domenica 7 novembre 2010

VIAGGIO TRA I QUARTIERI GIOIESI / Il quartiere di Santa Lucia: il salotto della città


Il quartiere che ingloba la chiesa di Santa Lucia è da sempre il “salotto della città”. Un sistema insediativo ottocentesco sviluppatosi in circa centocinquant’anni attraverso variegate trasformazioni edilizie. Negli ultimi decenni l’edificato consolidato è stato oggetto di interventi di completamento e anche di alcuni interventi di sostituzione edilizia che hanno cambiato le quinte di diversi assi viari. Sono in corso interventi di demolizione e ricostruzione in via Regina Elena e in via Giosuè Carducci. Prossimamente sarà oggetto di edificazione l’area della ex “arena Castellano”.

L’asse di via Roma, dove è eretta la chiesa di Santa Lucia, collega il centro cittadino con la stazione ferroviaria. La “via della stazione” negli anni ottanta divenne il luogo della socializzazione delle fasce giovanili: da qui la decisione di inibirne il traffico veicolare con l’installazione di alcune fioriere. Si è pensato, in seguito, di realizzare un organico intervento di riqualificazione di tale spazio aperto, attraverso un progetto urbano che comprendesse le piazze collegate ovvero piazza Kennedy (stazione), piazza Luca D’Andrano e piazza Umberto I. Allo stato attuale è completata la riqualificazione del tratto di via Roma compreso tra piazza Umberto I e via Armando Celiberti. Prossimamente seguirà il secondo stralcio funzionale dell’opera di riqualificazione che interesserà la piazza Luca D’Andrano e il tratto di via Flora che conduce a piazza Plebiscito, adiacente alla chiesa di San Francesco.

Altro punto focale del quartiere è piazza Plebiscito, dove dovrebbe avvenire un’imponente sostituzione edilizia e una riqualificazione dello spazio aperto. Infatti, l’attuale amministrazione intende perseguire l’abbattimento del palazzo “scatolare” comunale che ospita gli uffici dell’INPS per riproporre, in chiave moderna, l’ex mercato coperto che trovava collocazione proprio in quel sito, al fine di realizzare una struttura polifunzionale e dei parcheggi interrati.

Il quartiere ha una buona dotazione di spazi aperti destinati a verde. Piazza Pinto è stata recentemente riqualificata integralmente. La “piazza della Croce” tra via A. Celiberti e via G. Carducci è stata sistemata negli anni novanta. I giardini in piazza Paolo VI sono stati realizzati negli anni novanta in un’area residuale agli interventi edilizi. Recentemente è stata ricavata anche un’area dedicata allo scorazzare degli animali a quattro zampe, in via Papa Giovanni XXIII, nei pressi del complesso residenziale “villa Soria”.

Il rione presenta una buona distribuzione di attività commerciali. Per quanto riguarda la dotazione di parcheggi gli stalli garantiscono una sufficiente disponibilità seppur condizionata al fabbisogno dei residenti, che non hanno sufficienti aree a parcheggio pertinenziali alle proprie residenze. Sino alla fine degli anni novanta l’area di piazza Pinto era gravata dalla presenza del mercato settimanale, con evidenti ripercussioni sull’intera città.

Questo quartiere, parte rilevante della città, i cui lineamenti sono tipici della città italiana, nel passaggio dalla fase antica a quella contemporanea, rischia di essere modificato da una serie indiscriminata d’interventi edilizi di sostituzione. Stiamo già assistendo a un dilagare d’interventi che non rispettano il contesto nel quale vanno a inserirsi. E’ compito dell’amministrazione, oltre a riqualificare gli spazi aperti, stabilire delle regole per la sostituzione di brani di città al fine di non assistere a delle stonature edilizie che rimarranno indelebili nel tempo.




Nunzio Loporcaro
pubblicato sul periodico locale La Piazza, n. 5, settembre-ottobre 2010

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