lunedì 31 maggio 2010

Manutenzioni straordinarie senza DIA: approvata la legge di liberalizzazione


È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 120 del 25 maggio 2010 la Legge n. 73 del 22 maggio 2010 di conversione del Decreto – Legge 40 / 2010 che all’ art. 5 sostituisce integralmente la disposizione contenuta nell’art. 6 TU Edilizia (DPR n. 380 / 2001) che disciplina i casi di intervento che possono essere realizzati senza alcun titolo abilitativo.
Tra questi la più rilevante è la manutenzione straordinaria (per la quale fino ad oggi era necessaria la DIA), ivi compresa l’apertura di porte interne o lo spostamento di pareti interne, sempre che gli interventi non riguardino parti strutturali dell’ edificio, non comportino aumento delle unità immobiliari e non implichino incremento degli standard urbanistici.
Prima dell’ inizio dei lavori è comunque obbligatorio per tale intervento comunicare all’amministrazione comunale il nominativo dell’ impresa a cui affidare i lavori oltre a disporre delle ulteriori eventuali autorizzazioni.
Unitamente alla comunicazione di inizio lavori è obbligatorio anche trasmettere all’amministrazione comunale una relazione tecnica a firma di un tecnico abilitato il quale dichiari di non avere rapporti di dipendenza né con l’impresa né con il committente e che asseveri, sotto la propria responsabilità, che i lavori sono conformi agli strumenti urbanistici approvati e ai regolamenti edilizi vigenti e che per essi la normativa statale e regionale non prevede il rilascio del titolo abilitativo.
La mancata comunicazione dell’inizio dei lavori ovvero la mancata trasmissione della relazione tecnica sono sanzionate con una somma pari a 258 euro. Tale sanzione può essere ridotta di due terzi se la comunicazione venga effettuata spontaneamente nel corso dell’ intervento.
Da ultimo, il provvedimento dispone che le Regioni a statuto ordinario possono: estendere la disciplina anche ad interventi edilizi ulteriori a quelli previsti; individuare ulteriori interventi edilizi per i quali sia obbligatoria la trasmissione della relazione tecnica; stabilire ulteriori contenuti per la relazione tecnica.
Si segnala, infine, che durante l’ esame al Parlamento per la conversione del Decreto – Legge il Governo ha accolto come raccomandazione un ordine del giorno con il quale si è impegnato a prevedere che il soggetto interessato agli interventi di manutenzione straordinaria debba allegare alla comunicazione di inizio lavori anche la documentazione prevista dall’ art. 90 comma 9 lett. b) e c) del Dlgs 81 / 2008 ossia il documento unico di regolarità contributiva.

Fonte: Ance

giovedì 27 maggio 2010

Edilizia sociale / Previsti 50 mila nuovi alloggi con il contributo delle casse di previdenza dei professionisti


Un fondo per finanziare 50mila nuovi alloggi nei prossimi cinque anni, da offrire poi in locazione a cittadini con redditi medio-bassi. Un fondo che veda insieme soggetti istituzionali e privati. È la «housing sociale», l’ultima sfida del governo per rilanciare il sistema-Paese proprio dall’edilizia sociale.
Il «social housing» è il tema del forum, in programma oggi al teatro Capranica di Roma, organizzato dalla Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri. Perché un contributo fondamentale può arrivare proprio dalle Casse di previdenza privatizzate.
«Si tratta - dice Paolo Saltarelli, numero uno della Cnpr - di uno dei grandi progetti di carattere sociale per le infrastrutture che l’esecutivo sta portando avanti, e per il quale è stata richiesta esplicitamente alle Casse di previdenza privatizzate la disponibilità a partecipare, dopo l’adesione della Cassa depositi e prestiti e di alcune fondazioni bancarie».
L’investimento per costruire 50mila alloggi si aggira fra i 2,5 e i 3 miliardi. L’housing sociale rappresenta oggi uno degli aspetti chiave con il quale devono confrontarsi governi ed eventuali investitori.

martedì 25 maggio 2010

Poi Energia: avviso Pubblico per la realizzazione di Impianti a Fonti Rinnovabili


