venerdì 30 ottobre 2009

Dal 7 dicembre avrà luogo a Copenhagen la 15-esima conferenza ONU sui Cambiamenti Climatici (COP15)



Dal 7 dicembre avrà luogo a Copenhagen la 15-esima conferenza ONU sui Cambiamenti Climatici (COP15, appunto), di certo la più importante per numero di partecipanti, Paesi coinvolti, leaders presenti e per senso dell'urgenza e drammaticità che la circonda.
COP15 è preceduta da sessioni multilaterali di preparazione (Bankog, Barcelona solo per citare le più recenti) ed ha la responsabilità di partire dal palese insuccesso di Kyoto, che rende sempre più scottante e più globale l'agenda ambientale.
Da Obama a Hu Jintao, da Ban Ki- Moon a Lula, da Correa ai leaders delle ONG e delle lobbies globali si confronteranno in una città verde dell'Europa scandinava. Così complessa da avere la bicicletta come mezzo egemone per gli spostamenti urbani e convivere con l'altrettanto danese centrale elettrica a carbone della E.On contro cui i movimenti hanno manifestato anche lo scorso 26 settembre e torneranno a manifestare.
COP15 è un vertice ONU che sta creando un enorme dibattito politico globale, che porta a ragionare sull'agenda ambientale gli indigeni dell'Equador ed i recenti Climate Camps inglesi, i movimenti europei. ma immediatamente anche, e diversamente, i protagonisti delle nuove isole continentali che nell'ultimo decennio hanno fatto la loro potentissima irruzione2 nel già vecchio mondo post-bilaterale.
Non è, insomma, per nulla un dibattito semplice e provinciale, ma, invece, complesso, globale e non scontato.
La partita è talmente importante da poter essere considerata un vero spartiacque, tanto dal punto di vista degli equilibri globali, quanto della gestione della crisi di sistema in corso.
Il dibattito di COP15 rifletterà la necessità del nuovo corso di Obama di trovare un nuovo punto di mediazione nel multeralismo che è seguito al fallimento del bushismo. Forse la nuova divisione internazionale delle quote annuali di CO2 rappresentano la misura del nuovo equilibrio tra il green course dell'amministrazione americana, l'insorgenza produttiva cinese (non bilanciata dal consumo interno), la tumultuosa dinamica sudamericana che vede i più pesanti nuovi esempi nel biocarbunante di Lula e nel petrolio di Chavez.
Alcune players come WWF e Greenpeace, raccolte nella cordata Copenhagen Climate Treaty, hanno già diffuso un'ipotesi di risoluzione che sancisce un'ipotesi di rinegoziazione dello sviluppo, nella quale emerge che la linea di ripartizione si definisce più tra Ovest ed Est, che tra Nord e Sud del mondo.
Beppe Caccia nella video-intervista che pubblichiamo ci fornisce una fondamentale lettura della precarietà nel e del clima ed indaga il connubio strettissimo che si riscontra tra crisi ambientale, processi di accumulazione e rivolte. E soprattutto invita a considerare fino in fondo come questo non sia un tema "ecologico" -cioè riservato e limitato agli ecologisti- ma fino in fondo una prospettiva di critica complessiva della crisi del capitalismo, un piano di lettura generale, e, dall'altra parte, davvero speciale per indagare la composizione politica dei movimenti.
C'è moltissima lotta di classe attorno alle contraddizioni ambientali e viceversa, il comando si determina anche intorno alla governance delle issue climatiche.
Non solo, ma mai come oggi assistiamo alla finanziarizzazione dei beni, delle risorse ambientali, delle materie prime e dei cibi, valga per tutti l'esempio dei futures sui cereali, la cui esplosione dei prezzi ha generato enormi profitti speculativi e rivolte represse nel sangue con un'ampiezza mai vista prima.
O, diversamente, quante volte alla radice dei processi migratori c'è la scelta di sottrarsi e fuggire da territori devastati da un equilibrio mutato o perso?
Insomma, il dibattito va affrontato in forma moderna, nuova, con grande attenzione alla globalità e, quindi, all'eccentricità della prospettive di critica. E soprattutto senza rete, come acrobati del presente.

mercoledì 28 ottobre 2009

Al via oggi a Bologna l’edizione 2009 del SAIE


Apre oggi i battenti alla Fiera di Bologna, SAIE 2009, il Salone Internazionale dell’Industrializzazione Edilizia, l’appuntamento annuale degli operatori delle costruzioni. Nei quattro giorni della manifestazione più di 1700 aziende incontreranno gli operatori del settore per mostrare i loro prodotti e sistemi e confrontarsi su soluzioni, progetti e tecnologie per costruire il futuro.
La Via dell’efficienza energetica è il percorso di esposizione e approfondimento delle soluzioni, tecnologie e architetture per l’efficienza energetica del costruito che fa quest’anno da filo conduttore del SAIE. Ha il suo punto nodale nel padiglione 14 e 15 con SAIEnergia, lo spazio interamente dedicato all’energia rinnovabile e all’efficienza energetica applicate all’edilizia e alle costruzioni, con particolare attenzione alle soluzioni abitative ad elevata efficienza e a basso costo. LaterSAIE è lo spazio espositivo interamente dedicato ai produttori del settore dei laterizi, che consente un ampio sguardo sullo specifico comparto e sulla relativa offerta, sia merceologica che tecnologica. LaterSAIE è al centro dell’area del Costruire Sostenibile e uno dei nodi principali della Via dell’Efficienza Energetica.
SAIEBit è lo spazio dedicato ai sistemi informatici e alle società di servizi che occupa i padiglioni 18 e 20. SAIEBit, è diventata negli anni il punto di riferimento dove software-houses e società di servizi per imprese di costruzione e architettura propongono le ultimissime novità in campo informatico.
SAIE Legno è lo spazio che ogni anno il SAIE dedica all’edilizia in legno, alle strutture ed ai componenti in Legno. Occupa l’intero padiglione 16, al centro dell’area del Costruire Sostenibile.
Tra le novità di quest’anno c’è SAIE New Stone Age Design, un’iniziativa nata dalla collaborazione fra SAIE, Confindustria Marmomacchine e Pietra Autentica per portare a SAIE le realizzazioni in pietra di famosi designer.
Il Cuore Mostra SAIE 2009 approfondisce le tematiche della sostenibilità e del risparmio energetico focalizzando il tema delle soluzioni abitative a basso costo e a basso consumo energetico. Modelli di intervento alle differenti scale, nuove e vecchie tipologie abitative, utilizzo di nuovi materiali e nuove tecnologie, soluzioni finanziarie innovative sono alcuni dei temi che verranno affrontati nel Convegno internazionale, nella Mostra e nel Volume di approfondimento in cui si articola tradizionalmente l’iniziativa. Nel Centro Servizi saranno esposte le proposte dei giovani progettisti sul tema “Low cost & Low Energy sustainable housing”.
Un focus particolare sarà dedicato alle “Tecnologie per la protezione dal rischio sismico: strategie e prospettive”, attraverso una mostra al Centro Servizi organizzata con l’Università di Bologna Dipartimento DISTART Facoltà di Ingegneria, che mostrerà metodi, tecniche e sistemi per la realizzazione di costruzioni sismo-resistenti, per la riparazione di edifici danneggiati dal sisma e per il miglioramento delle prestazioni sismiche offerte dagli edifici esistenti, e seminari e convegni dedicati al rischio sismico.

