del territorio, l’unica alternativa possibile rimane la demolizione. Molti edifici, infatti, sono stati costruiti abusivamente, non soltanto dal punto di vista legale e giuridico, ma anche ambientale.
E’ evidente che la città del futuro non sarà così come la vediamo rappresentata nei film, ossia con le auto che volano e simili fantasticherie. Bisognerà, invece, fare i conti con una città ancora più congestionata, al limite delle proprie capacità. Per questo sarà necessario intraprendere iniziative che potrebbero anche non riscuotere consensi nell’opinione pubblica. Alcune iniziative potrebbero essere: ridurre drasticamente l’utilizzo delle auto, fare una politica dei trasporti più seria e incisiva, pedonalizzare gran parte del centro, e così via.
Sono convinto che chi conosce queste problematiche abbia il dovere di intervenire dando un segnale forte. Prendiamoci cura delle nostre città che talvolta, anziché essere luogo di socializzazione, creano segregazione. Mi riferisco alle periferie, abitate da migliaia di persone ma troppo spesso coinvolte in scontri e tensioni. A mio avviso, la vera sfida sarebbe quella di trasformare gli spazi senza qualità introducendo nuovi parchi urbani e luoghi dedicati alla condivisione e alla socialità.
L’anno scorso ho voluto presentare una mia idea ai cittadini di Bologna, città in cui ho aperto il mio studio. Insieme a Patrizio Roversi ho organizzato una “conferenza scenica”, una sorta di spettacolo, dal titolo Vene Creative. Su un pavimento di 400 metri quadrati sono state proiettate le immagini di come è la città oggi e di come potrebbe essere domani. L’idea è quella di trasformare le antiche porte della città, che oggi sono le porte per “entrare” nel centro storico, in porte da cui “uscire” per accedere alla città esterna al perimetro delle antiche mura. Nella mia visione il collegamento tra centro storico e città esterna avviene attraverso la creazione di rami verdi che collegano alcune delle 12 antiche porte cittadine con la città nuova fuori dalle mura. Una città senza confini che si sviluppa seguendo le direttrici naturali della città. I rami verdi collegano, attraverso piste ciclabili ben fatte, la città storica con 10 parchi, ognuno con un tema specifico: tecnologia, creatività, musica, arte, sport e natura. Il progetto è stato concepito per attrarre i cittadini anche fuori dal centro storico dando così maggiore qualità alla periferia urbana. Tutti i rami verdi si collocano a una distanza massima di 5 km al massimo dal centro in modo da incoraggiare l’uso delle piste ciclabili. In questo modo si avrà un effetto decongestionante sul traffico cittadino con il conseguente abbattimento delle emissioni di CO2. Un contributo per fare di Bologna una città più sostenibile. I rami verdi sono concepiti anche per dare impulso allo sviluppo di nuovi eco-quartieri residenziali, fatti di condomini di piccola scala inseriti nel verde, per offrire un prodotto altamente competitivo nel mercato edilizio evitando i grandi e pericolosi interventi urbanistici dei decenni passati.

Mario Cucinella
fonte: LaStampa.it

martedì 6 aprile 2010

Detrazione 55% / On line il sito ENEA 2010


L'ENEA ha messo online il nuovo sito dedicato all'invio della documentazione per le detrazioni del 55%.
Il nuovo sito - http://finanziaria2010.enea.it/index.asp - contiene tutte le novità previste dalla Finanziaria 2010.
Una volta registrati al sito è possibile effettuare tutte le procedure online per l'inoltro della documentazione dei lavori di riqualificazione energetica, realizzati nel 2010, che beneficiano delle detrazione del 55%.
La home page, più snella rispetto al passato permette agevolmente di accedere alle procedure di registrazione, riepilogando in otto brevi e chiari passaggi la procedura da seguire per l'invio della pratica.
Inoltre all'interno di un riquadro vengono fornite al navigatore le indicazioni per l'assistenza telefonica e una breve spiegazione sulle detrazioni fiscali e il ruolo di Enea, mentre un piccolo box ricorda come questo sito web consenta l’invio delle dichiarazioni dovute all’Enea esclusivamente per i lavori completati nel 2010 fornendo i link per interventi precedenti.
All'interno del sito troviamo quindi una guida per l'utente estesa, l'aiuto in linea e l'area personale.
Ora il portale sarà testato sul campo dagli utenti che verificheranno se gli obiettivi di navigabilità e funzionalità sono stati raggiunti, anche se Enea avvisa che in questi primi giorni potranno verificarsi piccoli inconvenienti funzionali.
E' anche partito il nuovo numero verde telefonico per richiedere informazioni che risponde all' 800 589090.

