giovedì 24 marzo 2011

Giustizia civile: al via la mediazione




Nell'ambito delle controversie civili e commerciali fino a ieri era possibile ricorrere alla conciliazione tra le parti per un più semplice e veloce accordo risolutivo. Con l'entrata in vigore del Dlgs 28/2010, la mediazione sarà invece obbligo e condizione di procedibilità.
Ciò sta a significare che per le controversie civili sarà obbligatorio tentare prima la strada della risoluzione amichevole potendo solo poi, nel caso di mancato accordo, intentare causa rivolgendosi a giudici ed avvocati.

Materie per le quali diviene ad esempio obbligatorio l'iter di mediazione sono quelle relative a diritti reali, divisione di beni, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione e comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno da responsabilità medica, risarcimento danni da diffamazione a mezzo stampa o con altri mezzi di pubblicità, contratti assicurativi, bancari, finanziari, nel settore delle telecomunicazioni e liti commerciali in genere.

Viene concessa una proroga di un anno all'entrata in vigore di tale obbligo per le controversie riguardanti sinistri stradali o tra natanti e per le cause in ambito di condominio, che costituiscono la percentuale maggiore del totale dei procedimenti in Italia.

L'istituto della mediazione viene introdotto con l'intento di sgravare il sistema giudiziario di un corposo numero di cause e contemporaneamente con l'obiettivo di garantirne una veloce risoluzione: il giudizio dovrà infatti chiudersi per legge entro 4 mesi.

Enti come camere di commercio, ordini e collegi professionali, società private, dovranno essere autorizzati all'attività di mediazione dal Ministero della Giustizia e provvederanno alla formazione di mediatori professionali. Questi opereranno presso le sedi dell'Ente dividendo con lo stesso il compenso per la conciliazione, calcolato sulla base del valore del contenzioso, nella percentuale del 30% per l'ente e del 70% per il professionista. Al mediatore il compito di proporre alle parti un accordo risolutivo, organizzare e verbalizzare gli incontri tra i contendenti, le loro richieste e l'esito, positivo o meno, della tentata conciliazione.

Forti dubbi sulla validità e, più in generale, sulla costituzionalità sull’istituto della mediazione, sono stati avanzati dagli avvocati dell' Oua (Organismo Unitario dell'Avvocatura) che nei giorni scorsi hanno promosso uno sciopero, tuttora in corso, manifestando davanti a Montecitorio e ottenendo per ora solo un calendario per una serie di incontri istituzionali sul tema.

Rappresentando un opportunità reale di miglioramento nel campo giudiziario, sia per il cittadino che per l'intero sistema, la bontà del nuovo istituto della mediazione potrà forse essere maggiormente garantita con lievi aggiustamenti e, sicuramente, profondendo il massimo impegno nel garantire la correttezza e la professionalità dei soggetti coinvolti, che potrà fare la differenza. Sempre che, nel frattempo, anche gli avvocati e il Ministero della Giustizia riescano a conciliare.

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