lunedì 22 dicembre 2008

Finanziaria 2009: ok alle detrazioni per le ristrutturazioni.


Prorogati al 2011 il bonus fiscale del 36% per le ristrutturazioni e l’Iva agevolata al 10% sui materiali


Con 273 voti favorevoli, 174 contrari e due astensioni, la Camera dei deputati ha approvato la Legge Finanziaria 2009.

Tra le misure di interesse per il nostro settore, si segnala la proroga fino al 2011 della detrazione Irpef del 36%, prevista dall’articolo 17 della Finanziaria 2008, per le spese di ristrutturazione, fino a un massimo di 48 mila euro per unità immobiliare.

Sarà possibile dunque usufruire della detrazione Irpef del 36% delle spese sostenute per:
a) gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (spese sostenute dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2011);
b) l’acquisto di immobili facenti parte di fabbricati interamente ristrutturati da imprese di costruzione e da cooperative edilizie. Condizione per usufruire dello sgravio è che i lavori di recupero del patrimonio edilizio siano effettuati entro il 31 dicembre 2011 e che l’alienazione o l’assegnazione avvengano entro il 30 giugno 2012.

Sono prorogate fino al 2011 anche le agevolazioni tributarie in materia di recupero del patrimonio edilizio, per quanto riguarda l’Imposta sul Valore Aggiunto, cioè l'Iva ridotta al 10% per interventi di recupero del patrimonio edilizio realizzati su fabbricati a prevalente destinazione abitativa privata.

Detrazione 55%, l'esame prosegue. La Commissione Ambiente chiede di eliminare la retroattività, i tetti di spesa e il silenzio-rifiuto.


Continua il clima di incertezza intorno al Decreto Legge anticrisi 185/2008. Sono ancora molte le polemiche sull’articolo 29 del decreto, che prospetta la riduzione dei bonus del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica messi in atto sugli edifici.

Mercoledì 17 dicembre si sono riunite le Commissioni Bilancio e Finanze della Camera per l’analisi degli emendamenti presentati dagli esponenti politici al disegno di legge di conversione del decreto anticrisi.

Nell’ambito dei meccanismi di controllo per assicurare la trasparenza e l’effettiva copertura delle agevolazioni fiscali le proposte di emendamento concordano sulla tutela delle detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica.

Si passa dalle posizioni più intransigenti, che mirano alla soppressione dell’articolo 29, ad altre più moderate che, considerando più realista una sua modifica, applicano le nuove disposizioni a tutti i crediti di imposta esistenti alla data di entrata in vigore del decreto, mantenendo però le detrazioni per la riqualificazione energetica secondo le normative vigenti, come la Legge 296/2006.

Devono essere considerati gli oneri finanziari per l’attuazione dell’articolo 29, valutati in 192 milioni di euro per il 2008 e 308 milioni per il 2009, 420 milioni per il 2010 e 109 per l’anno 2011, cui si intende provvedere con la riduzione lineare degli stanziamenti di parte corrente relativi alle autorizzazioni di spesa previsti dalla Legge 244/2007.

Proposto anche un passaggio dello sconto Irpef dal 55%, come fissato dal Governo Prodi, al 36%, che potrebbe passare anche al 40% o 45%. Orientamento che non tiene in conto le posizioni di quanti affermano che il costo delle agevolazioni fiscali è nullo per lo Stato. Il beneficio viene infatti portato in detrazione negli anni successivi, compensato dall’Iva al 20% che determina entrate fiscali e parafiscali immediate.

Nella seduta a commissioni riunite del 17 dicembre molti emendamenti presentati sono stati considerati critici relativamente alla loro ammissibilità. Per quelli inerenti alle detrazioni fiscali a fronte di interventi di riqualificazione le commissioni hanno ritenuto che le norme in questione introducono un presidio di carattere procedurale, volto ad evitare il rischio di un possibile superamento degli stanziamenti di bilancio preordinati alla concessione delle agevolazioni.
Sulla base di tali considerazioni, sono stati considerati inammissibili per carenza di compensazione gli emendamenti che incidono su tali procedure limitative, in modo da pregiudicare il controllo e la limitazione della fruizione delle agevolazioni, senza apprestare alcuna copertura.
In coerenza con tale criterio, si è ritenuto di applicare il medesimo giudizio di inammissibilità per carenza di compensazione alle proposte volte ad escludere dalla procedura le spese già effettuate o avviate alla data di entrata in vigore del decreto, laddove non è prevista alcuna copertura.

Il Governo fornirà comunque nuovi elementi che serviranno all’approfondimento delle valutazioni, impossibile entro le festività natalizie a causa della mancanza di dati certi sul superamento effettivo degli stanziamenti di bilancio.
Nella seduta di ieri alcuni degli emendamenti all’articolo 29 sono stati ripresentati con una nuova formulazione - che prevede la copertura finanziaria degli oneri introdotti - e quindi sono stati considerati ammissibili.
L’esame del provvedimento proseguirà nelle giornate di lunedì 22 e martedì 23 dicembre, mentre le votazioni sugli emendamenti avranno luogo giovedì 8, venerdì 9 ed, eventualmente, sabato 10 gennaio 2009.
Nel proprio parere sul DL 185/2008 approvato ieri, la Commissione Ambiente della Camera ha chiesto di sopprimere i commi da 4 a 11 dell’articolo 29, eliminare la retroattività della norma, in modo da accogliere le domande presentate per l’anno 2008, evitare di porre limiti per gli anni successivi e cancellare la procedura del silenzio-rifiuto da parte dell'Agenzia delle Entrate.

