Ce ne sono dieci in Sicilia, cinque in Campania, due in Puglia, a Ostuni e Calliste, nessuno a Taranto. Almeno per ora. Parliamo degli «eco world hotel», cioè degli alberghi e dei bed&breakfast eco-sensibili che fanno parte di un circuito creato nel 2007 al quale appartengono quelle strutture attente alle tematiche ambientali e alle problematiche legate alla corretta gestione dell’attività alberghiera.
Così come ci sono i cappelli da cuoco per classificare i ristoranti e le stelle per stilare la classifica degli alberghi normali», esistono le eco-foglie per attribuire a questa nuova categoria di hotel il proprio livello di qualità. Più eco-foglie significano maggiore impegno nel rispetto dei requisiti adoperati per certificare l’attenzione al patrimonio ambientale e all’ottimizzazione dei costi.
Per fornire una guida, ecco che gli alberghi con 1 eco-foglia sono tenuti a: controllare ogni giorno eventuali sprechi di risorse; installare il 60 per cento di lampadine con un’efficienza energetica di classe A; utilizzare detergenti di qualità certificata; utilizzare almeno il 50 per cento di carte ecologica per usi di cancelleria; attenersi a una rigorosa raccolta differenziata dei rifiuti. Ieri se n’è parlato a Taranto durante una tavola rotonda, organizzata dall’associazione Taranto Turismo, il cui obiettivo era di riparlare di turismo da una diversa prospettiva anche per entrare a far parte del circuito degli Eco world hotel.
E tutti sanno quanto ci sia bisogno a Taranto di rilanciare l’accoglienza, di migliorarne l’offerta e di ribaltare l’immagine della città e dei suoi pregi soffocati dalla martellante campagna portata avanti negli ultimi mesi all’insegna dell’inflessibile slogan «Taranto città più inquinata d’Europa». Ci sono già numerosi esempi di retromarce di investitori importanti e di singole persone che hanno rinunciato alla trasferta nel capoluogo ionico soggiogati dal bombardamento sviluppato senza un attimo di pausa. «Taranto vuole aprire le porte al futuro e all’aspetto ecologico – è scaturito dalla tavola rotonda – per essere volano di un modo di fare turismo diverso, più moderno, più vicino alla corrente verso cui il mondo si sta muovendo». Al confronto hanno dato il contributo Irene Lamanna (Taranto Turismo), Francesco Palmisano (Federalberghi), Alessandro Bisceglia (Ecoworldhotel), Giovanni Longo (Turismo-Provincia), Silvia Godelli (Turismo-Regione), Antonio Prota (Gal), Michelangelo Donvito (Cdc), Roberto Fusaro (food&beverage manager).
Cesare Bechis, Corriere del Mezzogiorno.it
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