giovedì 31 dicembre 2009
mercoledì 23 dicembre 2009
martedì 22 dicembre 2009
Ali in bici per una Puglia migliore
lunedì 21 dicembre 2009
REGIONE PUGLIA: 10 mln per il recupero degli alloggi
mercoledì 16 dicembre 2009
VIAGGIO TRA I QUARTIERI GIOIESI / Giù alle Croci. Scene di ordinario degrado urbano nel “quartiere del divertimento e dello shopping”
Il rione denominato “Giù alle Croci” è oggi il quartiere del divertimento e dello shopping, forse il più avanzato della città per la sua dotazione di attrattive per il tempo libero e di attività commerciali.
martedì 15 dicembre 2009
FIAB: La febbre del pianeta si cura con le bici
lunedì 14 dicembre 2009
REGIONE PUGLIA: restrizioni per impianti a terra e in area agricola
venerdì 11 dicembre 2009
Online il sito web dell'Osservatorio regionale della condizione abitativa della Regione Puglia
On line il sito web http://orca.regione.puglia.it/ dedicato all'Osservatorio Regionale della Condizione Abitativa (ORCA), una struttura di analisi e valutazione della condizione abitativa in grado di dare un supporto conoscitivo alle politiche regionali.
In Puglia l'Osservatorio è stato istituito nel 2005 con la Legge del Piano Casa.
ORCA è importante per rendere più trasparenti e accessibili le informazioni sulle politiche abitative regionali
ORCA si propone di:
- Individuare tempestivamente fenomeni e aree problematiche
- Determinare possibili soluzioni Istruire, sul piano tecnico, processi decisionali, misure normative e linee di intervento
- Coinvolgere attivamente i soggetti istituzionali e sociali nella analisi e nelle politiche abitative
giovedì 10 dicembre 2009
Pubblicato il RAPPORTO AMBIENTE E SICUREZZA 2009 dello stabilimento ILVA di Taranto
mercoledì 9 dicembre 2009
La rigenerazione delle aree dismesse secondo l'AUDIS: problemi e soluzioni
lunedì 7 dicembre 2009
Clima e mobilità ciclistica al centro delle politiche globali
"Alla vigilia del Summit mondiale sui cambiamenti climatici che si apre il 7 dicembre a Copenhagen - dichiara Antonio Dalla Venezia, Presidente nazionale della FIAB - chiediamo al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che il Governo italiano, all'interno degli accordi globali per fermare i cambiamenti climatici, sostenga pienamente le politiche della mobilità ciclistica, a partire dall'adesione alla Carta di Bruxelles, il documento volontario promosso dall'European Cyclists' Federation per chiedere alle istituzioni locali e internazionali, l'adozione di adeguate misure per elevare entro il 2020 la media europea di spostamenti in bici al 15% e per dimezzare gli incidenti mortali ai danni degli utenti della strada in bicicletta".
Intanto sono diventate 115 le città italiane aderenti al programma di "100 piazze per il clima", dove il prossimo 12 dicembre, in coincidenza con il summit di Copenhagen, le associazioni aderenti alla coalizione nazionale "In marcia per il clima" , tra cui la FIAB, organizzano eventi di sensibilizzazione e a sostegno della raccolta di firme per "Fermare la febbre del pianeta" accessibile tramite l'home page del sito http://www.fiab-onlus.it/
venerdì 4 dicembre 2009
RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA / Guida alle detrazioni del 55%
mercoledì 2 dicembre 2009
GREEN AMERICA: la politica di Obama sospinge l'edilizia sostenibile.
martedì 1 dicembre 2009
Sistema di certificazione di sostenibilità degli edifici residenziali della Regione Puglia
Oltre alla Delibera, sono resi disponibili e utilizzabili i seguenti allegati:
A – Modello di Domanda;
B – Dichiarazione di conformità delle opere eseguite al progetto presentato;
C – Attestato di conformità del progetto;
D – Certificato di sostenibilità ambientale;
E “Sistema di valutazione del livello di sostenibilità ambientale degli edifici”: Protocollo completo “Sistema di valutazione del livello di sostenibilità ambientale degli edifici”: Strumento di qualità energetica;
F - Linee guida protocollo completo;
G - Linee guida Strumento di qualità energetica;
H - Istruzioni d’uso del software ITACA Puglia.
