lunedì 27 aprile 2009

DETRAZIONE 55%: i ritardi della PA bloccano i lavori


È scaduto da ormai quasi due mesi il termine entro cui l’Agenzia delle Entrate avrebbe dovuto definire i termini e le modalità per l’invio della comunicazione relativa alla detrazione del 55% delle spese per la riqualificazione energetica degli edifici sostenute nel 2009.

L’atteso provvedimento delle Entrate definirà anche le modalità di trasmissione all’Agenzia dei dati in possesso dell’ENEA, nonché le modifiche al DM 19 febbraio 2007 che semplificheranno le procedure e gli adempimenti amministrativi a carico dei contribuenti.

L’intervento normativo dell’Agenzia delle Entrate è previsto dalla legge n. 2 del 28 gennaio 2009 di conversione del DL 185/2008 anticrisi che, con l’articolo 29, ha modificato la disciplina della detrazione del 55%, sollevando non poche polemiche negli ultimi mesi.

Le principali novità, valide per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2009, prevedono che:
- i contribuenti interessati alle detrazioni di cui agli articoli 1, commi da 344 a 347, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, fermi restando i requisiti e le altre condizioni previsti dalle relative disposizioni normative, inviano apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate;
- per le spese sostenute a decorrere dal 1° gennaio 2009 la detrazione dall'imposta lorda deve essere ripartita in cinque rate annuali di pari importo.

Il 31 marzo è scaduto il termine per l’invio attraverso il sito ENEA della documentazione relativa alla detrazione del 55% delle spese per i lavori ultimati nel 2008. Il 30 aprile 2009 sarà online il nuovo sito ENEA per l’invio della documentazione relativa ai lavori ultimati nel 2009.

Chi ha effettuato interventi per i quali i 90 giorni dal termine dei lavori scadono entro il 30 aprile 2009 - informa l’Enea -, può inviare la documentazione per raccomandata semplice all’indirizzo: ENEA, Dip. ACS, via Anguillarese 301, 00123 Roma, specificando sulla busta come riferimento “Riqualificazione energetica – Anno 2009”. Gli unici documenti che devono essere inviati sono l'Attestato di Qualificazione Energetica (allegato A al "decreto edifici") e la Scheda informativa (allegato E) o, in alternativa ai precedenti, la Scheda informativa semplificata (allegato F)." Si tratta, quindi, dei lavori terminati entro gennaio 2009. A tutti gli altri viene chiesto di attendere la pubblicazione del nuovo sito, conclude l’avviso Enea.

venerdì 24 aprile 2009

Incentivi sulle biciclette, sconti del 30%


Sono operativi gli incentivi messi a disposizione dal Ministero dell’Ambiente, in accordo con Confindustria Ancma, per l’acquisto di biciclette, ciclomotori e veicoli elettrici. Si tratta di un fondo di 8.750.000 euro da erogare nel corso del 2009 a chi decide di comprare una nuova bicicletta (comprese le bici elettriche a pedalata assistita), senza obbligo di rottamazione, oppure un ciclomotore Euro 2 termico o elettrico, in questo caso con obbligo di rottamazione di un ciclomotore omologato Euro zero o Euro 1. La grande novità è lo sconto per le biciclette.

COSA FARE - Lo sconto sulla bici è pari al 30% del prezzo di listino fino a un massimo di 700 euro di sconto. L’elenco dei produttori che aderiscono all’iniziativa si trova su http://www.minambiente.it/, sito del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Cliccando su "news" si arriva alla voce "Incentivi alla diffusione di veicoli a basso impatto ambientale". Cliccando ancora su "listini", si apre un lungo elenco (3.154 mezzi) con marca, modello, prezzo di listino (Iva inclusa) e contributo del ministero già calcolato. A questo punto, fatta la scelta, bisogna presentarsi per l’acquisto presso un rivenditore autorizzato. Ogni persona può comprare al massimo 3 bici presentando il codice fiscale o la partita Iva. A tutto il resto penserà il rivenditore.

