mercoledì 21 aprile 2010

VIAGGIO TRA I QUARTIERI GIOIESI / L’Immacolata. Diviso tra zona di completamento e zona di espansione.



L’agglomerato che si sviluppa attorno alla Chiesa dell’Immacolata, traccia un sistema areale che raggiunge via Ricciotto Canudo e termina trasversalmente con via Fontanelle e il suo prolungamento, oltre la ex strada statale, in via 28 luglio 1861.

Il quartiere ha due tessiture urbane: di completamento e di rispetto al centro storico, entro via Federico II di Svevia (ex S.S. 100), e di espansione oltre tale asse viario. Le maglie urbane di completamento e di rispetto al centro storico sono complete, con limitate possibilità di nuova edificazione, se non attraverso la demolizione e ricostruzione, come avvenuto per l’edificio in via Fontanelle, adibito prima a caseificio, e come avverrà prossimamente per lo stabile ex Enel, in vicinanza della scuola elementare di via Eva. Le aree libere in zona di espansione, a carattere residenziale, sono in fase di completa attuazione, a differenza delle aree tipizzate a servizi o a verde di quartiere che sono in stato di abbandono per l’incapacità del governo del territorio nel garantire uno sviluppo insediativo, di tipo qualitativo, al posto di una semplice crescita quantitativa di edifici residenziali.

L’efficienza delle trasformazioni spazio-funzionali presuppone il controllo di relazioni e funzionamenti, e l’adozione di comportamenti privato-collettivi codificati e preordinati, al fine di trovare connessioni in termini di soluzioni sostenibili, tutela delle risorse, diffusione dei servizi e miglioramento della qualità della vita. Obiettivi che sembravano raggiungibili attraverso il Programma di Recupero Urbano (PRU) con area bersaglio sulle cosiddette “zone 167”.

Il PRU è in fase di attuazione ma, a oggi, non se ne ravvedono quei benefici che avrebbero garantito i vari interventi, quasi del tutto non ancora avviati, sulle urbanizzazioni primarie e secondarie, sull’arredo urbano e sull’edificato esistente. In corso d’opera sono i lavori di completamento dei comparti edificatori che le cooperative edilizie assegnatarie non avevano terminato. L’impresa aggiudicatrice ha realizzato gli edifici in linea mancanti individuati nel PRU come lotti A1, A2 e B1. I servizi al quartiere, e in particolare il centro diurno per anziani, sembrano siano stati rimandati a data da destinarsi. Infatti, aleggia una proposta di “riqualificazione” (o, forse, di ridimensionamento, ndr) del PRU approvato con accordo di programma sottoscritto in data 25.11.2005. Tale atto produrrebbe comunque la realizzazione del centro diurno per anziani, però abbattendo il rudere esistente in via Einaudi, che ormai è inutilizzabile per la sua vetustà strutturale. A questo si aggiungerebbe il raddoppio della sede stradale di via Einaudi, dotata di pista ciclabile e completa del rifacimento della pubblica illuminazione nonché la sistemazione dell’incrocio di piazza Padre Pio con una rotatoria, la realizzazione di un anfiteatro e di un orto urbano.

La proposta di “riqualificazione” cancella molti obiettivi del PRU per la macchina urbana e i suoi assetti funzionalistici, perché non garantirà a pezzi del quartiere di assumere quella qualità urbana che il programma originario tentava di raggiungere, in particolare per le aree degli edifici IACP, con una valorizzazione e riqualificazione anche dei relativi spazi aperti e della dotazione di servizi (lotto M2 – ex campo sportivo). In caso contrario questa parte della “città pubblica” resterà luogo di degrado fisico e sociale, priva della qualità insediativa, ma esistente e riconoscibile.

Nunzio Loporcaro
pubblicato sul periodico locale La Piazza, n. 2, marzo-aprile 2010



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