lunedì 30 novembre 2009
venerdì 27 novembre 2009
Piano casa e rigenerazione urbana, antidoto alla crisi
giovedì 26 novembre 2009
GREEN AMERICA: La politica di Obama sospinge l'edilizia sostenibile.
mercoledì 25 novembre 2009
Dal 21 al 29 novembre 2009 "Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti"
Anche quest'anno Legambiente promuove alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, un evento-chiave per promuovere azioni sostenibili volte alla prevenzione della produzione di rifiuti e a porre in evidenza l’impatto dei nostri consumi sull’ambiente e sui cambiamenti climatici.
Durante il weekend del 28 e 29 novembre, in tutta Italia Legambiente organizzerà varie attività persensibilizzare e promuovere buone pratiche di riduzione dei rifiuti, e informare su politiche e strategie nazionali e comunitarie in materia. Tutte azioni che sono volte a influenzare le scelte di cittadini, imprese, e amministrazioni locali verso comportamenti più consapevoli e responsabili.
L'assessorato all'ecologia della Regione Puglia e il sistema In.F.E.A della Puglia organizzano il convegno "La riduzione della produzione dei rifiuti in Puglia". L'appuntamento è per giovedì 26 novembre, dalle ore 9.30, presso la Villa Framarino a Bari (Palese).
martedì 24 novembre 2009
Le conseguenze sull’ambiente del piano-casa
Il Governo ha concordato con le Regioni l’approvazione di una serie di leggi regionali che consentiranno l’ampliamento della volumetria di edifici privati – e non solo.Ma quali saranno le conseguenze del piano casa sull’ambiente e sul territorio dell’Italia, già fortemente antropizzato e urbanizzato?
C’era realmente bisogno del piano? E quali sono state le reazioni di regioni e comuni?
Il Governo non sembra intenzionato a lasciare particolare margine alla discrezionalità delle comunità locali: se ci saranno regioni inadempienti, il Governo utilizzerà i propri poteri (anche avvalendosi del decreto-legge) per far sì che ogni regione abbia un piano-casa conforme alle direttive nazionali.
«Si è persa l’occasione per dare un chiaro messaggio di innovazione al settore delle costruzioni – ha continuato Zanchini – perché ancora una volta si è cercata la via più breve per risollevare le sorti del mercato edilizio. Siamo di fronte a una crisi del settore che non è congiunturale, veniamo da 10 anni di espansione edilizia e nonostante ciò nel Paese si vive una drammatica situazione sociale, con centinaia di migliaia di persone sotto sfratto e di famiglie che non riescono a pagare le rate del mutuo e dell’affitto».
Per Legambiente la strada da seguire è invece un’altra, ovvero quella di dare risposte all’emergenza abitativa e legarla a un vasto programma di riqualificazione energetica di case, quartieri, periferie.«Bisogna affrontare con urgenza e competenza l’emergenza abitativa legandola ad un vasto programma di riqualificazione energetica di case, quartieri e periferie – ha aggiunto il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza -.
Per questo bisogna investire in interventi che puntino a coniugare sicurezza statica e efficienza energetica, allargando questo obiettivo anche a tutti gli edifici non residenziali sfruttando l’opportunità di lavorare sul patrimonio esistente invece di occupare nuovi ettari di suoli agricoli. […] Gli interventi varati dalle regioni invece finiranno per premiare le seconde case e gli investimenti di privati e fondi speculativi nel mattone, con lo sviluppo di un mercato che ha reso le case inaccessibili proprio a chi ne avrebbe bisogno: nuove famiglie, immigrati, giovani.
