lunedì 29 giugno 2009

Nuovo catasto della Regione Puglia: l'accordo



Siglato l’accordo per il nuovo catasto.
E’ stato presentato nei giorni scorsi il Protocollo d’Intesa tra Regione e Agenzia del territorio per l’integrazione dei dati catastali. Hanno partecipato alla conferenza stampa l’assessore all’Assetto del Territorio, Angela Barbanente, il presidente di Anci Puglia, Michele Lamacchia, il dirigente dell’Agenzia del Territorio ing. Vincenzo Mele e la dott.ssa Tina Caroppo di Innovapuglia. L’obiettivo della collaborazione tra le due amministrazioni mira a creare le condizioni per l’integrazione tra le rispettive banche dati cartografiche.
Attualmente, la cartografia catastale è rappresentata in diversi sistemi di riferimento e in proiezione Cassini-Soldner, mentre invece il database topografico del Sistema Informativo Territoriale della Regione Puglia è riportato in un unico sistema di riferimento cartografico che è quello attualmente più utilizzato a livello europeo.
La prima attività del protocollo di intesa prevede pertanto l’acquisizione digitale delle mappe d’impianto del catasto. Terminata l’operazione di acquisizione in formato raster delle mappe originali di impianto, si dovrà procedere alla correzione geometrica di ogni singolo file raster, nonché alla georeferenziazione degli stessi file, verificando anche la qualità del livello della mosaicatura di tutti i fogli così ottenuti.

martedì 23 giugno 2009

Piano Strategico Metropoli Terra di Bari: si punta su Gioia

Nuovo incontro con la cittadinanza, svoltosi lo scorso 30 marzo, per presentare ufficialmente i progetti, a valenza locale, ricompresi nel piano strategico BA2015, piano di area vasta che ricomprende 31 Comuni di Terra di Bari. La città Gioia del Colle, per la sua favorevole posizione territoriale, assume, all'interno dell'area vasta, un ruolo significativo di porta rivolta al versante ionico-tarantino.
Lo staff del piano strategico e, in particolare, il tutor per la città di Gioia del Colle, ha esposto i punti di forza e le criticità della nostra realtà comunale. Significativamente positive sono le funzioni pubbliche insediate sul territorio: la viabilità infrastrutturale della dorsale Bari-Taranto e la presenza di insediamenti produttivi a forte valore aggiunto per l'area del sud-est barese.
Considerazioni critiche meritano, invece, lo sbilanciamento della popolazione gioiese, comunque in forte calo, verso le fasce d'età più avanzate, e uno squilibrio del rapporto autovetture/residenti che evidenzia l'urgente necessità di favorire gli spostamenti di tipo sostenibile. Per quanto riguarda gli aspetti paesaggisti-naturalistici si è evidenziato il problema idrogeologico del territorio, con particolari ripercussioni sullo smaltimento delle acque meteoriche, e la presenza di lama San Giorgio, area regionale protetta, a valenza sovracomunale, da riqualificare e valorizzare.
Oltre alla visione a breve-medio termine all'anno 2015 e a medio-lungo termine al 2035, il piano strategico ha come obiettivo quello di risolvere celermente le criticità del presente.
I progetti relativi alla città di Gioia del Colle affrontano diversi sottosistemi: aree produttive, accessibilità e viabilità, emergenze ambientali e territoriali, organizzazione urbana e territoriale. L'investimento economico previsto è di circa 207 milioni di euro di cui circa 119 milioni per il centro logistico, progetto a maggior impatto, e 50 milioni per l'interramento dei binari. Ventuno proposte, costituenti un parco progetti, di indubbio respiro e forte proiezione verso il futuro, con una valenza localistica ma anche sovracomunale, specie se riferita all'ambito dei Comuni viciniori.
La dinamicità imprenditoriale sembra essere l'asso nella manica del nostro territorio, tanto da far convergere i Comuni aderenti al piano strategico e, in modo particolare, i Comuni contermini, con la firma di un protocollo d'intesa, per la realizzazione, a Gioia del Colle, di una piastra logistica, da 100.000 mq di superficie, che genererà ricavi nel futuro, ma richiede, nel presente, considerevoli investimenti pubblici in partnership con soggetti privati. Il polo logistico sarà a servizio, oltre che della Terra di Bari, dei territori del materano e del tarantino, per la movimentazione delle merci nell'entroterra, servendosi dell'intermodalità ferro-gomma. Un centro che rappresenterà il volano per l'ampliamento dell'area industriale gioiese, dove, la zona D/2 risulta quasi completata e la zona D/1, adiacente allo stabilimento Ansaldo, risulta ancora in fase di avvio.
Nell'immediato la pianificazione strategica porterà alcuni risultati, quali la riqualificazione di via Roma e piazze collegate, e il completamento dei lavori del chiostro della residenza municipale di Palazzo San Domenico. Un ventaglio di proposte dunque, che si spera non rimangano solo nel libro dei sogni. La Terra di Bari guarda al Mediterraneo con una visione policentrica e sostenibile che integra città, paesaggio rurale e costiero, in cui la nostra Gioia del Colle deve conquistare il ruolo che le compete di cerniera con il territorio del materano e del tarantino e di leadership nel sud-est barese.




