lunedì 6 settembre 2010

Piste ciclabili a Gioia del Colle: occasioni mancate. Preferiti interventi di infrastrutturazione pesante.



Il governo nazionale attraverso un fondo di 2 milioni di euro per il 2008 avviava un programma di valorizzazione e recupero delle strade ferrate dismesse, individuandone dodici, in tutto il territorio nazionale, tra cui la Gioia del Colle-Palagianello. Questa tratta, in esercizio dal 1868, lunga 28 chilometri, è stata dismessa nel 1997, a seguito di variante di tracciato della linea Bari-Taranto.

Uno studio di fattibilità dell’anno 2009, frutto di un protocollo d’intesa tra l’Acquedotto Pugliese e la Regione Puglia, per trasformare, in percorso ciclabile, la strada di servizio del canale principale dell’Acquedotto. Una ciclovia, da realizzare per stralci funzionali, dal territorio della Valle d’Itria a quello della Basilicata, con bretella di collegamento nel tratto Gioia del Colle-Bari.

Due percorsi dedicati alla circolazione non motorizzata, in grado di connettere le popolazioni con le risorse del territorio (naturali, agricole, paesaggistiche, storico-culturali) e con i “centri di vita” (città consolidata, borgate rurali). Veri e propri parchi lineari, greenways, che potrebbero rappresentare una risposta qualitativa alla domanda di “mobilità lenta” sistematica, cioè connessa alla necessità di soddisfare bisogni primari, quali gli spostamenti casa-lavoro, o non sistematica, cioè legata allo svago e al tempo libero. Le greenways, se connesse tra loro e tali da formare una rete d’itinerari, diffusi sul territorio, potrebbero favorire il miglioramento del rapporto esistente tra reti infrastrutturali, per il traffico motorizzato, e reti ecologiche, finalizzate alla conservazione delle biodiversità.

Gioia del Colle avrebbe dovuto sfruttare al meglio tali occasioni per realizzare una mobilità sostenibile. Invece preferisce favorire, attraverso i propri atti deliberativi, un’infrastrutturazione viaria pensante che, invece di riqualificare concretamente il fascio dei binari che divide la città, va a interessarsi di problematiche stradali extramurali al sistema insediativo esistente.

Un’occasione poteva essere entrare a far parte del protocollo d’intesa che consentirà di trasformare, con quasi ottocentomila euro di finanziamento regionale concesso, la tratta ferroviaria Palagianello-Mottola-Castellaneta, ora dismessa, in pista ciclo pedonale, poiché naturale prosecuzione della tratta Gioia del Colle-Palagianello.

Creare una mobilità sostenibile, attraverso una rete che congiunga il centro alla periferia e alla campagna, rappresenta una sfida di cui tutti dovremmo sentirci partecipi. Il biglietto da visita di una città attenta ai temi eco-ambientali è rappresentato anche da un concreto sviluppo di una serie di itinerari ciclabili.

Nunzio Loporcaro
pubblicato sul periodico locale La Piazza, n. 4, luglio-agosto 2010

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