E' disponibile on line la raccolta di Norme regionali in materia di edilizia e urbanistica distribuita in occasione del Seminario su "Piano casa e abitare sostenibile" svoltosi a Bari il 28 settembre 2009
mercoledì 30 settembre 2009
On-line la raccolta delle NORME IN MATERIA DI EDILIZIA E URBANISTICA DELLA REGIONE PUGLIA
E' disponibile on line la raccolta di Norme regionali in materia di edilizia e urbanistica distribuita in occasione del Seminario su "Piano casa e abitare sostenibile" svoltosi a Bari il 28 settembre 2009
martedì 29 settembre 2009
La detrazione del 55% e la finanziaria 2010: nota stampa Uncsaal
lunedì 28 settembre 2009
Piano casa e abitare sostenibile in Puglia
Dopo l'introduzione del vicepresidente ANCI Puglia nonchè sindaco di Canosa Francesco Ventola, vi è stato l'intervento dell'assessore regionale Angela Barbanente, dell'avvocato amministrativistra Nino Matassa, del coordinatore comitato regionale collegi geometri Claudio Donati e del presidente ordine architetti provincia di Bari Vincenzo Sinisi, poi l'intervento dell'assessore regionale Opere Pubbliche, Fabiano Amati e infine, le conclusioni affidate al presidente di ANCI Puglia Michele Lamacchia.
sabato 26 settembre 2009
DA LEGGERE / Le periferie del mondo a cura di Marco Pitzen (edizioni Punto Rosso)
Collana: Libri - FMA
ISBN: 88-8351-122-0
Formato: 15x21 cm
Prezzo: 12.00 €
Data pubblicazione: luglio 2009
PRESENTAZIONE LIBRO
Spazio Guicciardini
Via Macedonio Melloni 6 - Milano (MI)
QUANDO
26-09 ore:10:00
venerdì 25 settembre 2009
DAI GIORNALI / Su Punta Perotti non si può tornare indietro
''Punta Perotti - aggiunge - e' un simbolo della speranza di costruire una citta' e un'Italia migliore, il simbolo di una vittoria importante per coloro che si sono impegnati e tuttora si impegnano per l'affermazione dei valori della legalita' e della tutela e riqualificazione dell'ambiente e del paesaggio in un paese massacrato dall'abusivismo e dagli scempi edilizi, il simbolo della riaffermazione del primato dell'interesse pubblico e dei beni comuni su interessi privati non legittimi ed egoismi dominanti". "E' noto - prosegue Barbanente - che la Corte di Giustizia europea non ha messo affatto in discussione la legittimita' della demolizione, che e' stato un atto dovuto. E bene fa il sindaco di Bari, a mio giudizio a difendere la destinazione pubblica di quell'area''.
Anche qualora il suolo di Punta Perotti fosse restituita ai proprietari - conclude - permane comunque su quell'area un vincolo paesaggistico intervenuto successivamente all'approvazione del piano regolatore, il quale obbliga a valutare l'impatto paesaggistico sulla costa di qualsivoglia proposta di intervento''.
martedì 22 settembre 2009
DAI GIORNALI / Punta Perotti, i suoli torneranno ai Matarrese
venerdì 18 settembre 2009
Regione Puglia, ok della Giunta al Protocollo Itaca
mercoledì 16 settembre 2009
Paesaggi sensibili di Italia Nostra.
Paesaggi urbani sensibili, paesaggi da difendere e paesaggi da costruire, nei centri e nei quartieri storici e nelle periferie. I paesaggi urbani non sono fatti solo di pietre e di fisicità, ma anche di uomini vivi: anzi, di società. Gli uomini hanno bisogno di storia e di bellezza (perciò si vive meglio nei quartieri antichi), ma anche di spazi in cui essere società: nei quali incontrare, scambiare, frequentare il vicino e il simile ma anche il lontano e il diverso, il forestiero.
Consumo del suolo, alterazioni del tessuto urbano e sociale, disordine edilizio e urbano, degrado, traffico, inquinamento dell’aria, caos acustico e visivo, emergenza rifiuti minacciano il futuro delle nostre città piccole e grandi.