Nunzio Loporcaro

pubblicato sul periodico locale La Piazza, n. 3, maggio-giugno 2009
www.la-piazza.it/giornale.html




venerdì 19 giugno 2009

PIANO CASA. L'Associazione Generale Cooperative Italiane (Agci) chiede più edilizia sociale


Affermare la centralità dell'abitare nelle politiche orientate alla riforma dello Stato sociale, sostenendo l'esigenza di più edilizia sociale nel Piano Casa e maggiore attenzione alle periferie urbane, attraverso politiche di intervento mirate alla loro riqualificazione e a favorire la coesione sociale. Sono stati questi i contenuti principali della proposta politica di Agci emersa dal convegno sul tema Il disagio abitativo nelle città del Mezzogiorno. Proposte e progetti di edilizia sociale delle cooperative di abitazione - organizzato dall'Associazione presso la Camera di Commercio di Salerno -, proposta condivisa dai rappresentanti delle istituzioni e allargata agli operatori del settore e del mondo dell'informazione intervenuti. Se il Piano Casa è ormai blindato, infatti, le speranze sono oggi rivolte agli interventi a sostegno dell'edilizia sociale, che nella generale crisi economica ed in particolare nelle accresciute difficoltà finanziarie delle famiglie, trova evidenti forti motivazioni di rilancio soprattutto nel Mezzogiorno.
Tra i punti salienti emersi nelle relazioni e nel dibattito, l'esigenza di un Piano organico pluriennale della casa con risorse programmate, con l'obiettivo prioritario di fornire adeguate risposte al fabbisogno abitativo di quei cittadini che non hanno la possibilità di accedere al libero mercato o di quei soggetti alla ricerca di un'abitazione in locazione a canone sostenibile. In questo quadro, è necessario un intervento del Governo per la riduzione della stretta creditizia operata dagli istituti bancari, per favorire chi intende acquistare nuove abitazioni in proprietà convenzionata e l'inserimento di una specifica direttiva che preveda una premialità negli interventi dell'edilizia convenzionata riguardanti la riqualificazione delle periferie urbane, capaci di fare da traino al settore economico produttivo ed essere elemento di coesione ed inclusione sociale.
L'Agci sostiene in particolare la necessità di un progetto globale di edilizia sociale e di servizi integrati che faccia superare i limiti operativi delle singole iniziative ed incentivi e premi gli interventi diretti alla sostenibilità ambientale ed energetica, con spazi reali di intersettorialità e collaborazioni imprenditoriali e sociali molto ampie. Un progetto, quindi, che non può essere lasciato all'improvvisazione e a singoli provvedimenti, ma richiama politiche strutturali ed organiche complessive.

