Il Parlamento toglierà la «retroattività» dalla norma che introduce modifiche al bonus fiscale del 55% sugli interventi di risparmio energetico. Lo ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti durante un'audizione alla Camera. Il ministro ha però difeso la logica dei meccanismi che impediscono di sfondare le coperture. «La retroattività non ci può essere e il Parlamento la correggerà - ha detto Tremonti - ma voglio sul futuro ribadire un criterio: il crediti di imposta non sono e non possono essere un bancomat. Troppe volte sono stati utilizzati come bancomat». Tremonti ha definito «incivile» l'introduzione di crediti di imposta che poi non sono sufficientemente coperti: «Questo non accadra con il nostro governo». «Se c'è spazio, finanziarli mi sembra un modo giusto per utilizzare i fondi Ue. Ma non bisogna trasformare i crediti di imposta in una illusione. Non si può dare un credito non coperto e poi deludere la gente».
Il Ministro dell'Ambiente presenterà un'emendamento La norma aveva sollevato un'ondata di proteste da parte di cittadini e contribuenti. Solo sul sito del Sole24Ore più di 600 lettori hanno lasciato commenti alla notizia. Per non parlare delle petizioni online e delle email di protesta inviate alle caselle al Governo. Un'ondata di proteste che non ha potuto ignorare il ministro dell'Ambiente. Stefania Prestigiacomo ha depositato la proposta di emendamento governativo della norma. Il cambio di rotta è stato apprezzato da Legambiente. «Bene ha fatto il ministro ad annunciare una proposta salva-incentivi che oltre a far bene all'ambiente conviene a tutto il settore industriale più avanzato, dedicato alle rinnovabili e all'efficienza energetica» ha detto il Presidente Vittorio Cogliati Dezza.
Nessun commento:
Posta un commento