In occasione degli Stati Generali delle costruzioni del 14 maggio, Braccio Oddi Baglioni, presidente ‘Oice e vicepresidente di Federcostruzioni, è intervenuto lanciando la proposta di “demolire e ricostruire gli edifici realizzati nelle periferie tra gli anni ‘50 e ‘80, esteticamente brutti, urbanisticamente sbagliati, pericolosi ed energivori”.
“Per il patrimonio edilizio italiano - ha detto - bisogna seguire due vie: per tutto ciò che è stato costruito fino a metà del ventesimo secolo, una politica d’incentivazioni ai privati per la ristrutturazioni delle abitazioni da rendere sicure ed energeticamente corrette. Per le costruzioni dagli anni ‘50 agli anni ‘80, crediamo che si debba avere il coraggio di perseguire la politica della demolizione e ricostruzione”.
“Chiediamo - ha aggiunto Oddi Baglioni - che anche in questo caso siano individuati quei meccanismi premiali che mettano in moto un meccanismo virtuoso con forte funzione anticiclica nel breve periodo e con funzioni di miglioramento del patrimonio edilizio nel medio e lungo periodo”.Centro nevralgico di tutto il sistema dovrà essere la progettazione, fondamentale per questo processo di rinnovamento: solo da progetti di qualità possono nascere opere di qualità.
“Siamo convinti che la ricostruzione dell’ Abruzzo - ha concluso poi il vicepresidente di Federcostruzioni - debba partire dalle risorse professionali locali, e che non ci sia nessun bisogno di affidarsi all’ intervento delle cosiddette archistar per qualificare il territorio. Altre sono le vie da seguire per far sì che il laboratorio Abruzzo serva a innescare un rinnovamento virtuoso di tutto il settore”.
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