mercoledì 17 giugno 2009

Certificazione energetica: pubblicato Dpr attuativo del 192



Dopo oltre tre mesi dall’approvazione in Consiglio dei Ministri, è approdato in Gazzetta Ufficiale il DPR n. 59 del 2 aprile 2009 recante il Regolamento che definisce le metodologie di calcolo e i requisiti minimi per la prestazione energetica degli edifici e degli impianti termici. Si tratta del Regolamento che attua l’articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del Dlgs 192/2005, concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia.
Il Dpr 59/2009, che entrerà in vigore il 25 giugno 2009, è uno dei tre decreti attuativi dei D.Lgs. 192/2005 e 311/2006; manca ancora, quindi, il DPR in attuazione della lettera c) dell’articolo 4 comma 1, del Dlgs. 192/2005 che fisserà i criteri di accreditamento degli esperti e degli organismi a cui affidare la certificazione energetica e il Decreto interministeriale (Sviluppo-Ambiente-Infrastrutture), in attuazione dell’articolo 6, comma 9 e dell’articolo 5, comma 1 del Dlgs. 192/2005. che definirà le procedure applicative della certificazione energetica degli edifici e conterrà le Linee guida nazionali.
Il 1° luglio 2009 entrerà in vigore l’obbligo di dotare di attestato di certificazione energetica le singole unità immobiliari, anche sotto i 1000 mq, vendute o affittate (sia esistenti che di nuova costruzione), come previsto dall'art. 6 comma 1-bis del Dlgs 192/2005. Tuttavia, fino all’entrata in vigore delle Linee Guida nazionali, l’attestato di certificazione energetica è sostituito dall’attestato di qualificazione energetica, redatto dal direttore dei lavori e presentato al Comune di competenza contestualmente alla dichiarazione di fine lavori.
Ricordiamo che la legge 133/2008 ha abolito l’obbligo di allegare l’attestato di certificazione energetica all’atto di compravendita e di locazione, obbligo previsto dai commi 3 e 4 dell’articolo 6 del Dlgs 192/2005. Con lo stesso articolo 35 sono stati abrogati anche i commi 8 e 9 dell'articolo 15 del Dlgs 192/2005, concernenti le relative sanzioni. È quindi venuto meno l’obbligo di allegare l’attestato di certificazione energetica agli atti di compravendita, ma non l’obbligo di redigerlo, previsto dall’art. 6 del Dlgs 192/2005. Sulla legge 133/2008 la Commissione europea ha avviato una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia per il mancato rispetto della direttiva 2002/91/CE.
Il Dlgs 192/2005 e 311/2006, e le relative disposizioni attuative, si applicano solo alle Regioni e Province autonome che non abbiano ancora adottato propri provvedimenti in applicazione della direttiva 2002/91/CE. Sono ancora sprovviste di proprie leggi le Regioni Veneto, Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise, Sardegna e Sicilia. Quelle che invece hanno già emanato proprie leggi devono attuare un graduale ravvicinamento dei propri provvedimenti con le norme statali.