ELETTRICI - Sono previsti incentivi anche per veicoli elettrici (li trovate nello stesso elenco su http://www.minambiente.it/). Per l’acquisto di un motociclo elettrico o di un quadriciclo elettrico, con contestuale rottamazione, lo sconto arriva fino al 30% del costo del veicolo fino a un massimo di 1.300 euro.

giovedì 23 aprile 2009

Casa, polizza assicurativa obbligatoria




ROMA - Assicurazione obbligatoria di 120 euro all'anno sulle case contro le calamità naturali che, in caso di mutuo, sarà pagata al 50% dalle banche, prevedendo una ripartizione per le diverse aree di rischio previste dalle attuali classificazioni. E' questa l'ipotesi che, a quanto apprende l'Adnkronos, le maggiori compagnie assicurative, da Generali ad Ina Assitalia, da Toro a Fondiaria Sai, stanno predisponendo dopo il terremoto che ha colpito l'Abruzzo.
L'obbligo di assicurazione, secondo la bozza allo studio della compagnie, riguarderebbe i terremoti, i maremoti, le frane, le alluvioni, le inondazioni e i fenomeni vulcanici.
Dalla copertura assicurativa sarebbero comunque esclusi gli immobili abusivi e gli eventuali contributi dello Stato per i danni subiti dai fabbricati.
Non è finita. Le assicurazioni prevederebbero l'esenzione fiscale dei premi assicurativi nonché delle relative riserve catastrofali di equilibrio per una durata non inferiore ai 5 anni. Inoltre, le ipotesi previste dalla bozza alla studio prevedono una eventuale clausola di partecipazione agli utili e alle perdite da parte dello Stato nella misura superiore al 15% della massa premi gestita dal consorzio.
Per far scattare il rimborso assicurativo sarà necessaria la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del governo. La liquidazione dei sinistri avverrebbe tramite un sistema assicurativo con centrale operativa unica, per la raccolta delle denunce, l'incarico ai periti per i sopralluoghi, l'accertamento dei danni e la liquidazione dei sinistri. Le ipotesi allo studio prevedono anche un meccanismo di riassicurazione dei premi puri, con la presenza della Protezione civile in rappresentanza del governo nel consiglio del pool di riassicurazione.
Dalla polizza sarebbero comunque escluse le infrastrutture pubbliche e i beni immobili appartenenti a enti pubblici e i beni industriali e commerciali assicurabili in via facoltativa con il mercato. Il numero dei fabbricati potenzialmente interessati alla polizza, secondo le stime fatte dalle compagnie assicurative in base ai dati ufficiali della Protezione civile, è di 27 milioni. Il premio annuo che i proprietari si troverebbero così a versare, secondo le stime delle assicurazioni, è pari a 3,2 miliardi al netto delle imposte. Stando alla bozza, la sinistrosità degli ultimi 10 anni, dovuta alle calamità naturali, è pari complessivamente a circa 4 miliardi di euro all'anno, tenendo conto dei danni ai privati, agli enti pubblici, ai fabbricati e al loro contenuto, di cui 3,2 per danni ai privati e 2,5 per danni ai fabbricati oggetto dell'assicurazione.
Attualmente la capacità offerta dal sistema assicurativo italiano tramite un unico pool di 'ricoassicurazione' è pari a 1,5 miliardi di euro. Con l'introduzione della polizza obbligatoria la capacità stimata disponibile del sistema sale a 4,5 miliardi.
In conclusione, il progetto allo studio delle compagnie prevederebbe un sistema di produzione assicurativa basato su quattro pilastri: a carico del privato uno scoperto minimo del 10% del danno con un tetto di 10.000 euro; assicurazione diretta per un premio assicurativo di 2,5 miliardi di euro all'anno; riassicurazione per un importo complessivo di 1,5 miliardi di euro ad anno; e intervento dello Stato dopo i 4 miliardi di euro all'anno.