Per favorire lo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili, diffondere una nuova cultura energetica nella popolazione ed attivare meccanismi di sostegno del tessuto imprenditoriale locale il Ministero dello Sviluppo Economico - Direzione Generale per l’Energia Nucleare, le Energie Rinnovabili e l’Efficienza energetica (MiSE DGENRE) sostiene, mediante contributi fino al 100% del costo ammissibile, la realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili negli edifici pubblici.
L’iniziativa, realizzata in attuazione dell’Asse 1, linea di attività 1.3. del Programma Operativo Interregionale (POI) “Energie Rinnovabili e risparmio energetico“ 2007, riguarda edifici ubicati nelle Regioni Convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia). Possono presentare domanda di contributo le Amministrazioni dello Stato, Regioni, Province, Comuni e Comunità montane, proprietarie degli edifici.
Le domande dovranno pervenire al Ministero entro e non oltre le ore 12.00 del 30 giugno 2010. Il testo completo dell’avviso e la relativa modulistica sono disponibili ai seguenti indirizzi: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/ e/o http://www.poienergia.it/.
Per informazioni è possibile scrivere a poi.energia@sviluppoeconomico.gov.it 

mercoledì 19 maggio 2010

CARO CASA: MEDIAMENTE IL 32,9% DEL REDDITO DELLE FAMIGLIE SERVE PER PAGARE L’AFFITTO


Il 32,9% del reddito mensile delle famiglie è impegnato per pagare l’affitto della casa con un esborso di 691,50 euro mensili.
L’incidenza sul budget varia a seconda del reddito che si percepisce e può arrivare fino al 40,3% ,se si considera una famiglia monoreddito.
Tale percentuale scende al 36,8% se entrambi i coniugi sono lavoratori in cassa integrazione; al 31,8% se è solo uno dei coniugi a percepire l’assegno di cassa integrazione; al 26,2% se entrambi i coniugi lavorano.
E’ quanto emerge dal 5° Rapporto UIL “FAMIGLIA, REDDITO, CASA”, che ha analizzato i costi degli affitti riferiti al II semestre 2009 prendendo a campione le città capoluogo di Regione.
Il rapporto, spiega Guglielmo Loy, analizza l’incidenza dell’affitto sul reddito di 4 tipologie di famiglie :
1. Famiglia composta da 2 lavoratori dipendenti che percepiscono un reddito lordo annuo pari a 36.000 Euro + 2 figli minori a carico;
2. Famiglia composta da 1 lavoratore dipendente che percepisce un reddito lordo annuo paro a 18.000 Euro + 1 cassintegrato che percepisce mensilmente 886,31 Euro + 2 figli minori a carico;
3. Famiglia composta da 2 lavoratori cassintegrati che percepiscono ciascuno mensilmente 886,31 Euro + 2 figli minori a carico;
4. Famiglia composta da 1 lavoratore dipendente che percepisce annualmente 18.000 Euro lordi + 1 moglie e 2 figli minori a carico.
Ovviamente l’incidenza del costo dell’affitto sul budget familiare varia da Città a Città: in particolare, nelle aree metropolitane come Roma, Milano e Venezia, può occorrere più della metà del reddito disponibile.
Il “caro casa”, quindi, incide pesantemente sulle tasche di lavoratori e pensionati i quali hanno visto perdere, negli ultimi anni, il loro potere di acquisto.
Ma quanto sia socialmente grave la questione abitativa si evince anche da altri elementi. A causa della forte crisi occupazionale, molte famiglie sono al collasso, come dimostrano i dati sugli sfratti causati, in larga percentuale, dalla morosità.
Infatti nell’ultimo anno sono stati emessi, in tutto il Paese, 61.484 provvedimenti di sfratto, con un aumento del 15,4% rispetto all’anno precedente, di cui 52.033 per morosità (l’83,9% del totale).
In particolare a Roma, nel 2009, gli sfratti hanno riguardato quasi 9 mila famiglie di cui il 72,8% per morosità; a Firenze 2,9 Mila famiglie di cui l’80,2% per morosità; a Napoli oltre 2,7 Mila famiglie di cui il 70,7% per morosità; a Milano 2,6 Mila famiglie di cui l’87,5% per morosità.
Le difficoltà sono notevoli anche per chi vorrebbe acquistare una casa considerato che, analizzando un campione composto dalle città capoluogo di Provincia, per un appartamento di 70 mq. occorrono, prendendo a riferimento la media dei valori immobiliari delle zone centrali, semi centrali e periferiche, dai 62 Mila euro di Caltanissetta ai 419 mila euro di Roma.
Occorre, conclude Loy, rilanciare una vera politica per la casa a partire dagli interventi di “social housing”, prevedendo finanziamenti, anche con un “allentamento” dei parametri del Patto di stabilità per gli Enti Locali, finalizzati al sostegno agli affitti a partire dalle famiglie in difficoltà.
Per l’anno 2010 il Fondo sostegno affitti ha registrato un aumento delle risorse disponibili, passando da 181 Milioni per il 2009 ai 377 milioni per il 2010; tuttavia, dal 2006 al 2009 lo stesso Fondo ha registrato una diminuzione pari al 43% comportando serie difficoltà alle Regioni nell’ attuazione di politiche abitative in linea alle esigenze reali dei cittadini.
Occorre, quindi, rilanciare gli interventi, anche premiali, di tipo fiscale, quali l’aliquota secca al 20% sugli affitti e la possibilità per gli inquilini di detrarre, dalla dichiarazione dei redditi, una parte del canone di affitto.
Questi interventi potrebbero rappresentare una prima risposta al problema del “caro casa”.
 