Tra le altre osservazioni segnaliamo la proposta rivolta al Governo - nell'ambito delle politiche di sostegno all'acquisto della prima casa - di promuovere accordi con il sistema bancario per la concessione di mutui esclusivamente per le tipologie di immobili che soddisfino i migliori requisiti di risparmio e di efficienza energetica e che siano realizzati con materiali a basso impatto ambientale (classe A+, A e B).

venerdì 19 dicembre 2008

MERCATO IMMOBILIARE: nuovo anno difficile


Che anno sarà il 2009 per il mercato immobiliare?
Il Rapporto elaborato da Nomisma non induce all’ottimismo.
"Dopo una seconda parte del 2008 improntata al peggioramento — si legge nel Rapporto — rispetto ad un quadro già in rallentamento nel primo semestre dell’anno, gli operatori si attendono che i primi mesi del prossimo anno possano comportare un ulteriore raffreddamento del mercato. Le previsioni a proposito del numero di compravendite e dei relativi valori di scambio si vanno progressivamente a rabbuiare, tanto che oramai le ipotesi di flessione, diversamente che in passato, sono ampiamente superiori a quelle di mantenimento dello “status quo” e le previsioni di rialzo dei valori sono scomparse in circa la metà delle città considerate. Nel primo semestre del 2008, in effetti, avevamo notato che le previsioni per la seconda frazione d’anno non risultavano peggiorate; evidentemente gli operatori auspicavano che il “peggio fosse alle spalle”. I fallimenti e i vantaggi sensazionali intervenuti nel corso dell’estate e dell’autunno hanno fatto ricredere i mercati tanto che al momento è difficile ancora riuscire a capire si-no a quando e con quale intensità si sentiranno gli effetti delle straordinarie crisi finanziarie in atto».
L’indagine congiunturale dell’Isae, sulla quale si basano le elaborazioni Nomisma a luglio scorso denotava un piccolo rialzo delle intenzioni d’acquisto da parte delle famiglie nei dodici mesi successivi. Il livello rimane però ancora piuttosto basso. ll mercato della locazione viene previsto sostanzialmente stabile.

lunedì 15 dicembre 2008

Risparmio energetico: oggi le modifiche al DL 185/208


La percentuale della detrazione per la riqualificazione energetica degli edifici potrebbe scendere dall’attuale 55% al 40-45%. È questa una delle ipotesi avanzate nel corso del vertice tra la maggioranza e il Governo, tenutosi alla Camera.

È stata inoltre ribadita la volontà di cancellare la retroattività della norma e di mantenere l’automaticità della detrazione (eliminando la procedura della richiesta all’Agenzia delle Entrate prevista dal DL 185/2008), seppur con un occhio ai vincoli di bilancio.Intanto prosegue presso le Commissioni riunite Bilancio e Finanze della Camera, l’esame della legge di conversione del DL 185/2008, il decreto anticrisi che modifica la procedura per la accedere alla detrazione del 55%.

Nella seduta di mercoledì, i deputati dell’opposizione si sono espressi sulle disposizioni sui crediti di imposta recate dall’articolo 29 del DL, giudicandole, “seppur comprensibili dal punto di vista contabile, … del tutto inadeguate all'attuale situazione economica”. Con riferimento alle detrazioni per interventi finalizzati al risparmio energetico, è stato osservato, in particolare, che le modifiche rischiano di deprimere la domanda nel settore dell’edilizia di ridurre la portata antielusiva della norma.

Con le norme sui crediti di imposta – ha rilevato un altro esponente dell’opposizione – si colpiscono i settori della ricerca e dello sviluppo e della promozione dell'efficienza energetica, nonché gli investimenti per la ricerca e lo sviluppo, misure entrambe prospettate dal piano europeo di ripresa economica. Le misure sui crediti di imposta potrebbero, in forza delle loro ricadute positive sulle imprese, aumentare indirettamente il gettito IVA ed IRES ed evitare il pagamento delle sanzioni comunitarie per il mancato rispetto degli accordi sul clima.

Il meccanismo previsto dal DL 185/2008 – osserva un altro deputato dell’opposizione – ha effetti particolarmente negativi sulle spese già sostenute e sugli investimenti già effettuati, introducendo un elemento di incertezza rispetto alle scelte dei contribuenti interessati, che contrasta con l'intenzione, proclamata dal Governo, di basare il rilancio economico del Paese proprio sugli investimenti nella ricerca. La disposizione – continua il deputato del PD – comporta inoltre un elemento di gravissima iniquità nella distribuzione delle risorse disponibili, ricorrendo al solo criterio dell'ordine temporale di presentazione delle istanze, senza considerare minimamente la qualità dei progetti di investimento.

Il relatore per la Commissione Bilancio ha rinnovato la disponibilità del governo ad una modifica dei meccanismi previsti dall’art. 29, che non si limiti all’eliminazione della retroattività, già anticipata dal Ministro Tremonti.

Anche il Sottosegretario all’Economia, Luigi Casero, ha confermato l’apertura del Governo verso l’esclusione della retroattività della norma, “naturalmente valutando i relativi problemi di copertura”.

“Il bonus energia ‘fa bene’ all’economia, all’occupazione, all’ambiente.” Lo afferma la Confartigianato in un comunicato diffuso ieri, in cui sono illustrate 10 buone ragioni per ripristinare l’incentivazione del 55%.