venerdì 12 giugno 2009

REGIONE PUGLIA / Ciclovia Acquedotto: approvata su proposta di Loizzo


Su proposta dell’Assessore ai Trasporti della Regione Puglia, Mario Loizzo, la Giunta regionale ha approvato, nella seduta di martedì 9 giugno, uno studio di fattibilità per trasformare in percorso ciclabile la strada di servizio del Canale principale dell’acquedotto pugliese. Lo studio è stato messo a punto a seguito di un protocollo d’intesa sottoscritto tra l’Assessore Loizzo e l’Amministratore Unico di AQP SpA, Ivo Monteforte. Il percorso in esame, compreso lungo l’asse Venosa-Grottaglie con bretella di collegamento Bari-Gioia del Colle, diventa parte integrante delle direttrici della rete ciclabile regionale, i cui itinerari principali sono stati individuati con il progetto di cooperazione CYRONMED (Cycle Route Network of the Mediterranean), promosso e coordinato dall’Assessorato ai Trasporti della Regione Puglia, e inseriti nella legge regionale n. 16 del 2008 su "Principi ed indirizzi del Piano Regionale dei Trasporti". Nello specifico, le vie di servizio dell’Acquedotto pugliese rivestono carattere di particolare pregio non soltanto ai fini della valorizzazione, tutela e promozione dell’intera opera idraulica dal punto di vista dell’infrastruttura esistente, ma soprattutto quale potenziale strada ciclabile e ciclopedonale di assoluto rilievo storico, culturale e paesaggistico-ambientale, peraltro chiusa al libero traffico motorizzato. La Giunta ha anche deciso di dotarsi di un primo progetto preliminare stralcio in un’area maggiormente ricettiva per presenza turistica consolidata e caratterizzata da un ambiente di alto valore culturale, naturalistico e paesaggistico, individuando quale area “pilota” la Valle d’Itria, patrimonio mondiale dell’UNESCO. Il progetto preliminare stralcio riguarderà quindi un primo tracciato di 35 – 40 Km, da Grottaglie-Villa Castelli per risalire a monte fino a Locorotondo ed Alberobello, anche in considerazione della presenza, lungo il tracciato in esame, delle stazioni delle Ferrovie Sud Est (Alberobello, Locorotondo e Martina Franca) e di Trenitalia (Grottaglie). Come noto la possibilità di trasportare la bici al seguito sui treni regionali rappresenta la principale forma di intermodalità, come esperienze nazionali ed europee dimostrano, utilizzata dai cicloturisti per raggiungere un percorso ciclabile o per allontanarvisi, contribuendo anche al successo dell’investimento. “La realizzazione della “Ciclovia dell’Acquedotto”, che sotto il profilo ambientale, paesaggistico, culturale, turistico, sociale ed economico è confrontabile in Italia solo alla Ciclovia dell’Adige in Trentino - dichiara l’Assessore regionale ai Trasporti Mario Loizzo – rappresenta un ulteriore passo in avanti nel processo, lento ma deciso, intrapreso da questa Amministrazione regionale, di costruzione della Rete Ciclabile pugliese quale parte essenziale della rete ciclabile europea EuroVelo e di quella nazionale BicItalia. Ci sono tutti i presupposti, infatti affinché la ciclovia dell’acquedotto diventi itinerario ciclabile nazionale della Rete “BicItalia” in quanto prolungamento, lungo tutta la Murgia e la Valle d’Itria, della Ciclovia n. 11 che nasce nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, a cavallo tra Toscana ed Emilia Romagna, corre lungo l’Appennino ed arriva in Puglia attraversando tutto il Parco Nazionale del Gargano”. Ma non è tutto. “Avendo il Parlamento europeo di recentemente adottato una risoluzione finalizzata ad includere anche il progetto di Rete Ciclabile EuroVelo tra le Reti di trasporto transeuropee TEN-T – prosegue l’Assessore Loizzo – ed essendo la Puglia, nel tratto Taranto-Brindisi, attraversata dall’itinerario EuroVelo n. 5 Londra-Brindisi, già oggetto di studio del progetto CYRONMED, gli Uffici dell’Assessorato si attiveranno al più presto per verificare l’esistenza di nuove risorse finanziarie destinate alo scopo dalla Commissione Europea”.

giovedì 11 giugno 2009

Una proposta Federcostruzioni: demolire, per ricostruire le periferie anni ‘50 - ‘80