martedì 18 maggio 2010

Giornata mondiale della biodiversità: appuntamento per il 22 maggio


La Convenzione sulla Biodiversità (o CBD, Convention on Biological diversity) nasce come un trattato internazionale che è stato redatto a Nairobi, in Kenya, il 22 maggio 1992 e che è stato poi sottoscritto da 192 paesi a partire dal summit di Rio de Janeiro (la storica conferenza sui cambiamenti climatici) qualche settimana dopo.
Da allora, il 22 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Biodiversità. Obiettivo della convenzione firmata nel 1992 è quello di tutelare la diversità biologica del pianeta, usare in modo sostenibile i suoi elementi, dividerne i benefici in modo giusto ed equo tra tutti gli esseri umani. Intenti ottimi, che però per molto tempo restano tendenzialmente sulla carta.
Quando nel 2002, al summit di Johannesburg, ci si rende conto che l'estinzione di specie animali e vegetali anziché diminuire aumenta, viene fissato un limite di tempo, un anno entro cui la tendenza deve assolutamente essere invertita.
E' così che il 2010 diventa l'Anno Internazionale della Biodiversità, quello in cui centrare l'obiettivo.
L'IUCN, Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, lancia un'iniziativa, il Countdown 2010, per sensibilizzare le persone e i governi, diffondere informazioni, promuovere azioni concrete per fermare la perdita di biodiversità. Ma a che punto siamo? Secondo il terzo rapporto "Global Biodiversity Outlook" del Programma Ambientale delle Nazioni Unite, presentato a Nairobi il 10 maggio, dal 1970 ad oggi abbiamo ridotto la popolazione animale del 30%, le foreste di mangrovie del 20% e i coralli del 40%. Sempre secondo questo rapporto ONU, il problema della perdita di diversità biologica potrebbe avere grosse ripercussioni anche a livello economico.