Più imprese ed occupati, più risparmio energetico. Meno abusivismo e meno inquinamento. Sono questi, in sintesi, alcuni effetti prodotti dagli incentivi fiscali per interventi di ristrutturazione del patrimonio edilizio. II Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini ritiene vi siano 10 ottime ragioni per ripristinare la norma che prevede agevolazioni del 55% per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio. “Si tratta – sottolinea Guerrini – di uno dei pochi provvedimenti a carattere strutturale che vanno mantenuti soprattutto in questa fase di crisi”.

sabato 13 dicembre 2008

VIVIBILITA': TARANTO resta tra i fanalini di coda

Taranto: città vecchia

Peggio Napoli, meglio la vicina Matera: a ricordare che Taranto (al centesimo posto) è tra le province fanalino di coda per qualità della vita è la classifica pubblicata dal quotidiano Italia Oggi. Per la provincia ionica è una conferma: nel 2007 la stessa classifica mise Taranto al 99esimo posto.
A fotografare il Bel Paese è il “Rapporto 2008 sulla qualità della vita” di Italia Oggi. Due gli obiettivi che Italia Oggi si pone pubblicando la “Indagine sulla qualità della vita nelle province italiane”. In primo luogo, stimolare il dibattito sui percorsi da intraprendere per incrementare il benessere (non solo economico) delle comunità locali. In secondo, misurare e rendere di dominio
pubblico il gap dell’azione politica e amministrativa.
Fornendo quindi spunti e indicazioni per l’attività del policy maker e degli amministratori locali e per analizzare cosa è cambiato nel corso dell’ultimo anno, viene considerata in primo luogo la dimensione Affari e lavoro, che raccoglie informazioni sulla dinamica occupazionale e imprenditoriale e sul grado di sicurezza “ambientale” per le attività produttive. La situazione si presenta alquanto eterogenea, con tendenza al peggioramento.
Gli indicatori considerati nell’indagine di “Italia Oggi”, elaborati a partire dal rapporto Ecosistema Urbano curato da Legambiente, analizzano più l'attività degli amministratori locali in materia ambientale che la sostenibilità in senso stretto, per cui si può affermare che nell’ultimo
anno è migliorata la sensibilità degli amministratori delle grandi città rispetto alle tematiche ambientali.
E se Napoli scalando di un posto la classifica mostra una tenue ripresa, Taranto scivola ancora di un gradino verso il fondo della graduatoria. Un dato che evidenzia una situazione ambientale stazionaria, nonostante le recenti accelerate della Regione in materia di limiti di emissioni inquinanti.
Giunta al suo quinto anno l'indagine si concentra su dati reali relativi ad otto principali ambiti: affari e lavoro, criminalità, ambiente, disagio sociale e personale, popolazione, servizi, tenore di vita e tempo libero. Uno dei parametri è la sicurezza. Un dato che fa riflette è nello studio condotto Reggio Calabria, Brindisi, Salerno, Taranto e Vibo Valentia sono più sicure di Trieste.
È Agrigento la provincia che si colloca all’ultimo posto nella classifica del rapporto di Italia Oggi.
Con Agrigento si ripropone una situazione tipica di tutte le province che, negli anni, si sono piazzate in fondo alla classifica e tra queste Taranto. Si tratta di province del Mezzogiorno in cui la situazione è particolarmente grave sul versante delle dimensioni affari e lavoro, ambiente,
servizi, tempo libero e tenore di vita.

venerdì 12 dicembre 2008

VIVIBILITA': BARI migliora di 36 posizioni in Italia

Bari: Teatro Petruzzelli


Bari migliora. E scala la classifica italiana della qualità della vita. Certo, Siena - la città dove si vive meglio in assoluto - è ancora lontana, ma il balzo in avanti di 36 posizioni (dall´84esimo al 48esimo posto) consegna al capoluogo pugliese la palma di città più vivibile del Sud. Soltanto Campobasso, che non è città metropolitana, precede Bari al 41esimo posto, ma i dati 2008 pubblicati da Italia Oggi fanno gonfiare il petto all´amministrazione comunale. «In un Sud che arretra in modo generalizzato, Bari è l´unica buona notizia», gongola il sindaco Michele Emiliano, che insieme con gli assessori Maria Maugeri (Ambiente) e Antonio Decaro (Mobilità) illustra la ricetta del successo. A fare la differenza sono l´occupazione, più alta rispetto al resto del Mezzogiorno (13 posizioni in più rispetto al 2007); l´ambiente e criminalità. «Le politiche ambientali e della mobilità - spiegano gli assessori Decaro e Maugeri - hanno iniziato a produrre risultati positivi. Bari ha più verde, penso per esempio al parco di Lama Balice e al parco di Punta Perotti, ma è anche più ordinata. I Park&Ride e la zona traffico limitato hanno contribuito a migliorare la vivibilità e la qualità dell´aria. A Japigia e Poggiofranco, poi, la raccolta differenziata dei rifiuti ha raggiunto il 70 per cento». Il sindaco Michele Emiliano non ha dubbi: si tratta di risultati che vengono da lontano. «Come città metropolitana - spiega - siamo dietro a Firenze, Bologna, Roma, Milano e Venezia, ma siamo prima di Torino, Napoli e Palermo. L´obiettivo è adesso quello di diventare la prima città metropolitana italiana, anche se non abbiamo la ricchezza di aree come Milano, Roma, Bologna e Firenze». La dimensione del successo barese, secondo il primo cittadino, è nel fatto che rispetto alle altre città metropolitane Bari è quella che costa di meno ai contribuenti e, soprattutto, riceve minori finanziamenti dallo Stato. Indubbiamente, ragiona Michele Emiliano, i meriti non sono soltanto dell´amministrazione comunale, ma vanno ripartiti equamente anche con la Provincia, la Regione, ma anche con le forze di polizia e con la magistratura. «È il sistema Bari che funziona», rileva Emiliano, sottolineando come l´azione concertata fra le istituzioni abbia permesso di combattere efficacemente la criminalità organizzata. «Ereditammo una città all´82esimo posto - dice Emiliano - Quando negli anni immediatamente successivi siamo scivolati all´86esimo e all´84esimo posto non ci siamo demoralizzati, ma abbiamo continuato a lavorare sodo, convinti che i risultati si sarebbero visti nel medio-lungo periodo. Così è stato». Il sindaco è anche consapevole che neppure questa volta mancheranno le critiche. Puntuali, per esempio, si levano quelle di Domenico Cea, capogruppo di Forza Italia, secondo il quale Bari è agli ultimi posti per tenore di vita e offerta culturale. «Se tutto fosse al top, saremmo al primo posto - ribatte Emiliano - Siamo al 48esimo posto, non abbiamo risolto tutti i nostri problemi, ma abbiamo fatto un bel balzo in avanti: questi sono dati obiettivi, non sondaggi».