L’associazione Italia Nostra lancerà, dal 19 settembre, la campagna Paesaggi sensibili, incentrata su quaranta località italiane e decine di eventi mirati a promuovere la conoscenza del territorio e a rilanciare la cultura della difesa del paesaggio e del patrimonio culturale.
Qui trovate la mappa interattiva con i 40 Paesaggi Sensibili che Italia Nostra vuole proteggere e preservare. Potrebbero essere uno spunto interessante per un weekend fuori porta.
lunedì 14 settembre 2009
Certificazione energetica: nuovi chiarimenti dai notai
Nuovo intervento del Consiglio Nazionale del Notariato sul complesso tema della certificazione energetica degli edifici. Dal 1° luglio 2009 - ricordano i notai – è in vigore l’obbligo di allegare l’attestato di certificazione energetica agli atti di compravendita o locazione di tutti gli edifici, a prescindere dall’epoca di costruzione e dalla superficie utile, come previsto dal Dlgs 192/2005.
venerdì 11 settembre 2009
giovedì 10 settembre 2009
Addio alle vecchie lampadine da 100 Watt
E' partito dal 1° settembre il piano energetico dell'Unione Europea, che prevede l'abolizione dal commercio delle vecchie lampade a incandescenza da 100 Watt.
Da settembre 2010 verranno ritirate quelle da 75 watt e l'anno dopo quelle da 60 watt e via via tutte le altre entro il 2012.Si otterrà, così, un risparmio di energia elettrica dell'80%, con costi inferiori da 11 a 46 miliardi di euro all'anno (sulla bolletta tra 50 e 160 euro all'anno per famiglia) e si avranno da 32 a 239 milioni di tonnellate di CO2 in meno all'anno nell'atmosfera.
L'illuminazione verrà realizzata unicamente da lampade alogene, con sistema LED e dalle fluorescenti compatte dette Cfl, che devono rientrare nelle classi di efficienza energetica A, B, C.Le vecchie lampadine a incandescenza avevano l'inconveniente di trasformare in luce solo il 5% dell'energia elettrica che consumavano, con grande dispendio e produzione di calore e CO2, e per questo erano di classe D, E, F, meno efficienti e meno resistenti.
Lo smaltimento dei vecchi modelli verrà realizzato in appositi centri per il loro possibile contenuto di mercurio e rame. Il costo delle lampadine fluorescenti è leggermente maggiore, ma è compensato dalla maggiore durata e migliore qualità.
Rimarranno a incandescenza solo le lampadine per elettrodomestici come forni e frigoriferi e per le incubatrici da allevamenti e neonati, ma dal 2016 spariranno anche quelle di classe C, secondo il piano energetico.
Secondo uno studio del Centro Ricerche Philips, il piano energetico a livello mondiale porterà a un risparmio di energia elettrica pari alla produzione di 228 centrali elettriche o a 685 milioni di barili di petrolio in un anno.
giovedì 3 settembre 2009
Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese. La Regione Puglia approva una proposta di mobilità sostenibile.
Uno studio di fattibilità per trasformare, in percorso ciclabile, la strada di servizio del canale principale dell’Acquedotto Pugliese. La Giunta regionale ha approvato, nella seduta di martedì 9 giugno, su proposta dell’Assessore ai Trasporti, Mario Loizzo, il progetto di conversione frutto del protocollo di intesa tra l’Acquedotto e la Regione Puglia. Il percorso è compreso tra la città di Venosa (Potenza) e la città di Grottaglie (Taranto), con bretella di collegamento Bari-Gioia del Colle.
La rete ciclabile regionale va dunque ad incrementarsi di una nuova arteria, un nastro verde, di notevole rilevanza strategica e di assoluto rilievo storico, culturale e paesaggistico-ambientale, che, essendo chiusa al traffico motorizzato, sarà una vera e propria greenway ovvero un parco lineare della “mobilità lenta” per gli spostamenti e lo svago nella natura. Il progetto CY.RO.N.MED., che coinvolge i paesi del mediterraneo, integrando la rete ciclabile nazionale BicItalia con la rete europea EuroVelo, vede ora la nostra città coinvolta da due itinerari ciclabili. Il primo itinerario interessa la strada ferroviaria dismessa Gioia del Colle-Palagianello (cfr. La Piazza n. 2/2008) e il secondo, appunto, il tratto del canale dell’acquedotto.
