martedì 24 marzo 2009

DAI GIORNALI / La Matera - Gioia del Colle resta un «sogno»


Uno dei sogni della città dei Sassi è la Matera - Gioia del Colle, una arteria che consentirebbe al capoluogo di provincia lucano di collegarsi agevolmente con la rete autostradale. Un sogno, dicevamo, perchè a dispetto delle manifestazioni di interesse sull’opera palesate nel corso di questi anni, di concreto ancora non c’è nulla, comprese le risorse necessarie per il progetto Murgia - Pollino, la “Strada dei Tre Mari”. E non è un caso che proprio ieri a Roma il sindaco Emilio Nicola Buccico abbia colto la palla al balzo, al margine del congresso che ha sancito il definitivo approdo di An nel Pdl, per portare sia pure in maniera informale all’attenzione del Governo, uno dei nodi infrastrutturali di Matera che si inserisce nel cosiddetto corridoio trasversale A14 - A3. «Ho avuto un breve colloquio con il ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli - ha detto il sindaco Buccico - proprio sulle prospettive di miglioramento stradale della Matera - Gioia del Colle. Con il ministro ho concordato un appuntamento per mercoledì a Roma». Dunque Buccico incalza il Governo sulla questione. Del resto in tempi non sospetti il primo cittadino di Matera ha rimarcato l’importanza dell’opera ritemuta di particolare interesse strategico per la città. In questa battaglia Buccico non sarebbe solo considerato che in più circostanze le associazioni di categoria hanno evidenziato come sia indispensabile procedere a raccordare la città dei Sassi all’autostrada con notevoli benefici anche sul piano commerciale. L’assessore regione alle Infrastrutture, Innocenzo Loguercio non nasconde invece il proprio pessimismo. «Nei mesi scorsi eravamo in attesa di conoscere quale fosse la volontà effettiva del Governo di intervenire rispetto ad alcune opere. Al momento, però, i buoni propositi sono rimasti soltanto sulla carta, fatta eccezione per i 36 milioni che riguardano la statale jonica sul versante calabro- lucano stanziati recentemente dal Cipe. Speravamo che la Matera - Gioia del Colle fosse compresa nel riparto dei fondi Cipe ma così non è stato. Ritengo quindi che non ci siano giustificazioni di sorta per il mancato finanziamento, un intervento per il quale il governo Prodi non ebbe la possibilità di individuare le risorse in quanto all’e poca l’Anas non aveva ancora approntato il progetto dell’opera». E sul finanziamento del Governo per l’attuazione del Programma delle infrastrutture strategiche era intervenuto pure l’assessore provinciale Giuseppe Dalessandro esprimendo il suo giudizio negativo e parlando di un sogno nel cassetto tanto per la Matera - Gioia, quanto per il raddoppio della Matera - Basentana e il completamento della linea ferroviaria Ferrandina - Matera. Dalessandro si era inoltre soffermato sulla inutilità della realizzazione del primo lotto della Bradanica, detto La Martella. Per l’assessore alle Infrastrutture della Provincia sarebbe invece stato opportuno adeguare la vecchia provinciale e dirottare gli 86 milioni di euro sulla Matera - Gioia del Colle. Sul mancato finanziamento di quest’opera si era soffermato pure il segretario cittadino del Pd, Espedito Moliterni.

Donato Mastrangelo
La Gazzetta del Mezzogiorno 23/3/2009

1 commento:

Giovanni Plasmati ha detto...

La storia si ripete! Matera scippata da destra e da sinistra. La Bradanica, un anacronistico cerottino d'asfalto che ci collega a Candela, andava completata! Dopo quarant'anni era ora! Ben venga la costruzione di nuove opere! Meglio prendere quello che ci viene dato, altrimenti i ritardi si accumulano e si rischia di non avere nulla.
Purtroppo la situazione assurda di Matera, città senza ferrovia nè autostrada, si perde nella notte dei tempi. Ci sono responsabilità che pescano nell'antico strapotere democristiano di marca potentina, ora dispersosi in mille rivoli e presente soprattutto nel PD di Basilicata. Certo, ogni parte politica si fa promotrice di un progetto e tende a privilegiare determinate soluzioni, piuttosto che altre, questo è normale, ma devono vedersi dei risultati, anche se discutibili!
Dagli anni settanta fino al 2000 non abbiamo avuto nuove infrastrutture, siamo stati relegati nel peggiore isolamento, le responsabilità sono da ricercare in coloro che hanno sgovernato in quegli anni. Oggi con grande fatica, qualcosa si muove, meglio di niente.....

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