mercoledì 10 dicembre 2008

Il futuro strategico “condiviso” di Gioia del Colle. I progetti gioiesi per il Piano Strategico Metropoli Terra di Bari.



La “volontà politica” gioiese ha sfornato i progetti strategici per la nostra città, che andranno a comporre il puzzle della pianificazione di area vasta della Terra di Bari. E’ mancato, come avevamo paventato, nello scorso numero di questo periodico, l’approccio partecipativo, che non è stato né ricercato e né auspicato. Dicevamo che un piano strategico è tale, se non vi è centralizzazione dell’autorità, se le decisioni non vengono imposte, se qualunque strategia si basa sul consenso ampio e di lunga durata, su un agire comunicativo e sulla dimensione relazionale, per realizzare una pianificazione collaborativa e partecipata. Ma, forse, le scelte dovevano essere ad appannaggio di alcuni, contrariamente a quanto si affermava in campagna elettorale e a quanto dichiarato dal Sindaco sul secondo numero di Agorà, canale di informazione tra l’istituzione piano strategico e i cittadini: “L’unione fa la forza. Dobbiamo lasciar perdere i localismi e pensare al futuro strategicamente, entrare in rete e fare sistema per crescere tutti insieme”. A conferma di questi buoni propositi, il sottoscritto, unico rappresentante gioiese, in seno all’assemblea delle associazioni e della cittadinanza attiva, organo costituito dall’ufficio del Piano Strategico della Metropoli Terra di Bari, ma non è mai stato convocato dall’amministrazione comunale!
Quindi dal “cilindro” non è uscito il classico coniglio, ma venti progetti, per il futuro “sostenibile” di Gioia del Colle. Si passa dal famoso interramento dei binari ai lavori di realizzazione della viabilità complementare alla chiusura degli attraversamenti ferroviari di via Dante e di via D’Annunzio. In pratica, si dice, se non possiamo arrivare all’uva ci accontentiamo della realizzazione dell’allargamento della str. vic.le La Villa, prolungamento del sottovia carrabile di via Le Strettole, e di via Lagomagno, nel tratto compreso tra via Dante e via D’Annunzio. Una scelta discutibile, quella dell’Amministrazione, tale da confondere, ove ve ne fosse bisogno, le idee, poco chiare, sullo sviluppo della nostra città.
Tralasciando l’uso elettoralistico della problematica dei passaggi a livello, andrebbe avviato un confronto sulle reali possibilità che ha la nostra città di vedere risolto questo cruciale problema infrastrutturale, che si trascina agli sgoccioli del nuovo ultimatum, fissato dal Consiglio di Stato per il prossimo 31 dicembre. Un braccio di ferro, ricordiamo, che ha già comportato la chiusura al transito pedonale e veicolare di via Dante, il giorno 20.7.2007, da parte di RFI.L’occasione del piano strategico avrebbe voluto che quel tavolo di concertazione con RFI, più volte auspicato, delineasse le reali possibilità di risoluzione della problematica. Invece tutto questo è stato abilmente bypassato preferendo proporre utopicamente la propria idea, senza possibilità di misurarne il reale grado di attuabilità. Chiedere l’interramento ad oltranza, non gioverà alla città, e rivelerà le motivazioni della presenza dell’“asso nella manica” dell’allargamento viario della str. vic.le La Villa e di via Lagomagno.