In occasione degli Stati Generali delle costruzioni del 14 maggio, Braccio Oddi Baglioni, presidente ‘Oice e vicepresidente di Federcostruzioni, è intervenuto lanciando la proposta di “demolire e ricostruire gli edifici realizzati nelle periferie tra gli anni ‘50 e ‘80, esteticamente brutti, urbanisticamente sbagliati, pericolosi ed energivori”.
“Per il patrimonio edilizio italiano - ha detto - bisogna seguire due vie: per tutto ciò che è stato costruito fino a metà del ventesimo secolo, una politica d’incentivazioni ai privati per la ristrutturazioni delle abitazioni da rendere sicure ed energeticamente corrette. Per le costruzioni dagli anni ‘50 agli anni ‘80, crediamo che si debba avere il coraggio di perseguire la politica della demolizione e ricostruzione”.
“Chiediamo - ha aggiunto Oddi Baglioni - che anche in questo caso siano individuati quei meccanismi premiali che mettano in moto un meccanismo virtuoso con forte funzione anticiclica nel breve periodo e con funzioni di miglioramento del patrimonio edilizio nel medio e lungo periodo”.Centro nevralgico di tutto il sistema dovrà essere la progettazione, fondamentale per questo processo di rinnovamento: solo da progetti di qualità possono nascere opere di qualità.
“Siamo convinti che la ricostruzione dell’ Abruzzo - ha concluso poi il vicepresidente di Federcostruzioni - debba partire dalle risorse professionali locali, e che non ci sia nessun bisogno di affidarsi all’ intervento delle cosiddette archistar per qualificare il territorio. Altre sono le vie da seguire per far sì che il laboratorio Abruzzo serva a innescare un rinnovamento virtuoso di tutto il settore”.


mercoledì 10 giugno 2009

La Cassazione: quali sono e come vanno assentiti gli interventi di ristrutturazione edilizia


Con l'importante recente sentenza n. 20149 del 13.5.2009 la III sezione penale della Corte di Cassazione fa il punto sugli interventi di ristrutturazione edilizia, tracciandone l'ambito di estensione e definendo quali siano i titoli abilitativi edilizi necessari per l'effettuazione dei lavori nei vari casi possibili. In particolare la Corte ha precisato che gli interventi di ristrutturazione edilizia (definiti dal TU edilizia come «interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente») possono anche attuarsi attraverso una serie di interventi che, singolarmente considerati, ben potrebbero ricondursi ad altre tipologie. L'elemento caratterizzante, però, è la connessione finalistica delle opere eseguite, che non devono essere riguardate separatamente, ma valutate nel loro complesso, al fine di individuare se esse siano o meno rivolte al recupero edilizio dello spazio attraverso la realizzazione di un edificio in tutto o in parte nuovo. Quanto ai titoli edilizi, la Cassazione chiarisce che sono sempre realizzabili previa mera denunzia di inizio attività le ristrutturazioni edilizie di portata minore, quelle cioè che determinano una semplice modifica dell'ordine in cui sono disposte le diverse parti che compongono la costruzione, in modo che, pur risultando complessivamente innovata, questa conservi la suo iniziale consistenza urbanistica. Si tratta in pratica delle ristrutturazioni diverse da quelle descritte dall'art. 10, comma 1, del D.P.R. 380/2001, alla lettera c), le quali possono incidere sul carico urbanistico («interventi di ristrutturazione edilizia che portino ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente e che comportino aumento di unità immobiliari, modifiche del volume, della sagoma, dei prospetti o delle superfici, ovvero che, limitatamente agli immobili compresi nelle zone omogenee A, comportino mutamenti della destinazione d'uso»), e per le quali è sempre necessario il preventivo rilascio del permesso di costruire. Quanto infine alla possibilità di realizzare mutamenti alla destinazione d'uso degli immobili tramite interventi di ristrutturazione edilizia, la Corte, richiamando un costante orientamento della Giurisprudenza (si veda da ultimo la sentenza della Cassazione penale n. 9894/2009), ha ribadito che le opere interne e gli interventi di ristrutturazione edilizia, come pure quelli di manutenzione ordinaria o straordinaria, ogniqualvolta comportino mutamento di destinazione d'uso tra categorie d'interventi funzionalmente autonome dal punto di vista urbanistico e, qualora debbano essere realizzati nei centri storici, anche nel caso in cui comportino mutamento di destinazione d'uso all'interno di una categoria omogenea, come ad esempio quella industriale o residenziale, richiedono il permesso di costruire. Gli stessi interventi di ristrutturazione o manutenzione, comportanti modificazioni della destinazione d'uso nell'ambito di categorie omogenee, qualora siano realizzati fuori del centro storico richiedono solo la denuncia di inizio attività.

