Venticinque indicatori suddivisi in varie macro aree per un totale di circa 70 elementi primari di valutazione: sono queste le caratteristiche utilizzate da Legambiente per stilare la graduatoria relativa all'ecosistema urbano di 104 capoluoghi di provincia italiani.
La classifica di Legambiente parte con una suddivisione delle 104 città esaminate in tre gruppi: città grandi (popolazione superiore ai 200mila abitanti), città medie (tra 80mila e 200mila abitanti) e città piccole (inferiori agli 80mila abitanti).
Il gruppo che comprende Bari, quello delle città grandi, è composto da 15 capoluoghi di provincia dislocati in tutte le aree geografiche della nostra penisola da nord a sud (vi sono, ad esempio, Milano, Venezia, Trieste, fino ad arrivare a Palermo, Catania e Messina).
Il quadro generale che emerge dallo studio vede Bari galleggiare più o meno a metà della graduatoria considerando globalmente i 25 indicatori esaminati: la percentuale di 'ottimalità' della nostra città è pari al 45,6% che vale l'undicesimo gradino nella scala delle quindici grandi città che vede Venezia come capofila con il 62,47%.
Tale totale è però, per Bari, frutto di una sorta di altalenanza fra risultati eccellenti e dati preoccupanti nei vari indicatori: se, infatti, Bari eccelle in merito alla qualità dell'aria relativamente alle emissioni di polveri sottili e biossido di azoto (fra le 15 città del raggruppamento è quella con meno emissioni inquinanti) o è la città che fa un uso meno cospicuo di acqua procapite, decisamente meno edificanti sono i dati relativi all'utilizzo dei trasporti pubblici, all'indice di mobilità sostenibile (addirittura in questo caso Bari ottiene 0 come punteggio in quanto non ha attuato alcuna politica in merito) oppure quelli sulla presenza di verde totale sulla superficie comunale.
In questi 'campi' Bari è sempre nei bassifondi della graduatoria e questo fa sì che, sommando tali indici alle eccellenza della nostra città, si crei un equilibrio solo apparente in merito alla 'ottimalità' cittadina.
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Per maggiori informazioni e per chiunque voglia consultare dettagliatamente i risultati dell'indagine di Legambiente, ecco il
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