venerdì 2 aprile 2010

A Pasquetta bici gratis sui treni del trasporto regionale di Trenitalia


Bici gratis il prossimo 5 aprile, Lunedì di Pasqua, su tutti i treni regionali e interregionali di Trenitalia che effettuano il servizio di trasporto biciclette al seguito. Un’iniziativa promossa da una decina d'anni da Trenitalia e dalla Federazione Italiana Amici della Bicicletta (Fiab), a favore della mobilità eco-sostenibile. Un contributo al decongestionamento di strade e autostrade, proprio in un giorno "di punta" del traffico automobilistico.

Si prevede che il giorno di Pasquetta saranno circa 6.000 le persone che utilizzeranno il servizio treno+bici. Acquistando il biglietto per il solo viaggiatore si potrà salire su tutti i treni regionali contrassegnati dall´apposito simbolo della bici e aderire alle tante escursioni, organizzate dalla Fiab, sui percorsi ciclo-turistici meno battuti dai flussi di massa.
Per informazioni sull'iniziativa, è possibile consultare il sito http://www.ferroviedellostato.it/ o http://www.fiab-onlus.it/. Il trasporto gratuito della bici al seguito sarà consentito anche agli abbonati.
Le regioni più gettonate dai clienti abituali del servizio "bicintreno" sono il Veneto, la Toscana, l´Emilia Romagna, la Lombardia e la Puglia. Circa 200.000 italiani, ogni anno, utilizzano la combinazione treno+bici per trascorrere le proprie vacanze, i weekend fuori porta e le gite in compagnia, sottraendo alla strada circa 135.000 auto.
Per usufruire del servizio basta scegliere la località di destinazione, individuare uno dei 6.000 treni regionali segnalati sull'orario ufficiale e acquistare - anche presso le biglietterie self-service - un supplemento "bici al seguito" valido 24 ore dalla convalida. Si ricorda, infine, che riponendo la bici in una sacca di dimensioni non superiori a cm. 80x110x40 è possibile trasportarla anche sui treni Intercity ed Eurostar.

Lello Sforza
Ufficio Stampa FIAB onlus
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)
Tel. +39 3200313836
Fax +39 0805236674

giovedì 1 aprile 2010

Ambiente / "Riciclare brutte periferie per fare città sostenibili"


Per costruire città sostenibili occorre anzitutto recuperare le periferie più brutte ascoltando le esigenze di chi ci vive. E' questa la tesi dell'architetto e urbanista belga Lucien Kroll, uno dei grandi maestri dell'architettura sostenibile internazionale, e da sempre avversario dei suoi colleghi razionalisti e modernisti. "Gli architetti della mia generazione - ha detto - hanno cercato di uccidere ogni sentimento ed emozione. Questo è criminale, un suicidio dell'architettura".

L'emergenza sociale, ha detto l'ultraottantenne Kroll in occasione del convegno internazionale 'A sustainable beauty - high green tech symposium 2010' che si è tenuto oggi alla Triennale di Milano, nasce dalle brutte periferie, dai casermoni dei quartieri dormitorio "imposti dall'alto" ai loro abitanti che rischiano di diventare focolai di violenza. Da qui l'esigenza di puntare sull'architettura partecipata: "Bisogna fare dozzine di riunioni, ascoltare a fondo le persone. E' questo che determina il cambiamento".
L'architettura di Kroll è plasmata sullo "spirito" dei luoghi e sulle esigenze di chi li abita. Niente pareti squadrate, ma strutture irregolari, a tratti quasi incompiute. Spesso il risultato del riuso di edifici considerati irrecuperabili. "E' possibile farlo quasi sempre, talvolta costa di più, ma si ottengono risultati migliori". Quanto agli "ecomostri" costruiti negli anni anche in Italia, per i quali spesso viene invocato l'abbattimento, l'architetto di Lovanio rifiuta anzitutto la definizione: "è un ossimoro - ha concluso - perché le parole ecologia e mostro sono in contraddizione".

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