venerdì 23 ottobre 2009

Case, le meno sicure in periferia



Le case meno sicure si trovano in periferia. Non solo prezzi più convenienti, ma, anche, immobili esposti al maggior rischio di rapine, furti e incidenti domestici. Sfiora il 20% il livello di preoccupazione dei residenti nelle zone meno privilegiate delle grandi città e tirano, ancora, poco le polizze assicurative contro i rischi che corre la propria dimora. Va meglio sul fronte della prevenzione degli infortuni tra le 4 mura (il 70% ha fatto lavori per la messa in sicurezza degli impianti), ma esistono, ancora, aree, specie negli hinterland di Torino e Genova, dove un palazzo su 2 non possiede nemmeno un estintore, nonostante sia obbligatorio per legge. La sicurezza in città come Roma, Milano, Torino, Genova, Napoli e Palermo, sottolinea una ricerca di Tecnoborsa, presentata, a Roma, dal neo presidente Raimondo Soria, è un tema che "scalda", ancora, molto i residenti (specie nei sobborghi): ben il 69% teme le intrusioni di terzi e un significativo 30% gli incidenti domestici. E gli ultimi dati forniti da Viminale e Organizzazione mondiale della sanità spiegano il perché di tanto timore. In Italia, ogni anno, si verificano 4,5 milioni di incidenti domestici (infortuni dichiarati), che rappresentano, peraltro, la prima causa di morte per i bambini dei Paesi sviluppati. In genere, però, sono infortuni lievi che si risolvono senza intervento medico (67,1 per cento). In un caso su 4, invece, serve andare al pronto soccorso e nel 10% dei casi è necessario il ricovero ospedaliero. Non sono più incoraggianti i dati sui furti in appartamento: in media, 280 l'anno, con picchi nelle grandi metropoli come Milano, Roma e Torino. Lo studio conferma, poi, la tendenza, già registrata da alcuni anni, ad andare a vivere fuori città: scelta suffragata da una questione di prezzi e di vivibilità, ma, anche, da un maggior senso di sicurezza per le proprie case (circa 70 per cento). Tra i rischi più temuti nelle nostre case, "vince" la fuga di gas (48,4%), seguita da incendio (18,8%) e infortunio (13,9%). Solo in caso su 4, però, ci si assicura contro gli infortuni domestici. Le città più attive sono Milano, Genova e Torino. Sul fronte intrusioni, invece, è la rapina a destare maggior spavento (70 per cento). A distanza, troviamo furto con scasso (17,2%) e atti vandalici (13,9 per cento). Roma e Palermo, le metropoli dove risiedono i cittadini più "preoccupati". Porte blindate (73,8%), allarme antifurto (51,4%) e grate protettive (31,4%), sono le misure principali per proteggere la propria dimora. Tirano di meno il teleallarme (7,1%), il cane in giardino (6%) e la classica cassaforte incassata nel muro (2,7 per cento). Solo, poi, il 22,4% delle famiglie residenti nelle 6 grandi città prese a campione dalla ricerca ha stipulato una polizza in caso di furto. Le città più sensibili nel ricorrere allo strumento assicurativo sono Milano, Genova, Torino. A Roma si evidenzia meno attenzione e, praticamente, nulla a Napoli.

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