martedì 21 aprile 2009

Piano Urbanistico Generale di Gioia del Colle: dall’avvio programmatico al sistema delle conoscenze

Prende avvio la fase di impostazione conoscitiva e programmatica preliminare alla prima conferenza di copianificazione



Ritorna in auge la questione Piano Urbanistico Generale (PUG) di Gioia del Colle, una nuova visione della città, per garantire un ordinato assetto del territorio. Si tratta di una tematica che arrovella la politica locale ormai da decenni, condizionata da pressioni latenti che hanno lacerato il percorso progettuale, al punto da ostacolarlo.
A memoria degli addetti ai lavori e dei cittadini tutti, è bene ricordare che, nel nostro Comune, vige un Piano Regolatore Generale (PRG), approvato, in via definitiva, con decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 1257 del 23.5.1977, adottato dal civico ente, sotto gestione commissariale, a far data dal 14.7.1972, e concepito a cavallo tra gli anni sessanta e settanta. Un piano regolatore, oggi definibile di prima generazione, la cui attuazione e i cui modelli di previsione sono risultati, a distanza di oltre trent’anni, molto lontani dalle aspettative. Lo sviluppo urbano, attuato prevalentemente mediante una serie di piani di lottizzazione ad iniziativa privata e alcuni piani particolareggiati ad iniziativa pubblica, è risultato carente di un disegno sistematico dello spazio pubblico e della realizzazione degli standard urbanistici, minima dotazione quantitativa in termini di servizi collettivi, che sono rimasti solo sulla carta, per l’incapacità di attuare un programma che accanto all’espansione avrebbe garantito il miglioramento della qualità della vita.
La situazione urbanistica odierna di Gioia del Colle appare frammentaria e segno della incoerenza del tessuto insediativo urbano, non relazionato al sistema ambientale e infrastrutturale. Il disegno di piano è stato bypassato da una serie di logiche ed evoluzioni che altro non hanno fatto che delegittimarne l’efficacia e il principio ispiratore; un piano che, con il suo apparato normativo, è stato oggetto di interpretazioni, non sempre corrette. Una tappa intermedia è stata la proposta di variante di adeguamento alla legge regionale n. 56 del 31.5.1980, portata in discussione solo nel 1999, quando, ancora una volta, la tecnica urbanistica andava evolvendosi verso una pianificazione strutturale-operativa, come definita nella nostra Regione con la legge n. 20 del 27.7.2001. La proposta, non è stata condivisa e, quindi, ritenuta vana, proprio per l’avvento della L.R. 20/2001 che ha introdotto, quale strumento di pianificazione, a livello comunale, il PUG, sovraordinandolo al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) e al Documento Regionale di Assetto Generale (DRAG).
Proprio per (ri)partire dal PUG, si è svolta una conferenza cittadina presso l’auditorium di via Paolo Cassano, dal titolo “Dal PRG al PUG: costruiamo insieme la città”. In tale sede è stato presentato alla città il “sistema delle conoscenze”, ovvero l’analisi urbanistica del territorio all’attualità, alla base della successiva proposta di piano. Anche il PUG sta viaggiando a ritmi non proprio dinamici, se consideriamo che il Documento Programmatico Preliminare (DPP) è stato definitivamente adottato dall’amministrazione comunale, nel novembre 2005 e, da allora ad oggi, si è rispolverata la questione solo nel marzo 2007, con la conferenza “Lo sviluppo urbanistico per una città solidale: il PUG”. Nel frattempo, il contesto normativo si è arricchito, a livello regionale, con la circolare n. 1/2008 sulla formazione dei PUG, a seguito dell’entrata in vigore del DRAG (agosto 2007).