martedì 9 giugno 2009

Anas: arrivano i bandi per la manutenzione della rete stradale


Domani, mercoledì 10 giugno, l’Anas pubblicherà sulla Gazzetta Ufficiale cinque bandi di gara per l’appalto di esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria con il rifacimento del manto stradale in numerosi tratti della strada statale 16 “Adriatica” e di altre importanti arterie regionali, per un importo globale di oltre 6,8 milioni di euro.“Con questi bandi, del valore di oltre 6,8 milioni di euro, l’Anas – ha dichiarato il Presidente dell’Anas Pietro Ciucci – conferma il proprio impegno costante per il miglioramento dei livelli di sicurezza e di servizio dell’intera rete viaria della Puglia”.
Il primo bando riguarda l’appalto dei lavori per l’esecuzione della nuova pavimentazione stradale con conglomerato bituminoso nel tratto compreso tra il km 852,000 ed il km 859,600 della strada statale 16 “Adriatica” e dal km 0,000 al km 10,500 della statale 379 “Egnatia e delle Terme di Torre Canne“, in direzione sud. Le offerte dovranno essere inviate, pena esclusione, a: Anas SpA, Compartimento Viabilità per la Puglia – U.O. Gare e Contratti, viale Einaudi 15 – 70125 Bari, entro le ore 12.00 del 13 luglio 2009. Il termine di esecuzione dei lavori è fissato in 120 giorni e l’appalto, che comporta un impegno di 2.582.700 euro, è finanziato con fondi del bilancio Anas e sarà aggiudicato al prezzo più basso, inferiore a quello posto a base di gara.
Il secondo bando prevede il rifacimento del manto stradale in tratti saltuari della statale 93 “Appulo Lucana”, della statale 16 “Adriatica”, della statale 7 “Appia”, della statale 100 “di Gioia del Colle”, della statale 172 “dei Trulli” e della statale 106 “Jonica” dir. nelle province di Bari, Brindisi e Taranto.
Le offerte dovranno essere inviate, pena esclusione, a: Anas SpA, Compartimento Viabilità per la Puglia - U.O. Gare e Contratti, viale Einaudi 15 – 70125 Bari, entro le ore 12.00 del 13 luglio 2009. Il termine di esecuzione dei lavori è fissato in 90 giorni e l’appalto, che comporta un investimento pari a 1.673.525 euro, è finanziato con fondi del bilancio Anas e sarà aggiudicato al prezzo più basso, inferiore a quello posto a base di gara.
Il terzo bando è relativo al rifacimento in tratti saltuari della pavimentazione stradale dal km 640,00 al km 670,000 della statale 16 “Adriatica”, nella provincia di Foggia. Le offerte dovranno essere inviate, pena esclusione, a: Anas SpA, Compartimento Viabilità per la Puglia - U.O. Gare e Contratti, viale Einaudi 15 – 70125 Bari, entro le ore 12.00 del 13 luglio 2009. Il termine di esecuzione dei lavori è fissato in 120 giorni e l’appalto, che comporta un impegno di 1.251.406 euro, è finanziato con fondi del bilancio Anas e sarà aggiudicato al prezzo più basso, inferiore a quello posto a base di gara.
Il quarto bando concerne il rifacimento del manto stradale in tratti saltuari della statali 7 ter “Salentina”, della statale 101 “Salentina di Gallipoli”, della statale 274 “Salentina Meridionale”, della statale 275 ”di S. Maria di Leuca”, e della statale 613 ”Brindisi-Lecce” nelle province di Brindisi, Lecce e Taranto. Le offerte dovranno essere inviate, pena esclusione, a: Anas SpA, Compartimento Viabilità per la Puglia - U.O. Gare e Contratti, viale Einaudi 15 – 70125 Bari, entro le ore 12.00 del 9 luglio 2009. Il termine di esecuzione dei lavori è fissato in 120 giorni e l’appalto, che comporta un impegno di 830.747 euro, è finanziato con fondi del bilancio Anas e sarà aggiudicato al prezzo più basso, inferiore a quello posto a base di gara.
Il quinto bando riguarda l’appalto per l’esecuzione della nuova pavimentazione stradale con conglomerato bituminoso tra il km 724,500 ed il km 730,700, carreggiata nord della strada statale 16 “Adriatica”, nelle province di Bari e Foggia. Le offerte dovranno essere inviate, pena esclusione, a: Anas SpA, Compartimento Viabilità per la Puglia - U.O. Gare e Contratti, viale Einaudi 15 – 70125 Bari, entro le ore 12.00 del 9 luglio 2009. Il termine di esecuzione dei lavori è fissato in 70 giorni e l’appalto, che comporta un impegno di 547.000 euro, è finanziato con fondi del bilancio Anas e sarà aggiudicato al prezzo più basso, inferiore a quello posto a base di gara. Per informazioni dettagliate su tutti i bandi di gara: www.stradeanas.it