venerdì 20 novembre 2009
Da Enziteto allo Zen, tutto il brutto delle periferie
Oggi a Scampia vivono circa 50mila persone. Le Vele, urbanisticamente bocciate dai migliori esperti del settore, sono diventate dei ghetti, «feudo» di famiglie camorristiche che gestiscono il business delle sostanze stupefacenti. Oggi Scampia è Scampia anche a causa del degrado urbanistico in cui versa. Stesso discorso per altre zone popolari di Napoli, come Pazzigno e via Taverna del Ferro a San Giovanni a Teduccio, il rione De Gasperi a Ponticelli ed il Parco Verde a Caivano. Scampia e gli altri rioni degradati di Napoli sono, mediaticamente, il simbolo del degrado urbanistico e sociale di un’Italia che si è fermata. Ma la legge 167 del 1962 ha concesso finanziamenti a tante città italiane. E numerosi sono stati i «mostri», tipo Scampia, spuntati come funghi.
Restando in Puglia, a Lecce - nei pressi di viale dello Stadio - sono state realizzate due Vele tipo Scampia anche se un po’ più piccole. Sono abitazioni all’estrema periferia della città, fuori dal contesto urbano cittadino. Case abitate soprattutto da gente onesta ma alle prese con disagi di carattere economico e sociale. E nelle due 167 che spesso polizia e carabinieri arrestano spacciatori e tossicodipendenti. Palazzi spesso nel degrado ed alle prese con evidenti carenze strutturali. Il Comune di Lecce, però, ha già annunciato un progetto che prevede la riqualificazione dell’area. Anche in altre città italiane palazzi esteticamente «brutti» sono diventati dal punto di vista sociale dei veri e propri «ghetti». Esempi? Il quartiere Zen di Palermo, Enziteto a Bari, tutti i quartieri che costeggiano la Tuscolana a Roma, come per esempio il Quadraro, Tor Pignattara e Tor Bella Monaca. Ma le città del nord non sono immuni dal binomio «brutto-degrado». Basta andare nelle periferie di Milano e Torino per rendersi conto che il fenomeno non è solo meridionale.
giovedì 19 novembre 2009
Dall'Agenzia del Territorio: Pregeo 10 e Docfa 4
martedì 17 novembre 2009
Convegno AUDIS "La rigenerazione delle aree dismesse. Riqualificazione ambientale e urbanistica: problemi e soluzioni", Milano 2 dicembre 2009
Il convegno intende illustrare le fasi fondamentali di un progetto di recupero, offrendo spunti e soluzioni rispetto alle possibili difficoltà dell'intervento.
domenica 15 novembre 2009
Detrazione 55% anche dopo il 2010
giovedì 12 novembre 2009
Schema del Piano paesaggistico territoriale della Puglia
I documenti dello Schema adottato sono consultabili e scaricabili all'indirizzo:
mercoledì 11 novembre 2009
1° Convegno-Esposizione “Milano, la Metropoli, le Periferie”
lunedì 9 novembre 2009
Riconvertire l'Ilva: questo è il futuro di Taranto
Il provvedimento è stato emesso al termine d’indagini che hanno accertato lo stoccaggio di rifiuti speciali, anche di natura tossica, il carico e lo scarico di materie prime e prodotti finiti dell’industria metallurgica in violazione delle norme poste a tutela dell’ecosistema marino e terrestre. Anche i rifiuti sono stati sequestrati dalle Fiamme Gialle, assieme ai sistemi di canalizzazione presenti nell’area del porto. Questo perché si sta procedendo alla necessaria verifica, condotta attraverso l’esecuzione di prelievi di campioni, in collaborazione con i tecnici dell’Arpa Puglia, dell’impatto ambientale sui fondali marini adiacenti. Inoltre, sono in corso anche accertamenti di carattere fiscale. I militari della Finanza stanno operando insieme a unità aeree e navali.