per maggiori approfondimenti

martedì 27 ottobre 2009

TARANTO: Il disastro della città col cielo rosso

le case parcheggio al quartiere Tamburi della Città di Taranto



L'anticamera dell'inferno si chiama Tamburi. È un quartiere di Taranto. Lì bastano solo quindici passi e ci si trova di fronte l'impianto siderurgico più grande d'Europa. Oggi è l'Ilva, all'inizio si chiamava Italsider. Il Quarto Centro siderurgico, come prevedeva il piano di costruzione, nel 1959. Allora, cinquant'anni fa esatti, Taranto esulta. L'industria sotto casa: posti di lavoro, stipendio sicuro, casa, famiglia. Futuro. Nessuno immagina, allora, che quel futuro sarà cosparso di diossine. Che Taranto diventerà «la città più inquinata d'Italia, probabilmente d'Europa». Così spiegano oggi ai cittadini della città pugliese. E così scrive un altro pugliese, Giuliano Foschini, un giornalista che si è messo a indagare su «un disastro ambientale silenzioso», quello che si è consumato a ridosso dell'Ilva. Dalle sue indagini è nato un libro, Quindici passi, pubblicato da Fandango, che racconta la storia dell'Ilva, di Taranto, e del quartiere Tamburi. Dove i bimbi disegnano cieli neri come il fumo e le donne spazzano dai balconi e dai pavimenti quarzite rossa. Dove le cappelle al cimitero di Brunone ormai si verniciano di rosa, perché tanto è il colore a cui sono destinate le pietre. E perfino le pecore diventano un rischio, coi pastori della zona costretti a sopprimere greggi intere. È la diossina. Livelli dalle venti alle undici volte superiori al limite stabilito in tutto il resto del mondo. È solo nel febbraio di quest'anno che un accordo fra l'azienda, il governo, la regione, i sindacati e l'agenzia regionale per l'ambiente ha stabilito un limite alle emissioni da rispettare entro la fine del 2010, ricorrendo alle tecnologie più innovative. Un accordo arrivato dopo anni di battaglie. Un giorno di primavera, nel marzo del 2004, soffiava vento forte, da nord ovest. Racconta Foschini che allora fu come se tutta Taranto fumasse, come certi tabagisti accaniti. «Quel giorno tutti, bambini compresi, hanno fumato 128 sigarette». E ovviamente è al Tamburi che quel vento ha portato più fumi, più sostanze tossiche. Perché lì vivono gli operai, a ridosso dell'impianto. A quindici passi dal posto fisso, ma ancora più immersi nei veleni dell'aria.Una strage silenziosa, lunga quasi mezzo secolo. «A Seveso fuoriuscirono circa 3 chili di diossine in un giorno, a Taranto il doppio in 40 anni». Ci sono state le condanne, ci sono state le malattie. I tumori che a Taranto colpiscono il 31 per cento in più che nel resto della provincia. Ci si ammala più di frequente «e non di tumori qualsiasi, ma di quelle tipologie di cancro che hanno una relazione specifica con l'inquinamento ambientale». È questione di numeri e di mappe: «A Taranto ci si ammala di geografia, basta essere nati a Manduria, trenta chilometri più in là, per essere fortunato». Ma a volte sono molto meno di trenta chilometri a segnare un destino. Se il vulcano è vicino, pronto a esplodere, bastano anche solo quindici passi.


di Eleonora Barbieri, il Giornale.it 26.10.2009

lunedì 26 ottobre 2009

A Pisa nascono gli orti energetici: si piantano pannelli solari e mini-eolico


Gli orti pubblici, terreni concessi dal comune ai cittadini agricoltori per passione, non sono una novità. E migliaia sono gli improvvisati contadini metropolitani che coltivano pomodori, insalata o melanzane nelle periferie di piccole o grandi città. Mai però si erano visti orti energetici dove, invece di frutta e verdura, nascono pannelli solari e impianti minieolici. L'idea l'ha avuta il Comune di Pisa che, nel nuovo capitolo del regolamento edilizio, ha previsto particolari agevolazioni e concessioni di terreni pubblici ai cittadini che producono energia pulita e non hanno la possibilità di installare gli impianti sulla propria casa.
«L’idea è stata pensata soprattutto per gli abitanti del centro storico – spiega l'assessore all'Edilizia, Fabio Cerri – dove per motivi di decoro urbano non è possibili installare sui tetti i pannelli fotovoltaici. Pisa è una città d’arte e dunque bisogna avere una particolare attenzione a non deturpare il paesaggio urbano spesso pieno di capolavori. In questo caso l'amministrazione concederà ai cittadini terreni di sua proprietà nei quali si potrà decidere di produrre energia pulita». Non solo. Per «i coltivatori dell'energia pulita» sono previsti sconti sugli oneri di urbanizzazione secondaria o per gli incrementi volumetrici e i più bravi a produrre energia pulita e progettare o ristrutturare appartamenti per la salvaguardia del risparmio energetico potranno ottenere sconti sulle imposte anche oltre il 20%. «Questo progetto ha un obiettivo ambizioso – continua Cerri -, coprire parte del fabbisogno energetico della nostra città con l'autoproduzione da fonti rinnovabili, senza violare però i vincoli paesaggistici utilizzando anche impianti idroelettrici, a biomassa o cogenerativi a gas metano».
Gli incentivi del Comune di Pisa si sommeranno agli sgravi già previsti a livello nazionale. Intanto continua il progetto annunciato dalla Regione Toscana per riuscire a fornire, ai cittadini che lo chiederanno, installazioni di pannelli solari gratuiti. L'energia prodotta da questi impianti, infatti, coprirà l'investimento dell’acquisto dei pannelli e potrebbe diventare un affare anche per le casse dell'amministrazione pubblica.