sabato 6 giugno 2009

SPECIALE ELEZIONI / COME SI VOTA



Oggi e domani si vota per il rinnovo del consiglio provinciale e per il parlamento europeo. Oggi i seggi apriranno alle ore 15 sino alle 22 e domani, 7 giugno dalle ore 7 alle 22.
Per la propria preferenza alla provincia la scheda sarà di colore giallo. Se si vota solo la lista tracciando un segno sopra il simbolo, il voto si intende assegnato sia al candidato presidente della provincia che al candidato al consiglio provinciale, così come se si traccia il segno sia sul nome del candidato presidente che su quello del candidato consigliere. Se si traccia il segno solo sul rettangolo riservato al candidato presidente provinciale, il voto si intende valido solo per lui. Non è ammesso il voto disgiunto, cioè il voto per una lista e per il candidato presidente di una lista diversa. Se uno dei candidati non ottiene il 50% più un voto dei voti validi, i due candidati più votati andranno al ballottaggio. Il ballottaggio è previsto domenica 21 giugno dalle 8 alle 22 e lunedì 22 giugno dalle 7 alle 15. Al ballottaggio è sufficiente tracciare un segno nel rettangolo che riporta il nome del candidato prescelto.
Per l’elezioni dei membri del parlamento europeo gli orari di apertura dei seggi sono i medesimi e la scheda sarà di colore arancione. All’Italia spettano 72 eurodeputati, sei in meno rispetto al 2004 per lasciare spazio alle neoentrate Romania e Bulgaria e non superare il tetto di 736 eurodeputati complessivi. Il voto di lista si esprime tracciando sulla scheda, con la matita copiativa, un segno sul contrassegno corrispondente alla lista prescelta. I voti di preferenza, massimo tre, si esprimono scrivendo nelle apposite righe, tracciate a fianco e nel rettangolo contenente il contrassegno della lista votata, il nome e cognome o solo il cognome dei candidati preferiti, compresi nella lista medesima. Potranno eleggere eurodeputati solo quei partiti che, su base nazionale, avranno superato lo sbarramento del 4%. Lo scrutinio delle schede avrà inizio per le europee nella stessa serata di domenica, dopo la chiusura dei seggi, per le votazioni per il rinnovo dei consigli provinciali lo scrutinio avrà inizio lunedì pomeriggio alle 14.
Per votare è necessario presentare la propria tessera elettorale ed il documento di identità, chiunque dovesse averla smarrita può rivolgersi all’ufficio elettorale del Comune che sarà aperto durante tutto il corso delle votazioni. Ricordiamo inoltre che è necessario prima di recarsi al seggio per il voto aver ritirato presso l'ufficio elettorale il coupon da apporre sulla scheda in quanto è stato modificato il numero della circoscrizione provinciale.