Nunzio Loporcaro

pubblicato sul periodico locale La Piazza, n. 6, novembre-dicembre 2008






martedì 9 dicembre 2008

Piazza Pinto, punto e a capo. L’Amministrazione Comunale di Gioia del Colle dice: “ora si cambia”


Nel 1937 il Comune di Gioia del Colle acquistò, dalla sig.ra Virginia Sannelli, il suolo, a sud dell’abitato, compreso tra le vie: Armando Diaz, Regina Elena, Giunone e Gottardo. A seguito dei lavori di sistemazione del predetto suolo, si delimitò un’area centrale, denominata piazza Sannelli e due laterali, assegnate gratuitamente dal Comune, ad iniziare dall’anno 1949, per la costruzione di case per lavoratori. Nel 1950 l’Amministrazione Comunale approvò un progetto di massima per l’impianto della Villa Comunale, in piazza Sannelli, presentato dall’arch. Morbiducci, progettista, per conto dell’INA CASA, degli edifici insistenti sullo spazio urbano, di che trattasi. Con deliberazione consiliare n. 28 del 9.6.1951, questo spazio aperto assume la denominazione toponomastica di piazza Cristoforo Pinto, in omaggio al valente architetto gioiese. Per sistemare adeguatamente piazza Pinto, in stato di abbandono ed utilizzata come scarico di rifiuti, il geom. Vincenzo Tuccillo dell’Ufficio Tecnico Comunale, fu incaricato, nel 1958, di redigere apposito progetto, sviluppando l’impostazione di massima predisposta dall’arch. Morbiducci. Lo spazio urbano assumeva la sua composizione spaziale-funzionale, tutt’ora esistente, con le aiuole fiancheggiate da viali pavimentati con basole calcaree, dotati di sedili per la sosta dei fruitori di questo luogo pubblico, e la messa a dimora di alberi di varie essenze (platani, acacie, tigli, salici, ligustri e olmi). Nei ricordi dei meno giovani la fontana, la vasca per i pesci, le fontanelle, l’area con le altalene e le giostrine, le gabbie con varie specie di volatili. Al centro vi è una piazza ellittica pavimentata con graniglie di marmo di vari colori, con raffigurati lo stemma comunale e un orologio solare (cd. Rosa dei Venti).
L’Amministrazione Comunale, per impedire il deturpamento delle siepi e delle alberature e gli atti di teppismo, specie nelle ore notturne, con delibera n. 83 dell’1.8.1972 approvò il progetto, redatto dall’Ufficio Tecnico Comunale, di recinzione della Villa. Questa recinzione ben presto divenne una barriera fisica, innescando il progressivo degrado ambientale e sociale di quest’area. Con la prima legislatura Povia avvenne la demolizione del “muro” e la riconsegna di uno spazio verde, dimenticato ed inaccessibile. Gli interventi di abbattimento del muraglione permettono il rifacimento integrale del percorso pedonale perimetrale. Si realizza una pista di pattinaggio, una sorta di spianata di calcestruzzo, che sopperisce al marcato degrado dell’ellisse centrale, dove si organizzano, nel periodo estivo, tornei di minivolley e minibasket nonché intrattenimenti musicali.
Per dare a questo spazio un volto unitario, organico e definitivo, l’Amministrazione Comunale Mastrovito, con delibera di giunta n. 225 del 21.12.2006, promuoveva un concorso di idee, finalizzato alla predisposizione di un progetto di riqualificazione di piazza Pinto, di notevole rilevanza per la città. L’esisto del concorso vedeva, primo classificato, il progetto del raggruppamento temporaneo di professionisti, guidato dal gioiese arch. Alfredo Vacca. Durante la precedente gestione commissariale, con delibera n. 31 dell’8.2.2008, viene approvato il progetto preliminare per un importo complessivo di € 423.750,00.
Il bando del concorso di idee, all’art. 15, prevedeva espressamente l’eventualità di non tramutazione dell’idea progettuale, prima classificata, in un progetto preliminare definitivo, in quanto la procedura concorsuale era “indirizzata al raccoglimento di un ventaglio di soluzioni volte a soddisfare le esigenze non perfettamente definite delle aree di progetto”. Pertanto è da ritenersi che, con l’approvazione commissariale, il progetto di riqualificazione doveva avere un seguito. Invece, la giunta Longo, in attuazione allo slogan elettorale e di governo dell’ora si cambia, ha deciso di bloccare il progetto approvato, adducendo, con la delibera di giunta n. 81 del 18.9.2008, la motivazione che “l’attuale Amministrazione Comunale, in un contesto più ampio di interventi a farsi sul territorio comunale, ritiene di non dare seguito al progetto presentato ..., incaricando l’U.T.C. di elaborare un nuovo progetto di importo inferiore”. Motivazioni soggettive, alquanto di facciata, segno dello spoilsystem della politica e della disinvoltura con cui si mette in archivio una gara, costata oggettivamente risorse umane e finanziarie. Sarebbe quanto meno pertinente ricordare agli amministratori della cosa pubblica, che la recente legge regionale n. 14 del 10.6.2008, a sostegno della qualità delle opere di architettura e di trasformazione del territorio, “riconosce che la competizione sul piano del confronto delle idee è la principale garanzia per conseguire le finalità di qualità ... e individua pertanto nel concorso di idee e nel concorso di progettazione gli strumenti fondamentali per perseguire tale fine”. Evidentemente per gli attuali amministratori la quantità deve prevalere sulla qualità, preferendo pagare le parcelle professionali per un progetto pronto, condivisibile o meno che sia, pur di negare la soddisfazione professionale, al gruppo vincitore, di veder compiuti i loro sforzi.
Che risposte vengono date alla città, oltre a questi legittimi interrogativi?