All’esame dei magistrati ci sono i pontili del porto di Taranto. Con il rischio che fin troppe quantità di sostanze nocive siano finite in mare, nel porto mercantile. Non si tratta di pontili qualunque. Sono il secondo, terzo, quarto e quinto sporgente del porto, il che fa diventare il sequestro un fatto assolutamente clamoroso: sono i pontili utilizzati dall’ILVA di Taranto per lo sbarco delle materie prime e l’imbarco dei prodotti finiti. Il provvedimento giudiziario, si legge in comunicato reso noto dalla direzione dell’ILVA, contesta “l’assenza di un sistema per la raccolta ed il trattamento delle acque meteoriche oltre alla gestione non autorizzata di materiali di risulta presenti sui pontili. In questa fase di esclusivo accertamento dei fatti ipotizzati l’ILVA sta fornendo ampia collaborazione al personale della Guardia di Finanza per l’espletamento delle indagini di rito e per l’esecuzione del mandato di sequestro probatorio”. Infine, “l’Ilva confida, al fine di accertare l’assenza di responsabilità, in una rapida conclusione delle indagini”.
All’arrivo dei militari, la mattina del 3 novembre scorso, l’area era piena di rifiuti speciali che, a causa delle precipitazioni autunnali di questi giorni, finivano nei sistemi di canalizzazione delle acque reflue, che vanno in mare. Nonostante questo, l’unica autorizzazione mostrata dall’ILVA è stata quella per lo “scarico di acque reflue domestiche”. Come dire: acque di scolo della pasta dalle pentole ed acqua con detersivo dopo aver lavato i piatti, due tipici esempi di acque reflue domestiche. Peccato che invece si tratti di un’acciaieria, i cui scarti polverosi sono costituiti da metalli pesanti, pericolosi per inalazione e per ingestione.
Sono contestati anche altri reati, come si legge nella disposizione di sequestro probatorio con facoltà d’uso: danneggiamento e realizzazione di opere abusive, oltre ad una lunghissima serie di violazioni in materia ambientale. Secondo le accuse, l’ILVA avrebbe agito nel porto senza le necessarie autorizzazioni. Le tre persone denunciate sono il direttore dello stabilimento siderurgico, Luigi Capogrosso, il responsabile area “sbarco merci”, Giuseppe Manzulli, ed il responsabile dell’area logistica “prodotti finiti”, Antonio Colucci. A dare il via alle indagini è stato il sequestro di alcune bricche, proprio nell’area portuale, a febbraio del 2009. Da quell’operazione si sarebbe poi risaliti alla mancanza delle autorizzazioni da parte dell’ILVA.
Tutto questo va a colpire una città già disastrata dal punto di vista ambientale, in buona parte già vittima proprio dell’ILVA. Lo stesso porto di Taranto non è nuovo ad illeciti ambientali: appena poche settimane fa, cinque container carichi di rifiuti speciali (complessivamente 124 tonnellate tra pneumatici fuori uso, scarti in gomma e pezzi di plastica) diretti in Vietnam, sono stati sequestrati nel corso di controlli doganali. Esaminando la documentazione di viaggio, si è scoperta una falsa indicazione del codice identificativo della tipologia dei rifiuti e del trattamento di recupero previsto dalla legge: il carico risultava diretto in Corea, mentre l’effettiva destinazione era il Vietnam, in violazione agli accordi tra l’Unione Europea ed il Paese Asiatico.
Il tutto in una città che non detiene solo il primato nazionale per la diossina, ma anche per il mercurio. Infatti, come si rileva dall’Inventario Nazionale delle Emissioni e loro Sorgenti, Taranto vede una dispersione in atmosfera per la grande industria italiana del 49% del mercurio emesso in tutta l’Italia, ma il dato più grave è l’aumento continuo di mercurio, soprattutto quello che finisce nelle acque antistanti la città. Infatti il mercurio in acqua è passato dai 118 chili del 2002 ai 665 chili stimati nel il 2005. Ed anche il mercurio proviene dal grande impianto siderurgico: l’ILVA, a livello nazionale, emette il 62,5% di tutto il mercurio stimato per la grande industria.
sabato 7 novembre 2009
Marcatura CE dei prodotti da costruzione (Direttiva CE 89/106)
La Direttiva Europea 89/106/CEE recepita in Italia con il Dpr 246/93 ha l'obiettivo di assicurare la libera circolazione dei prodotti da costruzione per il superamento di qualsiasi barriera protezionistica nazionale nei paesi della Comunità Europea.