L’Amministrazione Longo, allora, cercherà di salire sul vagone giusto, dandosi un cronoprogramma che porti all’adozione del PUG entro il proprio mandato amministrativo, per far fede al proprio impegno in campagna elettorale? Auguriamoci che ciò avvenga, perché la nostra città merita di uscire da questa situazione di stallo, per rendersi competitiva rispetto ai comuni viciniori dove, salvo altri contesti (uno tra tutti, Acquaviva delle Fonti), si fa sul serio, per dare certezze e occasioni di sviluppo alla propria cittadinanza.
La conferenza è servita anche e soprattutto, per capire gli obiettivi dell’attuale amministrazione comunale. Il Sindaco si è assunto l’impegno di portare a conoscenza le scelte di sviluppo della città, consapevole che, solo in maniera condivisa, le si potrà dare un volto nuovo. L’assessore ai lavori pubblici, ha esposto le criticità attuali dell’urbanistica gioiese: urgente attualizzazione del PRG, sopravvenuto DRAG e necessità della Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Ha evidenziato la necessità di svincolare il mercato, abbattendone la rendita fondiaria, e di scegliere la perequazione, per realizzare la compensazione ambientale. Ha poi parlato degli obiettivi qualitativi che sono attesi dal PUG: riequilibrio dei servizi/standard e del deficit pregresso, sostenibilità nelle trasformazioni, semplificazione del quadro normativo, perequazione, per evitare la caducazione dei vincoli nelle zone destinate attualmente a servizi, edilizia residenziale sociale, surplus della capacità edificatoria negli ambiti residenziali, per aumentare i servizi di vicinato. Il Dirigente dell’Ufficio Tecnico ha sottolineato che il sistema delle conoscenze sarà propedeutico all’indizione della prima conferenza di copianificazione, indetta dal Sindaco, con la partecipazione degli enti sovraordinati e/o territorialmente competenti e dei comuni confinanti.
Chiusa la parte degli interventi istituzionali, la parola è passata ai relatori dello staff tecnico, incaricato della redazione del PUG, che hanno presentato le loro analisi urbanistiche. In particolare, l’analisi geologica ha evidenziato la morfologia carsica del territorio e il correlato rischio sismico. Per l’analisi idrogeologica, si è presentato il reticolo idrografico comunale, che risulta ad andamento radiale, con la presenza, per la zona urbana, di bacini esoreici (aperti verso l’esterno) ed endoreici (chiusi, ad alto rischio idraulico). Lo studio idrologico ha poi evidenziato vaste aree di allagamento del territorio, a seguito di eventi meteorologici, aggravato, nel tempo, dalla scarsa attenzione avuta nel lottizzare il territorio. Infine, il rilievo dell’antropizzazione del territorio, confrontato alle maglie del vigente PRG, ha evidenziato uno scollamento tra previsioni/azioni molto evidente specie per la rete viaria.