giovedì 4 giugno 2009

«Scrivere sui margini», prima edizione di un nuovo festival letterario che rilancia le periferie


Portare la cultura nelle periferie, creare opportunità di scambio e occasioni di socialità per chi abita ai limiti della città. Sono gli obiettivi di «Scrivere sui margini», primo «Festival delle Letterature e della Società», in scena da venerdì 5 a domenica 7 giugno al Villaggio Barona, area destinata all’housing sociale nata nella zona di via Ettore Ponti dopo un percorso di riqualificazione urbana avviato nel 2001 dalla Fondazione Cassoni, promotrice della rassegna con il Comune. Un’ottantina di appartamenti in affitto a canone calmierato; quattro comunità alloggio per malati di Aids, ragazze madri, disabili psichici e anziani; un pensionato per gli studenti; una palestra; un parco di 20 mila metri quadrati in fase di ultimazione.
Sorto sulle ceneri di un’ex area industriale, il Villaggio Barona ospita questo e molto altro. E nel fine settimana farà da sfondo a un fitto calendario di incontri, tavole rotonde, reading, esposizioni, spettacoli e animazioni. «La volontà è di avvicinare il lavoro di alcuni scrittori che negli ultimi anni hanno affrontato il tema del rapporto dell’uomo con la società e le sue trasformazioni – spiega Alessandro Zaccuri, tra gli ideatori della manifestazione – agli sforzi del Progetto Spazio Barona, nato nel 2006 all’interno del Villaggio per realizzare interventi culturali rivolti alle famiglie e ai giovani».
Alla serata d’inaugurazione del 5 giugno è atteso Mario Calabresi, neodirettore del quotidiano «La Stampa», che alle 20.30 parlerà del suo ultimo libro «La fortuna non esiste. Storie di uomini e donne che hanno avuto il coraggio di rialzarsi» (Mondadori), frutto di un lungo viaggio negli Stati Uniti effettuato durante le ultime elezioni presidenziali. Altri protagonisti del festival saranno gli scrittori Walter Siti, che sabato alle 18.30 presenterà il libro di viaggio «Il canto del Diavolo», pubblicato da poco per Rizzoli, e, domenica alle 18, Andrea Vitali, in corsa per il Premio Strega con il romanzo «Almeno il cappello» (Garzanti).
In programma anche visite guidate, laboratori in piazza, giochi e letture per i bambini, interventi di street art, performance di artisti di strada, dibattiti sulla disabilità, sul tifo estremo e sulle periferie con ospiti come lo scrittore Gianni Biondillo e Mario Maffi, professore di cultura anglo-americana all'Università degli Studi. Ad arricchire il tutto, due spettacoli teatrali: sabato alle 21.15 «Cultura migrante» di Moni Ovadia; venerdì alle 21.30 «Mapu Terra» della compagnia Alma Rosé, in cui il dramma dei Mapuche espropriati delle loro terre dal gruppo Benetton (che nel 1991 acquistò un milione di ettari in Patagonia) diventa l’emblema dello smarrimento d'identità degli abitanti delle grandi metropoli. «Vorremmo dare una risposta concreta alla fame di cultura di chi vive in periferia – osserva Gabriele Rabaiotti del Progetto Spazio Barona –. Questa prima edizione di “Scrivere sui margini” non deve essere un punto d’arrivo, ma un inizio: nei prossimi anni ci piacerebbe portare il festival in altri quartieri».
«Scrivere sui margini», dal 5 al 7 giugno, Villaggio Barona, via Ettore Ponti 21, ingresso libero, www.scriveresuimargini.org

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