venerdì 23 ottobre 2009

Case, le meno sicure in periferia



Le case meno sicure si trovano in periferia. Non solo prezzi più convenienti, ma, anche, immobili esposti al maggior rischio di rapine, furti e incidenti domestici. Sfiora il 20% il livello di preoccupazione dei residenti nelle zone meno privilegiate delle grandi città e tirano, ancora, poco le polizze assicurative contro i rischi che corre la propria dimora. Va meglio sul fronte della prevenzione degli infortuni tra le 4 mura (il 70% ha fatto lavori per la messa in sicurezza degli impianti), ma esistono, ancora, aree, specie negli hinterland di Torino e Genova, dove un palazzo su 2 non possiede nemmeno un estintore, nonostante sia obbligatorio per legge. La sicurezza in città come Roma, Milano, Torino, Genova, Napoli e Palermo, sottolinea una ricerca di Tecnoborsa, presentata, a Roma, dal neo presidente Raimondo Soria, è un tema che "scalda", ancora, molto i residenti (specie nei sobborghi): ben il 69% teme le intrusioni di terzi e un significativo 30% gli incidenti domestici. E gli ultimi dati forniti da Viminale e Organizzazione mondiale della sanità spiegano il perché di tanto timore. In Italia, ogni anno, si verificano 4,5 milioni di incidenti domestici (infortuni dichiarati), che rappresentano, peraltro, la prima causa di morte per i bambini dei Paesi sviluppati. In genere, però, sono infortuni lievi che si risolvono senza intervento medico (67,1 per cento). In un caso su 4, invece, serve andare al pronto soccorso e nel 10% dei casi è necessario il ricovero ospedaliero. Non sono più incoraggianti i dati sui furti in appartamento: in media, 280 l'anno, con picchi nelle grandi metropoli come Milano, Roma e Torino. Lo studio conferma, poi, la tendenza, già registrata da alcuni anni, ad andare a vivere fuori città: scelta suffragata da una questione di prezzi e di vivibilità, ma, anche, da un maggior senso di sicurezza per le proprie case (circa 70 per cento). Tra i rischi più temuti nelle nostre case, "vince" la fuga di gas (48,4%), seguita da incendio (18,8%) e infortunio (13,9%). Solo in caso su 4, però, ci si assicura contro gli infortuni domestici. Le città più attive sono Milano, Genova e Torino. Sul fronte intrusioni, invece, è la rapina a destare maggior spavento (70 per cento). A distanza, troviamo furto con scasso (17,2%) e atti vandalici (13,9 per cento). Roma e Palermo, le metropoli dove risiedono i cittadini più "preoccupati". Porte blindate (73,8%), allarme antifurto (51,4%) e grate protettive (31,4%), sono le misure principali per proteggere la propria dimora. Tirano di meno il teleallarme (7,1%), il cane in giardino (6%) e la classica cassaforte incassata nel muro (2,7 per cento). Solo, poi, il 22,4% delle famiglie residenti nelle 6 grandi città prese a campione dalla ricerca ha stipulato una polizza in caso di furto. Le città più sensibili nel ricorrere allo strumento assicurativo sono Milano, Genova, Torino. A Roma si evidenzia meno attenzione e, praticamente, nulla a Napoli.

giovedì 22 ottobre 2009

Festival del Cinema di Roma: la grande onda del "Marpiccolo"



In una casa di 'cartone', nel quartiere Paolo VI di una Taranto violentata dall'inquinamento, dalla povertà, dalla criminalità, vive Tiziano, un ragazzo brillante che cerca di sopperire, con qualche furto e altri espedienti, alla debolezza del padre, assuefatto dal videopoker, nel prendersi cura della sua famiglia. Il sedicenne, dopo una bravata di troppo contro il boss locale, finisce in rimorfatorio per uscirne poi, sei mesi dopo, con una prospettiva di vita diversa.
Una storia semplice, piccola, come il titolo del film di Alessandro di Robilant presentato nella sezione 'Alice' del Festival del Film di Roma: "Marpiccolo". Manca l'aria, nella Taranto serva dell'Ilva, 'l'industria dei tumori', e anche il mare è una piccola vittima del veleno che viene somministrato lentamente ad una città che sembra accettare tutto, rassegnata al suo destino.
E' con questo inizio e su questo sfondo che di Robilant presenta allo spettatore Tiziano, un ragazzo forte, deluso da una realtà opprimente, che cerca nelle pagine di 'Cuore di tenebra' la luce, la via di fuga. Tiziano paga il suo debito con la città che ama e odia e riscatta il suo desiderio di libertà da una grigia oppressione.
Interpretato da un emergente e bravissimo Giulio Beranek, Tiziano rappresenta la speranza per un Sud ancora una volta protagonista di una pellicola che ha ricevuto il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali come Film di Interesse Culturale Nazionale. La fotografia è asciutta, essenziale, l'obiettivo penetra nella realtà senza enfatizzare, senza dare giudizi, solo osservando, rapido e forte, proprio come il protagonista.

MARPICCOLO, al cinema dal 13 novembre

mercoledì 21 ottobre 2009

Cambiamenti climatici, forum virtuale per dare voce ai cittadini



Un forum virtuale www.fightclimatechange.eu per dare parola ai cittadini

In vista del summit internazionale sul clima che si terrà a Copenhagen dal 7 al 18 dicembre prossimi per discutere e formulare un accordo globale che impegni tutte le nazioni ad una lotta efficace contro i cambiamenti climatici, un forum virtuale online www.fightclimatechange.eu è stato istituito all’interno del Clima World Community creato dal Comune di Copenhagen.

L'iniziativa, promossa dalla Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea e dell'European Cyclists’ Federation, si propone di favorire il livello di partecipazione dei cittadini sul tema del surriscaldamento del pianeta e dei cambiamenti climatici, affinchè ciascuno di noi possa liberamente intevenire nel dibattito esprimendo il proprio punto di vista sulle possibili soluzioni che i Governi dovrebbero adottare.

Sulla bacheca on-line di www.fightclimatechange.eu ognuno può lasciare opinioni, proposte, suggerimenti, richieste concrete al proprio Governo. I messaggi saranno ufficialmente trasmessi ai negoziatori dell’Unione Europea presenti al COP15. L'iniziativa rientra nell'ambito della campagna di comunicazione focalizzata sull'importanza che ciascuno di noi intraprenda azioni individuali a favore del clima e sulla necessità di aumentare la pressione sui governi nazionali per fare un passo concreto in avanti e ridurre le emissioni di CO2.
Per coinvolgere le popolazioni e sensibilizzare opinione pubblica e Istituzioni sul ruolo e sul contributo che la mobilità ciclistica può avere nel prevenire i cambiamenti climatici attraverso la riduzione dell’emissione di gas serra e la limitazione dei consumi energetici, lo scorso 20 settembre in occasione della settimana europea della mobilità, l'European Cyclists' Federation e la Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea, hanno organizzato in tre capotali europee - Roma, Stoccolma e Budapest - eventi di promozione del trasporto in bicicletta http://www.ecf.com/3688_1 . A Roma l'iniziativa è stata organizzata con la FIAB. Il video è disponibile per intero su http://www.youtube.com/watch?v=yK4kYSYPdWk




martedì 20 ottobre 2009

I luoghi ritrovati. L’Amministrazione Comunale presenta il bilancio sociale del primo anno di attività.


