venerdì 22 maggio 2009

DAI GIORNALI / I trulli della Puglia cambiano padrone, ora arrivano i ricconi russi

Il mercato immobiliare dei trulli e delle masserie? Non è stato influen­zato dalla crisi, ed è stato sco­perto anche dai russi. E se i compratori dell’Est europeo che hanno già acquistato tra le colline a cavallo delle tre province (Brindisi, Bari e Ta­ranto) come spesso accade fossero solo un’avanguardia, diventerebbero loro i nuovi si­gnori della Valle d’Itria, dove non pochi inglesi, dopo i pri­mi anni di acquisiti a ripetizio­ne, ora stanno incassando i ri­sultati di quegli investimenti rimettendo in vendita immo­bili perfettamente ristruttura­ti. «Chi ha detto che il merca­to fosse in crisi?», chiede Pie­ro D’Amico, che con la sua agenzia di Cisternino (che ha una sede anche a Londra) ope­ra a livello internazionale. «Il fatto che oggi i clienti rifletta­no maggiormente prima di in­vestire, e vogliano giustamen­te vedere più immobili prima di decidere in base alle conve­nienze personali, è stato scam­biato per una stagnazione del mercato. In realtà va a rilento, secondo le mie informazioni, il mercato del trullo rustico, quello da restaurare. I trulli già ristrutturati invece si stan­no vendendo benissimo».
LE QUOTAZIONI - Parliamo però di una fascia medio-alta di clientela: «Le quotazioni medie - spiega Pie­ro D’Amico - oggi vanno dai 250 ai 350mila euro per un complesso di trulli da quattro, cinque o sei coni, che offra al­meno due camere da letto, un soggiorno cucina, due bagni. E a volte la piscina, elemento ricercato che naturalmente fa lievitare il prezzo. Si può arri­vare per i trulli più grandi an­che a 450- 500mila euro». E i russi arrivati in Valle d’Itria hanno comprato in territorio di Martina Franca, di Cisterni­no e di Ceglie. Chi erano? «Penso operatori finanziari ­- racconta D’Amico - e i vendito­ri erano in due casi italiani, in un altro uno svizzero che per ragioni di età è rientrato in pa­tria, e poi un inglese». Sul mer­cato si muovono anche i mae­stri trullari, che comprano vec­chi complessi abbandonati, li recuperano e poi li mettono in vendita senza investire grandi capitali. E le famose masserie? «Ormai se ne trovano poche ­spiega Piero D’Amico - e sono tutte da restaurare. Ma il rusti­co così com’è può costare dai 900mila al milione di euro. Poi ne occorrono altret­tanti per gli interventi».
L'INVESTIMENTO - Il trullo ha più richieste, è un ottimo investimento. Ora, dopo le ondate di attori, im­prenditori e intellet­tuali, è il turno della gente del mondo della moda. Una coppia, lei e lui en­trambi indossatori richiesti, ha fatto un acquisto tra Ostu­ni e Cisternino. La Puglia quin­di tiene bene. «Altroché - con­clude D’Amico - qui non ven­diamo solo case ma pezzi di storia, paesaggi, ospitalità, buona cucina. Ci arrivano mail con richieste di informa­zioni da tutto il mondo, anche dagli Usa. Poi magari si pre­sentano un anno dopo, come già è accaduto».
Marcello Orlandini
Corriere del Mezzogiorno, 22 maggio 2009

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