BARI - «In una città come la nostra, piena di contraddizioni, un convegno sulla bellezza significa far crescere consapevolezza e speranza. Noi l’abbiamo voluto a Bari perché siamo consapevoli delle nostre contraddizioni e intendiamo lavorare per il futuro».
Il sindaco Michele Emiliano porta a Bari l’evento, l’appuntamento di Legambiente improntato alla «bellezza» e alla sua funzione salvifica. Il convegno internazionale «La bellezza ci salverà», al Petruzzelli, infatti, ha inaugurato il nono congresso nazionale dell’associazione ambientalista. Che ragiona intorno a quella stessa funzione salvifica che cento sindaci italiani le hanno attribuito con il manifesto che hanno sottoscritto per preparare la strada a una legge sul tema. «Il mio auspicio - dice il sindaco di Bari - è che altri sindaci, altri amministratori, altri studiosi e intellettuali si mettano insieme e ritrovino un’unità d’intenti all’insegna del manifesto per la bellezza, che abbiamo presentato e che diventerà proposta di legge nazionale, in modo da rendere responsabili le istituzioni e protagoniste le comunità».
Una proposta di legge per fissare che cosa? Per promuovere la qualità nell’architettura affinché questa possa riconnettersi alla natura. Incentivando la demolizione e la sostituzione di brutture al limite dell’abuso edilizio, per promuovere la costruzione di qualità e lo studio di progettisti che investano sul bello. Per ragionare intorno alla questione, Legambiente ha portato in un teatro Petruzzelli gremito soprattutto degli studenti delle scuole elementari e medie, urbanisti e presidenti di musei, agronomi e architetti, politici di buona volontà e scrittori. Ma il momento più partecipato della giornata di lavori al Petruzzelli (il convegno prosegue, infatti, da oggi a domenica presso il Cus di Bari), è stato Roberto Vecchioni. Il cantautore, finito ha dribblato le polemiche per il suo ruolo (e i suoi compensi) nel forum universale delle culture in programma a Napoli nel 2013, e ha parlato con i ragazzi della sovrapponibilità di «bello» e di «vero». Ha cantato per loro e con loro tre canzoni. «Il concetto di qualità, nelle sue tante declinazioni, culturale e sociale, architettonica e ambientale - dice dal palco Emiliano - racchiude il meglio della nostra identità e della nostra storia, ma è soprattutto una sfida per immaginare gli anni a venire». Un contributo tecnico, tra gli altri, l’ha offerto Joseph Acebillo, urbanista catalano che ha dichiarato: «Senza demolizione non può esserci innovazione in architettura». Una proposta particolarmente incisiva l’ha lanciata Stefano Pisani, sindaco di Pollica, carica nella quale è succeduto ad Angelo Vassallo, ucciso dalla camorra forse proprio per il suo ambientalismo acceso. «Inseriamo in Costituzione l’impossibilità di varare condoni», suggerisce Pisani nel suo intervento. L’investimento sulla bellezza è, appunto, un investimento. Capace di dare un ritorno.
È di nuovo Emiliano che spiega la riflessione. «Se l’Italia smettesse di coltivare sogni di potenza e si limitasse a rispettare e a coltivare la propria natura, la propria storia, costellata di bellezze naturali e architettoniche, artistiche e culturali, farebbe la scelta giusta per la crescita sociale e umana, e perché no, anche economica del Paese. La bellezza non è la soluzione, è però il paradigma con il quale confrontarsi per tenere insieme il progetto del futuro dell’Italia». Sulla stessa linea il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, che sostiene, insieme con l’Anci, l’iniziativa del manifesto. «L’Italia nei momenti migliori della sua storia è sempre stata capace di creare bellezza. Oggi dobbiamo rilanciare la capacità di produrre bellezza nei gesti, nelle cose, nei luoghi. Attraverso la bellezza parliamo di città e di senso civico, di stili di vita e di prodotti, di cultura e di paesaggio. Siamo convinti, infatti, che intorno a queste sfide si definirà il profilo di un cambiamento che porterà a rendere più moderne e vivibili le città, che riuscirà a migliorare la qualità della convivenza, del benessere individuale e, perché no, anche la vitalità, la creatività e la diversità. Tutte risorse rinnovabili e immateriali, proprio quelle su cui dobbiamo puntare per un futuro migliore». Nel corso del convegno sono stati conferiti i premi alla virtù civica: il riconoscimento è stato attribuito al teatro Valle occupato di Roma, al sindaco di Portici Vincenzo Cuomo ambientalista dell’anno, a Gino Buccino ambasciatore Orti urbani Campania, al terzo Circolo didattico Giuseppe Mazzini di Bari, al sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza, all’Esperienza di volontariato culturale di Padova.
Adriana Logroscino
fonte: Corriere del Mezzogiorno
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