lunedì 17 maggio 2010

Velo-City Global 2010: dal 22 al 25 giugno a Copenaghen


Velo-City Global, la più grande conferenza internazionale al mondo sulla mobilità ciclistica si avvicina.
Dal 22 al 25 giugno Copenaghen, la città regina in Europa per la bicicletta, aprirà le sue porte a centinaia di esperti di ciclabilità, ricercatori, responsabili politici, urbanisti, trasportisti, comunicatori, educatori e attivisti di organizzazioni non governative provenienti da tutto il mondo. Il motivo? Discutere su potenzialità e sfide del trasporto urbano e turistico in bicicletta.
L'iniziativa è a cura dell'European Cyclists' Federation (ECF) e delle città di Copenaghen e di Frederiksberg
Nel corso della conferenza stampa di presentazione del Velo-City Global 2010 presso la sede del Comitato economico e sociale europeo (CESE) alla presenza del presidente del Consiglio "Trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione, János Tóth, il presidente dell'ECF Manfred Neun, ha parlato delle campagne pubblicitarie sulle auto elettriche affermando che "ai fini della lotta allo smog e della riduzione dei consumi energetici la bicicletta, nelle città, è più importante dell'auto elettrica".
Velo-City Global del 2010 sarà una piattaforma di discussione, scambio di informazioni, competenze ed esperienze sul trasporto ciclistico non fine a se stesso, ma come strumento potenzialmente vitale nella creazione di città più sostenibili dove anche le relazioni umane possono migliorare.
Nel corso delle giornate di lavoro interverrano, tra gli altri:
• Enrique Peñalosa, ex sindaco della Colombia, ora capo dell'Istituto di "Trasporti e politica di sviluppo", che si occupa di progetti di sviluppo dei trasporti pubblici e delle infrastrutture ciclabili in Asia, America Latina e Africa;
• il danese Jan Gehl urbanista, consulente per i governi e le amministrazioni comunali di tutto il mondo, impegnato in misure per il miglioramento della vivibilità urbana, partendo dalle pedonalizzazioni e dalle politiche di ciclabilità; • Vandana Shiva, ambientalista indiana e filosofa - che insiste sulla necessità di sviluppo "bottom-up "e vede la bicicletta come strumento di democrazia;
• Giovanni Whitelegg, docente britannico esperto di trasporti sostenibili;
• Lago di Sagaris, urbanista e giornalista, che ha introdotto le domeniche senz'auto a Santiago del Cile;
• sindaci e politici, compreso il Commissario UE Connie Hedegaard, oltre ad una moltitudine di altri rappresentanti di Istituzioni provenienti da Africa, America Latina, Asia, Europa e Nord America, tutti profondamente impegnata nello sviluppo sostenibile delle città sane, con la bicicletta come strumento di vitale importanza.
Sul sito http://www.velo-city2010.com/ il programma completo della conferenza, compresi tutti i titoli delle presentazioni plenarie e subplenary, delle sessioni straordinarie, delle visite tecniche alle soluzioni ciclistiche adottate nelle strade di Copenhagen, le escursioni facoltative in bicicletta in altre città danesi, i dettagli per chi volesse ancora iscriversi e molto altro ancora.



Lello Sforza
Ufficio Stampa FIAB onlus
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)
Tel. +39 3200313836
Fax +39 0805236674

giovedì 13 maggio 2010

Punta Perotti, la Cassazione: i suoli possono essere restituiti


«A questo punto devo augurarmi di vivere almeno cent’anni per sapere come finirà una vicenda in cui noi non abbiamo commesso alcun reato. L’ultima speranza è la pronuncia della Corte di Strasburgo che spero possa concretizzarsi al più presto. Il danno subito per l’abbattimento di Punta Perotti deve essere risarcito: le regole sono state rispettate». Michele Matarrese, presidente del gruppo edile Salvatore Matarrese spa, commenta così la decisione della Corte di Cassazione che martedì scorso ha annullato l’ordinanza con la quale il giudice Marco Guida, a ottobre 2009, ha rigettato il ricorso presentato dalla presidenza del Consiglio dei ministri (difesa dall’avvocatura dello Stato) per revocare la confisca dei suoli e degli immobili disposta dalla Cassazione il 29 gennaio 2001. Questo per dare seguito al decreto anticrisi, convertito in legge, che determina i criteri di liquidazione del danno ai costruttori degli edifici partendo dalla restituzione ai proprietari dei suoli su cui sorgeva il complesso edilizio.
Il gip di Bari aveva rigettato la richiesta di revoca del provvedimento di confisca perché «non può competere ad un soggetto estraneo rispetto al procedimento che ha portato al provvedimento ablato». Il riferimento, perciò, è alla presidenza presidenza del Consiglio dei ministri. Ma la Cassazione si è espressa diversamente annullando la decisione del gip rinviando la discussione al tribunale di Bari per trovare una soluzione concordata tra le parti. Anche partendo dall’analisi delle motivazioni della sentenza che saranno pubblicate nei prossimi giorni. «A noi — prosegue Matarrese — non interessa come il governo intenda onorare alla sentenza di Strasburgo. Crediamo, invece, che sia giunto il momento di ristabilire la legalità con un ristoro che attendiamo da tanto tempo».
Matarrese, a seguito delle decisioni delle giustizia italiana, avevano provveduto ad avviare una causa presso la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) che il 20 gennaio 2009 ha condannato lo Stato italiano definendo la confisca dei suoli «un’operazione in violazione del diritto alla proprietà privata». Poi l’obbligo, che sorge in capo al governo, di avviare un’azione risarcitoria. Per i suoli e gli immobili facenti capo a Sud Fondi della famiglia Matarrese, Iema di Quistelli e Mabar di Andidero le società coinvolte hanno chiesto allo Stato un assegno di 350 milioni (Sud Fondi 274; Iema 14; Mabar 62). Con la sentenza del Cedu era stato fissato il termine di 6 mesi per giungere alla liquidazione. «È trascorso quasi un anno e mezzo — spiega Matarrese — anche per richieste di proroga effettuate dal governo». L’ultima, in ordine cronologico, scadeva l’11 maggio in attesa della sentenza della Cassazione.


