mercoledì 19 maggio 2010

CARO CASA: MEDIAMENTE IL 32,9% DEL REDDITO DELLE FAMIGLIE SERVE PER PAGARE L’AFFITTO


Il 32,9% del reddito mensile delle famiglie è impegnato per pagare l’affitto della casa con un esborso di 691,50 euro mensili.
L’incidenza sul budget varia a seconda del reddito che si percepisce e può arrivare fino al 40,3% ,se si considera una famiglia monoreddito.
Tale percentuale scende al 36,8% se entrambi i coniugi sono lavoratori in cassa integrazione; al 31,8% se è solo uno dei coniugi a percepire l’assegno di cassa integrazione; al 26,2% se entrambi i coniugi lavorano.
E’ quanto emerge dal 5° Rapporto UIL “FAMIGLIA, REDDITO, CASA”, che ha analizzato i costi degli affitti riferiti al II semestre 2009 prendendo a campione le città capoluogo di Regione.
Il rapporto, spiega Guglielmo Loy, analizza l’incidenza dell’affitto sul reddito di 4 tipologie di famiglie :
1. Famiglia composta da 2 lavoratori dipendenti che percepiscono un reddito lordo annuo pari a 36.000 Euro + 2 figli minori a carico;
2. Famiglia composta da 1 lavoratore dipendente che percepisce un reddito lordo annuo paro a 18.000 Euro + 1 cassintegrato che percepisce mensilmente 886,31 Euro + 2 figli minori a carico;
3. Famiglia composta da 2 lavoratori cassintegrati che percepiscono ciascuno mensilmente 886,31 Euro + 2 figli minori a carico;
4. Famiglia composta da 1 lavoratore dipendente che percepisce annualmente 18.000 Euro lordi + 1 moglie e 2 figli minori a carico.
Ovviamente l’incidenza del costo dell’affitto sul budget familiare varia da Città a Città: in particolare, nelle aree metropolitane come Roma, Milano e Venezia, può occorrere più della metà del reddito disponibile.
Il “caro casa”, quindi, incide pesantemente sulle tasche di lavoratori e pensionati i quali hanno visto perdere, negli ultimi anni, il loro potere di acquisto.
Ma quanto sia socialmente grave la questione abitativa si evince anche da altri elementi. A causa della forte crisi occupazionale, molte famiglie sono al collasso, come dimostrano i dati sugli sfratti causati, in larga percentuale, dalla morosità.
Infatti nell’ultimo anno sono stati emessi, in tutto il Paese, 61.484 provvedimenti di sfratto, con un aumento del 15,4% rispetto all’anno precedente, di cui 52.033 per morosità (l’83,9% del totale).
In particolare a Roma, nel 2009, gli sfratti hanno riguardato quasi 9 mila famiglie di cui il 72,8% per morosità; a Firenze 2,9 Mila famiglie di cui l’80,2% per morosità; a Napoli oltre 2,7 Mila famiglie di cui il 70,7% per morosità; a Milano 2,6 Mila famiglie di cui l’87,5% per morosità.
Le difficoltà sono notevoli anche per chi vorrebbe acquistare una casa considerato che, analizzando un campione composto dalle città capoluogo di Provincia, per un appartamento di 70 mq. occorrono, prendendo a riferimento la media dei valori immobiliari delle zone centrali, semi centrali e periferiche, dai 62 Mila euro di Caltanissetta ai 419 mila euro di Roma.
Occorre, conclude Loy, rilanciare una vera politica per la casa a partire dagli interventi di “social housing”, prevedendo finanziamenti, anche con un “allentamento” dei parametri del Patto di stabilità per gli Enti Locali, finalizzati al sostegno agli affitti a partire dalle famiglie in difficoltà.
Per l’anno 2010 il Fondo sostegno affitti ha registrato un aumento delle risorse disponibili, passando da 181 Milioni per il 2009 ai 377 milioni per il 2010; tuttavia, dal 2006 al 2009 lo stesso Fondo ha registrato una diminuzione pari al 43% comportando serie difficoltà alle Regioni nell’ attuazione di politiche abitative in linea alle esigenze reali dei cittadini.
Occorre, quindi, rilanciare gli interventi, anche premiali, di tipo fiscale, quali l’aliquota secca al 20% sugli affitti e la possibilità per gli inquilini di detrarre, dalla dichiarazione dei redditi, una parte del canone di affitto.
Questi interventi potrebbero rappresentare una prima risposta al problema del “caro casa”.
 

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