Il progetto della Ciclovia dell’Acquedotto, sarà realizzato per stralci funzionali, partendo dal territorio della Valle d’Itria, connotato dalla sua spiccata offerta turistica, per una lunghezza di 35-40 km, da Grottaglie-Villa Castelli per risalire a monte fino a Locorotondo-Alberobello, sfruttando la presenza, lungo il tracciato, delle stazioni delle Ferrovie Sud Est (Alberobello, Locorotondo e Martina Franca) e di Trenitalia (Grottaglie).
Per portare celermente a compimento l’intero tragitto, il governo regionale intende reperire le necessarie risorse finanziare dall’Unione Europea, considerandone la naturale prosecuzione “ad innesto” con la EuroVelo n. 5 Londra-Brindisi.
I vantaggi per il nostro territorio, come per tutte le comunità interessate dall’itinerario, sono notevoli considerando la possibilità di fruizione di quella striscia di asfalto, ora impedita, che sotterra il canale dell’acquedotto, segnando profondamente il territorio rurale. Proprio per questo aspetto, la possibilità di rendere finalmente sfruttabile questo percorso rappresenta un’opportunità per mettere in risalto la biodiversità del territorio e per porre riparo alla ferita, perpetrata nel passato, nell’utilizzo indiscriminato delle risorse naturali per creare infrastrutture, comunque importanti, senza considerarne le dominanti ambientali.
Questi progetti sono senz’altro meritevoli di considerazione per la maggiore attenzione riservata al territorio che, da terra di conquista, diventa risorsa da valorizzare.
La nostra città ha, nel frattempo, il dovere di pianificare la propria rete ciclabile a scala urbana-periurbana, da innestare a questi percorsi e non deve limitarsi, come purtroppo già avvenuto, a tracciare un nastro blu, senza capo né coda, che dimostra come le scelte non condivise e partecipate portano sempre a risultati di poco pregio.
mercoledì 2 settembre 2009
Piazza Pinto: il più grande dei giardini di Gioia del Colle. L’Amministrazione Comunale sceglie e realizza.
La storia dello spazio verde intitolato alla memoria dell’architetto Cristoforo Pinto ha inizio nel 1937 (cfr. La Piazza n. 6/2008). Nel centenario della sua morte, l’Amministrazione Comunale ne ricorda la sua valenza artistica con un intervento di manutenzione straordinaria che ha focalizzato la sua attenzione sulla centrale piazza ellittica pavimentata con graniglie di marmo di vari colori, con raffigurati lo stemma comunale e un orologio solare (cd. rosa dei venti).
L’Amministrazione Comunale in carica ha preferito optare per una manutenzione straordinaria al posto di un intervento di riqualificazione complessiva dello spazio aperto, come prefigurato dalla precedente amministrazione che, con delibera di giunta n. 225 del 21.12.2006, ne promuoveva un concorso di idee. Il progetto preliminare, per un importo complessivo di € 423.750,00, veniva approvato con delibera commissariale n. 31 dell’8.2.2008. L’amministrazione Longo ha revocato il tutto, con delibera di giunta n. 81 del 18.9.2008, adducendo la motivazione che “l’attuale Amministrazione Comunale, in un contesto più ampio di interventi a farsi sul territorio comunale, ritiene di non dare seguito al progetto presentato ..., incaricando l’U.T.C. di elaborare un nuovo progetto di importo inferiore”. Pertanto, con delibera di giunta n. 130 del 30.12.2008, si è proceduto ad approvare il progetto preliminare, elaborato dall’Ufficio Tecnico Comunale, dell’importo complessivo di € 217.000,00, tramutato in progetto definitivo, con delibera di giunta n. 41 del 19.3.2009.