Secondo tale direttiva, pubblicata con la GUUE n. C 304 del 13/12/2006, alcuni prodotti da costruzione devono riportare OBBLIGATORIAMENTE la MARCATURA CE ed essere accompagnati da DICHIARAZIONE DI CONFORMITA' DEL PRODUTTORE. Difatti, il prodotto che riporta il simbolo CE conforme ai requisiti essenziali in materia di sicurezza, sanità pubblica, tutela del consumatore, ecc.
In particolare evidenziamo, qui di seguito, per alcune categorie di prodotti, l'inizio della marcatura volontaria e da quando la stessa è divenuta obbligatoria:
- porte e cancelli industriali, commerciali e da garage:
inizio marcatura CE volontaria 01/05/2004
inizio marcatura CE obbligatoria 01/05/2005
- chiusure oscuranti:
inizio marcatura CE volontaria 01/04/2005
inizio marcatura CE obbligatoria 01/04/2006
- finestre e porte:
inizio marcatura CE volontaria 01/02/2007
inizio marcatura CE obbligatoria 01/02/2009
E' necessario, quindi, che ogni costruttore si adegui alla normativa di stampo europeo, poichè la sanzione per mancata marcatura CE a carico dei produttori, importatori e/o commercianti ed installatori potrà essere il ritiro dal commercio e il divieto di utilizzazione.
Per gli installatori questa sanzione sarà particolarmente grave perchè obbligherà l'autorità giudiziaria a far rimuovere, a carico del committente dei lavori, il prodotto non a norma, dando origine ad una serie di rivalse e contenziosi a catena: il committente verso l'installatore, l'installatore verso il proprio fornitore che potrebbe rivalersi sul produttore o sull'importatore.
Inoltre, se i prodotti risultassero abusivamente marcati CE, cioè se sul prodotto viene utilizzata la marcatura CE senza avere effettivamente adempiuto alle direttive della norma di riferimento, si profila il reato di truffa, oltre a quanto sopra enunciato.
giovedì 5 novembre 2009
DOCET: disponibile la versione aggiornata del software per la certificazione energetica dell'ENEA e del CNR
Dal 02/11/2009 è disponibile per il download la nuova versione di DOCET, software di diagnosi e certificazione energetica degli edifici residenziali esistenti sviluppato da CNR ed ENEA. Il programma, scaricabile gratuitamente sul sito dedicato, è dunque ora aggiornato secondo quanto prescritto dalle Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici di cui al D.M. 26/06/2009, e pienamente compatibile con le stesse. Sul sito viene altresì data comunicazione che entro pochi giorni sarà resa disponibile la manualistica a supporto dello strumento e la versione per Windows Vista.
martedì 3 novembre 2009
Il Nuovo Pano Sociale di Zona Gioia del Colle-Sammichele di Bari-Casamassima-Turi
"LA CONCERTAZIONE PARTECIPATA PER IL NUOVO PIANO SOCIALE DI ZONA 2009/2011"
Introducono i lavori i rappresentanti delle Organizzazioni promotrici.
- le organizzazioni sociali (Associazioni, Cooperative Sociali, Gruppi di Volontariato, Fondazioni)
- i rappresentanti dei Comuni
- le Organizzazioni Sindacali
- la cittadinanza
I promotori:
- Centro Studi Erasmo Onlus
- Oratorio ANSPI Gioia del Colle c/o Parrocchia di S. Vito
- Consorzio Meridia
- Coop. Sociale "Il sogno di Don Bosco"
- Coop. Sociale Itaca
- Coop. Sociale "Occupazione e Solidarietà"
lunedì 2 novembre 2009
Periferie di Roma 1960-2006
L’inaugurazione della mostra Periferie. Anni 1960-2006, prevista per il giorno 23 novembre alle ore 18.00, vedrà la presenza degli stessi autori che presenteranno ai visitatori quasi mezzo secolo della Roma che non smettono di studiare ed amare.La mostra è parte integrante di Interculturali. Dentro/fuori: centri e periferie a Roma, evento organizzato dall’Ateneo Federato delle Scienze Umane, delle Arti e dell’Ambiente con il patrocinio della Regione Lazio.
venerdì 30 ottobre 2009
Dal 7 dicembre avrà luogo a Copenhagen la 15-esima conferenza ONU sui Cambiamenti Climatici (COP15)
Dal 7 dicembre avrà luogo a Copenhagen la 15-esima conferenza ONU sui Cambiamenti Climatici (COP15, appunto), di certo la più importante per numero di partecipanti, Paesi coinvolti, leaders presenti e per senso dell'urgenza e drammaticità che la circonda.