Estate, tempo di relax ma anche momento per i bilanci e i dibattiti. Piazza XX Settembre è stata scelta come ring di discussione del primo anno di attività dell’Amministrazione a guida del Sindaco Piero Longo. Il primo dibattito, tenutosi il 20 luglio, aveva ad argomento: “Restaurata o rifatta? – Gioia ed i lavori di ristrutturazione di piazze e strade”. Sono stati illustrati i lavori che hanno interessato oltre a piazza Pinto (cfr. La Piazza, n. 4/2009) anche la zona quattro-cinquecentesca del centro storico, tra piazza Livia e largo Scarpetta. Un milione di euro investiti per riqualificare lo spazio pubblico del centro storico, a ridosso della Chiesa Madre e del Castello, di circa 2.700 metri quadrati, ricoperto dall’asfalto degli anni settanta-ottanta, oggi riportato ad una morfogenesi adeguata. In questo incontro ci si aspettava di comprendere quando partiranno i lavori di rifacimento di altre strade e piazze, che parimenti risultano in notevole stato di abbandono e di degrado. Innanzitutto corso Garibaldi, che doveva già essere interessata da interventi di rifacimento dei marciapiedi. Poi, giusto per opportunità, sarebbero necessari interventi anche su via Regina Elena, via Celiberti, via Roma (dal liceo classico alla stazione ferroviaria) nonché su piazza Kennedy, piazza Umberto I e piazza Luca D’Andrano. Ma su questi luoghi urbani non è stato fatto cenno, forse in attesa di nuovi finanziamenti regionali e/o comunitari. Si è parlato di altri argomenti, quali lo studio di fattibilità per la ricostruzione del vecchio mercato coperto, da destinare a galleria civica, in piazza Plebiscito, con sotterraneo parcheggio per gli autoveicoli. Si è poi capita l’operazione “mercato coperto di via Regina Elena” di cui già avevamo parlato (cfr. La Piazza, n. 1/2009). In pratica si avrà il trasferimento del mercato giornaliero, unitamente al mercato settimanale del martedì, in un’area di circa 2 ettari in prossimità di via G. D’Annunzio. Questo intervento dovrebbe essere realizzabile attraverso un project financing a costo zero per il Comune, il quale prevede anche una volumetria dove verranno delocalizzati gli uffici INPS nonché la realizzazione di una piastra per i parcheggi interrati oltre a degli stalli a raso. L’operazione sembra fattibile, a detta del relatore, dalla contemporanea cessione dei diritti edificatori, in tale ambito, per la realizzazione di un intervento residenziale di non meglio precisate proporzioni.
Il secondo dibattito, tenutosi il 27 luglio, era intitolato: “Verde pubblico, infrastrutture e viabilità a Gioia”. Per la tematica del verde il dirigente dell’ufficio tecnico ha sottolineato come la dotazione deve essere compatibile con gli standard previsti dalla legge, cosa non proprio avvenuta con le diverse lottizzazioni ad iniziativa privata, e ha stimolato i futuri lottizzanti a qualificare i propri interventi superando la logica della dotazione minima. L’assessore all’ambiente ha parlato della prossima redazione di un piano generale del verde che permetterà una ricognizione di tale patrimonio e di formulare proposte di gestione della manutenzione, non esclusa la possibilità di concedere le aree in adozione a condominii, associazioni e privati. Anche per i servizi si è parlato di ricognizione delle aree cedute a standard urbanistico e della necessità di un piano dei servizi, parallelo al piano urbanistico generale, che preveda anche la possibilità di realizzare dei poli scolastici integrati, liberando gli attuali istituiti scolastici da rendere dei nuovi ulteriori contenitori culturali. Infine, il tema “caldo” della viabilità. E’ stato assegnato l’incarico di aggiornamento del piano traffico (alla stessa società che ha elaborato l’originario piano, a seguito di regolare gara pubblica; ndr) e del piano parcheggi. Secondo l’intento dell’assessore al ramo, si cercherà di evitare le “strumentali” proteste dei cittadini con comitati, che ricordiamo sono garanzia della partecipazione della cittadinanza nel processo decisionale e che hanno permesso la riapertura di via Bari nel dicembre 2008 proponendo una proposta di piano sottoscritta da oltre 1500 cittadini (cfr. La Piazza, n. 4/2007). Modello di partecipazione che era stato invocato e incoraggiato proprio dalla parte politica all’attuale guida della città ma che oggi sembrerebbe strumento di partecipazione superato.La conclusione di questi due incontri è stata affidata al Sindaco il quale ha detto semplicemente “faremo di più, quando saremo in tanti a volerlo”.


Nunzio Loporcaro
pubblicato sul periodico locale La Piazza, n. 5, settembre-ottobre 2009
www.la-piazza.it/giornale.html

lunedì 19 ottobre 2009

COMUNICATO STAMPA FIAB / Ignorata l'istituzione dell'Ufficio Europeo per la Mobilità Ciclistica L'ECF scrive al Presidente della Commissione, Barroso



Mattia Pellegrini, componente del Gabinetto del Vice Presidente della Comissione e Commissario europeo per i Trasporti, Antonio Tajani, intervenuto il 15 maggio scorso a Bruxelles nella sede del Parlamento europeo in chiusura della Conferenza internazionale Velo-City, aveva dichiarato che l'Ufficio Europeo per la Mobilità Ciclistica richiesto dall'ECF, sarebbe potuto essere istituito tra le misure attuative del Piano d’Azione della Mobilità Urbana. Ma così non è stato.

Tra le 20 azioni annunciate di recente per rendere operativo il tanto atteso Action Plan della Mobilità Urbana non si parla di mobilità ciclistica. All'European Cyclists' Federation, promotrice nella scorsa primavera di un appello agli euro-candidati per impegnarsi ad attivare politiche europee per la mobilità ciclistica, tra cui l'istituzione di un Ufficio europeo dedicato al tema, non è rimasto altro che scrivere al Presidente della Commissione, Barroso, per sollecitare un suo personale intervento.

"In molte cittè europee - sottolinea Bernhard Ensink, Segretario Generale ECF - la mobilità ciclistica è già parte integrante delle politiche di trasporto urbano e rappresenta una soluzione concreta ai problemi del traffico e alla lotta all'inquinamento atmosferico. E' incomprensibile come la Commissione Europa rispetto alle azioni da assumere anche per combattere i cambiamenti climatici, non assegni un ruolo centrale alla mobilità ciclistica utile ai fini ambientali, della competitività dei trasporti urbani, della salute e dell'inclusione sociale".

