Si apre domenica a Roma il Fiabaday 2009, la 7a Giornata nazionale per l'abbattimento delle barriere architettoniche. A partire dalle 9 diel 4 ottobre il Fiabaday si animerà con incontri, dibattiti, musica e spettacoli e testimonianze. Per il settimo anno è previsto l'accesso a Palazzo Chigi di gruppi di persone disabili e dei loro accompagnatori, per visite nelle sale interne del Palazzo, guidate dai funzionari della Presidenza del Consiglio.
Per la prima volta, poi, un palco verrà allestito in piazza Colonna, davanti a Palazzo Chigi, dove si alterneranno testimonial della politica, della cultura, dello spettacolo, sport e del mondo non profit.
Per tutto il mese di ottobre, infine, nell'ambito della comunicazione di Fiaba sul tema «Per un nuovo senza barriere e una cultura della modernizzazione del vecchio», sono previste visite guidate e uscite in mare nei maggiori porti italiani, con la collaborazione e il supporto delle Capitanerie di Porto.
E’ necessario costruire il nuovo in Italia sull’esempio della ricostruzione dell'Aquila, «prima città accessibile a tutti», ha detto il presidente di Fiaba (Fondo italiano abbattimento barriere architettoniche), Giuseppe Trieste, «un messaggio da estendere a tutti i sindaci d'Italia».
Il capo Dipartimento del ministero per le Pari opportunità, Isabella Rauti, ha ricordato che il suo ministero ha voluto dare un'interpretazione «estensiva» delle pari opportunità, non legate solamente «alle questioni di genere» e quindi estese anche «ai portatori di disabilità». «L'obbiettivo -ha sottolineato- non è più soltanto quello di abbattere le barriere architettoniche materiali, ma è soprattutto quello di eliminare le barriere culturali, pregiudizievoli rispetto alla diversità».
Il direttore generale dell'Enit, Eugenio Magnani, ha sottolineato l'importanza che l'abbattimento delle barriere architettoniche può costituire per il turismo italiano, consentendo al nostro Paese «di avere più visitatori di altri», puntando anche sull'accoglienza dei turisti con disabilità.
Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, ha ricordato la presenza, nelle scuole italiane, di «174mila ragazzi diversamente abili» e ha sostenuto che «nessun posto di insegnante di sostegno è stato tagliato», ma che anzi ne siano stati aggiunti «cinquemila».
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