Vito Fatiguso
Corriere del Mezzogiorno (online), 13 maggio 2010

mercoledì 12 maggio 2010

IL CONVEGNO / Nuove norme e tecnologie per l'edilizia del futuro


Dopo il recente grande successo (circa 4.000 accreditati) del convegni sul risparmio energetico di Bari, Napoli e Roma, un altro interessantissimo Convegno di aggiornamento tecnico-professionale è stato promosso da Sinergie Moderne in collaborazione con ANCE Verona, VeronaFiere e Construction Day, che si terra' venerdi' 21 maggio, a partire dalle ore 15.00, presso l'Auditorium Verdi della Fiera di Verona (vicina al casello autostradale di Verona Sud), sul tema


"Nuove norme e tecnologie per l'edilizia del futuro"


lunedì 10 maggio 2010

REGIONE PUGLIA / Politiche abitative inadeguate


L’assessore all’Assetto del Territorio, Angela Barbanente, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “I primi dati ufficiali sugli sfratti del 2009, resi noti in forma provvisoria dal Ministero dell’Interno, ci raccontano di un fenomeno in crescita anche in Puglia”.
“L’elevata incidenza degli sfratti dovuti alla morosità - spiega l’assessore - confermano l’inadeguatezza dell'attuale politica governativa alla gravità dell’emergenza abitativa in un periodo di crisi economica. Ostinarsi a non prevedere, nei provvedimenti di proroga degli sfratti, alcun provvedimento a tutela degli inquilini bisognosi, significa ignorare settori sempre più ampi della società, impoveriti dalla crisi economica e da dinamiche del costo degli affitti insostenibili”.
La Regione – prosegue la Barbanente - soprattutto con il Programma di Riqualificazione Urbana per alloggi a canone sostenibile e gli ultimi bandi per 37 milioni di euro rivolti a privati, cooperative e imprese ce la sta mettendo tutta per ampliare l’offerta di alloggi in affitto a canone calmierato. Occorre, tuttavia, una politica nazionale mirata, che tuteli coloro i quali, destinando una quota cospicua del reddito all’affitto, sono più duramente sono colpiti dalla crisi economica.
Tale politica dovrebbe essere incentrata, come più volte richiesto al Governo, su tre cardini:
- Riforma della legge 431/98 secondo le linee indicate dal tavolo nazionale sulle politiche abitative, prevedendo sgravi fiscali per inquilini e proprietari volti a rendere il mercato delle locazioni trasparente e sopportabile dai redditi delle famiglie in affitto.
- Incremento del fondo nazionale per i contributi all’affitto, ridottosi progressivamente negli ultimi anni e in Puglia alimentato ormai prevalentemente dalla Regione.
- Aumento delle risorse destinate alla realizzazione di edilizia residenziale pubblica e sociale.
“Lo Stato – conclude la titolare dell’Urbanistica - piuttosto che continuare a invadere competenze regionali, come recentemente sancito dalla Corte Costituzionale con una sentenza proprio relativa al piano nazionale di edilizia abitativa, o a lanciare presunti piani casa, peraltro di fatto falliti in tutt'Italia, intervenga per quanto di propria competenza sulla garanzia dei livelli minimi essenziali e con mirati provvedimenti in materia fiscale”.

Fonte: Regione Puglia

venerdì 7 maggio 2010

Manutenzione straordinaria, tornano i professionisti


Per la manutenzione straordinaria sarà di nuovo obbligatorio l’intervento del professionista tecnico. Non sarà una vera e propria Dia quella richiesta, ma qualcosa che le assomiglia. In base all’emendamento approvato in commissione alla Camera, infatti, sarà di nuovo necessaria una «relazione tecnica provvista di data certa e corredata dagli opportuni elaborati progettuali».
Dunque al documento va anche allegato il progetto degli interventi previsti, anche per dimostrare che non si vada a incidere su elementi strutturali dell’edificio. La nuova norma – una totale riscrittura dell’articolo 5 del decreto incentivi – che porta la firma di Cosimo Ventucci (Pdl) fa riferimento, in modo un po’ generico a un «tecnico abilitato» senza specificare le competenze professionali richieste.
La relazione deve accompagnare la comunicazione di inizio lavori fatta dal committente. E la sua mancanza è punita con una multa pari a 258 euro. La novità segna così la vittoria del fronte dei progettisti che in modo compatto si era scagliato contro l’eliminazione della Dia, facendo appello a rischi per la sicurezza strutturale ma senza trascurare il danno economico che avrebbe comportato per la categoria. Cancellata anche la possibilità che le Regioni restringano il campo di applicazione dell’attività edilizia libera. Al contrario: è previsto solo che le Autonomie possano estendere ad altri tipi di interventi la semplificazione. Niente Dia invece per l’installazione di pannelli solari o fotovoltaici a servizio degli edifici.