Nunzio Loporcaro
pubblicato sul periodico locale La Piazza, n. 6, novembre-dicembre 2008
www.la-piazza.it/giornale.html


domenica 7 dicembre 2008

iniziativa di mobilitazione e sensibilizzazione contro la vendita del mercato coperto di Gioia del Colle, promossa dal Partito Democratico

Cari amici,
come molti di voi sapranno, nell'ultimo Consiglio Comunale, è stata approvata l'alienazione del mercato coperto.
Una scelta scellerata che andrebbe a privare la città di una struttura pubblica a beneficio dei privati che si aggiudicheranno il suolo.
I gruppi consiliari del PD e dei Democratici per V. Ludovico hanno duramente stigmatizzato questa scelta abbandonando l'aula al momento della votazione.
Tuttavia, non possiamo lasciare che la questione passi sotto silenzio, ma è necessaria una campagna di mobilitazione e di sensibilizzazione della cittadinanza con una raccolta firme contro la scelta dell'amministrazione.La mobilitazione comincerà sabato mattina (6 dicembre), c/o il mercato coperto, e continuerà nei giorni festivi in Piazza Plebiscito.
Vi invitiamo a darci una mano, ad essere con noi e a promuovere voi stessi la raccolta firme.
Sarà inoltre possibile firmare nei prossimi giorni c/o il circolo PD.
Inoltre, stiamo programmando per i prossimi giorni una assemblea pubblica per spiegare ai gioiesi quello che sta avvenendo.
Tutti siamo convinti che il mercato coperto, come è adesso, necessita di una riqualificazione.
Non è accettabile però svendere un bene pubblico per favorire una speculazione edilizia.
Le fantomatiche promesse del sindaco di ricostruire il mercato del pesce in Piazza plebiscito, abbatendo la stuttura Inps, sfiorano il ridicolo.
Dopo la svendita dell'ex distilleria alla Lum, dopo l'alienazione del mercato coperto, che altro ancora?Contrastiamo questa deriva, fermimamo il falso cambiamento.
Fate girare e coinvolgete quanta più gente possibile.
Vi aspettiamo numerosi
Un caro saluto
La segreteria
Cari Amici,
dopo le oltre 600 firme raccolte stamane presso il mercato coperto contro l'abbattimento dello stesso per la costruzione di palazzi, Vi comunichiamo che replicheremo l'iniziativa oggi 7 dicembre 2008 in Piazza Plebiscito dalle 11.00 alle 13.00 circa. Chiunque volesse firmare la petizione, se può, ci venga a trovare in Piazza, dove saremo lieti di fornire tutte le spiegazioni in merito all'increscioso progetto dell'Amministrazione, interessata a fare cassa e a beneficiare costruttori e immobiliaristi.
A domani.
Buona Domenica e Santa Immacolata.
Enzo Cuscito
Segreteria PD

venerdì 5 dicembre 2008

via G. Di Vittorio a Gioia del Colle ritorna a doppio senso di marcia.

Da domenica 7 dicembre Via Giuseppe Di Vittorio non sarà più una semplice via d'uscita da Gioia. Verrà ripristinato il doppio senso di circolazione fino all'incrocio con Via Cavour.
Il provvedimento dell'Amministrazione Comunale, in attesa di una più ampia revisione del piano traffico, ristabilisce in pratica, la situazione viaria cui eravamo abituati da sempre; una situazione ribaltata ai primi del 2007 da una decisione della precedente Giunta tra le più discusse e impopolari degli ultimi anni. Parve subito a tutti sbagliata, ma non si volle dar segno di ripensamento.
Fa da completamento alla decisione della riapertura il prossimo programmato impianto di una rotonda sulla ex statale (all'altezza del campo di calcio dell'Istituto "Padre Semeria") tale da consentire l'inversione di marcia lungo via Salvator Rosa.
Per il resto non ci saranno novità in zona rimanendo per ora inalterati i circuiti e le percorrenze delle strade adiacenti: nei dintorni della Coop, così come verso la Multisala, etc.
È in programma anche una prossima riapertura dell'entrata dalla Via di Acquaviva.


il nostro impegno per Gioia del Colle

giovedì 4 dicembre 2008

Risparmio energetico: i tagli al 55% non saranno retroattivi


Il Parlamento toglierà la «retroattività» dalla norma che introduce modifiche al bonus fiscale del 55% sugli interventi di risparmio energetico. Lo ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti durante un'audizione alla Camera. Il ministro ha però difeso la logica dei meccanismi che impediscono di sfondare le coperture. «La retroattività non ci può essere e il Parlamento la correggerà - ha detto Tremonti - ma voglio sul futuro ribadire un criterio: il crediti di imposta non sono e non possono essere un bancomat. Troppe volte sono stati utilizzati come bancomat». Tremonti ha definito «incivile» l'introduzione di crediti di imposta che poi non sono sufficientemente coperti: «Questo non accadra con il nostro governo». «Se c'è spazio, finanziarli mi sembra un modo giusto per utilizzare i fondi Ue. Ma non bisogna trasformare i crediti di imposta in una illusione. Non si può dare un credito non coperto e poi deludere la gente».
Il Ministro dell'Ambiente presenterà un'emendamento La norma aveva sollevato un'ondata di proteste da parte di cittadini e contribuenti. Solo sul sito del Sole24Ore più di 600 lettori hanno lasciato commenti alla notizia. Per non parlare delle petizioni online e delle email di protesta inviate alle caselle al Governo. Un'ondata di proteste che non ha potuto ignorare il ministro dell'Ambiente. Stefania Prestigiacomo ha depositato la proposta di emendamento governativo della norma. Il cambio di rotta è stato apprezzato da Legambiente. «Bene ha fatto il ministro ad annunciare una proposta salva-incentivi che oltre a far bene all'ambiente conviene a tutto il settore industriale più avanzato, dedicato alle rinnovabili e all'efficienza energetica» ha detto il Presidente Vittorio Cogliati Dezza.