Di quale proposta progettuale si tratti, non lo si rileva in nessuna delle due delibere, nemmeno attraverso una sintetica relazione descrittiva degli interventi! Infatti, gli elaborati non sono né allegati alle relative deliberazioni né risultano visibili ai cittadini a mezzo del sito internet del civico ente.
Questa amministrazione, le scelte le prende autonomamente, non ritenendo opportuno adottare, nelle sue politiche, un approccio partecipativo della comunità amministrata. Sembrerebbe che nel suo glossario vi siano solo le parole “dice” e “ordina” e non vi sia posto per il termine “chiede”.
Il progetto è rimasto nei cassetti dell’amministrazione, senza possibilità di essere migliorato e supportato da una comunità che, forte della sua eterogeneità e del senso di appartenenza identitaria ai luoghi, avrebbe contribuito a rafforzare. Oggi, invece, ci troviamo con un risultato compiuto che, chiaramente è apprezzabile per gli sforzi e le energie impiegate ma è, allo stesso tempo, criticabile da chiunque, legittimato dal mancato coinvolgimento nelle scelte.
Mi permetto, pertanto, di esternare il mio punto di vista, sollecitando eventuali controdeduzioni. Il fulcro della piazza è rimasto in quota per la scelta, in parte condivisibile, di mantenere integra la “rosa dei venti”. Questa preferenza progettuale ha comportato la necessità di rendere accessibile tale spazio anche ai diversamente abili. Probabilmente, la scala di progettazione, a livello urbano, non ha calibrato il dettaglio costruttivo. Questo si nota constatando come le rampe, di salita/discesa, risultino di difficile percorrenza, anche per persone normodotate. Non è chiaro se la piazza, nella sua interezza, possa ritenersi accessibile anche da parte di chi ha ridotte capacità motorie e/o da famiglie con carrozzine o passeggini al seguito, considerato che i viali, rimasti pavimentati con lastre lapidee ad opus incertum con molteplici sconnessioni, rendono impegnativo il passeggio. Altro aspetto riguarda la pavimentazione dello stesso spazio. Lo strato superficiale desta qualche perplessità considerando la sua rugosità. Mentre la parte che iscrive la “rosa dei venti”, in graniglia di marmo, era e rimane levigata, la residua pavimentazione, composta da graniglia di quarzo, conferisce una brillantezza superficiale ma al tempo stesso pregiudica gli utenti in caso di eventuali cadute accidentali. Lo stemma comunale è stato sostituito con varie “toppe” cromatiche, raffiguranti diversi giochi ludici per i bambini. Per quanto riguarda l’impianto di illuminazione, la scelta effettuata sembra garantire una luminosità “a giorno” che ricorda molto l’impiantistica di un campo da calcio. Sarebbe stato un segnale di attenzione alla sostenibilità, quello di pensare ad un impianto che sfruttasse l’energia solare. Ma anche questo aspetto non è stato ponderato, come la facilità con cui si è provveduto a sostituire l’intero arredo urbano (panchine, cestini, rastrelliere biciclette) senza prevedere un riuso di quei tanti sedili, in graniglia di cemento, che a distanza di decenni, risultavano ancora integri e potevano essere collocati magari lungo il perimetro dell’ellisse, al posto delle lastre sistemate con funzione di seduta.
Quello che conta è comunque prendere atto che restituire uno spazio verde alla collettività deve seguire un processo incrementale, di condivisione delle scelte, per garantire quel senso di appartenenza ai luoghi che anche questa amministrazione intende perseguire con la rassegna estiva nei “luoghi ritrovati”.
pubblicato sul periodico locale La Piazza, n. 4, luglio-agosto 2009
piazza Pinto: progetto realizzato
martedì 1 settembre 2009
ben ritrovati sul blog di INIZIATIVE URBANE
Dopo le (meritate) vacanze riprendiamo con la pubblicazione di notizie/eventi/novità legislative che interessano il mondo della casa con un "occhio" rivolto al risparmio energetico, al costruire sostenibile e all'urbanistica partecipata.
Nunzio Loporcaro