lunedì 11 maggio 2009

Regioni divise sul Piano Casa


Il Cipe ha approvato il Piano Casa di edilizia abitativa. E’ però slittato il confronto nella Conferenza delle Regioni sulla misure urgenti per l’edilizia. «Il governo — ha dichiarato il presidente della conferenza Vasco Errani — sta lavorando per predisporre gli articoli del decreto legge, noi li valuteremo appena sarà finita l’elaborazione del governo e sulla base di quella faremo una valutazione di merito». La discussione dovrebbe tenersi nei prossimi giorni. Intanto, nella “corsa” delle Regioni a dare attuazione al piano per gli ampliamenti e le demolizioni varato dal governo, la Toscana ha staccato tutti. Al secondo posto il Veneto, che pure aveva varato per primo il disegno di legge sul piano casa. Tra Toscana e Veneto ci sono però grandi differenze. La legge veneta infatti viaggia in direzione opposta a quella della Toscana e cioè allarga i vincoli imposti anche rispetto all’intesa Governo– Regioni dell’ 1 aprile. In pratica, il Ddl della regione Veneto è rimasto fedele alle intenzioni originarie di Berlusconi e quindi ammette gli interventi anche nei condomini, nei centri storici, nei fabbricati non residenziali. Nel passaggio in commissione Urbanistica, il bonus di volumetria concesso in caso di demolizione e ricostruzione è addirittura salito al 40 per cento, il 5 per cento in più rispetto al modello ideato dallo stesso presidente del consiglio. Il quadro generale nel Paese è piuttosto variegato. Secondo quanto afferma “Edilizia e Territorio”, settimanale del Sole 24 Ore, ci sarebbero cinque regioni più permissive rispetto all’accordo (Veneto, Lombardia, Liguria, Marche, Sicilia) ed altre, prevalentemente di centrosinistra, più restrittive (Toscana, Piemonte, Emilia Romagna, Campa–nia, Puglia, Sardegna).

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