ROMA - Assicurazione obbligatoria di 120 euro all'anno sulle case contro le calamità naturali che, in caso di mutuo, sarà pagata al 50% dalle banche, prevedendo una ripartizione per le diverse aree di rischio previste dalle attuali classificazioni. E' questa l'ipotesi che, a quanto apprende l'Adnkronos, le maggiori compagnie assicurative, da Generali ad Ina Assitalia, da Toro a Fondiaria Sai, stanno predisponendo dopo il terremoto che ha colpito l'Abruzzo.
L'obbligo di assicurazione, secondo la bozza allo studio della compagnie, riguarderebbe i terremoti, i maremoti, le frane, le alluvioni, le inondazioni e i fenomeni vulcanici.
Dalla copertura assicurativa sarebbero comunque esclusi gli immobili abusivi e gli eventuali contributi dello Stato per i danni subiti dai fabbricati.
Non è finita. Le assicurazioni prevederebbero l'esenzione fiscale dei premi assicurativi nonché delle relative riserve catastrofali di equilibrio per una durata non inferiore ai 5 anni. Inoltre, le ipotesi previste dalla bozza alla studio prevedono una eventuale clausola di partecipazione agli utili e alle perdite da parte dello Stato nella misura superiore al 15% della massa premi gestita dal consorzio.
Per far scattare il rimborso assicurativo sarà necessaria la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del governo. La liquidazione dei sinistri avverrebbe tramite un sistema assicurativo con centrale operativa unica, per la raccolta delle denunce, l'incarico ai periti per i sopralluoghi, l'accertamento dei danni e la liquidazione dei sinistri. Le ipotesi allo studio prevedono anche un meccanismo di riassicurazione dei premi puri, con la presenza della Protezione civile in rappresentanza del governo nel consiglio del pool di riassicurazione.
Dalla polizza sarebbero comunque escluse le infrastrutture pubbliche e i beni immobili appartenenti a enti pubblici e i beni industriali e commerciali assicurabili in via facoltativa con il mercato. Il numero dei fabbricati potenzialmente interessati alla polizza, secondo le stime fatte dalle compagnie assicurative in base ai dati ufficiali della Protezione civile, è di 27 milioni. Il premio annuo che i proprietari si troverebbero così a versare, secondo le stime delle assicurazioni, è pari a 3,2 miliardi al netto delle imposte. Stando alla bozza, la sinistrosità degli ultimi 10 anni, dovuta alle calamità naturali, è pari complessivamente a circa 4 miliardi di euro all'anno, tenendo conto dei danni ai privati, agli enti pubblici, ai fabbricati e al loro contenuto, di cui 3,2 per danni ai privati e 2,5 per danni ai fabbricati oggetto dell'assicurazione.
Attualmente la capacità offerta dal sistema assicurativo italiano tramite un unico pool di 'ricoassicurazione' è pari a 1,5 miliardi di euro. Con l'introduzione della polizza obbligatoria la capacità stimata disponibile del sistema sale a 4,5 miliardi.
In conclusione, il progetto allo studio delle compagnie prevederebbe un sistema di produzione assicurativa basato su quattro pilastri: a carico del privato uno scoperto minimo del 10% del danno con un tetto di 10.000 euro; assicurazione diretta per un premio assicurativo di 2,5 miliardi di euro all'anno; riassicurazione per un importo complessivo di 1,5 miliardi di euro ad anno; e intervento dello Stato dopo i 4 miliardi di euro all'anno.
Attualmente la capacità offerta dal sistema assicurativo italiano tramite un unico pool di 'ricoassicurazione' è pari a 1,5 miliardi di euro. Con l'introduzione della polizza obbligatoria la capacità stimata disponibile del sistema sale a 4,5 miliardi.
In conclusione, il progetto allo studio delle compagnie prevederebbe un sistema di produzione assicurativa basato su quattro pilastri: a carico del privato uno scoperto minimo del 10% del danno con un tetto di 10.000 euro; assicurazione diretta per un premio assicurativo di 2,5 miliardi di euro all'anno; riassicurazione per un importo complessivo di 1,5 miliardi di euro ad anno; e intervento dello Stato dopo i 4 miliardi di euro all'anno.
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