Nunzio Loporcaro
pubblicato sul periodico locale La Piazza, n. 2, marzo-aprile 2009

giovedì 16 aprile 2009

I GIORNI DELLE RINNOVABILI / 17-18-19 APRILE 2009


Domani partirà I Giorni delle Rinnovabili – Impianti Aperti ai Cittadini, la campagna nazionale che ISES ITALIA organizza ormai da nove anni con l’obiettivo di avvicinare il grande pubblico alle soluzioni energetiche pulite, dimostrando la loro reale fattibilità e affidabilità e incentivando una presa di coscienza diffusa sui vantaggi che esse offrono. Le tre giornate dedicate all’evento, previste quest’anno per venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 aprile, permettono a tutti coloro che parteciperanno di avere un contatto diretto con le tecnologie rinnovabili.
Dal 2001 ad oggi, infatti, gli operatori nazionali del settore, tra i quali troviamo grandi aziende, piccole imprese, enti locali e privati cittadini, dislocati in tutte le Regioni d’Italia, aprono gratuitamente le porte al pubblico e si rendono disponibili a far visitare i loro impianti e le loro installazioni e a fornire informazioni a chiunque intenda far loro visita.I vantaggi per chi aderisce all’iniziativa sono numerosi, sia per i gestori che per i visitatori: le grandi aziende delle rinnovabili possono avvicinare i cittadini e i decision makers del luogo, gli studi professionali possono invitare i potenziali clienti, mostrando loro le soluzioni già realizzate; i Comuni, le Amministrazioni o gli Enti locali, invece, hanno la possibilità di presentare alla cittadinanza gli impianti realizzati, condividendo obiettivi e risultati raggiunti; gli studenti di qualsiasi ordine e grado hanno la possibilità di imparare da vicino il funzionamento di questo tipo di tecnologie e di acquisire ottimi spunti per approfondimenti in classe; e, infine, il grande pubblico, ha l’occasione di toccare con mano i vantaggi dell’energia pulita, confrontarsi con gli esperti del settore e capire quali siano le soluzioni più adeguate alle proprie esigenze.
Consulta la Lista degli Impianti Aperti ai Cittadini in tutta Italia.
Come è successo anche nelle edizioni precedenti, ISES ITALIA coordina tutta la campagna a livello nazionale e lascerà liberi gli impianti aderenti di organizzare iniziative collaterali a livello locale, con momenti di informazione, intrattenimento e attività didattiche per le scuole. Per questa nona edizione, già da ora stiamo ricevendo i feedback relativi alle iniziative locali che i gestori degli impianti proporranno al pubblico visitatore. Nella maggior parte dei casi si tratta di visite guidate, durante le quali lo staff dell’impianto, composto da tecnici ed esperti del settore, resterà a disposizione dei visitatori per tutto il tempo di apertura al pubblico, e sarà disponibile a rilasciare informazioni tecniche di vario tipo. C’è anche chi ha pensato di strutturare le tre giornate dedicate all’evento in modo più articolato: durante la tre giorni verde in tutte le Regioni d’Italia ci saranno una cinquantina di iniziative collaterali all’evento, tra convegni, mostre tematiche, escursioni e momenti didattici.Ogni anno, in occasione dell’evento, ISES ITALIA redige un opuscolo, sulla base di quelli che sono i temi caldi del momento, che viene poi distribuito a tutti gli impianti aderenti all’iniziativa, e quindi direttamente al pubblico visitatore. Per la nona edizione dell’iniziativa, invece, si parlerà di case, troppo spesso macchine energivore con consumi altissimi legati a una cattiva costruzione e a un utilizzo talvolta irresponsabile. Si cercherà di capire quali siano gli edifici considerati intelligenti e in grado di donare ai propri abitanti uno stato di benessere, a fronte di un minor uso di risorse possibile; si andranno quindi ad analizzare i servizi all’interno dell’edificio, con l’obiettivo di incidere sull’uso smodato di energia elettrica, termica e frigorifera, per modificare stili di vita diffusi verso un utilizzo più consapevole dell’energia.

venerdì 10 aprile 2009

I RITI DELLA SETTIMANA SANTA A TARANTO / Processione del Venerdì Santo



foto di repertorio
© Nunzio Loporcaro
I RITI DELLA SETTIMANA SANTA A TARANTO: il Venerdì Santo
Nel tardo pomeriggio del Venerdì (ore 17 circa) ha inizio la Processione dei Misteri (a cura della Confraternita di Maria SS. Del Carmine), caratterizzata dal susseguirsi di sei gruppi statuari portati a spalla per tutta la notte: aperta dal troccolante, vede sfilare, in lenta successione, il Gonfalone (bandiera nera simbolo del Carmine) la Croce dei Misteri, le statue di Cristo all'Orto, Cristo alla Colonna, l'Hecce Homo, la Cascata, il Crocifisso, la Sacra Sindone, Gesù morto e l'Addolorata. Accompagnato da marce funebri attraverso le vie del borgo, il corteo farà rientro nella chiesa del Carmine solo all'alba del mattino seguente quando, in un commovente cerimoniale, il più atteso, il troccolante si avvicinerà al portone della chiesa per bussarvi tre volte con il bordone (il bastone che porta nella mano sinistra), facendovi finalmente rientro, tra gli applausi della gente.




