lunedì 24 ottobre 2011

GIOIA DEL COLLE / Quando la città crolla

Gioia del Colle (Ba), crollo palazzina sita in via Verdi (15/08/2011) - foto 2C

Il recente crollo di un fabbricato in pieno centro abitato di Gioia del Colle evidenzia, ancora una volta, l’assenza di una gestione urbana del complesso sistema insediativo. 

La gestione urbana del territorio impone lo studio dei sistemi che ne sono alla base, individuandone i punti di forza e di debolezza. La città fisica si presenta ai nostri occhi secondo spazi costruiti dalla tridimensionalità materica. La città funzionale è caratterizzata da un insieme di relazioni che si sviluppano tra parti di territorio.

L’organizzazione dell’insieme urbano presenta uno spazio a più dimensioni nel quale si muovono delle variabili principali e secondarie. La combinazione di più variabili può condurre verso comportamenti incontrollati. Lo studio delle relazioni è il momento attraverso il quale si prevengono i meccanismi di tale complessità.

Il patrimonio edilizio cresce quotidianamente e la città moderna diventa sempre più diffusa e complessa. Gli immobili sono ritenuti a durata illimitata e ciò comporta il più delle volte la conseguenza che gli stessi siano oggetto d’interventi di trasformazione “incontrollata” al fine di adeguare edifici realizzati in epoche passate alle esigenze di vita attuali.

In un contesto di questo tipo si rende necessario uno strumento di controllo preventivo del patrimonio immobiliare, con la funzione di confermare o ripristinare le condizioni di sicurezza e i livelli prestazionali del costruito.

La nostra città non ha in questo momento un sistema informativo territoriale capace di documentare in tempo reale la storia evolutiva di ogni singolo fabbricato. L’ufficio tecnico comunale conserva dei registri, dall’anno 1945, in cui sono elencati i progetti edilizi presentati e approvati.

Tali elenchi, scritti a mano da volenterosi impiegati, riportano accanto ai numeri delle pratiche edilizie il nome del committente, del progettista e la strada dove è ubicata la costruzione. Non è presente nessun collegamento tra pratiche precedenti e pratiche successive che hanno interessato il medesimo fabbricato. Non si può risalire alla singola storia edilizia se non si è in possesso di puntuali elementi di riferimento. E’ alquanto improbabile recuperare progetti specie se intestati a committenti che oggi non hanno più la titolarità del bene. Viene così a perdersi la traccia di ogni immobile con conseguente mancanza di preziosi dati sull’evoluzione dei tessuti urbani e, quindi, sulla morfogenesi della città.

L’analisi della morfologia comunale, attraverso un sistema informativo urbano contenente dati a scala edilizia, è fondamentale per riconoscere le regole di sviluppo dei vari tessuti, aiuta a produrre “nuove regole” che permettono di adattare il tessuto e gli edifici esistenti ai nuovi bisogni della comunità che li usa, favorisce tutti e solo quegli interventi compatibili con le preesistenze, orienta tutti gli attori verso le trasformazioni che, oltre a rispondere ai loro interessi, arrechino anche vantaggi per la comunità.

Nunzio Loporcaro
da La Piazza, n. 5/2011

















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