In merito alle recenti norme del codice della strada approvate dal Parlamento, Edoardo Galatola, Responsabile Sicurezza FIAB ed Eugenio Galli, Responsabile Legale FIAB dichiarano:
"Moderata soddisfazione viene espressa dalla Federazione Italiana Amici della Bicicletta onlus a conclusione dell’iter parlamentare che ha portato all'approvazione delle "Disposizioni in materia di sicurezza stradale".
Le norme approvate sembrano utili, anche se pare ancora mancare un disegno organico delle stesse che invece è fortemente auspicabile: il Codice della Strada continua ad essere un testo ipertrofico, di complessa leggibilità, oggetto di ripetute modifiche parziali e poco attento alla promozione della mobilità sostenibile.
Entrando nel merito degli articoli che riguardano più specificatamente i ciclisti, che il Codice, in maniera anacronistica, si ostina a chiamare “velocipedisti”, la FIAB:
- condivide il previsto obbligo di indossare i giubbini ad alta visibilità di notte in ambito extraurbano, mentre ritiene eccessiva l’estensione della norma anche alle gallerie urbane;
- esprime viva soddisfazione per l'abrogazione della norma che prevedeva la perdita dei punti della patente per infrazioni commesse in bicicletta (oggetto di numerosi ricorsi sin dalla sua emanazione per la sua iniquità, e su cui fra l’altro pendeva un giudizio davanti alla Corte costituzionale per un "fumus" di illegittimità);
- condivide pienamente, in sintonia con l'intero movimento ciclistico europeo (riunito sotto la sigla ECF - Federazione Europea dei Ciclisti), la rinuncia del Legislatore alla introduzione dell'obbligo di indossare il casco, ma anche l'impegno a favorirne ed incrementarne l'uso (si veda l’ordine del giorno G/1720-B/103/8, accolto dal Governo, che FIAB condivide nelle finalità ma non nelle premesse, riservandosi di presentare proprie successive osservazioni).
La FIAB, infine, ricorda che, statistiche alla mano, i due unici provvedimenti efficaci per la sicurezza dei ciclisti e di tutti gli utenti della strada sono l'incremento del numero dei ciclisti stessi (la Carta di Bruxelles si propone di raggiungere la media europea di spostamenti in bicicletta del 15% di composizione modale) e la riduzione della velocità nei centri urbani da parte dei veicoli a motore attraverso la diffusione delle "zone 30" e delle "isole ambientali". Di interventi di questo tipo al momento non vi è traccia.
Si confida tuttavia che l'accelerazione impressa con l'approvazione di queste norme possa portare finalmente anche il nostro Paese in tale direzione, con il contributo costruttivo della stessa FIAB. Partendo anche dalle proposte contenute nello studio sulle politiche di promozione della ciclabilità recentemente pubblicato a cura del Parlamento europeo"
Lello Sforza
Ufficio Stampa FIAB onlus
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)
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