mercoledì 3 dicembre 2008

Risparmio energetico, serve l'ok dell'Agenzia delle Entrate per il bonus del 55%

Diverta più difficile usufuire dello sconto del 55% su Irpef e Iras per gli interventi di riqualificazione energetica: i privati e le imprese intenzionati a chiedere il bonus dovranno inviare una domanda all'agenzia delle Entrate (oltre alla documentazione all'Enea) e sperare che i fondi stanziati non siano ancora terminati.
La novità è contenuta nel decreto legge 185/2008 approvato venerdì 28 novembre dal Governo e riguarda le spese per le riqualificazioni energetiche sostenute negli anni 2008, 2009 e 2010.
L'agenzia delle Entrate esaminerà le domande in base all'ordine cronologico di invio e comunicherà entro 30 giorni l'esito della verifica agli interessati. Decorsi i 30 giorni senza esplicitacomunicazione di accoglimento «l'assenso si intende non fornito» e il cittadino non potrà usufruire della detrazione.
Per le agevolazioni sugli interventi energetici sono stati stanziati 82,7 milioni di euro per il 2008; 185,9 milioni per il 2009 e 314,8 milioni per il 2010. Una volta terminati i fondi non sarà più possibile accogliere le domande dei cittadini e delle imprese.
Le richieste per l'anno in corso dovranno essere inviate dal 15 gennaio 2009 al 27 febbraio 2009.
Per le spese sostenute nel 2008, in caso di mancato invio della domanda o di diniego da parte dell'agenzia delle Entrate, l'interessato potrà comunque usufruire di una detrazione dall'imposta lorda pari al 36% delle spese sostenute fino ad un massimo di 48.000 euro da ripartire in 10 rate annuali.

martedì 2 dicembre 2008

Mtv Italia scende in piazza con i giovani

MTV Italia è da sempre vicina ai ragazzi ed attenta alle loro esigenze e nel corso degli anni ha costruito con loro un dialogo basato sulla fiducia e su un linguaggio diretto in cui si potessero riconoscere. MTV ha cercato di aprire delle finestre sul mondo affinché i giovani prendessero coscienza della realtà in cui vivono, per meglio comprenderla e per incidere su di essa, cambiandola in positivo. E' in questa logica che nasce e si sviluppa la più concreta ed innovativa delle iniziative di Mtv Italia: dare vita ad una proposta di legge di iniziativa popolare ideata e realizzata solo e unicamente dai ragazzi.
Un esercizio di Democrazia diretta e di E-Democracy per aiutare i giovani a far sentire la loro voce, partecipare e costruire in prima persona il loro futuro.
Niente a che vedere con la politica e con gli ultimi fatti di attualità studentesca: la proposta di legge di iniziativa popolare fatta da e per i ragazzi è stata infatti pensata da Mtv Italia all'indomani delle ultime elezioni politiche, come naturale e logica risposta alle loro richieste emerse durante l'Election Day 2008, l'iniziativa speciale di Mtv Italia che ha dedicato un intero giorno di programmazione alla politica italiana affrontando il tema delle elezioni anche con le divertenti ed utili pillole "E-lezioni".
Durante l’Election day Mtv ha chiesto ai ragazzi di dire cosa non andava e cosa avrebbero voluto cambiare. I ragazzi hanno risposto numerosi e pieni di voglia di cambiare. Ora Mtv accoglie le loro richieste e diventa la loro cassa di risonanza, uno strumento di raccordo in un rapporto ancora tutto da costruire, quello tra i giovani e le istituzioni.
Con lo slogan TOCCA A NOI -Le cose Non Vanno, Cambiamole Ora - Mtv Italia sarà la prima televisione, nella storia dei media, a farsi carico di progettare, proporre e sostenere un progetto di legge in una delle materie che i giovani sceglieranno tra i temi che loro stessi hanno segnalato, in occasione delle scorse elezioni, come cruciali per il loro futuro.
Le migliaia di messaggi arrivati via SMS durante l'Election Day del 14 aprile avevano, infatti, evidenziato una generazione che, quando è chiamata in causa, ha idee chiare sui propri bisogni e sulle emergenze che si trova ad affrontare. Quattro erano stati i macro temi su cui si erano concentrate la maggior parte delle domande della nuova generazione alle istituzioni italiane: Accesso per i giovani alla politica, Ambiente, Lavoro, Scuola e istruzione.
Ed è tra questi grandi temi che i ragazzi saranno chiamati a scegliere per individuare quello più "urgente" sul quale intervenire e per dare il loro ordine di priorità con una proposta di legge ad iniziativa popolare. Nello specifico dunque la proposta di legge potrà vertere su i seguenti argomenti:
• ACCESSO ALLA POLITICA DEI GIOVANI
• AMBIENTE
• LAVORO
• SCUOLA E ISTRUZIONE