L'ECF, d'altro canto, sollecita una maggiore adesione alla Carta di Bruxelles, già sottoscritta da circa 50 città europee, con cui si chiede al Parlamento e alla Commissione di adottare una politica europea della mobilità ciclistica finalizzata ad elevare almeno al 15% la media europea di spostamenti in bici e dimezzare gli incidenti mortali ai danni dei ciclisti. Tra le altre richieste: la creazione di un intergruppo parlamentare della mobilità ciclistica in seno al Parlamento europeo, l'assegnazione di un budget specifico per finanziare azioni a favore della bicicletta, oltre al già indicato Ufficio europeo per il trasporto in bicicletta.

Lello Sforza
Ufficio Stampa FIAB onlus
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)



giovedì 15 ottobre 2009

Crisi: boom per aste giudiziarie. Nel 2009 si avranno 60mila vendite (+20%) valore 10 miliardi.





Tempo di crisi e boom per le aste giudiziarie: quest'anno l'offerta di beni e' stata del 20% superiore rispetto al 2008. Nel 2009 pignoramenti e fallimenti spingeranno all'incanto un capitale pari a 10 miliardi. Alla fine dell'anno saranno 60 mila le gare avviate per aggiudicarsi un'abitazione, un'auto, un gioiello o un mobile, per citare alcune delle categorie per cui piu' spesso batte il martelletto del giudice. Ed e' tutto merito della crisi.
La gelata sul mattone registrata nell’ultimo anno sta rendendo sempre piu’ appetibile l’immobile all’asta: per chi ha liquidi alla mano, acquistare attraverso questa procedura garantisce uno sconto sui valori del mercato tradizionale, di solito intorno al 20/30%. Inoltre, l’offerta sul mercato e’ sempre piu’ allettante, vista la vorticosa crescita registrata dai pignoramenti che subiscono famiglie e societa’ che non ce la fanno piu’ a pagare a fine mese le rate del mutuo.

mercoledì 14 ottobre 2009

Ristrutturazioni edilizie: fino al 2012 la detrazione fiscale del 36%




Estensione fino al 2012 delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie e per l’acquisto di immobili ristrutturati, e Iva agevolata al 10% sui lavori.
La norma, che avrà un impatto stimato di 324 milioni nel 2012, 743 milioni nel 2013 e altrettanti nel 2014, è contenuta nel disegno di Legge Finanziaria per il 2010 approvata dal Consiglio dei Ministri di oggi. Attualmente la detrazione Irpef del 36% è fruibile fino a tutto il 2011, come previsto dalla Finanziaria 2009, per le spese di ristrutturazione del patrimonio edilizio, fino a un massimo di 48 mila euro per unità immobiliare.
Il beneficio sul quale calcolare la detrazione del 36% spetta fino al limite massimo di spesa di 48.000 euro da suddividere in dieci anni. Dal 1º ottobre 2006, l'importo massimo di spesa (48.000 euro) va riferito alla singola unità immobiliare e non più ad ogni persona fisica che abbia sostenuto le spese. I contribuenti di età non inferiore a 75 e 80 anni possono suddividere la detrazione, rispettivamente, in cinque o tre rate annuali. I lavori per i quali spettano le agevolazioni fiscali sono quelli elencati nell'articolo 3 del DPR 380/2001 “Testo Unico dell’edilizia”, (precedentemente individuati dall'art. 31, lettere a), b), c) e d) della legge 5 agosto 1978, n. 457). In particolare, la detrazione Irpef riguarda le spese sostenute per eseguire gli interventi di manutenzione straordinaria, le opere di restauro e risanamento conservativo e i lavori di ristrutturazione edilizia per i singoli appartamenti e per gli immobili condominiali. Gli interventi di manutenzione ordinaria sono ammessi all'agevolazione Irpef solo se riguardano determinate parti comuni di edifici residenziali.

lunedì 12 ottobre 2009

Prove tecniche di cicloturismo lungo la Ciclovia dei Borboni.


Trecentotrentatrè chilometri in quattro giorni da Bari a Napoli. Partenza giovedì mattina, 15 ottobre, ore 9 da Piazza Moro. Arrivo a Napoli, stazione centrale, domenica 18 ottobre, ore 16,00.

In bicicletta lungo strade secondarie e poco trafficate che costituiscono il percorso della Ciclovia dei Borboni, l'itinerario numero 10 del progetto di Rete Ciclabile Nazionale BICITALIA, individuato all'interno del progetto CYRONMED - Cycle Route Network del Mediterranean, finanziato con fondi Interreg, promosso e coordinato dall'Assessorato ai Trasporti della Regione Puglia, la cui cartoguida è disponibile online sul sito www.viaggiareinpuglia.it , il portale turistico della Regione. Non è un'impresa no-limit ma una prova tecnica di cicloturismo. A condurla due baresi, esperti di viaggi in bici: Lello Sforza ed Emanuele Venezia. Gli obiettivi sono molteplici: verificare se e come l'itinerario individuato possa rispondere effettivamente alle esigenze di cicloturisti italiani ed esteri. In quante tappe può essere suddiviso il percorso considerata anche l'altimetria, quali strutture ricettive sono disponibili nelle località attraversate, quali officine di assistenza e riparazioni sono presenti lungo il tragitto.Altro obiettivo è acquisire tutte le informazioni utili e necessarie per organizzare a giugno del prossimo anno un "educational tour" da effettuare in bicicletta, riservato ad esperti del settore e giornalisti italiani ed esteri. Che ci sia finalmente un interesse per il sud Italia e per la Puglia in particolare da parte del mercato cicloturistico, ormai non dovrebbe essere più una novità per nessuno. La settimana scorsa è stato ospite dell'APT di Bari e dell'Assessorato al Turismo della Regione Puglia un giornalista svedese, Anders Pihl, che ha girato in bici e fotografato alcune aree pugliesi al fine di produrre un servizio giornalistico per il periodico Vagabond, la principale rivista di viaggi e turismo dei paesi scandinavi, così come esiste anche una forte domanda da parte del mercato cicloturistico germanofono (Germania, Svizzera ed Austria).
Questo sarà l'itinerario oggetto di sopralluogo tecnico in bicicletta di Lello Sforza ed Emanuele Venezia
Provincia di Bari
Bari, Modugno, Bitetto, Palo del Colle, Bitonto, Terlizzi, Ruvo di Puglia, Corato, Andria, Minervino Murge (pernottamento)
Provincia di Potenza
Montemilone, Venosa, Rapolla, Melfi, Barile, Rionero in Vulture (pernottamento), Atella, Ruvo del Monte
Provincia di Avellino
Calitri, S.Andrea di Conza, Conza della Campania, Teora, Lioni, S.Angelo dei Lombardi, Torella dei Lombardi, Castelfranci, Montemarano, Castelvetere sul Calore, Chiusano di S.Domenico (pernottamento), Parolise, S.Potito Ultra, Atripalda, Avellino, Bellizzi Irpino, Contrada, Petruro, Forino, Moschiano, Lauro, Pago del Vallo di Lauro, Marzano di Nola
Provincia di Napoli
Lìveri, S.Paolo Bel Sito, Nola, Scisciano, Marigliano, Brusciano, Castello di Cisterna, Pomigliano d'Arco, Casalnuovo di Napoli, Napoli.