giovedì 9 aprile 2009

I RITI DELLA SETTIMANA SANTA A TARANTO / Processione del Giovedì Santo





foto di repertorio
© Nunzio Loporcaro


I RITI DELLA SETTIMANA SANTA A TARANTO: il Giovedì Santo

Nel primo pomeriggio del Giovedì Santo (ore 15,00), coppie di confratelli (perdùne) si dirigono in pellegrinaggio, con passo lento e dondolante (nazzecate), dalla chiesa del Carmine ai sepolcri allestiti nelle principali chiese della città dove, per l'occasione, gli altari vengono inondati di fiori ed ornamenti funebri in memoria del sepolcro di Gesù. La tradizione vuole che i sepolcri vengano visitati sempre in numero dispari.
A mezzanotte prende il via, dalla chiesa di San Domenico Maggiore, la Processione dell'Addolorata (a cura della Confraternita di Maria SS. Addolorata). Scandita dal suono della troccola (strumento ligneo chre regola il ritmo della processione) e da struggenti marce funebri, vede sfilare per tutta la notte, nel simbolico viaggio di ricerca che la Madre compie verso il Figlio, la statua dell'Addolorata e dodici coppie di perdoni recanti una corona di sterpi, in ricordo della corona di spine di Gesù.

mercoledì 8 aprile 2009

DETRAZIONE 55%: lavori ultimati entro gennaio 2009 con raccomandata; il 30 aprile sarà online il sito ENEA per l’invio della documentazione 2009

Sarà online il 30 aprile 2009 il nuovo sito ENEA per l’invio della documentazione relativa alla detrazione del 55% per coloro che hanno ultimato i lavori nel 2009.

È quanto fa sapere l’Enea con un avviso pubblicato sul proprio sito (http://efficienzaenergetica.acs.enea.it/) ricordando che si attende la pubblicazione delle nuove disposizioni dell’Agenzia delle Entrate, che dovrebbero modificare alcune procedure per avvalersi della detrazione fiscale del 55%.

Inoltre, l’Enea informa che “solo coloro a cui scadono i 90 giorni dal termine dei lavori entro il 30 aprile 2009, possono inviare la loro documentazione per raccomandata semplice all’indirizzo: ENEA, Dip. ACS, via Anguillarese 301, 00123 Roma, specificando sulla busta come riferimento “Riqualificazione energetica – Anno 2009”.

Si tratta, quindi, dei lavori terminati entro gennaio 2009. Ricordiamo infatti la documentazione deve essere inviata entro il termine perentorio di 90 giorni dal termine dei lavori; l’applicazione web dell’ENEA accetta quindi i documenti relativi agli interventi terminati nel 2008.
“A tutti gli altri viene chiesto di attendere la pubblicazione del nuovo sito” conclude l’avviso Enea. Per gli interventi ultimati entro gennaio 2009 è invece indicata la trasmissione per raccomandata semplice.

Ricordiamo che è scaduto da circa un mese il termine entro cui l’Agenzia delle Entrate avrebbe dovuto emanare il provvedimento contenente il modello per la comunicazione e le modifiche al DM 19 febbraio 2007, come previsto dalla legge n. 2 del 28 gennaio 2009 di conversione del DL 185/2008.

Il 4 marzo scorso l’Uncsaal (Unione nazionale costruttori serramenti alluminio acciaio e leghe) aveva sollecitato l’Agenzia delle Entrate all’emanazione del provvedimento senza il quale il settore dei serramenti, già colpito dalla crisi economica, vede aggravarsi la sua situazione a causa dell’incertezza normativa, rischiando un blocco definitivo, con ricadute sui livelli occupazionali.

