Confermata la lenta ripresa delle compravendite annunciata nel primo trimestre 2010 e ribadita dall’Istat. A rilevarlo è un’indagine del Centro Studi Ubh (United Business Holding) condotta nelle principali aree metropolitane interpellando le agenzie dei franchising di Professionecasa e Grimaldi Immobiliare. Nel terzo trimestre l’aumento di compravendite registrato è stato del +5,5%. E per fine anno si prevede un volume di scambi tra le 620mila e le 640mila unità, spiega Alessandro Ghisolfi, direttore dell’ufficio studi Ubh
Il rilancio del mercato immobiliare residenziale si deve alla diminuzione dei prezzi del 9% in media rispetto al 2009. Ma non solo, se le case tornano a vendersi è anche perchè i proprietari hanno accettato di vendere fino al 15% in meno del prezzo di partenza prefissato.
Dall’analisi emerge anche il crollo della domanda di case nei piccoli centri o nelle periferie del nord Italia, a causa della precarietà lavorativa e della diminuzione del credito che hanno investito le fasce più deboli della popolazione, giovani e immigrati. Le più difficili da collocare sono le case nuove, in particolare, dei cantieri partiti nel 2007.
Aumentano i tempi di vendita nei primi nove mesi del 2010, secondo i dati del centro studi Ubh, anche nelle aree semicentrali delle grandi città, perché la classe media fa più fatica ad acquistare.
Le case più lente da vendere sono quelle situate nei dei centri città, spesso proprio a causa del loro elevato prezzo, che ne allunga le trattative.
Per vendere casa al centro capitolino occorrono ben 8 mesi a confronto dei 6 mesi e mezzo della periferia. Fenomeno analogo a Torino dove una casa al centro si vende in 9 mesi mentre in periferia ne occorrono 7,7. Ma a Milano, Genova e Napoli tempi di vendita fra centro e periferia più o meno si equivalgono. Capovolti invece i tempi di vendita medi a Catania, Palermo, Messina e Firenze dove, spostandosi verso le aree periferiche, i tempi si allungano di circa un mese.
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