domenica 11 ottobre 2009

REPORT / LA VIA DEL MATTONE: stasera ore 21,30 RaiTre



Le norme edilizie in Italia sono le più restrittive d'Europa, eppure in nessun paese europeo è possibile costruire abusivamente interi quartieri come da noi.
La prima inchiesta di Report, in onda domenica 11 ottobre alle ore 21.30 su Raitre, entrerà nei meandri della burocrazia in cui si perde chi vuole costruire o ristrutturare seguendo le regole.

venerdì 9 ottobre 2009

Bonus 55%: Governo disponibile a prolungarlo oltre il 2010


“L’Esecutivo ha la massima disponibilità ad analizzare la possibilità di prolungare le agevolazioni fiscali del 55% attualmente previste fino al 2010”. Lo ha affermato il Sottosegretario all’Economia e Finanze Luigi Casero, in risposta alla richiesta dell’Uncsaal (Unione nazionale costruttori serramenti alluminio acciaio e leghe) di inserire già nella Finanziaria 2010 la proroga del 55% per altri due anni.

La conferma della detrazione del 55% oltre il 2010 è stata uno dei temi dell’Assemblea Generale Uncsaal 2009 - svoltasi lo scorso 3 ottobre a Milano - nel corso della quale è stata anche proposta l’etichetta energetica per i serramenti e la difesa delle specificità produttive nel nuovo Regolamento del Codice degli appalti pubblici, strumenti indispensabili, secondo l’Uncsaal, per anticipare la ripresa.

Riguardo alle detrazioni del 55%, il Presidente Libero Ravaioli ha sottolineato come “nel 2008 esse abbiano permesso 138.000 interventi di cui il 37% riferiti alla sostituzione di infissi, per una spesa di circa 1.950 milioni di euro, mentre nel 2009, a causa del ritardo della promulgazione dei decreti applicativi e di un rallentamento della propensione alla spesa da parte dei consumatori, abbiano subito una flessione stimabile in circa 600 milioni di euro per l’intero settore delle costruzioni e in 216 milioni per il settore dei serramenti”.

Il presidente, ha quindi ribadito quanto “Uncsaal ritenga indispensabile che il Governo inserisca già nella Legge Finanziaria 2010 l’indicazione di una proroga del 55% quantomeno per un altro biennio. Magari regolamentata da parametri prestazionali più razionali e utili al consumatore e meno teorici o legati a concezioni iperambientaliste slegate dalla realtà”.

giovedì 8 ottobre 2009

Ristrutturazioni edilizie: IVA al 10% permanente





La Finanziaria 2010, Art.2, comma 8 approvata dal Consiglio dei Ministri modifica il comma 18 dell'articolo 1 della Finanziaria 2008, prevedendo la trasformazione permanente del regime agevolato dell'IVA sulle ristrutturazioni edilizie. L'aliquota IVA del 10% riguarderà gli interventi realizzati in fabbricati a prevalente destinazione abitativa privata e si applica sia alle prestazioni di lavoro che alla fornitura di beni e materiali; unico vincolo è che non costituiscano una parte significativa del valore complessivo della prestazione.
Tra i beni c.d."significativi" rientrano montacarichi, ascensori infissi (sia interni che esterni), caldaie, video-citofoni, apparecchi di condizionamento e riciclo dell'aria, sanitari e rubinetterie per bagni e impianti di sicurezza.
Su tutti questi beni l'IVA al 10% si applica fino a concorrenza della differenza tra valore complessivo della prestazione e quello dei beni significativi.
L'IVA agevolata si applica, infine, anche alle forniture dei c.d. "beni finiti", ossia quei beni che nonostante siano incorporati in una costruzione, conservano la propria individualità (come porte, sanitari, infissi esterni,caldaie, etc.).
Si può usufruire dell'agevolazione sia se l'acquisto è fatto direttamente dal committente, sia nel caso in cui i beni vengono acquistati dall'azienda o se è il prestatore d'opera che li esegue.

mercoledì 7 ottobre 2009

Taranto avrà una metropolitana leggera a sette fermate da diciannove chilometri

il progetto della metropolitana

La città di Taranto sarà sotto­posta entro qualche anno a una ro­busta «cura del ferro». L’assessore regionale ai Trasporti, Mario Loizzo, definisce così la scelta strategica in­dividuata dalla Regione Puglia per capovolgere la logica dei collega­menti su gomma.
Il primo riferi­mento è la metropolitana leggera che sarà realizzata a Taranto per col­legare il quartiere Paolo VI, eccentri­co rispetto all’ombelico urbano, a Taranto. Lunga quasi diciannove chilometri, costerà 98 milioni e si svilupperà lungo i binari militari in disuso attorno al secondo seno del mar Piccolo . Quaranta milioni arri­veranno dalla Regione attraverso i fondi Fas, che ha fatto suo il cofinan­ziamento in carico al Comune, ses­santa dallo Stato. E’ un esempio con­creto di come marcino spediti i pro­getti quando c’è collaborazione tra periferia e centro. In questo caso l’Amat di Taranto, guidata dal presidente Giuseppe Ca­satello, a tempo di record ha rispol­verato e riadattato il progetto pre­sentato nel 2004 dall’ingegner Gian­franco Tonti dello studio Start su in­tuizione dell’ex presidente Manco, e l’ha presentato alla Regione. L’asses­sore Loizzo, in un mazzo di tre (Fer­rovie del Gargano, prolungamento della metropolitana di Bari, Taran­to), l’ha prescelto indicandolo al mi­nistero delle Infrastrutture come prioritario; l’assessore Michele Pelil­lo, infine, ha subito individuato la fonte dei finanziamenti.
Questa si­nergia è stata sottolineata più volte, ieri mattina, durante l’incontro con la stampa al quale hanno partecipa­to, oltre ai due assessori regionali, il sindaco Ezio Stefàno, il vice Alfredo Cervellera, l’assessore comunale al­le Partecipate, Davide Nistri, più i vertici di Amat e Ctp e l’ingegnere progettista. Il progetto completo è fatto di due infrastrutture. Una, lun­ga 13.696 metri, è la linea metropoli­tana attorno al Mar Piccolo, con par­tenza dalla pineta Cimino, passag­gio intermedio a Nasisi e arrivo al Paolo VI. Qui sarà costruito ex novo un anello tranviario intorno al quar­tiere, di 5.080 metri. Il collegamento sarà garantito da cinque «vagoni a cassa doppia», come i jumbo-bus; le fermate previste sono sette, una a Cimino, cinque nell’abitato di Paolo Sesto, una alla Motorizzazione. Si in­tegrerà perfettamente, è stato osser­vato, con il nuovo ospedale San Raf­faele del Mediterraneo, il Politecni­co, l’Università, Corte d’appello, uffi­ci comunali. Nessuna fermata inter­media è per ora prevista perché non c’è utenza lungo il tracciato, ma nul­la impedirà che dei semplici marcia­piedi possano essere realizzati a se­conda di nuove esigenze.
Il capoli­nea di Cimino è collegato con il par­cheggio di scambio, incluso nei pro­getti già finanziati di Area vasta, per raggiungere il centro della città. Gli stessi binari utilizzati per questo stralcio di metropolitana hanno un tracciato che consentirà, in una se­conda fase del progetto, il collega­mento con San Giorgio mentre altri «sfioccamenti» sono programmati verso Martina Franca, mediante il si­stema del Sud-Est , e in direzione di Talsano. L’assessore Pelillo ha sotto­lineato che «la Regione ha fatto la sua parte dimostrando attenzione costante verso Taranto, ora rimane la decisione del governo. Tutto il si­stema tarantino dovrebbe ora ado­perarsi per raggiungere lo scopo del finanziamento statale». Secondo il vice sindaco Cervellera «tutto si spo­sterà al Paolo VI e l’area del mar Pic­colo diventerà il cuore pulsante del­la città». Il sindaco Stefàno ha osser­vato che la metropolitana contribui­rà a migliorare l’ambiente e la viabi­lità, ma nel suo profluvio di ringra­ziamenti, in particolare a Loizzo e Pelillo, non ha speso una parola per l’Amat innanzitutto, parte attiva del­l’iniziativa, e per il Ctp che s’è unito al progetto.

