lunedì 22 dicembre 2008

Detrazione 55%, l'esame prosegue. La Commissione Ambiente chiede di eliminare la retroattività, i tetti di spesa e il silenzio-rifiuto.


Continua il clima di incertezza intorno al Decreto Legge anticrisi 185/2008. Sono ancora molte le polemiche sull’articolo 29 del decreto, che prospetta la riduzione dei bonus del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica messi in atto sugli edifici.

Mercoledì 17 dicembre si sono riunite le Commissioni Bilancio e Finanze della Camera per l’analisi degli emendamenti presentati dagli esponenti politici al disegno di legge di conversione del decreto anticrisi.

Nell’ambito dei meccanismi di controllo per assicurare la trasparenza e l’effettiva copertura delle agevolazioni fiscali le proposte di emendamento concordano sulla tutela delle detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica.

Si passa dalle posizioni più intransigenti, che mirano alla soppressione dell’articolo 29, ad altre più moderate che, considerando più realista una sua modifica, applicano le nuove disposizioni a tutti i crediti di imposta esistenti alla data di entrata in vigore del decreto, mantenendo però le detrazioni per la riqualificazione energetica secondo le normative vigenti, come la Legge 296/2006.

Devono essere considerati gli oneri finanziari per l’attuazione dell’articolo 29, valutati in 192 milioni di euro per il 2008 e 308 milioni per il 2009, 420 milioni per il 2010 e 109 per l’anno 2011, cui si intende provvedere con la riduzione lineare degli stanziamenti di parte corrente relativi alle autorizzazioni di spesa previsti dalla Legge 244/2007.

Proposto anche un passaggio dello sconto Irpef dal 55%, come fissato dal Governo Prodi, al 36%, che potrebbe passare anche al 40% o 45%. Orientamento che non tiene in conto le posizioni di quanti affermano che il costo delle agevolazioni fiscali è nullo per lo Stato. Il beneficio viene infatti portato in detrazione negli anni successivi, compensato dall’Iva al 20% che determina entrate fiscali e parafiscali immediate.

Nella seduta a commissioni riunite del 17 dicembre molti emendamenti presentati sono stati considerati critici relativamente alla loro ammissibilità. Per quelli inerenti alle detrazioni fiscali a fronte di interventi di riqualificazione le commissioni hanno ritenuto che le norme in questione introducono un presidio di carattere procedurale, volto ad evitare il rischio di un possibile superamento degli stanziamenti di bilancio preordinati alla concessione delle agevolazioni.
Sulla base di tali considerazioni, sono stati considerati inammissibili per carenza di compensazione gli emendamenti che incidono su tali procedure limitative, in modo da pregiudicare il controllo e la limitazione della fruizione delle agevolazioni, senza apprestare alcuna copertura.
In coerenza con tale criterio, si è ritenuto di applicare il medesimo giudizio di inammissibilità per carenza di compensazione alle proposte volte ad escludere dalla procedura le spese già effettuate o avviate alla data di entrata in vigore del decreto, laddove non è prevista alcuna copertura.

Il Governo fornirà comunque nuovi elementi che serviranno all’approfondimento delle valutazioni, impossibile entro le festività natalizie a causa della mancanza di dati certi sul superamento effettivo degli stanziamenti di bilancio.
Nella seduta di ieri alcuni degli emendamenti all’articolo 29 sono stati ripresentati con una nuova formulazione - che prevede la copertura finanziaria degli oneri introdotti - e quindi sono stati considerati ammissibili.
L’esame del provvedimento proseguirà nelle giornate di lunedì 22 e martedì 23 dicembre, mentre le votazioni sugli emendamenti avranno luogo giovedì 8, venerdì 9 ed, eventualmente, sabato 10 gennaio 2009.
Nel proprio parere sul DL 185/2008 approvato ieri, la Commissione Ambiente della Camera ha chiesto di sopprimere i commi da 4 a 11 dell’articolo 29, eliminare la retroattività della norma, in modo da accogliere le domande presentate per l’anno 2008, evitare di porre limiti per gli anni successivi e cancellare la procedura del silenzio-rifiuto da parte dell'Agenzia delle Entrate.

Tra le altre osservazioni segnaliamo la proposta rivolta al Governo - nell'ambito delle politiche di sostegno all'acquisto della prima casa - di promuovere accordi con il sistema bancario per la concessione di mutui esclusivamente per le tipologie di immobili che soddisfino i migliori requisiti di risparmio e di efficienza energetica e che siano realizzati con materiali a basso impatto ambientale (classe A+, A e B).

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