Il 13 marzo l’Agenzia ha risposto assicurando di stare per ultimare il provvedimento e ha fatto presente che, fino all’emanazione dei provvedimenti di attuazione, “continuano ad essere richiesti gli stessi adempimenti previsti anteriormente all’entrata in vigore del decreto anticrisi, senza alcun pregiudizio per i lavori concernenti gli interventi di riqualificazione energetica in corso durante tale periodo”. L’Agenzia ha infine precisato che il provvedimento che si appresta ad emanare disciplinerà specificamente la fase transitoria, nel rispetto dei principi sanciti dallo Statuto dei diritti del contribuente.

martedì 7 aprile 2009

Terremoto in Abruzzo: problema di qualità delle costruzioni?



L'AQUILA - Le parole che fanno più male: «Un terremo­to così in California non avrebbe provocato nemmeno un morto». Le pronuncia Franco Barberi, presidente della Commissione grandi ri­schi. Poco prima il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialen­te, ha lanciato il suo allarme: «Qui sono cadute anche le ca­se nuove». E allora Barberi passa all’attacco: «Se è vero che anche edifici che avrebbe­ro dovuto essere costruiti in base alle normative antisismi­che hanno subito danni irra­gionevoli — spiega —, allora si pone il problema del con­trollo della qualità delle co­struzioni. In particolare per le strutture pubbliche e strategi­che: ospedali, scuole, edifici del governo». E invece: l’ospe­dale, un presidio che non do­vrebbe solo restare in piedi ma anche funzionare in emer­genza, è stato evacuato e di­chiarato inagibile. La Casa del­lo Studente, costruita a metà degli anni Sessanta è crollata. Come l’hotel «Duca degli Abruzzi», che non era in un palazzo di pietra antica ed è collassato, si è accartocciato su se stesso. O la chiesa di Tempera, a sette chilometri dall’Aquila, che era un edifi­cio moderno. E i tanti palazzi dei quartieri periferici, case da edilizia popolare, non abi­tazioni vecchie di secoli: con i muri crepati, gli androni in marmo sventrati.
Insomma, a L’Aquila non sono crollate sol­tanto le vecchie case in pietra del centro storico: il terremo­to ha distrutto o danneggiato in modo tale da renderli inabi­tabili anche palazzi moderni. Non è solo un problema del­l’Aquila né dell’Abruzzo, che pure è zona ad elevato rischio sismico. Secondo le ultime stime, in Italia ci sarebbero al­meno 75-80 mila edifici pub­blici da consolidare: 22 mila edifici scolastici sono in zone sismiche, 16 mila in zone ad alto rischio. Circa 9 mila non sono costruiti con criteri anti­sismici moderni. Gian Miche­le Calvi, ordinario di Costru­zione in zona sismica dell’Uni­versità di Pavia e presidente del Centro europeo di ricerca e formazione in ingegneria si­smica: «Se non investiamo nella messa in sicurezza degli edifici, continueremo ad ave­re morti. È scandaloso». Il Consiglio nazionale degli architetti invoca un piano ur­gente di messa in sicurezza di ampie parti delle nostre cit­tà. Il presidente degli inge­gneri, Paolo Stefanelli, spiega che «tutti gli edifici costruiti negli anni 50-60, a causa del tipo di cemento armato usa­to, sono a rischio sismico in un tempo che va dai 5 ai 30 anni. Lo abbiamo detto tante volte, inascoltati. A oggi man­ca ancora una norma che ren­da obbligatorio il monitorag­gio sul tempo di vita delle co­struzioni ».
Però manca dav­vero solo quella, perché di norme sull’edilizia antisismi­ca l’Italia ne ha quattro, tutte contemporaneamente in vi­gore. Il decreto ministeriale 16 gennaio 1996, intitolato «Norme tecniche per le co­struzioni in zona sismica» e seguito, dopo il terremoto del 2003 in Molise, dall’ordi­nanza della Protezione civile numero 3274, che ha rimap­pato e riqualificato il territo­rio nazionale, aggiungendo zone sismiche o elevandone la classe. E poi da altri due de­creti, uno del 2005, l’ultimo del 2008, che si chiama «Nuo­ve norme tecniche per le co­struzioni in zona sismica». Leggi tecniche, moderne. Poi ci sono le costruzioni. I progetti, i materiali usati, le strutture. Nelle case in cemen­to armato degli anni Sessanta si usavano i tondini a barra li­scia, oggi esistono quelli con barre ad aderenza migliorata, che legano meglio con il cal­cestruzzo. Chissà com’erano quelli della casa di via XX Set­tembre, nel centro dell’Aqui­la, che adesso è un mucchio di rovine alto due metri e mezzo.