martedì 6 ottobre 2009

Piano Casa Puglia, escluso il non residenziale. Rettificata in senso restrittivo la norma regionale, decorrono dal 24 sett. i nuovi termini di legge.



La legge regionale contenente misure straordinarie e urgenti a sostegno dell’attività edilizia per il miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale, consentirà quindi gli interventi di ampliamento, entro i 200 metri cubi, solo sugli immobili destinati ad uso abitativo con volumetria massima di mille metri cubi.
La rettifica interviene sull’articolo 3 della norma per il rilancio delle costruzioni. In precedenza la disposizione aveva avuto un’interpretazione estensiva, inglobando tra gli edifici soggetti ad ampliamento volumetrico anche quelle non residenziali.
Il testo originale, così come pubblicato sul Bollettino Ufficiale n. 119 del 3 agosto scorso, prevedeva infatti l'accesso agli interventi di ampliamento per gli edifici residenziali senza limiti di volumetria e per quelli non residenziali fino a 1000 metri cubi.
Viste le modifiche riportate, l’Assessore all’Assetto del Territorio Angela Barbanente ha comunicato anche la proroga dei termini di legge. Che adesso decorrono dal 24 settembre, data di pubblicazione della rettifica in senso restrittivo.

lunedì 5 ottobre 2009

ACQUEDOTTO PUGLIESE: AL VIA OPERE RIFORESTAZIONE AREA GIOIA DEL COLLE



L’Acquedotto Pugliese, tra i maggiori player a livello nazionale nella gestione del ciclo idrico integrato, ha dato il via ai lavori di riforestazione di un’area nell’agro di Gioia del Colle (Ba). L’area del rimboschimento, di tre ettari, e’ pari a quasi 8 campi da calcio. L’iniziativa viene promossa in vista del completamento dei lavori per il “raddoppio” del serbatoio di Marzagaglia di cui l’Acquedotto Pugliese dispone nella Provincia di Bari e che permettera’ di accrescere la capacita’ di accumulo fino a circa 200.000 metri cubi di acqua, contribuendo ad ottimizzare il funzionamento dell’intero sistema acquedottistico di interconnessione tra uno dei cinque schemi idrici di cui si compone (quello del Pertusillo-Sinni) e il canale principale. L’ampliamento del serbatoio, che ha impegnato investimenti per complessivi 24,2 milioni di Euro, consentira’ una piu’ efficiente gestione del servizio idrico in tutta la Puglia centro meridionale, che conta un bacino di utenza di oltre 2 milioni di cittadini. Dal punto di vista industriale il progetto si inserisce nel piu’ ampio e imponente programma di ammodernamento che l’AQP sta conducendo dal 2007 per il miglioramento della rete idrica, attraverso investimenti che solo nel 2008 sono stati di oltre 200 milioni di euro. Il rimboschimento segue la logica e gli obiettivi propri della selvicoltura naturalistica, tendendo alla creazione di una cenosi forestale che per composizione, struttura e densita’ si avvicini il piu’ possibile a caratteristiche di naturalita’. L’iniziativa rientra nella politica di impegno verso l’ambiente, doveroso per chi come l’Acquedotto Pugliese, si occupa della fornitura di un bene prezioso e pubblico come l’acqua. Una politica che, oltre alla riforestazione appena inaugurata, prevede un piano di acquisti “verdi” per la riconversione di almeno il 30% delle forniture in prodotti eco-compatibili, la realizzazione di impianti per la produzione di energia pulita (fotovoltaici, eolici e idroelettrici) ed il riutilizzo dei fanghi di depurazione sotto forma di ammendanti di qualita’ per uso agricolo.



sabato 3 ottobre 2009

DISABILI. Al via domani 4 ottobre il VII Fiabaday, 7a Giornata nazionale per l'abbattimento delle barriere architettoniche