Le proposte di legge di iniziativa popolare verteranno su un tema specifico al’interno di ciascun argomento, non si tratterà di riforme globali ma di proposte concrete e fattive per cercare di cambiare realmente uno degli aspetti della vita che stanno a cuore ai ragazzi.
Con TOCCA A NOI Le Cose Non Vanno Cambiamole Ora Mtv Italia trasforma le richieste dei giovani in qualcosa di tangibile e costruttivo: una proposta di legge di iniziativa popolare. A partire dal 18 novembre, i ragazzi potranno definire le loro priorità attraverso una votazione sul sito www.mtv.it/toccanoi, e sostenuti da docenti ed esperti, scrivere i progetti e decidere per quale proposta raccogliere le firme.
Mtv Italia non entra in politica, ma fornisce gli strumenti tecnici e di comprensione necessari a dare voce alle giovani generazioni per dimostrare loro che, attraverso l’utilizzo degli istituti di democrazia diretta messi a disposizione dalla Costituzione, possono progettare e tentare di costruire al meglio il proprio futuro. Non sarà quindi la legge di Mtv, ma la legge dei ragazzi: Mtv
nell’occasione si porrà come tramite tra giovani e le Istituzioni, convinta che l’operazione porti alla responsabilizzazione individuale e ad una reale interiorizzazione delle procedure istituzionali e democratiche da parte di tutti i ragazzi.
A partire dal 18 novembre saranno in onda su Mtv Italia 13 pillole di Democrazia: 13 brevi lezioni di educazione civica tenute da tutti i vj di Mtv Italia, un ripasso dei meccanismi che fanno funzionare la nostra democrazia, 13 spunti alla riflessione ed un invito ad informarsi, a conoscere, per capire meglio quello che ci succede intorno.
Ogni pillola termina con l’invito a visitare il minisito, www.mtv.it/toccanoi, creato ad hoc che seguirà tutte le attività connesse all’operazione: la prima fase prevede la scelta del tema da parte degli utenti del sito. Successivamente con il supporto di un professore di diritto costituzionale verranno scelte le tre università che scriveranno le proposte di legge nella materia scelta dagli utenti del sito e i progetti verranno redatti da studenti e ricercatori universitari, supportati dai loro docenti.
Una volta scritte le proposte (tutte riguarderanno lo stesso tema ma avranno varianti specifiche) verranno sottoposte agli utenti del sito di Mtv Italia, che potranno indicare quale portare alla firma popolare e che tipo di modifiche vorranno applicare. Una volta terminata tale fase le università di riferimento elaboreranno il testo definitivo della proposta di legge tenendo conto di tutti i spunti che, nel frattempo, i ragazzi avranno suggerito e consigliato direttamente sul sito mtv.it.
A partire dalla primavera 2009, per una durata massima di 6 mesi, ci sarà la vera e propria raccolta di firme organizzata sia con attività on the ground in tutti i capoluoghi d’Italia sia durante tutti gli eventi di Mtv previsti in quel periodo.
Il momento culminante della fase di raccolta delle firme sarà l’MTV Day 2009: raggiunto e superato il numero delle 50 mila firme, Mtv presenterà la proposta di legge di iniziativa popolare al Parlamento e ne seguirà l’iter parlamentare.

Mtv Italia Press Department
Simona Caputi 02.762117258
Claudia Loda 02.762117218
Chiara Scodro 02.762117398
ufficiostampa@mtvne.com

lunedì 1 dicembre 2008

iniziative urbane partecipa al progetto di democrazia di MTV "TOCCA A NOI"




Cos'è "Tocca a noi"


Tocca a noi coinvolge i ragazzi in un progetto di democrazia diretta senza precedenti, mette il potere nelle loro mani, riporta la loro voce nel processo politico: dà loro la possibilità di migliorare concretamente quello che non va, lasciandoli parlare senza filtri, agire senza sovrainterpretazioni o commenti superflui.
Tocca a noi cambia il modo di cambiare le cose. Non aspira a raccogliere consenso, non si limita a far esprimere una scelta, ma rende i giovani protagonisti attivi del futuro, rappresentanti e portavoci di un nuova via di partecipazione e costruzione della vita del paese.
Tocca a noi offre ai ragazzi i mezzi per identificare, approfondire e operare nei fatti rispetto ai temi che incidono direttamente sulla loro realtà, dando ai problemi una concreta chiave risolutiva.
Tocca a noi unisce gli strumenti consolidati della vita politica ai nuovi spazi di espressione e alle tecnologie della cultura contemporanea, aprendo la strada a un diverso percorso per prendere le decisioni, in cui il parlamento scende tra i ragazzi, e i ragazzi portano le loro idee direttamente in parlamento.
Tocca a noi è un'iniziativa di MTV. Nasce dalla sua vocazione a parlare e ascoltare i giovani, che nel corso degli anni l'ha portata a identificarne e raccoglierne paure, bisogni e speranze, ma anche dalla sua volontà di porsi come stimolo e veicolo di un reale cambiamento.
Con Tocca a noi MTV fa proprie le richieste e le urgenze dei ragazzi, per trasformarle con loro in qualcosa di tangibile e costruttivo, una proposta di legge di iniziativa popolare: dai ragazzi derivano i temi, sempre i ragazzi sostenuti da docenti ed esperti scriveranno i progetti di legge, decideranno per quale proposta raccogliere le firme e saranno loro a firmare.
Tocca a noi riflette MTV per come è: uno spazio che esalta il confronto e la poliedricità, un terreno di azione per realizzare i propri sogni, un punto di vista mai scontato, una guida che aiuta a orientarsi nella complessità, un luogo dove affrontare con fattività e concretezza anche gli argomenti più difficili.
Tocca a noi rappresenta MTV per quello in cui crede: una società aperta, capace di riconoscere le individualità e promuovere un'effettiva meritocrazia, di sostenere l'uguaglianza e il rispetto dell'altro, che ha la forza di guardare in faccia quello che non va e il coraggio di metterlo in discussione.

Cerca nel blog