Mario Porqueddu
Corriere della Sera, 07 aprile 2009


informazioni in tempo reale




venerdì 3 aprile 2009

IN EDICOLA / La Piazza, bimestrale di informazione di Gioia del Colle, Sammichele di Bari e Acquaviva delle Fonti (n. 2/2009)


s o m m a r i o

pag. 30
  • No al compostaggio in contrada Marchesana (Donato Stoppini)
  • L’azienda Polvanera di Filippo Cassano (Dalila Bellacicco)

pag. 31

  • Piero Longo: un mito (Enzo Cuscito)
  • Piano Urbanistico Generale (Nunzio Loporcaro)

pag. 32

  • A proposito di Futurismo (Dalila Bellacicco)
  • Me ne fregio! (Vito Osvaldo)
  • Ricordando Pietro Argento (Dalila Bellacicco)

pag. 33 - rubrica Curiosando qua e là (Donato Stoppini)

  • Gli strombazzamenti del settimanale Fax
  • Una inutile replica alla denuncia di Striscia
  • Le dubbie alienazioni dei veicoli usati comunali
  • Il teatro e i lavori edili pubblici concordati
  • Anche a Piazza Pinto era tutto previsto…?
  • La medaglia d’oro della banalità

pag. 34

  • 210° anniversario del Martirio (Dalila Bellacicco)
  • I sogni del Virgilio (Dalila Bellacicco)
  • Il diario di Anna Frank (Irene Galatola)

pag. 35

  • Le creazioni di Mariangela Farella (Dalila Bellacicco)
  • Lezioni di teatro (Dalila Bellacicco)

pag. 36

  • Flavio Bucci… che pazzia Enrico IV! (Dalila Bellacicco)
  • Massimo Dapporto: doppio vincente con “I gemelli veneziani” (Dalila Bellacicco)
  • In danza con Virgilio Sieni (Dalila Bellacicco)
  • I fiati di Parma (Paola Sorrentino)

pag. 37

  • In teatro con Franco Marvulli e Dina Montebello (Dalila Bellacicco)
  • Collegium Musicum (Lina De Palma)

pag. 38

  • Il nuovo volto del Circolo Unione (Annamaria Castellana)
  • Tra Scienza e Arte le futuristiche immagini del corpo umano (Dalila Bellacicco)
  • Sebastiano Lagosante: un gioiese al restauro del Petruzzelli (Dalila Bellacicco)

pag. 39

  • Faccia di gomma e il piccolo magro (Olimpia Riccio)
  • L’8 marzo è veramente la festa della donna? (Anna Romano Fasano)

pag. 40

  • Il monumento dei Martiri del 1799 (Domenico Paradiso)
  • I fiori raccontano… (Marisa D'Elia)

pag. 41

  • King Boxing – Roberto D’Avanzo campione del mondo (Giuseppe Leronni, Marco Capodiferro)
  • Pallavolo: Volata Finale (Giuseppe Leronni)

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