Si apre domenica a Roma il Fiabaday 2009, la 7a Giornata nazionale per l'abbattimento delle barriere architettoniche. A partire dalle 9 diel 4 ottobre il Fiabaday si animerà con incontri, dibattiti, musica e spettacoli e testimonianze. Per il settimo anno è previsto l'accesso a Palazzo Chigi di gruppi di persone disabili e dei loro accompagnatori, per visite nelle sale interne del Palazzo, guidate dai funzionari della Presidenza del Consiglio.
Per la prima volta, poi, un palco verrà allestito in piazza Colonna, davanti a Palazzo Chigi, dove si alterneranno testimonial della politica, della cultura, dello spettacolo, sport e del mondo non profit.
Per tutto il mese di ottobre, infine, nell'ambito della comunicazione di Fiaba sul tema «Per un nuovo senza barriere e una cultura della modernizzazione del vecchio», sono previste visite guidate e uscite in mare nei maggiori porti italiani, con la collaborazione e il supporto delle Capitanerie di Porto.
E’ necessario costruire il nuovo in Italia sull’esempio della ricostruzione dell'Aquila, «prima città accessibile a tutti», ha detto il presidente di Fiaba (Fondo italiano abbattimento barriere architettoniche), Giuseppe Trieste, «un messaggio da estendere a tutti i sindaci d'Italia».
Il capo Dipartimento del ministero per le Pari opportunità, Isabella Rauti, ha ricordato che il suo ministero ha voluto dare un'interpretazione «estensiva» delle pari opportunità, non legate solamente «alle questioni di genere» e quindi estese anche «ai portatori di disabilità». «L'obbiettivo -ha sottolineato- non è più soltanto quello di abbattere le barriere architettoniche materiali, ma è soprattutto quello di eliminare le barriere culturali, pregiudizievoli rispetto alla diversità».
Il direttore generale dell'Enit, Eugenio Magnani, ha sottolineato l'importanza che l'abbattimento delle barriere architettoniche può costituire per il turismo italiano, consentendo al nostro Paese «di avere più visitatori di altri», puntando anche sull'accoglienza dei turisti con disabilità.
Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, ha ricordato la presenza, nelle scuole italiane, di «174mila ragazzi diversamente abili» e ha sostenuto che «nessun posto di insegnante di sostegno è stato tagliato», ma che anzi ne siano stati aggiunti «cinquemila».

venerdì 2 ottobre 2009

IN EDICOLA / La Piazza, bimestrale di informazione di Gioia del Colle, Sammichele di Bari e Acquaviva delle Fonti (n. 5/2009)



Sommario GIOIA DEL COLLE www.la-piazza.it/giornale.html

pag. 33 – Il centro-destra inizia a “traballare” [Donato Stoppini]

Pag. 34 - I luoghi ritrovati [Nunzio Loporcaro]
- Il moscerino e il cammello [Enzo Cuscito]

Pag. 35 - … a Scuola di politica [Dalila Bellacicco]
- Luoghi ritrovati… e occasioni perdute [Dalila Bellacicco]

Pag. 36 - Curiosando qua e là [Donato Stoppini]
Il sindaco succube della vanità
Il comune (tar)tassa anche lo sport
Pur di apparire ci si attacca anche al… bus
Anche il letame e i liquami hanno il loro peso
Chi ha “scaricato” la Family Card?
Le forniture di materiali… “pilotate”??!

Pag. 37 - Notte di San Lorenzo… due occasioni perse [Dalila Bellacicco]
- Parliamo di “Frutti di Stagione” [Dalila Bellacicco]

Pag. 38 - Dall’infinitesimo all’infinito [Dalila Bellacicco]
- “Jubilate Deo” in “Preghiera a Maria” [Dalila Bellacicco]

Pag. 39 - Roberta Pepe [Dalila Bellacicco]
- Concetta De Libero [Dalila Bellacicco]

Pag. 40 - L’occhio della poesia [Giacomo Leronni]
- Il mendicante di sogni [Dalila Bellacicco]

Pag. 41 - Gioia nella mente e nel cuore [Dalila Bellacicco]
- Show must go on? [Olimpia Riccio]

Pag. 42 - I giovani e la società di oggi [Annamaria Castellana]
- Perché i ragazzi non sanno più scrivere [Anna Romano Fasano]

Pag. 43 - Carlo Colapinto alla presidenza del Lions Club [Dalila Bellacicco]
- Il soccorso ad un falco [Marisa D'Elia]

Pag. 45 - Il difficile bilancio del 1932-33 [Domenico Paradiso]
- Questione del Meridionalismo e questioni italiane oggi

Pag. 46 - Volley Nava: l’anno della svolta? [Giuseppe Leronni]
- Volley/ Nava Cup 2009 [Giuseppe Leronni]
- Calcio/ L’esordio delle compagini gioiesi [Giuseppe Leronni]


giovedì 1 ottobre 2009

Sui temi del Mezzogiorno in due incontri organizzati dall’Associazione Giovanni Carano Donvito con il patrocinio dei Comuni di Bari e di Gioia



Per iniziativa dell’Associazione Giovanni Carano Donvito, nei giorni 8 e 9 ottobre p.v., due conferenze dedicate al Mezzogiorno con relatore il professor Giuseppe Galasso, meridionalista e scrittore, docente presso le Università di Salerno, Cagliari e Napoli, già presidente di Biennale di Venezia, Società Europea di Cultura e sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali e ambientali.
L’8 ottobre, presso il Salone degli Affreschi dell’Ateneo di Bari, alle 16.30 il professor Galasso presenta un suo recente e pregevole lavoro sulla Storia del Regno di Napoli, preceduto dal saluto del Rettore professor Corrado Petrocelli, da un ricordo su Carano Donvito a cura dell’emerito professor Nicola D’Amati, del preside della facoltà di Giurisprudenza, professor Antonio Uricchio, e da interventi dei professori Angelantonio Spagnoletti e Angelo Massafra, ordinari di Storia moderna presso la facoltà di Lettere dell’Università di Bari.
A Gioia del Colle il 9 ottobre, presso il Teatro Rossini alle ore 18, Convegno di studio con relatore il professor Giuseppe Galasso sul tema Questione del meridionalismo e questioni italiane oggi, preceduto dai saluti di Ruggero Secondo Messere, presidente dell’Associazione Carano Donvito, di Michele Emiliano, sindaco di Bari, e di Piero Longo, sindaco di Gioia del Colle, e da una breve introduzione del prof. Orazio Svelto, socio dell’Associazione, prestigioso docente di Fisica presso il Politecnico di Milano e Responsabile dell’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie, sezione di Milano, del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
L’Associazione Culturale Giovanni Carano Donvito, ispirata alla figura ed all’opera del meridionalista gioiese, viene costituita a Gioia del Colle il 5 dicembre 2008 con lo scopo di diffondere la conoscenza delle opere e del patrimonio di studi e di ricerche sul Mezzogiorno di Giovanni Carano Donvito e di promuovere iniziative per contribuire alla valorizzazione del Mezzogiorno nell’Unione europea e nel Mediterraneo. L’Associazione si propone di dedicare particolare attenzione ai giovani, attraverso anche programmi culturali e borse di studio, nella convinzione che rappresentino il più grande patrimonio del Sud.“Un Sud - sottolinea il presidente Ruggero Messere, nipote di Giovanni Carano Donvito - di giovani proiettati ad essere i nuovi imprenditori in tutti i settori produttivi, i nuovi lavoratori, impiegati, dirigenti privati e pubblici, i nuovi politici ed amministratori chiamati tutti ad essere titolari della più alta forma di proprietà qual è quella delle conoscenze, delle tecniche, del sapere”.
L’Associazione ha sede in Gioia del Colle alla Via Paolo Cassano, n. 7 con sito:http://www.associazionecarano.it/

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