mercoledì 5 maggio 2010

"Bimbimbici" domenica 9 maggio


Il 9 maggio in tutto il Paese si svolgerà la prima edizione della Giornata Nazionale della Bicicletta, un’iniziativa voluta dal Ministero dell’Ambiente per sottolineare come una mobilità alternativa ed ecocompatibile può essere effettivamente realizzabile.
La bicicletta è sinonimo di salute, semplicità ed entusiasmo, essendo il primo mezzo di locomozione che ogni bambino riceve nella propria vita, un simbolo di ecocompatibilità contrario alla frenesia della vita urbana e all’inquinamento grazie all’assenza di emissioni velenose per l’aria.
È una filosofia di vita che va oltre il rispetto per il fisico, ma guarda anche al rispetto per l’ambiente che ci circonda.
La Giornata della Bicicletta vuole essere un’occasione di festa e di riappropriazione da parte della popolazione delle proprie città, troppo spesso preda del traffico caotico e inquinante e dalle quali ci si allontana durante il week end per “cambiare aria”, ma anche un momento di rilancio degli spazi della socialità urbana.
Per una domenica si vuole che sia la città a cambiare aria e che ognuno dia un segnale dedicando al proprio territorio, al proprio paese un momento di partecipazione lasciando a casa l’automobile e inforcando la bicicletta per partecipare con la propria famiglia, con i propri amici ai tanti eventi, iniziative, happening che saranno organizzati in tutte le città che aderiranno alla manifestazione.

martedì 4 maggio 2010

Taranto, referendum per la riconversione dell’Ilva: finora 1700 firme raccolte


Sta riscuotendo grande successo a Taranto un referendum che chiede la riconversione dell’Ilva, alla luce degli oltre 600 dipendenti ai quali sta per scadere il contratto. L’iniziativa è dell’associazione Taranto Futura.
Secondo i dati forniti dai promotori, sono 1700 le firme finora raccolte per la chiusura dell’impianto siderurgico: l’obiettivo è di arrivare a quota 3 mila.
Il comitato per il referendum è soddisfatto del risultato finora ottenuto e parla di «Risorgimento tarantino». Nico Russo, coordinatore di Taranto Futura, parla di «grande successo. E’ in atto una rivoluzione democratica e il popolo tarantino è con noi».
«Non chiediamo la chiusura dell’Ilva tout court – dice Russo – ma un piano di riconversione che anzitutto assicuri un’alternativa ai posti di lavoro, dopodichè l’Ilva potrà essere chiusa».

lunedì 3 maggio 2010

Pubblicato il RAPPORTO SICUREZZA 2010 dello stabilimento ILVA di Taranto


Lo stabilimento siderurgico ILVA di Taranto ha pubblicato sul proprio sito http://www.ilvataranto.com/ il Rapporto Sicurezza 2010. Tale dossier rappresenta un preciso impegno a definire i tempi, le modalità e le procedure necessarie per far sì che lo stabilimento continui a produrre nel rispetto della sicurezza dei suoi lavoratori.
Nel rapporto sono stati esposti gli intendimenti del Gruppo RIVA, proprietario dello stabilimento concordati con le istituzioni, intensificando gli sforzi sulla formazione continua, sul potenziamento delle misure di prevenzione e di protezione per migliorare le condizioni di sicurezza.
Il rapporto purtroppo, a differenza di quello dell'anno precedente, non può considerarsi un importante momento di confronto e di doveroso rispetto nei confronti del territorio. Infatti non vi sono informazioni sulla componente ambientale che è stata completamente trascurata. Non è dato a sapersi quale sarà la programmazione necessaria a completare gli investimenti di ambientalizzazione già concordati.

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