giovedì 2 dicembre 2010

Edilizia, imprese e sindacati in piazza: ``Il Governo promuova le opere pubbliche``



Davanti a Montecitorio, con caschetti blu, gialli e rossi oggi tutta la filiera delle costruzioni. Due le richieste a fronte della crisi che ha spremuto il settore: l`avvio di nuovi lavori e il pagamento di quelli effettuati. ``Non si possono far fallire le imprese per non far fallire uno Stato che non paga``

In migliaia in piazza per protestare contro lo stop delle opere pubbliche e contro il mancato pagamento dei lavori commissionati ed effettuati per la pubblica amministrazione: oggi a Montecitorio c`era tutta la filiera dell`edilizia, imprese e sindacati, senza distinzioni corporative. Si sono schierati davanti al Parlamento con i caschetti blu, gialli e rossi in testa, niente bandiere ma reti di cantiere utilizzate come fasce. Tra gli slogan, `Lavorare per lo Stato non paga` e `La crisi preme e il fisco ci spreme`.

``Siamo qui per dare un contributo per la ripresa del Paese. Chiediamo che il Governo e la politica rimettano al centro l`edilizia e le costruzioni``, ha detto il presidente dell`Ance (Associazione nazionale costruttori edili), Paolo Buzzetti. Opere pubbliche bloccate, finanziamenti ``di carta``, cioe` non effettivi, come buona parte di quelli decisi dall`ultima delibera del Cipe, pagamenti rimandati all`infinito, con conseguenze disastrose per le imprese edilizie, che hanno pagato carissima la crisi. L`Ance lamenta la perdita di 250mila posti di lavoro in due anni, migliaia di imprese chiuse e tante altre sull`orlo del fallimento.

Ance: ``Si allenti il Patto di stabilità``. ``Il Governo dovrebbe rimettere al centro l`edilizia. Ci rendiamo conto della situazione, ma chiediamo all`Esecutivo di mettere a disposizione le risorse che ci aveva promesso. - ha chiesto il presidente dell`Ance, Buzzetti - E` necessario inoltre un allentamento del Patto di stabilita` per i Comuni perche` non si possono far fallire le imprese per non far fallire uno Stato, che non paga. Con questo immobilismo non si puo` andare avanti``.

``Siamo in piazza con gli Stati generali, fondati l`anno scorso proprio per la gravita` della crisi, tutti insieme. Qui c`e` l`intera rappresentanza del mondo dell`edilizia: operai, tecnici, impresa, progettisti, costruttori. Abbiamo lasciato da parte particolarismi e diverse posizione - ha detto ancora Buzzetti - per sottolineare la gravita` della crisi ma anche la voglia di non arrendersi ad un declino del settore``.

Il sostegno di Confindustria. Confindustria si e` schierata con forza con l`Ance e gli Stati generali delle costruzioni, sottolineando come il settore rappresenti l`11% del Pil e dia lavoro a circa 3 milioni di addetti. ``Un settore - ha affermato in una nota la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia - che deve tornare ad essere tra le priorita` dell`agenda politica e trovare risposte adeguate``. ``Garantire i pagamenti alle imprese per i lavori eseguiti, utilizzare le risorse disponibili per realizzare le infrastrutture che servono al Paese, puntare su processi di semplificazione amministrativa rafforzando i controlli di sicurezza e regolarita`: sono obiettivi - ha evidenziato Marcegaglia - che come Confindustria condividiamo e che meritano adeguate risposte da parte del Governo``.

Sindacati a fianco degli imprenditori. Alla manifestazione odierna a Montecitorio c`erano anche i rappresentanti delle principali conferederazioni sindacali. ``Avevamo chiesto infrastrutture - ha denunciato il segretario generale della Fillea Cgil, Walter Schiavella - per colmare il deficit strutturale del Paese. L`ultima delibera Cipe e` la risposta piu` evidente: 21 miliardi di `carta` e solo 276 milioni di euro veri, contanti, per aprire cantieri``. ``Chiediamo al Governo dopo un anno e mezzo di intervenire adottando misure che possano risollevare l`edilizia. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta ci ha promesso che ci incontrera` nel pomeriggio``, ha precisato Domenico Pesenti, segretario generale della Filca Cisl.

A fianco dei manifestanti anche molti esponenti del Pd: ``I motivi della manifestazione nazionale degli Stati generali dell`edilizia - ha detto l`ex ministro del Lavoro Cesare Damiano - sono pienamente condivisibili. Il Governo e` inadempiente nei confronti di un settore strategico della nostra economia che chiede interventi contro la crisi delle imprese e la drammatica perdita di posti di lavoro``.

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