giovedì 3 giugno 2010

Sanatoria catastale o condono edilizio?


Nonostante le smentite degli scorsi giorni, la manovra finanziaria 2011-2013 da 24 miliardi di euro approvata in Consiglio dei Ministri contiene una sorta di condono edilizio, anche se e' piu' corretto definirlo sanatoria catastale.
In effetti è già da un paio di anni che l’Agenzia del Territorio sta svolgendo delle ricerche in base alle quali risultano circa due milioni i cosiddetti immobili fantasma, cioè quelli del tutto sconosciuti al Catasto.
A questo risultato si è giunti sovrapponendo fotografie aeree a mappe catastali e, a tutt’oggi, sono 518.000 gli immobili per i quali è stata presentata l’istanza di regolarizzazione.
Questi fabbricati dovrebbero essere dichiarati al catasto entro il prossimo 15 luglio, termine dopo il quale scatteranno regolarizzazioni d’ufficio, con spese e sanzioni relative.
Ma è difficile pensare che entro il 15 luglio verranno presentate tutte le domande, per cui la sanatoria prevista in Finanziaria dovrebbe anche evitare i lunghi contenziosi che potrebbero seguire alle regolarizzazioni d’ufficio.
La domanda di regolarizzazione, sottoforma di aggiornamento catastale, dovrà essere presentata entro il 31 dicembre e consentirà il pagamento delle imposte dovute dal primo gennaio 2009, riducendo di un terzo le sanzioni previste dalla normativa vigente.
Se la domanda di sanatoria non verrà presentata entro il termine indicato, l’Agenzia del Territorio, sulla base dei rilievi effettuati, applicherà una rendita presunta all’immobile e gli interessati rischieranno una multa pari ad un terzo del valore catastale dell’immobile, quindi un valore stimabile tra il 15% e il 25% di quello di mercato.
Naturalmente sono numerose le voci critiche nei confronti di questo tipo di intervento che, di fatto, equivale ad un condono edilizio. Infatti, se un immobile non viene denunciato in catasto non è semplicemente per evadere il fisco, ma di solito è dovuto al fatto che è stato realizzato senza alcun titolo autorizzativo.
Per questo si prevede un ampliamento della misura in sede di conversione del decreto legge in Parlamento nei prossimi giorni, unica via d’uscita per sanare non solo la situazione catastale, ma anche quella urbanistica. Infatti una semplice sanatoria catastale equivarrebbe, di fatto, ad un’autodenuncia dell’abuso commesso e, pertanto, non si troverebbe nessuno disposto a farla.
Oltretutto, di fronte all’emersione di immobili abusivi, i comuni dovrebbero sobbarcarsi le pratiche per la demolizioni, con pesanti oneri economici che graverebbero sulle già povere casse degli enti.
L’entità del gettito derivante da questa sanatoria non è per il momento quantificabile. Infatti, a parte il fatto che alcune delle particelle rilevate potrebbero non necessitare di accatastamento, molte potrebbero comunque essere accatastate come pertinenze, piuttosto che come immobili residenziali, senza contare che quelle classificabili come prima casa non sarebbero soggette a Ici e Irpef.

4 commenti:

Giuseppe Rossetti ha detto...

Salve
la modifica in legge c'è stata, ma non mi è ancora chiara una cosa.
Se io dichiaro un cambio di destinazione d'uso da deposito agricolo ad abitazione, va bene che regolarizzo la mia posizione contributiva, ma dal punto di vista urbanistico che succede? Se avevo costruito un deposito agricolo è perchè non mi era possibile costruire una abitazione. Andando ad effettuare ora questa 'autodenuncia' cosa succede?
Grazie mille.
Giuseppe

Unknown ha detto...

Se ho ben capito un volume con destinazione deposito agricolo è a tutti gli effetti un'abitazione. Ti consiglio di non approntare una variazione catastale perchè occorre indicare la data in cui si è ottenuto il cambio di destinazione. L'Agenzia del Territorio non entra nel merito anzi avrebbe un ritorno l'erario in termini di rendita catastale e quindi di imposte, ma questo non sana nulla. Se il fabbricato come sagoma non è mai stato dichiarato in catasto invece ti consiglio di fare il tipo mappale e poi la costituzione dell'unità immobiliare con destinazione deposito.
Spero di averti aiutato con la mia interpretazione.

Giuseppe Rossetti ha detto...

Salve
ringrazio prima di tutto per la risposta.
Il fabbricato è stato costruito regolarmente, parte come abitazione e parte come deposito per i vincoli imposti dal PRG ed in questo modo accatastato. Quello che chiedo è se è posssibile trasformare il deposito agricolo in abitazione ed in che modo.Questo cambio d'uso avrebbe come risultato quello di avere in una zona agricola più metri destinati ad abitazione di quelli effettivamente possibili.
La sanatoria catastale vigente mi permette di fare questo? Se no cosa si può fare?
Grazie ancora.
Giuseppe Rossetti

Unknown ha detto...

A mio parere il suo caso non rientra affatto nella sanatoria catastale, in quanto urbanisticamente non le è consentita tale variazione e quindi non potrebbe richiedere l'accertamento di conformità al Comune. Quando l'agenzia del territorio verrà interrogata dal suo comune si scoprirà la variazione di destinazione e le saranno comminate le sanzioni oltre al ripristino dello stato dei luoghi.
Il problema si porrà soprattutto se questo immobile verrà trasferito in quanto dovrà dichiarare la conformità allo stato di fatto oppure convincere gli acquirenti con ricadute negative sul prezzo di vendita.
Quindi le consiglio di non variare nulla, rispetto alla situazione al Comune.
Sempre a disposizione.

Cerca nel blog