COP15 è preceduta da sessioni multilaterali di preparazione (Bankog, Barcelona solo per citare le più recenti) ed ha la responsabilità di partire dal palese insuccesso di Kyoto, che rende sempre più scottante e più globale l'agenda ambientale.
Da Obama a Hu Jintao, da Ban Ki- Moon a Lula, da Correa ai leaders delle ONG e delle lobbies globali si confronteranno in una città verde dell'Europa scandinava. Così complessa da avere la bicicletta come mezzo egemone per gli spostamenti urbani e convivere con l'altrettanto danese centrale elettrica a carbone della E.On contro cui i movimenti hanno manifestato anche lo scorso 26 settembre e torneranno a manifestare.
COP15 è un vertice ONU che sta creando un enorme dibattito politico globale, che porta a ragionare sull'agenda ambientale gli indigeni dell'Equador ed i recenti Climate Camps inglesi, i movimenti europei. ma immediatamente anche, e diversamente, i protagonisti delle nuove isole continentali che nell'ultimo decennio hanno fatto la loro potentissima irruzione2 nel già vecchio mondo post-bilaterale.
Non è, insomma, per nulla un dibattito semplice e provinciale, ma, invece, complesso, globale e non scontato.
La partita è talmente importante da poter essere considerata un vero spartiacque, tanto dal punto di vista degli equilibri globali, quanto della gestione della crisi di sistema in corso.
Il dibattito di COP15 rifletterà la necessità del nuovo corso di Obama di trovare un nuovo punto di mediazione nel multeralismo che è seguito al fallimento del bushismo. Forse la nuova divisione internazionale delle quote annuali di CO2 rappresentano la misura del nuovo equilibrio tra il green course dell'amministrazione americana, l'insorgenza produttiva cinese (non bilanciata dal consumo interno), la tumultuosa dinamica sudamericana che vede i più pesanti nuovi esempi nel biocarbunante di Lula e nel petrolio di Chavez.
Alcune players come WWF e Greenpeace, raccolte nella cordata Copenhagen Climate Treaty, hanno già diffuso un'ipotesi di risoluzione che sancisce un'ipotesi di rinegoziazione dello sviluppo, nella quale emerge che la linea di ripartizione si definisce più tra Ovest ed Est, che tra Nord e Sud del mondo.
Beppe Caccia nella video-intervista che pubblichiamo ci fornisce una fondamentale lettura della precarietà nel e del clima ed indaga il connubio strettissimo che si riscontra tra crisi ambientale, processi di accumulazione e rivolte. E soprattutto invita a considerare fino in fondo come questo non sia un tema "ecologico" -cioè riservato e limitato agli ecologisti- ma fino in fondo una prospettiva di critica complessiva della crisi del capitalismo, un piano di lettura generale, e, dall'altra parte, davvero speciale per indagare la composizione politica dei movimenti.
C'è moltissima lotta di classe attorno alle contraddizioni ambientali e viceversa, il comando si determina anche intorno alla governance delle issue climatiche.
Non solo, ma mai come oggi assistiamo alla finanziarizzazione dei beni, delle risorse ambientali, delle materie prime e dei cibi, valga per tutti l'esempio dei futures sui cereali, la cui esplosione dei prezzi ha generato enormi profitti speculativi e rivolte represse nel sangue con un'ampiezza mai vista prima.
O, diversamente, quante volte alla radice dei processi migratori c'è la scelta di sottrarsi e fuggire da territori devastati da un equilibrio mutato o perso?
Insomma, il dibattito va affrontato in forma moderna, nuova, con grande attenzione alla globalità e, quindi, all'eccentricità della prospettive di critica. E soprattutto senza rete, come acrobati del presente.